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24 gennaio 2013

Home, sweet home.

Sapete vero come funziona al lavoro da me per andare in bagno? Sinceramente non ricordo se ve ne avevo mai parlato, quindi lo scrivo. Se ve l'ho già detto saltate questa parte.
Siamo circa 30 telefoniste e il nostro ufficio è abbastanza grande, composto di due doppie file di scrivanie. Per uscire in corridoio ci sono tre porte. A ognuna delle porte è attaccato un pupazzetto. Quando qualcuno va in bagno, toglie il pupazzetto. Ecco come sappiamo quando qualcuno è in bagno e come regolarci per andare uno per volta. Il fatto è che quindi la pausa pranzo + pausa caffè (che va solo preso alle macchinette e consumato rigorosamente alla scrivania pena il senso di colpa di vedere qualche collega che se la fa letteralmente addosso) non può durare più di 4-5 minuti (che è già un record, pena il senso di colpa ecc ecc).
Ieri mi è venuto il cagotto, ed è per questo che oggi e domani starò a casa. Andare in bagno tante volte, in quell'ufficio è cosa complicata.

Comunque oggi ho avuto modo di sistemare i nuovi fondotinta minerali arrivati dal Canada, dalla ditta Buff'd. Hanno diversi fondotinta, peraltro molto coprenti, in diverse formulazioni e colorazioni, nonché due diversi tipi di coprenza. L'original e il Concealer, rispettivamente coprente e moooolto coprente. Non mi sono fotografata gli swatches che mi ero fatta sul viso che ero ridicolissima, in ogni caso dei diversi sample che ho preso, quello della tonalità più scura è l'unico per me indossabile, gli altri sono troppo chiari (se qui in Italia io sono megapallida e faccio fatica a trovare un tono giusto di fondotinta evidentemente in Canada non è così). Inoltre sono stati così carini da mandarmi anche una polvere illuminante, un blush e un ombretto. Molto molto carini.
Comunque sul viso indosso il Neutral - Fair in versione original. Come correttore uso invece il Neutral - Pale in versione concealer. Inutile dire, la pelle ha un aspetto di porcellana. Neve Makeup è buonina ma in confronto, non regge il confronto.
Spero più avanti di postarvi qualche foto dei sample che mi hanno regalato.







Stanotte ho fatto due sogni, che in certo senso sono collegati perché parlano di case. La simbologia della casa ha un senso particolare per me, la collego alla mia persona. E le due case che ho sognato sono parecchio diverse tra loro.

Nel primo sogno scopro di avere ereditato un piccolo fondo in centro a Torino. Mentre ci vado (e incrocio mia mamma per strada che tira dritto senza salutarmi - ma cammina a testa bassa, forse non mi ha vista) vedo che non si tratta di un fondo, ma è una stanza. Con tutte le caratteristiche del fondo, piccolo tralaltro. C'è la vetrina, ma ci sono delle abat-jout. La pareti sono di un azzurro carico (avete presente la miniserie Rabbits, se così si chiama, di David Lynch? Ecco il colore di quelle pareti). Atmosfera spettrale, il tutto è illuminato dalle abat-jout ma c'è molta ombra. Credo ci sia anche un divano.
Ma non vedo altro.
Mi chiedo dove possa essere la camera da letto e tutto il resto.
Alzando lo sguardo noto che c'è una piccola scalinata di metallo, molto stretta, attaccata alla parete. E salendo queste scale c'è una porta. Decido di andare (c'è qualcuno con me ma non so chi) e saliamo. Apriamo la porta e c'è una sorta di ponte tibetano che attraversa uno spazio molto ampio e d'impulso decido di andare. Ma appena metto il piede sulla scala, tutta la struttura scivola in avanti e, credetemi, mi sono spaventata di brutto. Decido di tornare indietro e noto che dall'altro lato della stanzina/fondo c'è un'altra porta. Solo che questa è chiusa a chiave, che non ho. Vorrei proprio sapere cosa si trova dietro quella porta sigillata ma non posso.

Secondo sogno.
Io e Fry viviamo in una casa che non è questa. Pare tipo uno di quei villini inglesi con quelle vetrate in sala disposte a semicerchio, non so come spiegarmi. La casa nel complesso è buia (abbiamo le serrande tirate giù) e sporca. C'è da dirlo, anche nella realtà io e Fry siamo disordinati. Quando finiamo un pacchetto di patatine possono passare diversi giorni prima che dal pavimento (dove è scivolato per svariate cause dal tavolino della sala) si goda il meritato riposo dentro la spazzatura.

Il fatto è che non viviamo da soli ma la casa è talmente grande che non ci si incrocia mai. Anzi è come se fossero due villette attaccate senza alcun muro che le separi.
I nostri convivente sono Roberto Chimentelli (che nel sogno si chiama Alessio e nella realtà è i batterista dei Punition Babek) e sua dolce signora nonché il loro figliolo (che nella realtà non c'è).
Così vado nella loro parte di appartamento e sono sorpresa di vederli lì perché era come se mi fossi scordata di non essere solo io e Fry in quegli spazi. Il loro appartamento è luminoso e pulito. La porta è aperta ed entra il sole, bambini giocano per la strada come se non esistessero le macchine e ogni cosa sembra essere al suo posto.
Guardo Fry e penso che sia arrivata ora di mettere in ordine. Così faccio un piano di pulizie e mi metto all'opera.

Sono piuttosto stanchina e ho ancora un po' di Ruzzo al Buzzo per cui penso che mi leggerò un po' di Don Chisciotte (ho saltato la lezione di tedesco di Assimil ma ne ho fatta una online da un sito piuttosto carino, per cui... l'importante e non smettere mai, poi non importa cosa io legga - anzi ho già chiesto a una collega che ha studiato il linguistico di portarmi dei testi di grammatica tedesca) e poi crollerò tra le braccia di Morfeo. Magari chissà, domani pulisco un po' casa.

Canzone del giorno: Preso Blu Subsonica

25 maggio 2012

Lush...amoci conquistare

Non amo il negozio Lush. Ogni qualvolta ci passo davanti tendo a cambiare strada, nauseata dai fortissimi odori che ne vengono fuori. Una puzza (profumata ma pur sempre puzza) immane. E non ho mai pensato di comprare dei loro prodotti anche se, recentemente, leggevo sempre più di ragazze che scrivevano recensioni fantastiche dei loro prodotti. Perché fatti a mano, naturali, efficaci, ecc...
Un paio di anni fa o forse più, una mia cara amica mi regalò un prodotto Lush: una sorta di gelatina/sapone da passare sul corpo sotto la doccia. Profumo splendido, ma un po' difficoltosa da usare (mi sgusciava ovunque). Le istruzioni dicevano di tenerla in frigo, forse per farla solidificare. Ma immaginate stare beati sotto la doccia bollente e passarsi una saponetta freddissima sul corpo?

Così la mia esperienza Lush è finita lì.

Qualche giorno fa leggevo sul blog di una ragazza, che seguo per i suoi makeup, della sua cura per le labbra. In effetti fa sempre foto delle sue labbra indossando i rossetti più disparati e pare davvero avere labbra perfette. Ho visto che usava un burro per labbra e uno scrub della Lush.
Va bene, mi dico, proviamoli.
Il mio problema con le labbra è che sono secchissime. Forse perché bevo poco, inoltre non le aiuto perché mi strappo le pellicine rendendole sanguinanti e ancora più secche.
Ho preso due prodotti diversi da quelli usati dalla ragazza, perché forse non li usano più, e mi sto ripromettendo di non torturarmi troppo le labbra, sperando di riuscirsi.
Poco fa ho usato lo scrub alla menta (che in realtà sono solo granellini di zucchero aromatizzati) dal nome "labbrividisco" e ho avuto la sorpresa immane di vedere le mie labbra quasi perfette. Ora ovvio, devo idratarle sempre e stare attenta a queste manacce schifose, però non male, dai.
Il burrocacao che ho preso (da usare sera e mattina, durante il giorno ne uso uno in stick che già ho) si chiama "baciami". Costicchiano, però va bene dai. Eventualmente prossimamente lo scrub me lo faccio io con olio d'oliva e zucchero.
Ora vado a farmi della mia droga, Dead Space 2. Shhht arrivano i necromorfi!

12 marzo 2012

Il nostro frigorifero

In questi giorni in cui sono a casa da sola, senza lavoro e senza occupazione (a parte tentare di studiare il francese, roba totalmente inutile perché io e le lingue viviamo su due pianeti distinti), qualsiasi cosa mi galvanizza. Organizzare una cena, una grigliata, una festa di compleanno e scegliere un frigorifero per casa.

Quando siamo entrati in questa casa io e Fry abbiamo notato diverse mancanze ma la casetta ci piaceva talmente tanto che abbiamo deciso di soprassedere. "Massì, per ora ci arrangiamo". Sono più io a usare questo termine di uso, fa parte della mia filosofia di "e se un giorno dobbiamo spostarci all'improvviso?". La stessa che non mi fa mai disfare le valigie quando vado in vacanza in qualchedove o la stessa che mi fa essere così disordinata (in modo da avere sempre tutto a portata di mano).
Le mancanze in questione sono:

  • il frigorifero - che ora consta di un minifrigo alto meno di un metro con sportellino congelatore che non congela (ma stranamente produce ghiaccio). Suddetto oggetto più che refrigerare - anche se funziona eh? - produce acqua. Il ghiaccio prodotto nello sportellino frigo fuoriesce dallo sportellino, si sghiaccia in frigo e gocciola al suo interno. Ogni cosa che tiriamo fuori dal frigo è costantemente ricoperta d'acqua e i cassettini in cui andrebbe la verdura sono praticamente dei miniacquari in cui si sono sviluppati ecosistemi a sé.
  • la lavatrice - che c'è, è anche una Candy. Ma come il frigo è mini. Anch'esso molto basso, sportellino piccolo, carico di 3 kg. Se dobbiamo lagare dei jeans ci tocca farlo a più riprese e un set di lenzuola e copripiumone ci entra solo con l'ausilio di gomito/ginocchia.
  • l'armadio - anche quello presente ma basso e scomodo. Per ora per l'armadio ci siamo limitati a usare una libreria Ikea come sostituto di cassettiera, in cui mettere le cose che nell'armadio non ci vanno. Per cui questa mancanza l'abbiamo in parte colmata.

La lavatrice, sì è una scocciatura fare due lavatrici invece che una, però per ora ci va bene questa anche perché essendo piccina l'hanno incassata sotto al tavolo della cucina e una lavatrice di dimensioni standard non sapremmo proprio dove metterla - in quanto ci vorrebbe anche l'attacco dell'acqua.
Lo spazio per il frigorifero invece in teoria ce l'avremmo, così, dopo accese discussioni su quale comprare ma soprattutto dove metterlo ci siamo messi in cerca.
I centri commerciali sono abbastanza per potersi fare un'idea e la cosa buffa è che siamo partiti dall'ipermegafigo frigorifero color silver alto quasi due metri e di marca poi, pensando che il frigo che abbiamo è praticamente il niente del niente, abbiamo accettato il compromesso del frigo non gigante, bianco ma soprattutto di marca sconosciuta. Finché non abbiamo trovato un Ignis in offerta a 329 euro. Gigante, di marca, e color silver.
Nulla, felici come due bambini siamo tornati a casa per prendere le misure. Sì perché sapete, vivendo in una mansarda, non sai mai cosa ti ci sta sulle pareti. Devi tenere conto che l'altezza del soffitto non è sempre la stessa e non puoi piazzare in casa tutti i mobili che vuoi.
Per qualche strano tipo di fortuna il frigo ci sta, e oggi siamo andati a comprarlo. Finalmente possiamo mettere la brita nel frigo, preoccuparci meno delle muffe, e avere un congelatore in cui dimenticarci ogni genere d'alimento.

11 luglio 2011

Spaghetti, pollo, insalatina e una tazzina di caffè a malapena riesco a mandar giù...

Non devo mai dare retta a chi mi dice di andare all'ultimo momento in stazione. Venerdì pomeriggio alle 17 ho questo colloquio a Modena ma ho programmato tutto per arrivare in anticipissimo, anche in stazione. E faccio bene perché in stazione c'è il delirio. Treni con ritardi di 60 minuti, treni cancellati, macchinette per fare i biglietti che non danno il resto (emmeno male che ho il bancomat). Insomma in questo clima generale di ansia e terrore riesco a partire con un treno regionale, caldo abbestia, con aria condizionata naturale (ovvero finestrini aperti, un chiasso devastante, non sono nemmeno riuscita a leggere).
Arrivata a Modena (che comunque in treno non è molto distante) ho il problema dell'acquisto dei biglietti. Devo prendere il bus 3 che mi porta al luogo X, ma il gabbiotto per fare i biglietti all'esterno della stazione è chiuso. Così mentre mi chiedo che fare e il caldo mi squaglia il cervello, vado un attimo da McDonald's a prendere una coca cola: zuccheri e liquidi essenziali per sopravvivere a una giornata così caldissima. E poi pipì ovviamente. Salgo al bagno e al lavandino trovo una ragazza che si sta lavando i piedi e le infradito. Però, non male.
Ricordo di aver visto un bar poco distante da lì, magari vendono biglietti del bus o posso chiedere informazioni su dove acquistarli. Peccato che all'esterno abbiano una stampa molto esplicativa sulla loro politica informatica, ovvero: "Per informazioni è necessario consumare".
Pensando a tutti i doppi sensi sulla parola "consumare", torno indietro verso gli autobus ed ecco che passa il 3. Dimentico di non avere il biglietto e corro per prenderlo entrando dall'uscita ma rimango subito bloccata da un tornello che appunto permette solo l'uscita da quella porta, ma non l'entrata. Meno male che una signora scende e, tenendo aperto il tornellino, riesco ad entrare. Noto che vicino all'entrata c'è la macchinetta per fare i biglietti, peccato che anche lì ci sia il tornello e quindi mi devo sporgere in avanti per fare il biglietto. La macchinetta ha poi un enorme tasto giallo e un minuscolo tastino rosso. Per ottenere il biglietto, secondo voi, quale tasto andava pigiato? Ecco il tastino minuscolo rosso. Una signora è accorsa in mio aiuto quando mi ha vista in difficoltà.
Io già mi stavo rompendo le palle.
Modena deve avere a cuore l'ordine di salita sul bus perché, oltre ad avere sul versante esterno delle porte d'uscita, un'unica enorme decalcomania del divieto d'accesso, in ogni dove ricordano anche da che parte si entra sul bus e cosa bisogna fare. Qualcosa come "entrare sempre dalla porta anteriore" e poi "preparare i soldi per l'acquisto del biglietto" ecc ecc.
Arrivo dove devo arrivare, faccio un giro perché è molto molto presto e poi vado al luogo X.
Suono il citofono e mi accompagnano dal supercapo che mi fa accomodare a un tavolo tondo mentre lui, sulla scrivania poco distante, è al telefono.
Tempo 2 minuti e arriva un responsabile commerciale che mi stringe la mano, piacere piacere, e attendiamo il supercapo. Il supercapo ha i capelli bianchi e sembra apparentemente disordinato, ci impiega tantissimo a cercare il mio curriculum che alla fine è sulla scrivania e quando lo legge esclama "Barbagli, il migliore nel suo campo". Mi spiegano che tipo di lavoro andrei a fare, quando partirebbe ogni cosa, l'orario di lavoro, chiedo informazioni sulla paga, sui buoni pasto, sul tipo di contratto.
La loro filosofia mi piace, gli stipendi sono tutti uguali (ovviamente per chi fa lo stesso lavoro, ma non fanno distinzione tra interinali e assunti), andrei a guadagnare poco meno di quanto prendevo a Firenze ma anche qui avrei i buoni pasto e si tratterebbe di un part time di 33 ore settimanali. Ogni volta che mi parla di quello che dovrei fare ci tiene a specificare "se la cosa va in porto", però tra le righe mi sembra di piacergli in qualche modo. Mi dice che il lavoro è anche più complesso di quello che facevo a Firenze ma l'ambiente è tranquillo e le colleghe si trovano bene. Il colloquio dura abbastanza, anche perché alla mia domanda sullo stipendio si mette a fare un monte di calcoli, per i buoni pasto (dato che i primi due mesi sarei interinale) chiama l'agenzia per lavoro interinale e quando scopre che l'altra ragazza assunta da loro non ha i buoni pasto dice che devono darglieli perché paga e tutto il resto devono essere uguali. Quando chiedo la data di inizio ("se tutto va in porto") guardano il calendario e si consultano e decidono che il 22 agosto potrebbe essere una buona data, "così", mi dice "può anche andare tranquilla in ferie". Mi chiede se sono interessata, ovviamente sì, se ho la macchina, purtroppo no. Mi dice che ogni tanto bisogna spostarsi da una sede all'altra ma è raro. Chiede al responsabile commerciale se hanno macchine aziendali da darmi e lui dice di no. Guardandomi allora "Bhe, una macchina serve sempre, magari tra poco la ricomprerà". "Certo, con un lavoro ci si può pensare" gli dico.
Il commerciale mi dice che sarebbe bene andare a dare un occhio allo sportello (informativo dell'acqua e del gas) prima di cominciare a lavorare, per cui mi dice che mi richiamerà per darmi una data in cui c'è qualcuno presente che può farmi fare un giro a presentarmi i colleghi e vedere la sede (e qui omette il "se tutto va in porto") e quando il supercapo mi stringe la mano afferma "Ci faccia fare bella figura".
Mi è sembrato un "va bene la prendiamo". Così stringo la mano soddisfatta ed esco tutta contenta scrivendo sull'iPhone email, twit e post ovunque. Dico a Fry che torno a Bologna alle 19 e qualcosa se può passare lui in stazione a prendermi.
Mentre sono alla fermata del bus passa un signore in macchina che mi chiede dove deve andare per Modena2. Mi chiedo se il berlusca ha fatto irruzione anche lì e dico che non ne ho idea, sono solo di passaggio.
Una signora vuole vendermi un biglietto che, dice, non è ancora scaduto. La ringrazio e dico che non importa.
Il bus che riprendo non ha i tornelli, meno male.
Alla stazione di Modena vado nei bagni (gratuiti) che sono i più puliti del mondo considerando che sono bagni di una stazione ferroviaria e in sala d'attesa cerco di leggere ma sono troppo contenta e agitata.
Anche Fry è contento e sabato ci concederemo una giornata di shopping all'outlet di Castelguelfo. Io prendo due magliette e due pantaloncini di jeans, Fry un paio di scarpe (arrivando a quota 10, ha più scarpe di me), poi da scarpe e scarpe io cerco di avvicinarmi comprando un paio di sandaletti aperti, senza tacco.
Ora devo dirlo, l'entusiasmo per il lavoro si è già smorzato e mi manca quella sicurezza di avere fatto colpo che ho avuto immediatamente venerdì. Più che altro, credo, da lunedì ci saranno gli esami per il corso java e sono piuttosto agitata per quello.
E, sono sincera, non sono del tutto convinta che lo passerò. Ma voglio provarci.
Potrebbe accadere il miracolo della vita.
Canzone del giorno: Il Diluvio Subsonica

11 giugno 2011

Ho preso dei rossetti Stargazer, appena mi arrivano vi dirò. Devono essere molto molto belli (e colorati!).
Shopping terapeutico.

09 giugno 2011

Acido Glicolico - assottiglia pelle e portafogli

Piove.
Stamani sono senza trucco e per di più ho ancora tosse e raffreddore. Quindi un rottame. Tra gli occhi che mi si chiudono per il sonno, che dormo davvero poco con questa arsura in gola che mi accompagna sempre, e l'aspetto da Maga Magò, potrei tranquillamente sembrare una derelitta.
Ieri ho fatto delle ricerche in rete e ho trovato il miracoloso rimedio alla lieve follicolite che dall'avvento del silk-epil mi accompagna. Crema all'acido glicolico.
E indovinate chi, tra le tante, la vende? Proprio fitocose, affezionatissima casa cosmetica da cui compro tutte le creme. Il problema è che non volevo ordinarla online. Non ho tempo di andare a ritirare il pacco e comunque con le spese di spedizione per un solo prodotto non mi conviene. Così ho trovato la bioprofumeria, qui a Bologna, che vende anche prodotti fitocose. Ieri quindi vado, compro sia quella crema sia una crema per bimbi all'ossido di zinco (consigliata da mettere dopo l'epilazione) però non mi torna. La crema all'acido glicolico me la fan pagare 22 euro. Ora vado a controllare e, mentre sul sito fitocose la crema costa 16 euro e qualcosa, da bioprofumeria (sul loro sito) la danno a 21 euro. E a me l'han fatta pagare un euro in più. Ci sta un rincaro dal costo del sito fitocose (anche se è un grande rincaro) però addirittura un rincaro dal loro sito mi pare eccessivo. Quindi fitocose sempre promossa, anche se non ho ancora provato la crema in questione (ma ho grande fiducia in loro), peccato invece per la bioprofumeria che vende un sacco di bei prodottini, anche bjobi (altra marca che mi piace parecchio), ma con questo rincaro davvero non ha senso.
Quindi stasera dopo la doccia proverò questa fantastica crema che, dato il costo, userò davvero pochissimo. E' un esfoliante molto potente e proprio perché rende la pelle più sottile e sensibile non va usata se si scoprono le gambe al sole. Della serie: sono millenni che non scopro le gambe. Le mie braccia sono bianchissime ma in confronto alle gambe sono abbronzate: potrei fare ringo boys da sola.
Comincerò stasera e poi vi dirò: purtroppo anche con la ceretta la situazione è simile. Poi la ceretta è devastante perché è un'operazione lunga. Fai scaldare lo scaldacera, fatti la ceretta e imbrattati tutta, pulisciti con l'olio, fatti anche una doccia che se no rimani unta, e mi ci vogliono due ore. Indi silk-epil a vita (è uscito il nuovo modello, è strabiliantissimo, ma costa davvero tanto).
Oggi è il secondo giorno senza facebook, mi chiedo se qualcuno mi sta contattando sul social, così per sicurezza ho mandato una e-mail a chi potrebbe avermi contattato ribadendo loro che per un mese non ci sarò.
Capì?

06 dicembre 2010

Quando torno a casa e mi levo i pantaloni, e le mie mani sfiorano il sedere, mi accorgo di avere le chiappe gelate. Non si può proprio vivere con questo freddo. Proprio no.
Piesse, mia mamma mi ha regalato questo fantastico cappotto dark (ovviamente scelto da me: è dallo scorso natale che voleva regalarmi un cappotto).