Ti ho riconosciuto da lontano, hai una tuta azzurra con cappellino da basket coordinato. E passeggi con un bellissimo cane lupo cecoslovacco. Mi hai già fermato altre due volte.
Abbasso il capo (non lo faccio mai, io rispondo e sono gentile con tutti) ma tu mi scodinzoli la mano dall'altra parte della strada e attraversi verso di me noncurante delle macchine. Mi indichi col dito, non posso ignorarti ancora. Mi tolgo le cuffie.
"Ma sei punk? Eh sei punk?"
"Guarda, ci siamo parlati almeno altre due volte e..."
"Ma li ascolti i Rancid eh? Li ascolti i Rancid?"
"Io bhe, li conosco e.."
"Ma ci vai al concerto a giugno eh?"
Affretto il passo per superarlo.
"No guarda io non.."
"Ma sei punk eh? Ma i Rancid li ascolti eh?"
La voce si fa più fievole e lontana
"Ma sei punk eh? Ci vai al concerto dei Rancid? A giugno eh?"
Mi rimetto le cuffie.
Mi allontano velocemente.
Il non dare retta alle persone mi provoca senso di colpa e frustrazione. Vorrei fare qualcosa per tutti, dedicare due minuti anche a lui, ma il peso grava sulle spalle, voglio tornare a casa, ho bisogno di fare qualcosa per me.
Canzone del giorno: Elisa Eppure Sentire (Un senso di te)
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02 marzo 2017
"Ma tu li ascolti i Rancid?"
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15 febbraio 2017
Di pp e ps e lr e br. #diariodiunastagista
Oggi approfitto di una generosissima ora in più di sonno dato che il mio "capo" dovrà andare in banca. Se volete leggere qualcosina, sto scrivendo ministorie su twitter su questa avventura. Le trovate qui: https://twitter.com/moocca oppure qui, cercando l'hashtag #diariodiunastaigista: https://twitter.com/search?q=%23diariodiunastagista&src=typd
Sto imparando molto, soprattutto sulla postproduzione. Quindi non posso lamentarmi. Sì, mi sveglio davvero presto ma guardiamo il lato positivo. Sto leggendo davvero tantissimo.
Sto imparando molto, soprattutto sulla postproduzione. Quindi non posso lamentarmi. Sì, mi sveglio davvero presto ma guardiamo il lato positivo. Sto leggendo davvero tantissimo.
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08 febbraio 2017
Io, piccola Seppiolina
L'attività del primo giorno di stage è stata così frenetica che per fortuna non sono una fumatrice, perché non abbiamo fatto nemmeno una micropausa. Cioè per mangiare, ma giusto in tempo ad impiattare le pietanze cucinate dalla cuoca e sederci a mangiarli, poi ci siamo subito rimessi all'opera. Per me è stato molto osservare, sto capendo ancora come funziona questa catena di montaggio dove non c'è molto di artistico.
Il fotografo mi aveva avvertita: "è un lavoro molto noioso", io lo trovo interessante ma capisco che lavorarci su tutti i giorni per anni può essere particolarmente noioso e ripetitivo. Lui è molto paziente, visto e considerato che sono come un garzone che gli sta sempre tra i piedi e posso essere più di impiccio che altro. Tirando brevemente le somme è uno stage che mi potrà dare molto, soprattutto sull'utilizzo di Photoshop. Ieri sera ero così cotta (svegliata alle 6, tornata a casa alle 20.30) che mi sono fatta una doccia e sono andata a morire a letto.
Ho preso anche 2 caffè nell'arco della giornata perché altrimenti non avrei retto. Anche prendendo il treno, avrei voluto leggere ma gli occhi erano pesanti così mi sono abbandonata al sonno. Per fortuna il risveglio era al capolinea.
Ora si riprende.
Buona fortuna a me!
Il fotografo mi aveva avvertita: "è un lavoro molto noioso", io lo trovo interessante ma capisco che lavorarci su tutti i giorni per anni può essere particolarmente noioso e ripetitivo. Lui è molto paziente, visto e considerato che sono come un garzone che gli sta sempre tra i piedi e posso essere più di impiccio che altro. Tirando brevemente le somme è uno stage che mi potrà dare molto, soprattutto sull'utilizzo di Photoshop. Ieri sera ero così cotta (svegliata alle 6, tornata a casa alle 20.30) che mi sono fatta una doccia e sono andata a morire a letto.
Ho preso anche 2 caffè nell'arco della giornata perché altrimenti non avrei retto. Anche prendendo il treno, avrei voluto leggere ma gli occhi erano pesanti così mi sono abbandonata al sonno. Per fortuna il risveglio era al capolinea.
Ora si riprende.
Buona fortuna a me!
06 febbraio 2017
Golem - chi ben comincia.
Riassunto della mattinata: mi sveglio all'alba, vado lì, lo aspetto mezz'ora, lo chiamo
"ah scusa non me l'ero segnato, devo andare a una visita medica, oggi". A questo punto penso sia un problema mio dato che la gente fraintende spesso i miei appuntamenti (eppure sono certa di avergli detto "cominciamo lunedì, alle 9.30, vero?" - forse dovevo specificare giorno, mese e anno). Confermato inizio per domani (bestemmie volanti), ho trovato il bar (bar vintage, molto peso) più bello del mondo con una cliente settantenne con i capelli rosa ("vorrei un mondo fatto di gente con i capelli colorati" - parole sue), il gestore che cantava con me pezzi italiani anni '70 ("ma sei giovane come fai a conoscerli?"), che ha messo il vinile de "le orme" dietro mia richiesta e nel quale, dice, i clienti possono stare da lui quanto vogliono, anche a leggere o ascoltare musica. E sono felice che sia lì vicino. ora sono a casa, sonno della madonna. ho solo voglia di svaccarmi e andare a danza stasera, indossando la mia canotta di YouPorn.
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Se 1=2
https://it.wikipedia.org/wiki/Sofisma_algebrico#Divisione_o_moltiplicazione_per_zero
Lo so, cominciamo presto questa mattina. Ma comincia (presto) anche il mio stage a Milano e dovendo fare circa 2 ore di viaggio all'andata e 2 al ritorno sono costretta a svegliarmi presto. Potrei anche essere più veloce ma non è una cosa da me. Il mate richiede tempo, la vita richiede tempo.
Guardo le ultime cose da portare. Pipa? Ma sì dai. Roba per danza del ventre? Ovvio. Quadernino se dovessi mai appuntare qualcosa? Check.
Del resto, facendo piccoli errori, può essere reso possibile l'impossibile. Come dal titolo di questo post. Perché non è possibile dividere per zero.
Di altre cose interessanti: Venerdì sono andata alla Milano Tattoo Convention perché Flap aveva appuntamento con Knot (Audrey, tatuatrice presso PopInk, Marsiglia). Come ormai tradizione vuole l'ho accompagnato anche perché io e T volevamo farci un piercing (ma nada piercer, purtroppo, in fiera). Avendo già visto parte dei disegni che la tatuatrice aveva fatto per Flap e notando una bellissima pipa che lui aveva scartato, ne ho approfittato per scrivermela addosso.
Ceci n'est pas une pipe.
Ceci n'est pas une vie.
Lo so, cominciamo presto questa mattina. Ma comincia (presto) anche il mio stage a Milano e dovendo fare circa 2 ore di viaggio all'andata e 2 al ritorno sono costretta a svegliarmi presto. Potrei anche essere più veloce ma non è una cosa da me. Il mate richiede tempo, la vita richiede tempo.
Guardo le ultime cose da portare. Pipa? Ma sì dai. Roba per danza del ventre? Ovvio. Quadernino se dovessi mai appuntare qualcosa? Check.
Del resto, facendo piccoli errori, può essere reso possibile l'impossibile. Come dal titolo di questo post. Perché non è possibile dividere per zero.
Di altre cose interessanti: Venerdì sono andata alla Milano Tattoo Convention perché Flap aveva appuntamento con Knot (Audrey, tatuatrice presso PopInk, Marsiglia). Come ormai tradizione vuole l'ho accompagnato anche perché io e T volevamo farci un piercing (ma nada piercer, purtroppo, in fiera). Avendo già visto parte dei disegni che la tatuatrice aveva fatto per Flap e notando una bellissima pipa che lui aveva scartato, ne ho approfittato per scrivermela addosso.
Ceci n'est pas une pipe.
Ceci n'est pas une vie.
https://www.instagram.com/p/BQFkaJQASX2/
Di altre cose buffe: sono stata intervistata (apparendo come al solito una demente non sapendo rispondere alla domanda più banale "Quanti tatuaggi hai?" - Li ho contati durante questo ultimo tattoo, ora sono 7. Sette. SETTE, se dovesse ricapitarmi). Sono stata fotografata allo stand Canon (dovevano stampare delle foto per mostrare quanto è figa la loro stampante). Già la mia postura durante l'intervista lo rivela, mi accuccio, voglio scappare. Eh va bhe.
Alcune foto fatte da me:
Canzone del giorno: Rimini Fabrizio De Andrè
Di altre cose buffe: sono stata intervistata (apparendo come al solito una demente non sapendo rispondere alla domanda più banale "Quanti tatuaggi hai?" - Li ho contati durante questo ultimo tattoo, ora sono 7. Sette. SETTE, se dovesse ricapitarmi). Sono stata fotografata allo stand Canon (dovevano stampare delle foto per mostrare quanto è figa la loro stampante). Già la mia postura durante l'intervista lo rivela, mi accuccio, voglio scappare. Eh va bhe.
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Eh qui non possiamo spiegare nulla |
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Ci prepariamo |
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Sotto i ferri |
Alcune foto fatte da me:
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Tatuaggio giapponese con antica tecnica tebori |
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Body modification: sclera tatuata di nero |
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Belly Button tattoo (Perpignan), forse la mia coscia sarà tua |
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Marco Galdo, "Trafficanti d'arte" Milano. |
Canzone del giorno: Rimini Fabrizio De Andrè
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26 dicembre 2016
Fantasmi
Scopro che il fotografo alla mostra di Robert Frank mi aveva fatto più di una foto. Ma, come promesso, pubblico solo questa. Che è l'unica di cui ero a conoscenza.
In più c'è il ritratto che deve ancora arrivare.
Lui lavora, o possiede, non ho capito un laboratorio di fotografia, fa anche workshop di tecniche di sviluppo e stampa e penso di andarlo a trovare prima o poi. In fondo coincidenza vuole che sia a Firenze (non troppo lontano da dove abitavo io).
Comunque se volete vedere la pagina del laboratorio, si chiama Visiva; quanto mi piacerebbe riprendere in mano la fotografia analogica. Ma seriamente.
È che la fotografia digitale, per quanto meno poetica, è più pratica.
In più c'è il ritratto che deve ancora arrivare.
Lui lavora, o possiede, non ho capito un laboratorio di fotografia, fa anche workshop di tecniche di sviluppo e stampa e penso di andarlo a trovare prima o poi. In fondo coincidenza vuole che sia a Firenze (non troppo lontano da dove abitavo io).
Comunque se volete vedere la pagina del laboratorio, si chiama Visiva; quanto mi piacerebbe riprendere in mano la fotografia analogica. Ma seriamente.
È che la fotografia digitale, per quanto meno poetica, è più pratica.
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12 luglio 2015
Sapessi com'è strano
incontrare personaggi così a Milano.
E' così, Milano o la ami o la odi. Ma non è vero, sono una delle poche fortunate che riesce a trovare delle scale di grigio anche in questi casi. E così io Milano la apprezzo per tante cose...
Ma per la stazione di Milano Centrale io ho una sorta di venerazione. Avendo tanti parenti (comunque sempre molisani) che abitano lì, quando ero piccola almeno una volta al mese mi toccava andare. Partivo da Torino Porta Susa che non era la figaggine di oggi, bensì uno sputo di stazione, quasi pari a Como S. Giovanni, da cui partivano solo i treni per Milano. Gli IR, i famosissimi interregionali.
Che mia mamma arrivata a Rho (la stazione prima di Milano Centrale) attaccava a dire "La prossima è la nostra" e mi faceva alzare anche se mancava ancora un quarto d'ora e non avevamo valigie perché andavamo e tornavamo in giornata.
A Milano Centrale (ma ho scoperto al ritorno anche a Torino Porta Nuova) hanno messo un pianoforte. Sta lì da un po'. Ogni tanto qualcuno lo stuzzica senza saperlo suonare e si sente nell'aria quel dlin dlin dlin fastidioso, senza senso.
Ma ieri, uh ieri.
Sono andata a Torino perché oggi io e mia sorella siamo andate a vedere Tamara De Lempicka e invece che farmela in giornata, solo di domenica, sono partita ieri pomeriggio per evitarmi l'ammazzata.
In verità stavo cercando di costringermi a non entrare alla Feltrinelli, dirigendomi proprio verso di essa. E' una prova di coraggio la mia: "Riuscirà la nostra eroina a non acquistare l'ennesimo libro che non leggerà?", quando sento un suono celestiale, anche se giovane.
Sono due ragazzi giapponesi che suonano al piano, lei e lui.
Carini da morire.
Li filmo anche se ogni tanto non sono sincronizzati. Fottesega, donerei una cornea per suonare così.
Mi si avvicina un signore e mi chiede come hanno fatto a portare lì il piano, gli dico che no, il piano è lì a disposizione di tutti. Gli si illuminano gli occhi. "bhe il mio treno parte tra un'ora magari riesco a suonare qualcosa".
Allora gli domando, gli chiedo, cosa suona, cosa fa, da quanto suona. Mi domanda, mi chiede, se suono qualcosa e se mi piace qualche tipo di musica.
Mi comunica di aver suonato col batterista dei Deep Purple (mi da' il biglietto da visita e mi fa andare sul suo sito dal mio cellulare, e sì, non mente in effetti). Gli dico che mi piacciono Le Orme e gli faccio vedere la mia foto con Michi Dei Rossi. Sorride e mi dice di vedere gli altri filmati caricati perché ce n'è uno dove suonano dei pezzi de Le Orme.
E così intanto il piano si libera e si mette a suonare. Poi mi dedica Child In Time e quasi mi commuovo. Poi un ragazzo, che scopro lì essere russo, chiede di suonare insieme a lui.
E insomma c'è un bel concerto. Perché non c'è musica più bella di quella che ti strappa un sorriso.
E quindi poi il ragazzotto si ferma a parlare e si presenta. Mi chiede se suono, mi lascia la mail per mandargli il video. Così con nome e cognome lo aggiungo su facebook. E ora ho anche il video da mostrarvi.
Il signore prima di andare mi rivela un Segreto, che proprio perché rivelato non posso scrivere. Ma mentre me lo dice continuo a sorridere anche se so che per lui è un orribile Segreto. Voglio fargli capire che non lo compatisco ma lo capisco, perché quello che mi ha regalato ieri mi ha riempito il cuore e anche se lui non lo sa, e anche se il mio cuore custodirà un segreto per lui orribile, si renderà presto conto che finché riempirà altri cuori di musica questo grosso peso che si porterà addosso verrà alleggerito, fino quasi a non sentirlo così grave come oggi.
Mi chiede l'indirizzo di casa per spedirmi un DVD dove suona. è anche un giornalista e mi chiede di fargli sapere se mai metterò su una band che ne scriverebbe un articolo e mi dice che insieme al DVD mi manderà anche un libro.
Guardo sul suo sito e scopro che ha scritto un botto di libri. Non faccio in tempo a fermarlo, perché si sa, le persone speciali entrano veloci nella tua vita. Non è detto che debbano rimanervi.
Però lasciano impronte speciali nel tuo cuore.
Sul treno una volta conobbi uno dei musicisti de "Il parto delle nuvole pesanti". Proprio ieri mi ha scritto in privato su facebook per commentare la mia foto insieme a Michi Dei Rossi, gli ho chiesto se si ricordava come ci eravamo conosciuti ma non lo ricordava.
Non è importante: prima dell'avvento di facebook ho conosciuto tante di quelle persone: sceneggiatori, musicisti, scrittori... E di nessuno ho ricordo.
Ora sono in contatto con questo altro pianista, il ragazzotto, e probabilmente avverrà la stessa cosa. Ma i destini sono fatti a volte per intrecciarsi così, senza scopo né futuro.
E si può solo restando aperti, solo parlando con le persone, solo non essendo chiusi come io, una volta, ero.
Quindi grazie, personaggi misteriosi che affollate la mia vita di tutti i giorni: anche voi contribuite a renderla speciale. Ed ecco il video. Scusate la mia voce fastidiosa.
E' così, Milano o la ami o la odi. Ma non è vero, sono una delle poche fortunate che riesce a trovare delle scale di grigio anche in questi casi. E così io Milano la apprezzo per tante cose...
Ma per la stazione di Milano Centrale io ho una sorta di venerazione. Avendo tanti parenti (comunque sempre molisani) che abitano lì, quando ero piccola almeno una volta al mese mi toccava andare. Partivo da Torino Porta Susa che non era la figaggine di oggi, bensì uno sputo di stazione, quasi pari a Como S. Giovanni, da cui partivano solo i treni per Milano. Gli IR, i famosissimi interregionali.
Che mia mamma arrivata a Rho (la stazione prima di Milano Centrale) attaccava a dire "La prossima è la nostra" e mi faceva alzare anche se mancava ancora un quarto d'ora e non avevamo valigie perché andavamo e tornavamo in giornata.
A Milano Centrale (ma ho scoperto al ritorno anche a Torino Porta Nuova) hanno messo un pianoforte. Sta lì da un po'. Ogni tanto qualcuno lo stuzzica senza saperlo suonare e si sente nell'aria quel dlin dlin dlin fastidioso, senza senso.
Ma ieri, uh ieri.
Sono andata a Torino perché oggi io e mia sorella siamo andate a vedere Tamara De Lempicka e invece che farmela in giornata, solo di domenica, sono partita ieri pomeriggio per evitarmi l'ammazzata.
In verità stavo cercando di costringermi a non entrare alla Feltrinelli, dirigendomi proprio verso di essa. E' una prova di coraggio la mia: "Riuscirà la nostra eroina a non acquistare l'ennesimo libro che non leggerà?", quando sento un suono celestiale, anche se giovane.
Sono due ragazzi giapponesi che suonano al piano, lei e lui.
Carini da morire.
Li filmo anche se ogni tanto non sono sincronizzati. Fottesega, donerei una cornea per suonare così.
Mi si avvicina un signore e mi chiede come hanno fatto a portare lì il piano, gli dico che no, il piano è lì a disposizione di tutti. Gli si illuminano gli occhi. "bhe il mio treno parte tra un'ora magari riesco a suonare qualcosa".
Allora gli domando, gli chiedo, cosa suona, cosa fa, da quanto suona. Mi domanda, mi chiede, se suono qualcosa e se mi piace qualche tipo di musica.
Mi comunica di aver suonato col batterista dei Deep Purple (mi da' il biglietto da visita e mi fa andare sul suo sito dal mio cellulare, e sì, non mente in effetti). Gli dico che mi piacciono Le Orme e gli faccio vedere la mia foto con Michi Dei Rossi. Sorride e mi dice di vedere gli altri filmati caricati perché ce n'è uno dove suonano dei pezzi de Le Orme.
E così intanto il piano si libera e si mette a suonare. Poi mi dedica Child In Time e quasi mi commuovo. Poi un ragazzo, che scopro lì essere russo, chiede di suonare insieme a lui.
E insomma c'è un bel concerto. Perché non c'è musica più bella di quella che ti strappa un sorriso.
E quindi poi il ragazzotto si ferma a parlare e si presenta. Mi chiede se suono, mi lascia la mail per mandargli il video. Così con nome e cognome lo aggiungo su facebook. E ora ho anche il video da mostrarvi.
Il signore prima di andare mi rivela un Segreto, che proprio perché rivelato non posso scrivere. Ma mentre me lo dice continuo a sorridere anche se so che per lui è un orribile Segreto. Voglio fargli capire che non lo compatisco ma lo capisco, perché quello che mi ha regalato ieri mi ha riempito il cuore e anche se lui non lo sa, e anche se il mio cuore custodirà un segreto per lui orribile, si renderà presto conto che finché riempirà altri cuori di musica questo grosso peso che si porterà addosso verrà alleggerito, fino quasi a non sentirlo così grave come oggi.
Mi chiede l'indirizzo di casa per spedirmi un DVD dove suona. è anche un giornalista e mi chiede di fargli sapere se mai metterò su una band che ne scriverebbe un articolo e mi dice che insieme al DVD mi manderà anche un libro.
Guardo sul suo sito e scopro che ha scritto un botto di libri. Non faccio in tempo a fermarlo, perché si sa, le persone speciali entrano veloci nella tua vita. Non è detto che debbano rimanervi.
Però lasciano impronte speciali nel tuo cuore.
Sul treno una volta conobbi uno dei musicisti de "Il parto delle nuvole pesanti". Proprio ieri mi ha scritto in privato su facebook per commentare la mia foto insieme a Michi Dei Rossi, gli ho chiesto se si ricordava come ci eravamo conosciuti ma non lo ricordava.
Non è importante: prima dell'avvento di facebook ho conosciuto tante di quelle persone: sceneggiatori, musicisti, scrittori... E di nessuno ho ricordo.
Ora sono in contatto con questo altro pianista, il ragazzotto, e probabilmente avverrà la stessa cosa. Ma i destini sono fatti a volte per intrecciarsi così, senza scopo né futuro.
E si può solo restando aperti, solo parlando con le persone, solo non essendo chiusi come io, una volta, ero.
Quindi grazie, personaggi misteriosi che affollate la mia vita di tutti i giorni: anche voi contribuite a renderla speciale. Ed ecco il video. Scusate la mia voce fastidiosa.
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