23 settembre 2018

La mia vita perfetta tra i fiori

Oggi sono un po' giù. Ieri sono stata a Entomodena, ho visto anche la mia amica L, era quasi un anno che non riuscivamo a vederci. Lei da Bologna è arrivata a Modena e abbiamo pranzato insieme facendo due chiacchiere. Mi manca un sacco.

Per di più ho visto persone con cui ho avuto piacere di passare del tempo. Persone sempre lette sui social in cui si riconoscono insetti (più che altro loro, io leggo e apprendo. Con lentezza ma apprendo), amici nuovi, VIP entomologici, amici seminuovi che tengono banchetti, con la stanchezza addosso e il sorriso sempre pronto. E ragni e insetti ovunque. E io che torno con il mio bellissimo libro sui Bombici e le Sfingi delle Alpi, i miei Tenebrio molitor in un sacchetto e tre insetti stecco di una specie nuova che ancora non so e per i quali oggi ho raccolto rovi rischiando i graffiarmi ovunque. E il mio nuovo tatuaggio che curo meno degli altri, come se in realtà fosse un disegno non voluto ma forse perché è uno dei pochi a cui attribuisco un significato, e anche se è parzialmente sbagliato io gli voglio particolarmente bene.
Ma lo curo poco.
Chissà come mai poi, eppure.

Ieri sul treno pensavo, sembrano fatti apposta i treni. Il paesaggio che scorre dal finestrino, il suono ritmico, qualcuno che interrompe il flusso dei pensieri parlando. E sono sempre nello stesso punto, mi pare di girare intorno.
Conoscere il mio doppio e tentare di accoglierlo non ha fatto che portare guai. Persino persone che mai avrei creduto, mi voltano le spalle, mi insultano apertamente e io sono stanca. Non ho possibilità di replica e dato che questa cosa, l'essere attaccata così, mi fa male, ho pensato che forse nemmeno lui merita di essere attaccato, anche se si è comportato da stronzo, anche se mi fa ancora soffrire. E l'ho sbloccato da quasi tutti i canali. Non è mio intento fare male a nessuno, non lo è mai stato, vorrei solo essere tranquilla.

Ora sono io a essere completamente bloccata. Non voglio nessuno accanto e lo cerco. E quindi lo cerco appositamente sbagliato in modo da non cascare in una trappola che invece, quasi inconsapevolmente, mi sono costruita ad hoc. Perché quei difettucci che sembravano insuperabili cominciano a farmi tenerezza, quella mimica che mi sembrava incompatibile acquista un senso, persino quelle passioni sgangherate e fuori dai miei standard cominciano a risultare una cornice immancabile, che senza di quelle niente torna.
E quindi do' le capocciate contro il muro perché non riesco a capirmi.

Mi tocca fare la cosa giusta, questa volta, e abbandonare il campo perché anche questo è, per dirla come dice un'amica, un aereo guasto che immancabilmente e anche se riuscissi a salirci, precipiterà.
E quando un aereo precipita di solito è un disastro, non ci sono feriti lievi, ma sangue e morti.

Hai ragione, mio amico guerriero (e libraio), non esiste una storia lineare per noi, e non è una giustificazione. Sappiamo solo fare quello, lottare, e a volte partiamo già con storie impossibili per mettere in mostra quella che crediamo essere la nostra unica capacità e tecnica di sopravvivenza. Lottare. Continuamente.

Perché abbiamo sperimentato presto che è una strategia vincente, e in effetti lo è, con le malattie. Ma non con le persone. Ci vuole serenità, tranquillità, linearità. Ogni tanto, insomma, ci sta che tutto vada come deve andare, ci sta che vada bene, senza intoppi iniziali, senza lotte continue, senza conquiste impossibili, senza scalate inevitabili.
Non è un male camminare in discesa, ogni tanto.

Oggi sfoglio il mio libro sui Bombici e le Sfingi e sogno una vita semiperfetta tra fiori, polline, dolcezze e colori.

3 commenti:

alessandro ha detto...

Molte cose di loro sono semplici, altre meno, altre ci sforziamo, con un impegno caparbio a complicarle, e in questo bailamme di insicurezza ed incertezza, ci si chiede il giusto.
Verrebbe da chiedersi per chi vogliamo il meglio e il giusto, ma questa è un'altra storia.
Forse si dovrebbe imparare a costruire, accettando che nn passi tutto necessariamente attraverso il farsi male...e anche questo nn so bene a chi lo stia dicendo, in questo pomeriggio di parole spaiate.

Carla ha detto...

Chissà. Io intanto volo sul mio prato fiorito... Un abbraccio

Scarlett H ha detto...

Nice blog thankss for posting