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23 maggio 2023

Chi fermerà la musica?
Io, se continuo a stonare.

Il mio sensei ben predisposto alla lezione di domani

 




Sto guardando un horror talmente coinvolgente che ho pensato di scrivere sul blog.

Oggi riflettevo sulla mia fortunata realtà lavorativa in un periodo, questo, di crisi per tutti. L'azienda di Maleventum sta licenziando con scuse assurde, dopo tutta la fatica di stare lì, accettare eventuali trasferimenti, e via discorrendo. Sembra che a nessuno interessi la salute psicologica delle persone. 

Ho solo un problema coi miei attuali colleghi: loro si conoscono da una marea di anni e io non mi sto facendo conoscere; il mio terapeuta, David Gnomo, si è raccomandato di andare a pranzo con loro, di farmi conoscere, ma io nada. Me lo hanno chiesto qualche volta poi si sono (giustamente) chiusi in un silenzio tombale. 

Io passo la pausa pranzo in un bar accanto a una palestra dove fanno arrampicata. Dalle vetrate trasparenti vedo gente di ogni età che sale e cade, sale e cade, mentre mi bevo un (vero) caffè americano e leggo. 

A dire la verità sto leggendo enne miliardi di libri tutti insieme, il che mi porta a mollare delle cose e continuarne altre per poi tornare indietro. Il caos.

I due principali che stavo leggendo ora sono:

Ho anche sentito un audiolibro, era quello che durava meno tra quelli che avevo, circa 4 ore:
Nel mare ci sono i coccodrilli. Vi prego, leggetelo ma non fate come me, non ascoltate l'audiolibro in mezzo alla strada piangendo lacrime amare al pensiero di quello che è capitato.
Leggetelo a casa, sotto le coperte calde, al sicuro. Piangete tutto quello che avete da piangere (perché vi assicuro che lo farete) a casa.

Ma è subentrato un altro libro: La dama della chiatta e altri racconti. Quando si tratta di racconti un po' gotici e di Abeditore, cedo.

Così mi isolo, è quello che riesco a fare meglio. Ma soprattutto una cosa stranissima che non mi è mai capitata, i miei colleghi si fanno i cazzi loro. Ma in maniera estrema. Sapevano che ho male al ginocchio perché zoppico ma non chiedono nulla, sapevano del mio saggio di violino, ma niente. Ho rifatto tinta e mi sono tagliata i capelli, nulla.

Penso che se entrassi nuda in ufficio, farebbero un cenno del capo e, senza alcuna inflessione, pronuncerebbero il solito Buongiorno.

Non che mi dispiaccia, ma è strano, anche se lo vedo più vicino alla mia realtà. 

Mi rendo conto di non avere ancora scritto de La Scarzuola, ma mi ci va un po' perché è un luogo particolare. Più del luogo, il proprietario del luogo (che fa da guida) è la persona più assurda che abbia incontrato nella mia vita. Dico solo che dovrò tornarci perché non ho fotografato nulla per sentire le sue follie.



28 settembre 2018

I miei Nerd

Tu, abbi cura di te Carla. Abbi davvero cura di te. Ricordi? Tutto quello che ti serve é dentro di te. Non dimenticare questo. Gli altri sono un contorno. Possono portare più o meno sapore alla tua vita ma la materia prima sei tu. Valorizzala.

Che ne sapete del ToPlay? Io nulla, che non sono una giocatrice e Dado un po' mi ha intrufolata in questo mondo. E fu così che Dado e RagnoB si conobbero. Dado ha sempre letto sul mio blog di RagnoB e RagnoB ha ascoltato i miei racconti di colui che per lei è sempre stato l'amico Barbuto.

E l'incontro al ToPlay alla Tesoriera. ToPlay è una delle miriadi di manifestazioni nerd, su giochi di ruolo e giochi da tavolo. Dado era un po' l'ospite d'onore ed era in divisa, credo. Ovvero anfibi, un camicione senza maniche che fa un po' metallaro, pantaloni lunghi scuri.
Faceva caldissimo.

Dopo le dovute presentazioni ci appropriamo di un tavolo. E cominciamo a giocare: Azul, Sagrada, una breve partita ad Ice Cool, Origami.
Ho la fortuna di avere la copia di Origami autografata (e spiegata) dall'autore.
Giochiamo anche a QuelCazzoDiGiocoConLaFruttaCheNonRicordoComeSiChiama (Finca, niente non riesco mai a ricordarmelo).
"Posso giocare con voi?"
Un estraneo al nostro tavolo.
Conoscere gente nuova è da un po' il leitmotiv delle serate tra me, RagnoB e il nostro gruppetto di Disperate. È dura, davvero. O ti iscrivi a un corso di ballo in cui sai che presto o tardi un vecchio bavoso ti palpeggerà il sedere tra una giravolta e l'altra, o speri in un incontro fortuito che non avviene mai, come quando Julia venne a trovarmi a Torino e al Blah Blah un ragazzotto ci disse qualcosa seguìto da un poco rassicurante "Ah ma non stavo parlando con voi!".

Il nerd supera il mio esame da cagacazzo non giocatrice. Rinomino tutta la frutta e la verdura in un modo a me più congeniale: "Senti, mi passi un po' quella roba che dovrebbe essere uva ma pare la cacca di Arale? Ma davvero questi sono limoni? Dai che paiono patate - uh e questi sembrano piselli!". In questo frangente arriva anche Leonard (lo chiamo così perché è uno scienziato e mi ricorda un po' Leonard di "The Big Bang Theory", colleziona fumetti, pupazzi, ha magliette nerdissime ed è, manco a dirlo, entomologo).
Ci siamo tutti e finita la partita, lo sconosciuto (che da ora chiamerò l'ingegnere) dice "Ho portato un gioco se vi va di giocare". Certo siamo qui apposta. Ma dopo due minuti di spiegazione, io sono davvero cottissima, mollo immediatamente. "Questa la salto, vi guardo giocare".
Più che altro non avevo capito nulla. Leonard si offre di fare il pianeta alieno, RagnoB, "QuelFigoDiDado" (te la sei cercata amico mio!) e l'ingegnere devono lottare per la sopravvivenza (? - sto inventando, non ci avevo davvero capito nulla).
Quando, finito questo gioco, ci avviamo verso l'uscita lasciando Dado alla fiera, l'Ingegnere si informa sui nostri account facebook e Leonard gli comunica che sabato 29 ci sarà una fiera a San Giorgio Canavese in cui lui è il responsabile e organizzatore della parte fumettistica.

(nota: Leonard sarà il mio futuro capo. Non dico altro per ora).

Oggi è fine mese lavorativo.
Dovete sapere che ogni fine mese è l'inferno in terra che da noi si chiama Click Day. Avete presente la gif del gattino che digita furiosamente sulla tastiera? Ecco. Durante i Click Day si sente solo il rumore del click del mouse e del battere freneticamente sulla tastiera.
Le previsioni infauste dicevano che non saremmo riuscivi a chiudere in positivo il trimestre e che saremmo venuti a lavorare anche domani. Io, che avevo già una mezza idea di andare in fiera a trovare Leonard con l'Ingegnere (il quale è riuscito a rintracciare in primis Leonard per poi essere stalkerizzato dalla sottoscritta) ho motivato un po' i colleghi con frasi poco aggressive del tipo "Se vi azzardate a smettere di digitare sulla tastiera vi do' fuoco" e considerato che per una giornata lavorativa full time normale (dovremmo fare part time ma siamo in straordinario da inizio mese), il fatturato richiesto a persona è di 8k euro io, con i miei 22k euro e rotti odierni (con sottofondo musicale di Pantera, Slayer, Megadeth e Iron Maiden) mi aspetto un tappeto rosso e una targa come migliore dipendente del trimestre e Stakanovista del Click Day.
Il risultato è stato raggiunto e domani non si va a lavorare.

Domani sarò in una macchina con un semisconosciuto e altri nerd totalmente sconosciuti in viaggio per San Giorgio Canavese a scattare foto in una fiera dove mai mi ci sarei vista, piena di Cosplayer, Lego, fumetti, giochi di ruolo ecc. a far colazione da campioni alle 11 con panino del lurido e birra.


Ieri sono tornata al lavoro dopo un giorno di assenza. L'altroieri ero bloccata e letto e comunque ieri non stavo meglio. Ho avuto gli occhi lucidi per quasi tutto il giorno e la mia collega spesso veniva a darmi un abbraccio "Carla sei triste, aspetta che vengo ad abbracciarti! Ti ho messo da parte le gomme a forma di animali!". Passerà, ma per ora non riesco a pensare ad altro. Quindi lavoro un sacco che è l'unico modo che ho di distrarmi senza spendere troppe energie in socialità.

Domani, nonostante la premessa divertente scritta sopra, in realtà sarò a fare foto il che mi permette di isolarmi bene: devo solo tenere botta durante il viaggio.

Oggi Dado che abita proprio di fronte al mio ufficio, mi ha fatto una sorpresa ed è venuto a salutarmi alla fermata del bus all'uscita da lavoro. Proprio mentre stavo ascoltando il suo vocale.

Dado è uno degli ultimi romantici, glielo dico sempre. Uno che ha sempre l'accortezza di preoccuparsi per te, di farti sentire sempre speciale, di farti capire che ci sarà sempre. Anche se dovrà fasciarti testa e cuore per l'ennesima volta.
E ancora, e ancora.

E ancora.

Leonard vs Dado

L'ingegnere spiega il gioco

RagnoB a sinistra ascolta attenta

Il gioco della frutta, ovvero Finca. Foto di Dado (tutte i diritti riservati, ohi che quello è grosso, non voglio farlo incazzare)
Io che ascolto (e non capisco, come al solito) le regole di Azul. E meno male ci avevo già giocato (prese dalla pagina fb del ToPlay)

L'intenzione di battere il record delle sconfitte personale è ben visibile.