18 dicembre 2018

Lasciate come avete trovato.

Non è possibile seguire sempre le indicazioni alla lettera. Ad esempio, quando leggete la scritta "Lasciate il bagno come lo avete trovato" dubito che ci riusciate.
Un segno del vostro passaggio ci sarà sempre.
Io sui bagni sono abbastanza categorica, li lascio sempre meglio di come li ho trovati.

Vladimir Luxuria attraversa il corridoio aziendale senza prestare attenzione alla mia camminata non proprio lineare (due mezzi bicchieri di spumante - sì, un bicchiere - e svariati cioccolatini liquorosi mi hanno lasciata provata).
La saluto con un cenno del capo, non la conosco, come non so chi sia il 90% della gente che popola questo luogo. Eppure mi conoscono, ho sempre un nomignolo ovunque sia stata e tutti mi salutano. Persino alle superiori ho sentito dire da una sconosciuta dietro di me, in centro, "Ehi la vedi quella ragazza? Viene nella mia scuola!".

"Lasciate il bagno come lo avete trovato".
In questi giorni di ansia e speranze, in cui mi sono trasformata in un cucciolo di Labrador con ansia da separazione (e le pantofole da rosicchiare dove sono?) rifletto sulle impronte lasciate sugli esseri umani.
Quanto ho lasciato negli altri? Quanto hanno lasciato in me?
Stringo in mano il mio cuore con il terrore che possa di nuovo scappare. In questa morsa non riesco a muovermi. Ecco la mia ansia. 
A volte la strategia migliore è stare immobili, e per me è una grande forzatura. 

Ma supererò anche questa. Non da sola, questa volta.

Non lascerò il bagno come l'ho trovato, è impossibile, lo so.

Cercherò di togliere i segni più evidenti, del mio passaggio e del passaggio di altri. Sicuramente qualcosa si anniderà negli angoli, dove non posso arrivare. Senza accorgermene si noterà in controluce il carro armato dei miei stivali, tatuato sul pavimento, nonostante abbia camminato in punta dei piedi.

Segreto: ho molta, molta, molta paura.





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