19 aprile 2006

Fatico a posarmi sulle cose

Se fossi un libro sarei sicuramente il libro dei mutamenti. Non riesco a tenere fisso il pensiero per più di una settimana. Ad esempio la scorsa settimana mi ero fissata di imparare lo spagnolo. Oggi il progetto è diverso. Mi basterebbe solo sapere cosa fare nella mia vita.
Per chi non lo sapesse, sono una fanciulla iscritta al terzo anno di biologia, indirizzo ecologico-vegetale. Se volete sapere ancora qualcos'altro, saranno due anni che non do' un esame. L'ultimo, penoso, in bioetica.
Prima eravamo in due ad essere in crisi. Io e un compagno che chiamerò lo Spilungone. Adesso lo Spilungone è prossimo alla laurea, ma ricordo bene i lunghissimi minuti passati al telefono a farci coraggio l'un l'altro: "Dai Carla, dobbiamo farcela, almeno un esame". Poi ho trovato lavoro. Si sa, quando si lavora, si guadagnano soldini, si hanno altre possibilità.. la fatica dello studio viene accantonata in un cassetto.
I miei 11 esami sono in quel cassetto. Nei sotterranei dell'orto botanico di Torino dev'esserci ancora la mia menta piperita coltivata in vitro. Forse anche la violetta africana, forse anche le carote. Il professore lo avevo appunto rinominato Prof. Carota, perché con tutte le piante interessanti da riprodurre in vitro ci aveva fatto seminare le carote. Magari voleva farsi un orto.
Quando poi un giorno gli ho chiesto della sabbia per le mie carnivore, lui con le mani mostrava le dimensioni della scatolina che avrebbe voluto darmi, piena di sabbia. Ma io, faccia di bronzo, indico mezzo sacco del peso di circa 10 kg, dicendo "Ecco, quello può bastare!".
E' ancora sul balcone di casa e mi è venuta l'ernia a portarlo sul pullman.
Quindi stavo decidendo le sorti della mia vita. Continuare a lavorare? Continuare biologia? Oppure (e qui sta la genialata) mollare entrambe le strade, fare il passaggio ad informatica? Togliere gli 11 esami dal cassetto, buttarli nel cestino (e magari dargli fuoco), prendere il contratto di lavoro, ridurlo a carta straccia, tornare al call center (oddio) e frequentare l'università?
La verità è questa. Presa una strada non si torna indietro. Decidere è dura. Rinunciare al lavoro vuol dire rinunciare ai miei cari viaggetti, rinunciare a mettere da parte i soldi per comprare quella costosissima reflex digitale (è il mio progetto del giorno), addio al meeting a Bonn con gli amici carnivorofili, addio ai vari meeting di piante, addio andare a trovare Snoopy, addio passare in libreria a fare il pieno di libri che smaltirò in mesi e mesi di letture faticose.
Eppure non sono in grado di rinunciare all'università.
Quasi quasi scappo in Messico, magari le scelte non mi rincorrono fin lì.

Canzone del giorno: Figaro Elio e le Storie Tese

38 commenti:

Anonimo ha detto...

Non lasciare l'università.
Non cambiare facoltà.
Non lasciare questo lavoro se non ne hai uno più appagante a disposizione.

La soluzione sta nel non guardare alla vastità del tutto, ma al piccolo passo da fare quotidianamente.

Carla ha detto...

il problema è che non vorrei rimanere per sempre nella "terra di mezzo", dove tutte le porte sono spalancate. vorrei trovare la mia strada.. ecco..

Fly ha detto...

Forse sei ancora nella fase dell'adultescenza (come il titolo del mio ultimo post); e in questa ottica è normale non sapere dove andare.
Però mi sento di darti un consiglio, perché ho una mia opinione al riguardo: guarda dentro te stessa. Cerca di capire se riusciresti a farti tornare la voglia di studiare (e per me solo l'opportunità di poter andare all'università è veramente una grossa opportunità, ma spesso la ignoriamo, o neanche ci pensiamo a quanto siamo fortunati a poter studiare, a poter arrivare a capire cose alle quali non tutti possono accedere). Se pensi di potercela fare, allora mettiti sotto, perché solo così si può riprendere un ritmo perso da tanto tempo. Se invece la biologia proprio non ti interessa, allora molla. Non c'è niente di peggio che studiare una cosa controvoglia; è veramente inutle, ma soprattutto, una perdita di tempo. Allora punta al lavora, a quello che hai già, o ad un altro migliore. Cercalo.
Solo tu sai cos'è meglio per te. Dedica del tempo a te stessa, trova la tua strada. I miei sono solo consigli. Tu hai in mano la tua vita: fanne qualcosa di cui esserne appagati. O almeno provaci. :)

Carla ha detto...

ci sto provando a mio modo..

grazie dei consigli, cara..

Fly ha detto...

prego caVa...

Anonimo ha detto...

ciao, io non ho consigli da dare, altrimenti li avrei gia' seguiti io, ma leggendo per caso il tuo blog mi e' tornata in mente la mia vita. ho studiato con enorme fatica (si sa, la voglia e' quella che e') informatica a firenze e appena arrivato in vista della fine (a due esami dal sudato traguardo) ecco che smetto. la gente mi tratta come un pazzo, ma io ci ho pensato bene e sono convinto di questa scelta. infatti ho iniziato l'universita' perche' l'argomento mi interessava, ma principalmente per trovare lavoro. dal momento che l'ho trovato (peraltro faccio l'"informatico") che senso ha continuare gli studi? per il futuro? per darmi una posizione migliore? non ci credo. la mia vita non e' qui dentro, in una stanza davanti ad un monitor per 8-9 ore al giorno. lo faccio per soldi. e' brutto a dirsi, ma sincero. nel frattempo ho rispolverato i miei vecchi interessi, le passioni, quelle che ti fanno sentire vivo.... chissa' se un giorno ci riusciro' anche a campare...

Anonimo ha detto...

scusate i molteplici post, ma i problemi di connessione....

Bungler Butterfly ha detto...

Studiare può essere molto pesante. Se anche un corso ci piace, capitano quei 2 o 3 mattoni che a prima vista sembrano insormontabili... se poi arriva un lavoro,allora la tentazione di buttare tutto all'aria può essere davvero forte.
Se fossi in te proverei a chiedermi: "il lavoro che sto facendo ora potrebbe piacermi anche fra 10 anni? potrebbe essere il mio futuro?"
Se fosse così lascerei senza rimpianti l'università. In caso contrario lascerei il lavoro e mi butterei a capofitto sui libri.
La vita dell'universitrio è quella dello squattrinato perenne, triste realtà.. ma voglio credere che, una volta ottenuto il famigerato pezzo di carta, s riesca a trovare qualcosa di veramente stimolante per noi stessi. :)

Carla ha detto...

nessun problema.. ho cancellato io i doppioni..
capisco benissimo. anche io fatico a lavorare e lavoro solo per soldi. anch'io lavoro in un campo che mi piace molto, anche se il lavoro ruba il tempo alla mia vera vita.
in bocca al lupo per tutto roccio, siamo sulla stessa gondola!

Carla ha detto...

la verita' e' che i neolaureati non hanno piu' porte aperte. siamo tutti sullo stesso yatch ve lo dico di nuovo..
io sono diplomata come grafica pubblicitaria e da 2 annetti a questa parte non sono mai rimasta piu' di un mese senza lavorare. non credo di aver potuto fare di meglio con laurea in mano. con la laurea di biologia poi?
al massimo quella di informatica.. ma biologia.. ecco perche' avevo intenzione di passare ad informatica. e, roccio, hai fatto bene a seguire la tua strada.
Carla

Anonimo ha detto...

grazie per la cancellazione e la velocissima risposta. volevo solo precisare che il lavoro che faccio e' esattamente quello che farei se avessi il "pezzo di carta" niente di piu' niente di meno. non cambia. dico solo che non mi sento molto vivo... le giornate passano tutte maledettamente uguali, arrancando per arrivare al venerdi' sera... e mi chiedo: "vale la pena tutto questo solo per avere qualche soldo in piu'? cosa mi interessa, una bella macchina, la casa?" mi sono quasi risposto in questo tempo e ti ripeto che cio' che piu' conta e' essere se stessi, sempre. e' vero, siamo sulla stessa gondola, mai natante fu piu' indicato... ha un remo solo e ci dobbiamo remare tutti e due...

Carla ha detto...

allora raccontaci delle tue passioni, se vuoi sbottonarti. alla fine la vita e' fatta da quelle. chi non ha passioni, non ha vita sua..

Decimo Cirenaica ha detto...

Bellissimo titolo. Fatico a posarmi sulle cose. Non posarti allora. Non è obbligatorio. Come non è obbligatorio studiare, avere una laurea che vale in quanto carta non in quanto sapere... La grande sfida, oggi, è riuscire a pensare. Tu pensi, cara... non è da tutti.
E pensare che c'era il pensiero...

DC

Carla ha detto...

Grazie Decimo caro. Il titolo del post è venuto fuori mentre chattavo con Pinguino. Gli ho detto che "fatico a posarmi sulle cose", intendendo il mio continuo movimento a zig zag nella vita. Che non è solo saltellare tra due pali, ma tra mille pali. E come una funambola cammino su un filo steso tra essi, senza toccarne mai un palo, no. Perché arrivo a metà, forse un passetto in più, poi ritorno sui miei passi o prendo una strada nuova. Questo fa di me una persona che ha molti interessi, ma tutti sviluppati a metà. Nessuna meta ancora raggiunta, tranne il diploma. A volte è snervante, a volte stimolante. Eppure non mi sento il frutto della società di oggi, come diceva fly. Piuttosto un raro frutto delicato, di una pianta che fatica a fiorire. Ma quando fiorisce.. eh quando fiorisce..
Sento di essere qui per qualcosa di grande, e non per essere un mediocre sviluppo dell'uomo di oggi. Forse è presunzione. Forse solamente so quanto valgo.
Sempre faticoso fare i conti con se stessi. Non ti pare?
Un bacio, caro.

Fly ha detto...

Probabilmente non lo sei, carla, un frutto della società di oggi. Perché tu rifletti. Ti poni un sacco di domande. Non sei passiva. Sai, riprendendo il finale del tuo commento, anch'io sento di essere al mondo, di vivere sulla Terra per qualcosa. Ho uno scopo. Ancora non so quale. Ma so di averlo. Un Grande Scopo. E spero che il trovarlo sia stimolante, mi faccia venire voglia di andare avanti. Non è presunzione quella di avere un grande scopo. E' l'essenza della vita, delle azioni: è lasciare un segno profondo sulla vita, una volta che non ci saremo più.

Carla ha detto...

mi piace la piega che ha preso questo post. comunque sì: anch'io devo scoprire il mio scopo. una volta credevo di averlo trovato. l'unica volta che mi sono sentita di esistere per una ragione.
poi è passato.
insomma. capitano cose nella vita che frastagliano un po' la tua identità. ma se vogliamo parlare delle mie disavventure vi toccherà sorbirvi un altro lunghissimo post..

Fly ha detto...

Me lo sorbirò volentieri... :)

Decimo Cirenaica ha detto...

Sì, cara... è sempre faticoso fare i conti con se stessi. Ma è una fatica doverosa. Un modo come un altro per porsi delle domande. Quelle domande fondamentali però, quelle che il nostro tempo non si pone più. Veloci tempi quelli che viviamo, troppo veloci per essere compresi e vissuti per davvero, i nostri tempi...
E allora è bene fermarsi e riflettere. Anche un blog va bene.

Chi lascia un segno significa che ha dato.

DC

zellon3 ha detto...

anche io ti dò un 10+ per il titolo...Forse le uniche 2 cose che non ho mai cambiato sono il corso di laurea e la passione per le moto....per il resto trovo gratificante saltellare da una cosa all'altra e imparare sempre roba nuova, conoscere molte più cose di quanto il mio futuro pezzo di carta possa rappresentare. Su questo c'è una bellissima frase di Asimov, che se reperisco vi proporrò perchè maledetta la mia memoria fumosa se me la ricordo...

zellon3 ha detto...

eccolo qua...

"Un diploma è il primo passo giù per una china rovinosa. Non vuoi sprecarlo, perciò ti iscrivi all'università, ti laurei e, naturalmente, ti specializzi. E di questo passo ti ritrovi ad essere un perfetto ignorante su tutto tranne che per una scheggia suddivisionale di qualcosa, ossia di niente." (da "Il cronoscopio" Isaac Asimov)

Anonimo ha detto...

da brava biologa ti dico: nn mollare sei a metà!
quando finisci e ti proclamano è stupendo!
da amica ti dico: fai quello che ti piace di+, informatica è il tuo forte x cui nn credo avrai problemi.
è vero, la laurea nella stra grande maggioranza dei casi nn serve proprio a una mazza ma in alcuni casi, rari, serve!
notte

Carla ha detto...

Grazie mille a tutti.
Zellon3: pinguino è un appassionato di Asimov, gli ho già inoltrato la tua bellissima frase.
Decimo: il blog serve a me, tanto. Anche se scrivo in maniera più accurata. Un teraputico esercizio di stile, ecco.
Minchietta Uno, sei un mito :-)

Pinella ha detto...

La laurea in biologia è importante, perchè ti darà sicurezza, ma poi scrivi, hai i numeri giusti per farlo!

Carla ha detto...

Grazie Pinella. Siamo tutti un po' scrittori. Per emergere però ci vuole quella scintilla in più. Avere quacosa di importante da dire. O solo qualcosa che faccia scalpore. Qualcosa che rimanga o anche solo qualcosa che faccia parlare di te. Altrimenti, scrittori, potremmo esserlo davvero tutti.

aroti ha detto...

ape è passata di qui e tornerà a ronzare.

Anonimo ha detto...

grazie per la visita ma soprattutto grazie per gli auguri a ninnì..speriamo bene..
oriana e ninnì

Pinella ha detto...

Mi spiace contraddirti, forse pensiamo tutti di essere scrittori, ma c'è chi lo è veramente!

Anonimo ha detto...

deve proprio essere un argomento toccante questo... tanti che scrivono che riflettono. bene, la cosa mi fa piacere. aggiungo il mio pensiero sul discorso di non riuscire a finire mai nulla e saltare da un posto ad un altro in continuazione, visto come uno dei mali della nostra societa'; ecco io la vedo cosi': e' come l'ape che si appoggia un po' su tutti i fiori attingendo un po' qui un po li, mai consumandone uno completamente e il bello e' che lei si sfama e fa anche il gioco dei fiori, impollinandoli e dando la possibilita' di continuare la loro specie.

Carla ha detto...

Per Pinella: sì è vero. Tu sei scrittrice? Conosco degli scrittori che scriveggiano sul blog. Hanno davvero quella scintilla in più;

Per Roccio: sono d'accordo. Alla fine io so fare molte cose, forse nessuna così bene da potermi definire esperta in qualcosa. Ma Zellon3 ha pienamente ragione. Specializzarsi in qualcosa vuol dire escludere tutto il resto. E' quella la ricchezza? Non penso.

Fly ha detto...

Sì ma se non ti specializzi in nulla sai tutto in generale; il che non fa proprio schifo, sia chiaro! Però secondo me specializzarsi vuol dire approfondire veramente qualcosa, entrarci dentro come non si fa con nessun altro argomento. E poi è normale che le scelte comportino esclusioni...

PS: tutto risolto con i commenti ;)

Anonimo ha detto...

il problema non e' mai quello di entrare troppo dentro le cose, e' di uscirne! a volte ci infiliamo in neri buchi profondi solo perche' ci sembrava importante e poi? si esce dall'altra parte o bisogna per forza tornare indietro? io personalmente preferisco infilarmici in tali cunicoli, ma con una bella pala e scavare tutto intorno, creando nuove vie...
tanto per citare ancora il grande albert: La fantasia è più importante della conoscenza.

non abbiamo limiti, solo quelli che noi stessi ci poniamo

Carla ha detto...

La fantasia e la curiosità per me sono sinonimi di intelligenza.
Per fly. ci sono delle volte in cui vorrei sapere qualcosa in più su qualcosa... ma poi il tempo che impiego a specializzarmi in quella cosa viene tolta ad altre cose. mioddio quante cose!

Fly ha detto...

*quante cose al mondo puoi fare*costruire*inventare*

buahahahah!!

Pinella ha detto...

No, no sono scrittrice, anche se ho scritto un libro solo per me, e ne ho incominciato uno che ho pubblicato sul mio blog, ma non è ancora terminato.

Anonimo ha detto...

Dirò: molti miei amici lavorano, possono permettersi molte cose che io solo alla lontana potrei magari pensare di fare, come realizzare una mia "scimmia", per dirla a modo tuo, di farmi una bella rsv 1000... Ho iniziato da poco a studiare, mi piace ciò che faccio nella speranza che il mio futuro sia quello, ma l'idea di togliersi degli sfizi, acquisire un certo grado d'indipendenza ecc. è bello... Cosa dirti, se con il tuo lavoro ti trovi bene, se la vita che fai ti piace e ciò che hai ti basta, lungi dal buttar via un lavoro, specialmente ora che per trovarne uno buono devi romperti le ossa e visto che la situazione peggiorerà sensibilmente in futuro... Avrei tantissimo voluto prendere filosofia, purtroppo ero sicuro che dopo, molto difficilmente avrei trovato lavoro, così ho deviato la mia decisione su un'altro corso di studi (troverò lavoro difficilmente anche lì, ma spero di avere un po' di vantaggio). Il mio desiderio della laurea in filosofia lo terrò per un futuro più o meno lontano, intanto coltiverò questo mio desiderio da solo...

Carla ha detto...

Un bacio Cliff..

BorderStory ha detto...

incredibile,come guardarsi allo specchio

Carla ha detto...

già :)