23 agosto 2006

Sarò bre..

Il colloquio più breve della storia: 5 minuti. E domani ne ho un altro. A questi qui avevo mandato il curriculum per un lavoro come grafica. Spero che sia quello e non la solita scheda da compilare per essere inseriti nei loro database da lavoro interinale.
Comunque tornando a oggi: pare che l'azienda abbia fretta perché l'altro lavoratore che avevano se n'è andato e quindi si tratta di una cosa di pochi giorni e poi saprò. Dentro o fuori. Bianco o nero.
In centro ho incontrato un ragazzino con la maglia degli Slayer e mi veniva da sorridere. Torino vibrava sotto i colpi dei Rammstein. Eppure dorme ancora. Negozi ancora chiusi, poche persone. Sono passata davanti a Inferno, un negozio abbastanza famoso dove vendono vestiti metallusi e articoli metallusi. La comprerei tutta quella roba lì, perché mi piace parecchio. E poi non la indosserei ovviamente. Cose come queste qui, poi guardo il prezzo, considero che sono cose che non mi appartengono e le lascio lì. E poi i dark mettono tanta tristezza.
Portando una cosa triste con allegria si trasmette allegria alla cosa o la cosa ti trasmette tristezza?

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Trasmette allegriatriste o tristezzallegra.
Dipende :)
Ad ogni modo: personalmente le cose metalluse mi fanno un po' cacar*. Se proprio ci si vuole etichettare, meglio una scritta in fronte :.)

Un caro saluto.
Ire.(che ti legge di tantointanto)

Carla ha detto...

Ma Ire, quella Ire? Che proprio oggi (ma proprio proprio oggi) ti pensavo!

Comunque tranquilla, io non riesco a mettere certe cose. Magari le compro, ma poi rimangono sempre a pigliare polvere. E non mi etichetto come metallusa, tuttalpiù come pazza, ma questo lo sai già. :)
Un bacione

Anonimo ha detto...

Uhm.
Proprio quella no.
Sono Ire, questo si.
Ma non quella.
Ma poi: quella chi?
:.)
L'etichettatura non era riferita a te. L'ho buttata li'..generica.
Vedi anche: diarrea verbale.

Cmq, sono quella Ire che ti ha beccata tra gli utenti blogger che hanno letto "Soffocare" e che, inevitabilmente, l'hanno messo nei preferiti :)

Ciauz,
IreProprioQuellaNo.

Carla ha detto...

Eheh pardon, da come avevi scritto sembrava che io dovessi conoscerti.
Benvenuta o bentornata Ire :)

Ho comunque scritto una mail a QuellaIre.

Carla

IrenuLa ha detto...

Grazie e bentrovata :)

Anonimo ha detto...

Ma no invece quel vestito è proprio bello!!
Forse se avessi un pò più di tette lo comprerei. Ma poi probabilmente costerebbe più il biglietto per arrivare a Torino che il vestito... Meglio lasciar perdere allora.

Non sono d'accordo con la storia dell'ettichetta... Se mi piace vestirmi in un modo perchè non lo devo poter fare? Prima di comprarmi qualcosa devo forse pensare a cosa penserà la gente di me? Se me ne vado in giro con i jeans stracciati (e specifico che si sono rotti da soli, neh!) e la gente mi dà della punkabbestia, che devo farci?
Il torto ce l'ha chi etichetta, secondo me. Se uno non è più libero di vestirsi come gli pare, ditemi dove siamo finiti eh?

Carla ha detto...

E' un discorso abbastanza complesso. Quando ero piccina mi vestivo molto colorata. A 16 anni avevo capelli arancioni e poi anche viola. Giravo con una manica di pazzi rasati o "crestati". Per loro era uno stile, a me piacevano i colori.
Mi ricordo che l'unico gruppo che sentivamo in comune erano i NOFX. Mi piacevano perché facevano casino e mi mettevano allegria e mi facevano saltellare. Però per loro era essenziale capire cosa effettivamente ascoltassi: entrare in quel gruppo comportava un esame accurato di ingresso.
Sorvolando questo. I miei capelli colorati e i miei vestiti colorati e trasandati lasciavano a intendere che io usassi droghe leggere. Quando dicevo che non fumavo la gente non ci credeva. Che tu lo voglia o no, l'abito fa il monaco. Così come tu sei libero di vestirti come ti pare, anche chi ti guarda è libero di giudicare. Devi vedere tu cosa è più importante. In alcuni casi purtroppo bisogna scendere a compromessi: nel lavoro ad esempio. E dipende dal lavoro.
In quanto grafica io non ho molti vincoli. Prova a guardare i commerciali invece. La prima impressione è più fisica che altro. Ti si guarda e in mezzo secondo puoi ispirare mille cose: fiducia, disgusto, antipatia, simpatia. Tutto da uno sguardo. La gente ti da' del punkabbestia ed è liberissima di farlo. In genere se ci si veste in un certo modo lo si fa per essere notati (lo so perché lo facevo anch'io!) e quindi non ci si può lamentare poi perché la gente ci guarda. Quando mi sono tinta i capelli di viola avevo un po' paura ad uscire di casa. Non c'era una persona che non mi guardasse. Del resto non era quello che volevo, uscire dall'anonimato? E' un discorso complesso. Le etichette esistono purtroppo, ma anche quello è un discorso di libertà. E bisogna ammettere che molte persone si vestono in un certo modo solo perché desiderano appartenere a un gruppo. Ci siamo passati un po' tutti.. no? Dio che commento lungo!
Magari ci scrivo un post dai ;)

Zion ha detto...

Beh cmq è chiaro.

Insomma, terzo principio della dinamica: Ad ogni azione corrisponde sempre una reazione uguale e contraria...^_^...o anche azione->etichettatura....:P

Io se avessi il tuo fisico minuto me lo metterei quel vestito. ;)
Anche solo peruna sera, per vedere che effetto fa.

Carla ha detto...

Eheh ma così divento rossa! Pensa che ho un vestito da sera, lungo, molto bellino. L'ho messo poche volte, alcune per andare a ballare e faceva il suo effetto. Il mio problema è che non ho mai occasioni di mettere alcune cose, per cui so già che quando compro una cosa particolare finisco per metterla una sola volta al massimo due. Insomma, fisichino a parte finisco per essere sempre o quasi jeans e maglia. Comoda ;)

L'inverno in questo mi regala occasioni migliori, ho degli stivali comoooodiiii

Un bacioneee

Fly ha detto...

Io lo metterei... a carnevale, hihihih!!!

Carla ha detto...

Ma no! è bellissimo :)

Andrea (sdl) ha detto...

Concordo con carla, è bellissimo! :)
Certi (non tutti) vestiti dark (se saputi scegliere e soprattutto indossare) sono davvero stupendi e non tanto perchè rappresentano il dark, ma per alcune scelte estetiche su cui non si sorvola :)

La cosa bella è che quel vestito l'avevo già visto un altra volta, rivederlo non mi fa che piacere (anche se indosso a qualcuno non lo vedrò probabilmente mai :( )

E comunque, Carla, certi vestiti "nascono" per essere indossati in occasioni rare. Personalmente, se uno ha disponibilità monetaria una volta ogni tanto una spesina in più se la può concedere no? :)

Andrea (sdl)

Anonimo ha detto...

Si, chi ti vuole ettichettare è libero di farlo, e quello che dico io è di fregarsene. ^.^
Poi insomma non è sempre vero che se una persona si veste in un certo modo lo fà per appartenere ad un gruppo... Posso mettermi un vestito come quello della foto, pur non essendo una dark, e il giorno dopo tornare al mio solito modo di vestire. E' un discorso complesso come dici tu ^.^