06 novembre 2021

Al settimo cielo. Parte 7: quel che non sapevo di me.Tórshavn - 5 Settembre 2021

5 Settembre 2021: Sørvágur


5 Settembre 2021: Sørvágur


5 Settembre 2021: Sørvágur - Tórshavn

L'elicottero alle 13 in effetti mi spezza tremendamente la giornata (ah-ehm, sì, potete usarlo cme mezzo di trasporto ma occhio che non avrete a disposizione il ritorno) ma non avendo la colazione inclusa nell'airbnb e non essendoci niente nei paraggi, decido comunque di andare al mattino in aeroporto. Non mi ero resa conto della salita che c'è da fare per andarci e che con lo zaino pesante non sarà semplice quando dovrò rientrare in Italia e andare in aeroporto. Quindi imprecando contro il mondo, ormai una cosa che faccio abitualmente da quando sono in viaggio, con la speranza di non incontrare persone che mi possano capire (dovrò ricordarmi di smettere una volta tornata), arrivo completamente sudata in aeroporto. Ci sarà un bar, un negozio, qualcosa.

Niente: al pari dei servizi di una stazione ferroviaria simil Torino Stura. C'è un distributore automatico di bevande calde, mi sparo un caffè americano e attendo. Oltre al WiFi gratis ci sono le prese per caricare il telefono e ne approfitto per cazzeggiare fino alla partenza. Dopo aver spippolato con la macchinetta per il check-in automatico senza successo, scopro chiedendo a caso al gabbiotto delle Atlantic Airways che mi tocca aspettare lì dove sono e che mi avrebbero chiamata, intanto mi tocca guardare un filmato sulla sicurezza in elicottero.

Come agganciare le cinture, cosa fare in caso di emergenza, ecc.

Non sto più nella pelle quando il ragazzotto trasporta me e altre due persone con un minivan all'elicottero. Penso una delle cose più belle mai fatte. Indossate le mie cuffione giallo/verde fosforescente, chiusi i portellone e con tutti gli scossoni mi godo questi dieci minuti di leggerezza fino a Tórshavn. 

5 Settembre 2021: Sørvágur - Tórshavn


5 Settembre 2021: Sørvágur

A un certo punto l'elicottero scende, sembra siamo arrivati ma siamo nel nulla. Davvero davvero nel nulla. Penso, ok, qui tutto sembra nel nulla, magari 200 metri più in là c'è una strada principale, e mentre faccio tutti questi ragionamenti e l'elicottero ormai è atterrato, mi sgancio la cintura convinta di dovermi lanciare in una nuova avventura ma non appena salgono altre persone mi accorgo che è una sorta di fermata intermedia. Sorrido imbarazzata e rimetto la cintura.

5 Settembre 2021: Sørvágur - Tórshavn


5 Settembre 2021: Sørvágur - Tórshavn

Non è molto diverso atterrare a Tórshavn, non sembra per nulla una piattaforma in centro città ma suvvia, Google maps in aiuto, gambe in spalla e procedo.

5 Settembre 2021: Tórshavn

Dopo aver fotografato il porto, il faro, essere andata all'ormai mio amico Burger King a mangiare e a ricaricare il telefono, essere andata a fare la spesa (per lo più acqua, biscotti, succo di frutta e noodles precotti), aver trovato un ATM per prelevare le corone faroesi (finalmente) e aver fotografato la parte vecchia della città mi rendo conto che è tutto chiuso. Il centro del turismo per chiedere info sul biglietto del bus cumulativo, ma anche gli sportelli alla stazione dei bus. Del resto è domenica ed è sì la capitale delle isole, ma stiamo parlando comunque di 21 mila anime. Mi riposo un po' al molo, vicino alla fermata dei bus, e mi rilasso. Ho il bus alle 17.30 e mi ci vuole circa un'oretta per tornare.

5 Settembre 2021: Sørvágur - Tórshavn


5 Settembre 2021: Tórshavn


5 Settembre 2021: Sørvágur - Tórshavn


5 Settembre 2021: Tórshavn


5 Settembre 2021: Sørvágur - Tórshavn


5 Settembre 2021: Tórshavn

L'autista è così gentile da lasciarmi dove voglio, propendo per l'incrocio più vicino all'appartamento. Dal piano di sopra, una delle inquiline, la ragazza che non aveva ricevuto indicazioni della stanza, mi saluta. 

5 Settembre 2021: Sørvágur - Tórshavn


5 Settembre 2021: Tórshavn

Appena entrata chiedo al proprietario se ha un phon e mi dice che c'è ma nel bagno del piano di sopra, così salgo e ne approfitto per parlare con la ragazza che scopro essere bielorussa ma da 10 anni sta a Perugia per cui parla perfettamente italiano. Mentre salutiamo una ragazza, delle cui vicissitudini mi parlerà un sacco (aveva preso la bici perché voleva fare tutto in bici ma poi si è resa conto essere impossibile così ha noleggiato una macchina spendendo tantissimo e proprio oggi sono andate in giro insieme guardando la qualunque) chiacchieriamo del più e del meno e presto si unisce anche il proprietario, un ragazzo di 32 anni, che ci offre un paio di birre prese dal suo frigo e cerca di sistemare un problema al WiFi del mio telefono. Gli raccontiamo del lockdown passato in Italia e non riesce a concepirlo, inoltre dichiara di non essere vaccinato (ma come? Sta a contatto con un sacco di gente). In effetti qui, come a Copenaghen, sono l'unica con la mascherina nei luoghi chiusi tanto che al Burger King sicuramente una bambina ha chiesto alla mamma perché tenessi la mascherina (ho capito solo mask, che è universale), e chissà che si sono detti in questa lingua tanto bella quanto incomprensibile. Dopo innumerevoli chiacchiere la ragazza, Milla, mi dice che ha in programma una gita in barca il mattino seguente ma ci stava ancora pensando perché costa molto, più di 30 euro, per cui ancora non sapeva, ma se volevo potevo unirmi, avremmo solo dovuto prendere il bus alle 7.50 (il proprietario ci indica la fermata del bus 300 dalla finestra). Le dico che ci penso, tanto sarei passata a salutarla al mattino perché sarebbe stata l'ultima notte, questa, poi si sarebbe spostata a Tórshavn. Mi doccio, mi asciugo i capelli, le riporto il phon e muoio letteralmente a letto.


Al piano di sotto la stanza accanto all'ingresso viene occupata dalla coppia padre/figlia che era con me sull'elicottero. Decisamente una bizzarra coincidenza ma forse non troppo. Scopro che questa casa è usata come ultima e/o prima fermata, data la vicinanza all'aeroporto.

5 Settembre 2021: Sørvágur



Qui le altre foto.

P.S. Personalmente non capisco i popoli nordici, il proprietario sembra prendersi confidenza. Nell'indicarmi la fermata del bus quasi mi abbraccia (ok mi appoggia solo la mano sulla schiena), in capo a un paio di giorni mi dice che mi avrebbe accompagnata all'unico ristorante in zona e solo lì capisco che mi ci accompagna letteralmente e poi non resta, ecco - insomma, non sono proprio in grado di capire i segnali, ma questa è un'altra storia.

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