La differenza tra un call center di passaggio e un call center in cui ti assumono è la differenza in termini di speranza.
In un call center di passaggio, paradossalmente, hai molta più possibilità di fare carriera. Nessuno ci vuole rimanere, c'è tanto ricambio e più gente va via e te rimani, più hai possibilità di finire a fare il team leader, per esempio, e staccarti un po' dal telefono. In un call center di passaggio c'è più speranza. Speranza di trovare altro, di non bloccarti lì, e per chi rimane di cercare di salire i gradini sociali che ci vengono imposti sin da piccini.
In un call center dove assumono invece c'è poco ricambio. Il/la responsabile è sempre lo stesso. Ti senti morire dentro in un lavoro che non da' sbocchi, sei lì e sempre sarai lì. L'unica alternativa è trovare altro. Ma che fai? Lasci un lavoro fisso? Sin da piccino ti hanno imposto di trovarti una posizione, un lavoro fisso, farti una famiglia, casa con giardino e cane che fa la guardia, macchina grande, vacanze in famiglia, pensione accettabile.
E un gran peso nel cuore.
E' davvero questo quello che vogliamo? Lavoro fisso, casa di proprietà, vacanze in famiglia, figli. Oppure non abbiamo il coraggio nemmeno di dire a noi stessi che questa vita ci fa schifo, che non vogliamo nessuna di queste cose, che vogliamo sporcarci i piedi di fango, mollare tutto, le convenzioni, le ideologie inculcate, che il cane non lo vogliamo in giardino ma stretto nel nostro letto. Quanto siamo vigliacchi con noi stessi?
l'unica in Italia e' cercare altro mentre si fa il lavoro odiato. Pero' c'e' da dire che tutti conoscono gente che se n'e' andata all'estero e non se n'e' pentita per niente.
RispondiEliminaE quando dico estero intendo anche Svizzera (2 ore di autostrada da TO).
Eppure tutti siamo andati all'estero e tutti almeno per un attimo abbiamo pensato "che bello qui, chi me lo fa fare di stare in Italia, qui c'e' attenzione per questo e quell'altro...", infatti chi ce lo fa fare?
Da un certo punto di vista l'angoscia che viviamo in Italia ci da un sentimento di calda e viscida sicurezza, da parte mia ho sempre un po' paura a tentare la sfida al mondo.
Saluti AV Michele :)
Un libro di psicologia che ho letto diceva che era meglio un abbraccio negativo piuttosto che nessun abbraccio. Ovvero, è meglio essere trattati male dell'indifferenza.
EliminaE' meglio una situazione conosciuta, anche se piuttosto negativa che affrontare l'ignoto.
Non è una cosa terribile, questa?
sai come la penso, per me è un continuo stare in bilico tra quello che il mio senso del dovere mi dice di fare e quello che si chiama vivere. Però il mio lavoro mi dà il modo di fare altre cose, di solito (forse).
EliminaSe odi il tuo lavoro, vivi malissimo, è inutile.
Se poi il tuo lavoro ti lascia zero tempo per fare quello che ti piace.. E' ancora peggio!
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