18 novembre 2020

Cuor di cervello tenebroso

Mi sveglio con questa strana sensazione che provo da giorni. Non è un mal di testa, ma non riesco a spiegarlo altrimenti come una sorta di prurito in un punto preciso del mio emisfero cerebrale sinistro.

Un prurito intracranico. 

Non so come alleviarlo. Apro gli occhi: dal letto a soppalco vedo l'ombra scura di C girato di spalle. La luce dei lampioni che entra dalla finestra disegna strane fantasie sui muri, amplificate dalla tenda 

Massaggio il cuoio capelluto sperando di sentire meno fastidio. Ed ecco che arriva l'altro problema. Sembrano alternarsi. È come se una bestia strisciante si facesse largo tra i miei capelli sul retro della testa. I capelli si spostano, pochi, la sensazione è quella. Come un dito che passa accanto alla radice dei capelli.

Forse è mattino, forse tra poco suona la sveglia, ma sono le due. 

Ho appena fatto un sogno strano, ma nel mio caso è uno dei miei soliti sogni.

Nella notte (e "col favore delle tenebre") le persone scappano dalla pandemia. Gli spettacoli che includono persone sono vietati e così vengono organizzati spettacoli clandestini con marionette e burattini. Tinder non permette più di incontrarsi, è ormai un altro tabù. Ma le persone riescono comunque ad accedere a questi spettacoli per adulti e a far incontrare il proprio pupazzo (anche piccolo pochi cm) con un altro. Le riproduzioni in miniatura dei palazzi al cui interno avvengono gli incontri lasciano poco spazio all'immaginazione. All'interno delle stanze la luce accarezza i vetri delle finestre, le ombre sono più che esplicite. 


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Il prurito all'interno del cranio prosegue e con esso, la sensazione sul cuoio capelluto della bestia strisciante.

Non riesco a prendere sonno e la mente vaga.

Forse ho uno di quei parassiti del cervello, magari ho mangiato qualcosa che non dovevo. Sushi? No, è un millennio che non lo mangio.

La carne di pollo era abbastanza cotta? Sì, ma anche fosse...

Forse è un tumore, cominciano così, magari fa pressione all'interno del cranio.

Oppure è un ictus che arriva.




Mi giro verso il muro. 

Ci sono, è colpa delle onde elettromagnetiche, questo sibilo continuo che sento quando il telefono è sotto carica, è lui, sicuramente è lui.

Stacco la spina e il sibilo smette. Forte della convinzione di avere estirpato la causa di ogni mio male, mi riaddormento. Nonostante l'evidente delirio da dormiveglia e la mia stranissima lucidità (per un istante, uno di quei rarissimi casi in cui tutto è limpido e chiaro) mi addormento di nuovo.

Il fastidio è cessato, per ora. Altri sogni strani mi daranno motivo di pensare.

Il mio cervello è salvo.