Che alla fine dal tumore non si guarisce mai. Non esiste un vero e proprio pensiero per il futuro, il tempo diventa un'unica distesa di presente. Non c'è una linea temporale, ma una superficie da calpestare. Una superficie su cui rotolare e in fretta, con il terrore di perdersi qualche cm quadro e di non riuscire più a ripassarci.
Si è in bilico continuamente. E la mancanza di equilibrio ci rende forti ma instabili.
Grazie amico libraio per avermi fatto dono di questa canzone.
Sick Tamburo La fine della chemio
Non si guarisce mai interamente dalle presenze o dalle assenze, dai passeggeri inquieti , dalle mancanze e dalle devianze.
RispondiEliminaUn tempo il giorno era un giorno qualunque, da masticare con una certa leggera inquietudine, ora sembra diventata la costanza delle consapevolezze; non so quanto meglio possa essere: egoisticamente vale solo il proprio sentire, e col tempo l'intorno diventa ininfluente, si assorbe e si assimila selettivamente, assuefatti quasi da un magico(?) svincolo dalle regole.
Avrei voluto e avuto da dire sul " meriti di più ", sulla scemenza e sulle sceneggiature di quelli che, ma ben giusto è la misera sintesi del coglione/a a cui difficilmente ci si può distrarre.
A volte parole creano altri e nuovi pensieri diversi, esisterà pur qualche filo trainante a questo viaggio!
Perdonami, faccio fatica a seguirti. Ho fatto leggere anche il tuo messaggio a terze persone ma non abbiamo capito bene il tuo messaggio. Ora rileggendolo a casa con calma forse ci sono, sulla prima parte, è sul "meriti di più" che mi sono persa qualche pezzo. Amo la chiarezza, ti prego, chiariscimi.
RispondiEliminaSemplicemente riferito al tuo post precedente, a quel meriti di più/ merito di più, che spesso nasconde altre realtà che nn si vogliono dire che, di certo, nn fanno lealtà...
EliminaLa lealtà è una realtà orientale, o oLientale
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