09 novembre 2021

Non andare. Parte 10: l'addio e il ritorno. Fær Øer, Kongeriget Danmark, Italia - 8 Settembre 2021

Il risveglio è fresco, ed è presto, molto presto. Guardo fuori dalla finestra, c'è ancora nebbia e pioggia, e i gabbiani che mi fissano dal tetto della casa di fronte.

Gli ultimi giorni sono stati quieti e pacifici e mi sono innamorata di questo posto, animato da donne che viaggiano in solitaria, vichinghi dagli occhi di ghiaccio, fresco e panorami stupendi.

Mi tocca, ahimè, rientrare. Ed ecco che non immaginavo ma il cuore mi fa un balzello: non voglio partire.

La maggior parte dei miei viaggi, in genere verso la fine, o comunque dopo la seconda metà, cominciano a starmi stretti. Ho voglia di tornare a casa, alle mie abitudini, alla mia città.

Ma dalle isole Faroe, come mi è successo per il Madagascar, non voglio rientrare. La sento la pesantezza degli arti che si affaccendano nella preparazione, nel raccattare le ultime cose.

Controllo i gabbiani fuori dalla finestra e sono ancora lì, beffardi come vi invidio.

Il proprietario di casa mi scrive sulla chat di Airbnb per chiedermi a che ora ho il volo. Alle 13.

Ma mi tocca andar un po' prima, devo capire come mai non mi fa scaricare la carta d'imbarco a seguito del check-in online. Così raccatto tutto, mi metto le scarpe che, come da regola della casa, tutti abbiamo lasciato all'ingresso, e mi avvio alla fermata del bus. Arrivo appena in tempo per dire all'autista che sto andando all'aeroporto, ovvero a una sola fermata da lì, e mi fa cenno di sedermi senza farmi pagare.

Prendo un caffè alla macchinetta automatica e metto il telefono in carica: la giornata sarà lunga. Intanto guardo fuori un aereo passarmi davanti, l'elicottero che qualche giorno prima mi aveva fatto provare qualche piccolo e bellissimo brivido e il paesaggio di nebbia e verdesperanza davanti ai mie occhi. 

Decido di fotografare la scena in bianco e nero perché nessun colore artificiale catturato potrà mai eguagliare questa vista.

Sørvagur - Milano Malpensa. 8 Settembre 2021

L'aeroporto di Sørvágur è più piccolo di una stazione ma sono arrivata abbastanza presto per chiedere di stamparmi la carta d'imbarco che, con mio grosso disappunto, comprende solo il primo volo per Copenaghen. La ragazza allo sportello dice che a causa dei controlli per il Covid non le permette la stampa del biglietto successivo. Dovrò chiedere a Copenaghen. Ma ho solo un'ora per il cambio, sbatto gli occhioni. Le spiace, si scusa e via un altro.

Mi avvio ai controlli di sicurezza. Tolgo il tablet dalla borsa, tolgo i liquidi dallo zaino, l'addetto ai controlli mi guarda e mi chiede di prendere un sacchetto di plastica molto piccolo e di rimettere i miei liquidi là dentro. Temo non ci stia tutto e comincio a fare un breve check mentale della cosa che mi costa meno lasciare, tra quelle presenti, ma per qualche strano miracolo, togliendo il fondotinta in polvere dal sacchetto e lasciandolo scivolare in borsa (sì, non viaggio senza il makeup, anche poco. Fa parte della mia integrità) noto che riesco a infilare tutto. Sorrido sorniona alla guardia che mi fa passare e mi permetto una sorta di Smørrebrød ma in versione povera, da aeroporto. Mentre io l'addento prendendolo in mano mi rendo conto che gli avventori non troppo distanti da me lo stanno elegantemente sezionando con coltello e forchetta. Faccio spallucce: non siamo nel palazzo della Regina, e sono una cafona patentata, non c'è nulla di nuovo all'orizzonte. 

Sørvagur - Milano Malpensa. 8 Settembre 2021

Noto che in questi giorni, sia qui che nel resto del viaggio non ho praticamente mai messo le cuffie per ascoltare la musica. Come se questi nuovi suoni che ho attorno non dovessero essere soffocati ma imparati, sentiti, assaporati.

Sørvagur - Milano Malpensa. 8 Settembre 2021

Il mio posto sull'aereo è al fondo, per la prima volta non ho passeggeri accanto e la hostess decide di tenermi compagnia. Sei da sola? Cosa hai visitato? Ti è piaciuto? Hai visto questo? E quest'altro?

Io, con il mio quasi inesistente inglese sono riuscita a chiederle informazioni sulla stampa del biglietto d'imbarco del secondo volo "Non preoccuparti, vai direttamente al gate, ce la fai, l'aeroporto di Copenaghen non è molto grande". Peccato che sul sito dell'aeroporto comunicavano che, per tratte di questo tipo, si rendeva necessario rifare il check-in, quindi poi di nuovo i controlli di sicurezza e ciao volo. Inoltre penso dopo che sono seduta al fondo dell'aereo e che a causa del covid decidono di chiamarci per file e farci alzare in modo ordinato: insomma, non uscirò mai dall'aereo. Fortuna vuole che aprano anche il portellone in fondo, vicino a dove sono seduta, e quindi mi catapulto di sotto e decido di rischiare, vado al gate.

Mentre cammino col passo del carabiniere (quello che mi riesce meglio, a una velocità media di 10 km/h), più o meno a metà percorso, noto un gabbiotto e una sala d'attesa. Spe'. Fammi prendere il numerino che non si sa mai, magari qui posso chiedere.

E infatti: il solerte signore mi chiede il green pass, il passaporto e stampa il restante biglietto. Il tempo di arrivare al gate e praticamente ci imbarcano.

Il viaggio da Copenaghen a Milano è tranquillo: ovviamente non ho prenotato nessun bus/treno per il ritorno a Torino, ma che sarà mai, ci penso appena atterrata. Ecco, era questo che mi mancava in precedenza: il fatto di non programmare troppo e tutto, intanto si va, poi si vede.

Sørvagur - Milano Malpensa. 8 Settembre 2021

Ee è così che comincio a correre a Milano Malpensa per prendere il treno prima rispetto a quello previsto, e in marcia compro il biglietto del treno e ce la faccio. Ceno da Spontini in stazione e via verso Torino. Ovviamente sbaglio treno, invece di scendere a Milano porta Garibaldi, da Malpensa, per il cambio, scendo a Milano Centrale, per fortuna trovo comunque il cambio e non ho problemi a rientrare sana e salva a Torino.


Sørvagur - Milano Malpensa. 8 Settembre 2021

Sørvagur - Milano Malpensa. 8 Settembre 2021

E domani scoprirò un'amicizia lunga vent'anni, da IRC a whatsapp, passando per e-mail, telefonate, SMS, e Facebook. Viene a trovarmi Cliff Burton (salvato così da sempre nei vari telefoni passati tra le mie mani nel corso di questi, ripeto, venti anni, lo nomino in alcuni post passati) amico di vecchia data. Abbiamo seguito la nostra vita a distanza scoprendone le varie evoluzioni senza mai esserci visti e con un "Ma se ti venissi a trovare?" suo, coraggioso, dalla lontana Umbria, arriva il momento di abbracciarci dopo tutto questo tempo. Ma questa è un'altra storia.

Nessun'altra opzione. Parte 9: Pioggia, nebbia fuori, un po' di luce dentro. Sørvágur, 7 Settembre 2021

Il gabbiano urla come un matto per svegliarmi. Sembra beffardo nel volermi dire che non dovrò dormire, anche se fuori piove e c'è una nebbia fittissima. Le piccole montagne sono coperte da cappelli di nubi bianche. Il che mi fa pensare che se non migliora, niente gita a Sørvágsvatn.

Guardo sulla mappa dove sono, e mi sento davvero at the end of the f***ing world. Non importa se non posso uscire perché non sarebbe visibile nulla, è bello stare a casa e rilassarsi sentendo il rumore della pioggia fuori, leggendo un libro e scrivendo.

Sørvágur



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Controllo la mia prenotazione Airbnb e noto che sarebbe stata inclusa la colazione, così lo scrivo al proprietario che mi conferma invece di no. Pare che il piano di sotto sia destinato alle prenotazioni Airbnb e il piano di sopra sia per Booking (un pelino più lussuoso) e il piano di sopra abbia la colazione inclusa.

Aggiunge però, molto gentilmente, che posso usufruirne se ho fame. Guardo i miei biscotti che disgraziatamente ho preso per il nome (digestive di Göteborg, giusto per ricordarmi di un altro posto che ho visto) ma scopro presto essere super dietetici e il loro sapore è farinoso, come mangiare manciate di farina insapore senza zucchero.

Mi dice di portare dentro la mia camera una lampada che ha messo fuori dalla stanza e poi Please get breakfast if you're hungry :)

Va bene, ma salgo nella cucina di sopra solo per un caffè. Lui non si palesa (ha una stanza immensa tutta per sé in cui ho sbirciato la sera delle chiacchiere in cui ci raccontava di essere stato a Roma e ho cercato a modo mio di dirgli che Torino non se la caga nessuno ma è molto bella), io prendo una tazza, mi preparo del caffè liofilizzato e me lo porto giù. Penso che passerò la giornata in totale relax elaborando foto, leggendo, scrivendo. 

Sørvágur - 7 Settembre 2021

Per pranzo i miei noodles pronti (intanto sono arrivati nuovi ospiti, sembrano mamma e figlio, non sorridono mai).

Per ovvie ragioni questa casa è un punto strategico per l'arrivo e per la partenza, Situata a una ventina di minuti a piedi dall'aeroporto e più economica dell'albergo accanto all'aeroporto, il proprietario si è assicurato una buona fetta di clienti, soprattutto chi, una volta arrivato e non avendo ancora dimestichezza con i mezzi locali, non vuole spendere un patrimonio per un taxi verso la capitale, Tórshavn, un ottimo punto di partenza per raggiungere quasi tutte le altre isole. 

Ogni tanto controllo il meteo fuori dalla finestra ma la nebbia sembra peggiorare. Incrocio il proprietario Poul che mi chiede se ho già visto Sørvágsvatn: gli dico che sarebbe stato il mio progetto odierno non fosse stato per il tempo ma, concludo, immagino sia normale il tempaccio. Mi guarda e scuote la testa, di solito non piove in quel periodo, sono stata sfortunata.

Per cena decido di andare nell'unico posto presente in loco, il café Zorva. Fa un po' di tutto: fish and chips, indiano, hamburger e pizza ma sembra abbia prezzi contenuti e non sia male. Ieri era chiuso ma oggi dovrebbe essere aperto. Chiedo a Poul se me lo conferma, mi dice che se voglio mi può accompagnare "Ok thank u".

Poi mi sorgono dubbi catastrofici. E se fosse un mezzo invito a cena? E se si facesse pagare? Del resto lui si fa pagare per prenderti e accompagnarti all'aeroporto. Nel caso della prima opzione che gli dico? Sono stata troppo accomodante?

Arriva, mi metto le scarpe e andiamo. La conversazione banalmente è sul lavoro che facciamo, su quello che vorremmo fare, sul tempo e poi mi chiede quanti anni ho e resta sbalordito perché immaginava avessi al massimo 25 anni (lui ne ha 32). Arrivati, mi molla lì (doppia fortuna, niente cena imbarazzante e niente compenso in corone faroesi) e prendo un wrap con roba indiana dentro. Sono l'unica persona nel locale fatta eccezione per un ragazzino che sta finendo un hamburger.

Sørvágur

Sørvágur

Prendo una birra black sheep e sorrido pensando che davvero qui le pecore sono ovunque.

Sørvágur

Nel frattempo arriva un signore che prende uno shottino e una birra. Nel tempo che io impiego a bere metà della mia birra lui ha già finito e ha ordinato una seconda birra con shottino. Conclude con una terza birra (e un mio applauso interiore) prima di andare via. Io invece ordino una seconda Black Sheep e Poul mi scrive per chiedermi se ho bisogno di un passaggio per tornare. 

Naaah, faccio due passi e mi piace la pioggia. 

Rientro, mi faccio una bella doccia e crollo leggendo a letto. Domani lascerò questo posto meraviglioso e sarà una giornata campale. Non sono riuscita ad avere il mio boarding pass (probabilmente per via delle restrizioni causate dal covid) quindi dovrò chiedere in aeroporto, inoltre ho meno di un'ora per lo scalo a Copenaghen.

Almeno tutto mi impedirà di pensare che sto tornando a casa e una parte di me non vuole farlo.

08 novembre 2021

L'elemento acqua. Parte 8: le scogliere immense. Vestmanna sea cliff - 6 Settembre 2021

Stamane mi sveglio comunque presto. Non ho capito se la mia nuova amica mi vuole o meno in questa gita ed essendo io una solitaria non posso fare a meno di non insistere sulla cosa. Però so che prenderà il bus presto, alle 7.50, quindi salgo le scale e la saluto. Mi chiede, con accento un po' perugino e in modo un po' minaccioso alla bielorussa "Allora che hai deciso di fa'? Vieni o non vieni?", che domande, vengo.

Vestmanna - 6 Settembre 2021

Prenoto il biglietto, ben 44 euro li mortacci (ma scopro presto che qui costa tutto e tanto, persino fare hiking ha un costo) e si parte alla volta di Vestmanna. Passa il 300 puntualissimo, cambiamo bus a Kollafj.dalur (che è ciò che potrebbe scrivere un gatto che pigia a caso tasti sulla tastiera) e prendiamo il 100 verso Vestmanna. Lungo il tragitto del bus 300 mi fa vedere dove scendere per fare un hiking leggero e vedere un posto molto bello, fermandomi a Miðvágur e facendo un breve tratto a piedi. Arriviamo intanto a Vestmanna (siamo sempre le uniche con la mascherina indosso).

La compagnia aerea ha mandato a entrambe la raccomandazione (ma non l'obbligo) di prenotare il tampone gratuito due giorni prima della ripartenza. Lei lo ha prenotato ma non sa se lo farà. Io lo farò invece in Italia. Lo farei volentieri all'aeroporto di Copenaghen ma ho solo un'ora di tempo e quindi mi toccherà aspettare il rientro in Italia se non voglio perdere la coincidenza.

Inutile dire che venire qui è stato un rischio: sia per la casa che è condivisa (il proprietario non è vaccinato ma questo sul sito airbnb non è specificato), per l'eventuale pulizia che io e Milla ci guardavamo pensando "Sieeeee figurati", per il fatto che sì, noi due portiamo sempre la mascherina nei luoghi chiusi in giro ma dentro casa come fai? E il bagno? Le sue superfici?

Con queste riflessioni arriviamo nella ridente (e minuscola) cittadina di Vestmanna.

Manca più di un'ora alla partenza della barca, ne approfittiamo per fare il check-in e posare un attimo gli zaini.

Pensare che quella barchettina ci porterà vicino alle scogliere sull'oceano fa un po' emozionare. In effetti inutile dirlo, dopo essere stata nella parte coperta per poco più di 10 minuti mi fiondo fuori sfidando vento, freddo e la piaga peggiore: i turisti.

Vestmanna - 6 Settembre 2021

La vista è spettacolare. A qualcuno può dire nulla, ma io immaginavo i vichinghi che sfidavano queste onde e questo tempo e temevano gli dei perché solo loro potevano regolare questa immensa potenza degli elementi.

Infatti presto comincia a piovere. La barca ondeggia talmente forte che non posso più staccare una mano dalla balaustra per regolare le impostazioni della macchina fotografica, né usare il telefono per fare video. Dovrei avere il fuoco all'infinito e con una mano regolo l'apertura del diaframma a seconda della luce, e scatto quasi a caso. Ma ormai le foto mi interessano poco, mi godo tutto: il vento, la pioggia, i gabbiani, le scogliere, le pecore (persino lì - la guida diceva che spesso ne cascano in mare e ciao pecore, ecco) e addirittura i turisti impazziti che vengono sbattuti qua e là come palline da flipper mentre cercano di filmare e fotografare tutto. Ringrazio la mia nuova amica Milla per avermi proposto questa gita e ci tocca correre per prendere il bus 100 che porterà me alla stazione di servizio dove ho il cambio con il bus 300 e lei a Tórshavn per un'altra avventura.

Vestmanna - 6 Settembre 2021

Vestmanna - 6 Settembre 2021

Vestmanna - 6 Settembre 2021

Vestmanna - 6 Settembre 2021

Vestmanna - 6 Settembre 2021

Vestmanna - 6 Settembre 2021

Vestmanna - 6 Settembre 2021

Dato che piove e ho circa 20 minuti di attesa entro alla stazione di servizio per un panino prima di rientrare alla base. Stanca, una volta arrivata, crollo a letto e mi sveglio giusto per cena, per dei noodles pronti e per scoprire che avevo anche io la colazione inclusa. Bestemmie.

Vestmanna - 6 Settembre 2021

(edit: in realtà scopro dopo che il piano di sopra ha le prenotazioni con Booking e la colazione inclusa, il piano di sotto, dove sono io, con Airbnb e non ha la colazione inclusa. Il proprietario però, mandandomi nuovamente in confusione, alla mia domanda sull'avere o meno la colazione inclusa mi dice che non c'è problema e posso prendere cosa voglio. Vichinghi che mi confondono)

Per domani il meteo da' pioggia, vorrei andare a fare hiking ma temo per la nebbia, nel caso, che mi impedirebbe di vedere il panorama ma soprattutto che mi impedirebbe di vedere dove metto i piedi. Provo lo stesso a svegliarmi e si vedrà.

06 novembre 2021

Al settimo cielo. Parte 7: quel che non sapevo di me.Tórshavn - 5 Settembre 2021

5 Settembre 2021: Sørvágur


5 Settembre 2021: Sørvágur


5 Settembre 2021: Sørvágur - Tórshavn

L'elicottero alle 13 in effetti mi spezza tremendamente la giornata (ah-ehm, sì, potete usarlo cme mezzo di trasporto ma occhio che non avrete a disposizione il ritorno) ma non avendo la colazione inclusa nell'airbnb e non essendoci niente nei paraggi, decido comunque di andare al mattino in aeroporto. Non mi ero resa conto della salita che c'è da fare per andarci e che con lo zaino pesante non sarà semplice quando dovrò rientrare in Italia e andare in aeroporto. Quindi imprecando contro il mondo, ormai una cosa che faccio abitualmente da quando sono in viaggio, con la speranza di non incontrare persone che mi possano capire (dovrò ricordarmi di smettere una volta tornata), arrivo completamente sudata in aeroporto. Ci sarà un bar, un negozio, qualcosa.

Niente: al pari dei servizi di una stazione ferroviaria simil Torino Stura. C'è un distributore automatico di bevande calde, mi sparo un caffè americano e attendo. Oltre al WiFi gratis ci sono le prese per caricare il telefono e ne approfitto per cazzeggiare fino alla partenza. Dopo aver spippolato con la macchinetta per il check-in automatico senza successo, scopro chiedendo a caso al gabbiotto delle Atlantic Airways che mi tocca aspettare lì dove sono e che mi avrebbero chiamata, intanto mi tocca guardare un filmato sulla sicurezza in elicottero.

Come agganciare le cinture, cosa fare in caso di emergenza, ecc.

Non sto più nella pelle quando il ragazzotto trasporta me e altre due persone con un minivan all'elicottero. Penso una delle cose più belle mai fatte. Indossate le mie cuffione giallo/verde fosforescente, chiusi i portellone e con tutti gli scossoni mi godo questi dieci minuti di leggerezza fino a Tórshavn. 

5 Settembre 2021: Sørvágur - Tórshavn


5 Settembre 2021: Sørvágur

A un certo punto l'elicottero scende, sembra siamo arrivati ma siamo nel nulla. Davvero davvero nel nulla. Penso, ok, qui tutto sembra nel nulla, magari 200 metri più in là c'è una strada principale, e mentre faccio tutti questi ragionamenti e l'elicottero ormai è atterrato, mi sgancio la cintura convinta di dovermi lanciare in una nuova avventura ma non appena salgono altre persone mi accorgo che è una sorta di fermata intermedia. Sorrido imbarazzata e rimetto la cintura.

5 Settembre 2021: Sørvágur - Tórshavn


5 Settembre 2021: Sørvágur - Tórshavn

Non è molto diverso atterrare a Tórshavn, non sembra per nulla una piattaforma in centro città ma suvvia, Google maps in aiuto, gambe in spalla e procedo.

5 Settembre 2021: Tórshavn

Dopo aver fotografato il porto, il faro, essere andata all'ormai mio amico Burger King a mangiare e a ricaricare il telefono, essere andata a fare la spesa (per lo più acqua, biscotti, succo di frutta e noodles precotti), aver trovato un ATM per prelevare le corone faroesi (finalmente) e aver fotografato la parte vecchia della città mi rendo conto che è tutto chiuso. Il centro del turismo per chiedere info sul biglietto del bus cumulativo, ma anche gli sportelli alla stazione dei bus. Del resto è domenica ed è sì la capitale delle isole, ma stiamo parlando comunque di 21 mila anime. Mi riposo un po' al molo, vicino alla fermata dei bus, e mi rilasso. Ho il bus alle 17.30 e mi ci vuole circa un'oretta per tornare.

5 Settembre 2021: Sørvágur - Tórshavn


5 Settembre 2021: Tórshavn


5 Settembre 2021: Sørvágur - Tórshavn


5 Settembre 2021: Tórshavn


5 Settembre 2021: Sørvágur - Tórshavn


5 Settembre 2021: Tórshavn

L'autista è così gentile da lasciarmi dove voglio, propendo per l'incrocio più vicino all'appartamento. Dal piano di sopra, una delle inquiline, la ragazza che non aveva ricevuto indicazioni della stanza, mi saluta. 

5 Settembre 2021: Sørvágur - Tórshavn


5 Settembre 2021: Tórshavn

Appena entrata chiedo al proprietario se ha un phon e mi dice che c'è ma nel bagno del piano di sopra, così salgo e ne approfitto per parlare con la ragazza che scopro essere bielorussa ma da 10 anni sta a Perugia per cui parla perfettamente italiano. Mentre salutiamo una ragazza, delle cui vicissitudini mi parlerà un sacco (aveva preso la bici perché voleva fare tutto in bici ma poi si è resa conto essere impossibile così ha noleggiato una macchina spendendo tantissimo e proprio oggi sono andate in giro insieme guardando la qualunque) chiacchieriamo del più e del meno e presto si unisce anche il proprietario, un ragazzo di 32 anni, che ci offre un paio di birre prese dal suo frigo e cerca di sistemare un problema al WiFi del mio telefono. Gli raccontiamo del lockdown passato in Italia e non riesce a concepirlo, inoltre dichiara di non essere vaccinato (ma come? Sta a contatto con un sacco di gente). In effetti qui, come a Copenaghen, sono l'unica con la mascherina nei luoghi chiusi tanto che al Burger King sicuramente una bambina ha chiesto alla mamma perché tenessi la mascherina (ho capito solo mask, che è universale), e chissà che si sono detti in questa lingua tanto bella quanto incomprensibile. Dopo innumerevoli chiacchiere la ragazza, Milla, mi dice che ha in programma una gita in barca il mattino seguente ma ci stava ancora pensando perché costa molto, più di 30 euro, per cui ancora non sapeva, ma se volevo potevo unirmi, avremmo solo dovuto prendere il bus alle 7.50 (il proprietario ci indica la fermata del bus 300 dalla finestra). Le dico che ci penso, tanto sarei passata a salutarla al mattino perché sarebbe stata l'ultima notte, questa, poi si sarebbe spostata a Tórshavn. Mi doccio, mi asciugo i capelli, le riporto il phon e muoio letteralmente a letto.


Al piano di sotto la stanza accanto all'ingresso viene occupata dalla coppia padre/figlia che era con me sull'elicottero. Decisamente una bizzarra coincidenza ma forse non troppo. Scopro che questa casa è usata come ultima e/o prima fermata, data la vicinanza all'aeroporto.

5 Settembre 2021: Sørvágur



Qui le altre foto.

P.S. Personalmente non capisco i popoli nordici, il proprietario sembra prendersi confidenza. Nell'indicarmi la fermata del bus quasi mi abbraccia (ok mi appoggia solo la mano sulla schiena), in capo a un paio di giorni mi dice che mi avrebbe accompagnata all'unico ristorante in zona e solo lì capisco che mi ci accompagna letteralmente e poi non resta, ecco - insomma, non sono proprio in grado di capire i segnali, ma questa è un'altra storia.

05 novembre 2021

Il cielo che cade sulla testa. Parte 6: così lontana dal mondo. Copenaghen - Vagar - 4 Settembre 2021

Oggi parto finalmente per le isole Faroe. Le mie considerazioni su questa città sono le stesse. È bella ma non la sento mia. 

4 Settembre 2021: Copenaghen - Sørvágur

Ci sono alcuni posti di cui mi sono perdutamente innamorata e Copenaghen purtroppo non è tra questi. Forse per una storiella va anche bene, ma non un amore intenso e intimo.

In ordine mi sono invaghita di Perth (ma era il mio primo viaggio molto molto lontano, quindi rivedendola adesso potrei non riconoscerla), di Berlino (a primo occhio no, mi chiedevo che cazzo fosse quell'accozzaglia di palazzoni quasi fatiscenti, quell'odore di ferraglia, quella lingua così dura. Ma mi è bastato poco per capire che la sua bellezza è proprio quella, i palazzoni socialisti, la sua storia, la divisione ancora percepibile tra Est e Ovest), di tutto quello che ho visto in Madagascar (tanto da avere i lucciconi sull'aereo del ritorno).

Copenaghen no. Ma c'è qualcosa che mi è piaciuto molto di lei, come quando incontri un uomo con cui non scatta la scintilla ma ha quel qualcosa che ti piace a tal punto da dirti che potreste diventare amici a lungo e magari rivedervi, un giorno: i canali, i piccoli moli, i posti dove rilassarsi e perdere tempo. Ed è quello che ho fatto oggi, sono andata al cubo nero, la biblioteca reale, mi sono seduta in riva al canale e ho letto. Io con lo zainone, la borsa, il sole in faccia, il vento fresco.

4 Settembre 2021: Copenaghen


4 Settembre 2021: Copenaghen

Tornerò in Italia e già lo so, i seguaci della città che già l'hanno visitata mi chiederanno "Ma la sirena l'hai vista? E questa chiesa? E questo monumento". Ovviamente no. Non ho visto nulla di tutto questo. Sono andata nei parchi, al cimitero, mi sono seduta al molo, ho letto, mi sono rilassata. 

E poi è arrivata l'ora di ripartire. Inutile dirlo, il viaggio per le Faroe mi emoziona.

Le ho conosciute per caso nel 2014, nemmeno sapevo della loro esistenza. Ma nel 2015 sapevo ci sarebbe stata un'eclisse solare totale visibile al largo di queste isole. Avrei voluto vederla ma le strutture ricettive erano già occupate (probabilmente da anni): questo però mi fece informare e anche a distanza, mi ci innamorai. Le Faroe sono quell'uomo che ti scrive cose bellissime, ti chiama con quella sua voce suadente e tu già sai che non appena lo vedrai te ne innamorerai. Non può essere altrimenti. All'aeroporto scrivo (e mangio, cosa che sta diventando la mia occupazione principale), ricarico il telefono, controllo il gate. E mi imbarco. Noto già che ci sono diversi italiani (la cosa mi irrita: ci facciamo riconoscere, siamo caciaroni, abbronzati in modo osceno - sì sì vede che sei stato al mare, mancava solo che te lo tatuassi insieme ai tuoi finti maori - parliamo ad alta voce e ridiamo in modo sguaiato) e tanta gente che mi chiedo "Ma davvero così tante persone vanno alle Faroe?". Cioè ci sono alcune isole con 50 abitanti e l'aereo aveva all'interno più persone degli abitanti di quelle isole.

4 Settembre 2021: Copenaghen


4 Settembre 2021: Copenaghen - Sørvágur


4 Settembre 2021: Copenaghen - Sørvágur

Il volo dura due ore e un quarto, ma le Faroe sono un'ora indietro rispetto all'Italia. Non appena scendiamo sotto la coltre di nubi dense già vedo scogliere bellissime, verde ovunque e un cielo spesso e grigio. È così bello che non so descriverlo e nemmeno le foto rendono.

4 Settembre 2021: Copenaghen - Sørvágur

Mentre cammino su questa sorta di strada statale diretta all'appartamento che dista 20 minuti dall'aeroporto (da cui domani prenderò l'elicottero che ho prenotato per un breve volo, sì, l'elicottero, wop wop woop) non posso fare a meno di guardare e filmare tutto quello che trovo. Verde ovunque, il molo di Sørvágur, le pecore che mi guardano strano, casette con il tetto di erba che si mimetizzano con l'ambiente circostante. Guardo il cielo così spesso, queste nubi che sembrano solide e basse e penso ad Asterix secondo il quale i Galli hanno paura di una cosa sola: che il cielo gli caschi sulla testa. Questo penso quando guardo questo cielo, che possa cascare sulla testa da un momento all'altro. Arrivo all'appartamento (noto che dietro di me ma molto distante c'è un'altra persona che fa la mia stessa strada, forse un altro ospite della casa) e provo a bussare ma sembra non ci sia nessuno. Apro la porta e ci sono le istruzioni per la mia stanza. Il bagno è enorme e pulito e così la cucina. La stanza, bhe. Accendo solo il riscaldamento (da brava pirla, pensando non facesse alla fine così tanto freddo non mi sono messa il piumino e avevo solo il giacchino antivento quindi mi sono presa un po' di fresco, diciamo così. Ci sono almeno 10 gradi in meno rispetto a Copenaghen) e mi sistemo le cose. Domani pioverà quasi tutto il giorno: andrò a Tórshavn (il porto di Thor, e ho detto tutto) e girerò e farò foto lì. Poi deciderò giorno per giorno cosa fare ma per me posso semplicemente sedermi qua fuori a guardare e sono contenta così.

Considero questi pochissimi giorni una sorta di ricognizione perché auspico di tornare l'anno prossimo.

4 Settembre 2021: Sørvágur


4 Settembre 2021: Sørvágur

Ah: scopro una volta atterrata che internet qui devo pagarlo. Le belle sorprese. Per fortuna all'aeroporto con il WiFi gratuito mi ricarico un po' la scheda ma conto di fare a meno di internet. Non è male, del resto volevo isolarmi, rilassarmi, stare con me stessa.

Mentre mi ambiento in stanza sento bussare alla porta. Una ragazza che mi chiede informazioni perché il proprietario della casa non le risponde. Scopro così che capisco cosa dice e riesco anche a parlarle. Se stessi via almeno un'altra settimana sarebbe perfetto, potrei chiacchierare con lei che come me è da sola, ma penso che comunque sono qui perché volevo stare con me stessa - avessi voluto compagnia probabilmente sarei rimasta a casa o avrei viaggiato con qualcuno.

Penso alla vecchietta all'aeroporto di Varsavia che mi ha detto quanto sono coraggiosa a viaggiare da sola e improvvisamente il complimento mi sa di sessista. Solo in quanto donna sono coraggiosa? Scommetto che a un uomo non lo avrebbe detto.

Per me forse è stato davvero coraggioso ma non per il viaggio da sola in sé, semplicemente per la mia scarsa conoscenza dell'inglese. Per l'anno prossimo vorrei superare altri limiti: intanto sapere meglio l'inglese e tornare qui noleggiando un'auto. Voglio girare le isole e fermarmi in posti non troppo battuti. Voglio liberarmi di alcune paure e di tare mentali; una, banale, la sto già superando e se lo scrivo verrà da ridere. In tutti i miei viaggi passati non ho praticamente mai disfatto le valigie. Forse è l'idea di avere un bagaglio pronto che se le cose si mettono male posso sempre andar via, la paura di mettere radici, l'idea che tutto ciò che è stazionario sia male. Qualcosa è seriamente cambiato in me, e non posso che esserne fiera.

E domani: wop wop woop.

Qui le altre foto.

04 novembre 2021

Il ponte che collega mente e cuore. Parte 5: fare ciò che ci rende insicuri. Malmö - 3 Settembre 2021

Inutile dire che non ho dormito: spesso le partenze mi fanno questo effetto. Ma chissà se era quello o una serie di pensieri che ogni tanto mi sottraggono ore preziose al sonno.

Chissà.

Trovare la fermata del bus è stato semplice, si fermano tutti lì, compreso il Flixbus. Il bus è a due piani e io, convinta di aver prenotato un posto al piano di sopra (da cui la vista del ponte è magnifica) nonostante il poco ambiguo "downstairs" del guido* danese mi precipitò di sopra a cercare il mio posto che, ovviamente, non c'è. La cosa un po' mi rattrista ma non importa, attraverso un altro confine ma soprattutto il ponte (semi) protagonista di una serie che mi piacque tantissimo, Bron/Broen, tradotto con The Bridge (a cui aggiunsero la postilla "La serie originale" per distinguerlo dalla brutta copia Statunitense/Messicana che venne dopo. Se non fanno i remake delle cose fighe gli statunitensi non sono contenti). Øresundsbron, il ponte dello stretto di øresund, che collega la Danimarca alla Svezia e più nello specifico Copenaghen a Malmö. Il viaggio in bus dura un'oretta, ovviamente più che col treno (il quale però avrebbe percorso il tragitto sotto la superficie del ponte impedendomi la visuale dello stesso) sicuramente anche per le fermate che fa e per il traffico cittadino che è costretto ad attraversare. Nonostante la vista dal piano di sotto del bus (i posti del piano di sopra non erano prenotabili, eppure era tutto vuoto) non è male. Øresundsbron è il ponte sospeso più lungo d'Europa, per un tratto va sott'acqua e nell'isola artificiale creata appositamente a seguito della costruzione crescono ben 500 specie di piante diverse. 

3 Settembre 2021 - Copenaghen/Malmö


3 Settembre 2021 - Copenaghen/Malmö


3 Settembre 2021 - Copenaghen/Malmö

Ovviamente per tutto il tragitto ascolto a ripetizione la sigla della serie di cui sopra, "Hollow Talk" (che mi garba anche assai).

Arrivati in Svezia la polizia sale per controllare documenti.

L'ansia è quella cosa che quando attraversi un confine e ti chiedono il passaporto, tu mostri passaporto, carta d'identità, patente, codice fiscale e pure quella foto di 10 anni fa in cui sei venuta bene anche se sorridi e quando sorridi di solito ti si deforma il viso.

Comunque tutto bene prima che potessi tirare fuori le mie ultime lastre, che non si sa mai, magari potevano servire.

Il bus mi lascia davanti alla stazione centrale di Malmö, super comodo, ma salvo comunque la posizione su Google Maps che non si sa mai. Decido di vedere prima le cose più distanti e poi di passeggiare in centro. Mi reco quindi alla spiaggia di Ribersborg da cui avrò una visuale ottima del famosissimo Turing Torso, grattacielo a opera di Calatrava. Mentre vado trovo un orto cittadino carino e un altro mulino a vento (ma non sarò approdata per sbaglio in Olanda?). 

3 Settembre 2021 - Copenaghen/Malmö


3 Settembre 2021 - Copenaghen/Malmö

Guardando quella bellissima torre non posso fare a meno di chiedermi come mai queste forme tonde gli piacciano tanto. Gli spigoli, a ben pensarci, sono presenti in natura, soprattutto nei cristalli: ma le forme tonde appaiono meno artificiose. E poi me lo immagino un Calatrava che va in Svezia e pensa "Maronna come sono inquadrati e precisi qui: mo' sai che faccio? Je faccio un palazzo che turnica su se stesso, tiè".

E così il palazzo è diventato praticamente un simbolo della città, onnipresente nella sua Skyline, e penso  quante storie han fatto i torinesi per il grattacielo Sanpaolo. Va bhe.

3 Settembre 2021 - Copenaghen/Malmö


3 Settembre 2021 - Copenaghen/Malmö

Mi fermo a fare colazione all'Espresso House che scopro essere una catena. Ha il WiFi gratuito, ottimi dolcetti (scopro che Malmö è parecchio più economica di Copenaghen) e il bagno. Ricordate, per far pipì sempre le grosse caffetterie e i musei gratuiti. Nelle grandi città ce ne sono sempre: approfittatene. Sono tendenzialmente puliti.

3 Settembre 2021 - Copenaghen/Malmö

Una volta rifocillata e svegliata (il bus è partito alle 7.50) vado a fare il servizio fotografico al palazzo per poi andare a fotografare un minuscolo faro leggermente più in centro. Ma il caffè americano reclama un wc, quindi con l'occasione andrò a visitare il museo di arte moderna.

3 Settembre 2021 - Copenaghen/Malmö


3 Settembre 2021 - Copenaghen/Malmö

La ragazza in biglietteria mi conferma che sì, è gratis, ma devo comunque prenotare il biglietto online. Ah, bhe, penso, ormai sono qui, me lo farà lei. Mi guarda con i suoi occhioni neri e mi dice che ci sono posti dalle 13 in poi. Guardo l'ora, sono le 12.40 e devo ancora passare per il centro. Ovviamente continua a sbattere le ciglia da cerbiatto come a dire "Bhe che ci fai ancora qui?" e non ha nessuna intenzione di prenotarmi nessun cazzo di biglietto. 

Esco e provo a prenotare ma non mi fa prenotare nessun biglietto gratuito, solo le mostre a pagamento. Impreco, attività liberatoria soprattutto all'estero, e vado a girare. Inoltre per risparmiare batteria ho una modalità di super risparmio energetico che mi permette di usare solo 6 applicazioni e tiene la luminosità al minimo. Col sole che c'è faccio fatica a capire dove andare e molte cose non le trovo. Pazienza. Vado alla chiesa di San Pietro dove però mi dicono che c'è un funerale e potrò visitare la chiesa dopo circa un'oretta. Ok. Giro e giro finché mangio un ottimo wrap da Subway e poi dopo qualche altra passeggiata torno in un altro Espresso House per caricare il telefono e usufruire ancora del WiFi. E del bagno, ovviamente.

3 Settembre 2021 - Copenaghen/Malmö


3 Settembre 2021 - Copenaghen/Malmö

Il viaggio di ritorno è alle 16.15 ed è tranquillo nonostante facciano il controllo del Green pass e restiamo bloccati perché non si capisce se il Green Pass di un tizio non va bene o cosa, ma alla fine ripartiamo.

Metto via quasi tutte le cose nello zaino, lasciando il piumino per ultimo e i vari liquidi. Il piumino mi servirà perché ci sono circa 12 gradi lassù, ben 10 gradi di differenza.

Di sera devo decidere dove mangiare e intoppata da tutte le ultime schifezze opto per una insalata in una pizzeria che si chiama "C'ho fame". In genere non mangio in ristoranti italiani, ma dato che ero partita con un esame del sangue che rivelava un ottimo livello di colesterolo, vorrei non rovinarmi la media. Una insalata ci sta dopo tutti i panini, gli hamburger, le pita, le birre. Bhe a quelle non rinunciamo, magari dopo l'insalata.

Mi accorgo, una volta uscita, della musica che sento per strada. Ci sarà qualche concerto? È una bella sorpresa dato che le sere scorse c'era davvero il nulla per strada. I pub aperti ma vuoti, solo i consueti quattro "vichinghi stagionati", come li definisco, le strade deserte a parte la zona del vecchio porto. In effetti non so che succeda ma nella piazza centrale ci sono una marea di ragazzi ammassati, c'è musica, gente che piscia OVUNQUE, anche sui portoni dei palazzi. Gente che cade e inciampa sulle fioriere, un macello. Io, con la mascherina e a debita distanza da tutta questa vita (sia mai) mi ricordo cosa disse il compianto Arto Paasilinna sui paesi nordici (forse proprio ne "L'anno della lepre", libro carinissimo che vi straconsiglio). Tutti ligi e tranquilli durante tutta la settimana per poi trasformarsi il venerdì sera. Alcol a fiumi e spesso poveri tassisti che devono recuperare i manager ubriachi nei boschi (e forse anche qualche metal band perduta).

Il venerdì e il sabato sono quindi i giorni della festa e in un certo senso è rassicurante avere dei giorni stabiliti per poter fare baldoria. Sembrerebbe di no ma invece in effetti, secondo me, lo è.

In pizzeria però noto che le pizze sono proprio belle, così mi azzardo a ordinare una pizza da ben 20 euro (e non era nemmeno la più cara) con pistacchi, mortadella e mozzarella di bufala. L'impasto è buono, morbidino, sembra una napoletana e la cameriera parla un po' di italiano. Ordino anche una peroni e a gran fatica (temendo una esplosione dello stomaco pari a quella vista ne "Il senso della vita") termino tutto. Rientrando scanso con una certa esperienza i ragazzotti ubriachi e piscioni e in poco tempo muoio a letto. Domani si parte per le Faroe, devo essere in forma.

3 Settembre 2021 - Copenaghen/Malmö


3 Settembre 2021 - Copenaghen/Malmö


Copenaghen 3 settembre 2021 festa 


Qui, il resto delle foto.

*Guido: figura mitologica metà persona e metà autista preposto a condurre un mezzo di locomozione (Torinese)