27 dicembre 2006

Stamattina svegliarsi è un'utopia. Roccio è in camera che dorme, poveraccio, come sveglia ho messo la Ievan Polka, tralaltro a ripetizione. Fa un freddo incredibile, ieri sera ero tutta incappucciata, con sciarpa e guanti. Ho lavorato dalle 18.15 alle 22. Chiamavano solo per ristoranti e cinema. Posso fare una mia personale statistica: se la giocano bene Natale a New York e Olè. Anche Deja Vu non se la passa male, ma contro i colossi del Natale all'italiana nulla si puote.
Ora torno a far finta di essere sveglia, cosa che mi riesce piuttosto bene dato che a volte dormo proprio con gli occhi aperti e fissi.
...
Sì? Come? Sono sveglia!

26 dicembre 2006

Oggi mi sono ricordata una canzone fenomenale di Elio e le storie tese, contenuta nell'album Cicciput: Gimmi.
Per festeggiare al meglio questo santissimo Stefano vi scrivo il testo completo perché merita.

"Gimmi Ilpedofilo uscì di casa, ma quel mattino faceva brutto. Nuvole basse, uno di quei giorni nei quali credi di aver visto tutto ma quel tutto è niente.
Gimmi Ilpedofilo fece le scale e fuori c'era gente. Gente arrabbiata lo guardava storto dietro lo specchio degli occhiali da sole ma non c'è il sole.

Sole sole, dove sei? Gimmi Gimmi ti vorrebbe. Dimmi quando tu verrai. Forse forse sarà tardi tardi.

Si sentì perso e gli mancò il fiato. Lungo l'asfalto escrementi di cane. Sguardi pesanti d'odio tutto intorno. Gimmi pensò: "Vada come vada", e tornò a casa ma vennero anche quelli, i genitori col bastone in mano: "Gimmi il pedofilo sei un uomo morto, Gimmi il pedofilo noi ti ammazziamo con il bastone".

Bastoncino pim pum pam, volan tanti scappellotti! Gimmi se la vede brutta, Gimmi se la vede pessima.

"Aspettate, questo è un equivoco!" ci provò Gimmi a discolparsi, ma gli tapparono la bocca, e sangue, poi bastonate, sputi, pugni e calci. Giustizia è fatta, pensò la gente, ma in verità non era stato giusto. Perché okay, sì, Gimmi Ilpedofilo, ma "Ilpedofilo" era il cognome.

Oh no, they thought he was a pedophile
but it's just his family name
since the XVIII century.
Never had problems before!
It's not his job, just his name,
It would be a travesty.

Gimmi Ilpedofilo è morto innocente, vittima solo del proprio cognome.
E ora dall'alto del Paradiso ci guarda col suo sorriso buono in compagnia dei suoi nuovi amici, che già subirono la stessa sorte:

Fabio Uxoricidi, Roberto Ammazzaneonati, ma soprattutto Fabiana Inculamorti.

Oh, poor Fabiana Inculamorti,
another innocent victim
in this stupid misunderstanding.
She was not a necrophiliac,
she was just a just a girl.
Another innocent pawn
in this cruel game of life.
Oh life...

E la morale di questa storia è che la fretta ti consiglia male. Quanti altri ancora dovranno morire per un errore di valutazione? Quante le vedove che piangeranno, o i padri che non vedranno tornare quei figli ai quali hanno dato un cognome che fa paura all'uomo della strada?

Possa il Signore perdonarvi tutti, perché io...
- Enrico, aspetta faccio io! -
- Elio, vai avanti tu! -
Possa il Signore perdonarvi tutti, perché io certo non lo posso fare. Ma se un'idea ve la siete fatta, venite a dirmela di persona. Trovarmi è facile. Sulla lapide c'è scritto il mio nome: Luigi. Anzi, Gianluigi.
Gianluigi Bombatomica.

Gianluigi Bombatomica.
Poverino, Giangi.
Gianluigi. Solo un cognome:
Bombatomica.
Poverino, Giangi.
Poverino!"

25 dicembre 2006

Natale

Ragazzi, ma posso mai essermi dimenticata come ho passato il Natale 2004? Mi è arrivata ieri una bella multa dal comune di Firenze di 90 euro (datata 24/12/2004). Della serie.. "Buon Natale".
In ogni caso era proprio questo che volevo dire a tutti: buon Natale. La mia festa consumistica preferita perché, non meniamoci le balle, ci si lamenta tutti di questo popo' di consumismo nei giorni natalizi e poi tutti a correre per comprare l'ultimo regalo.
A me piace questa cosa. Comprare i regali, dico. Mi piace vedere la faccia che fa la persona che spacchetta curiosa e che chissà che si immagina che ci sia dentro. Troppi "che"? Scusate connetto poco. Ieri sono rimasta in piedi fino all'una per cercare di capire come funziona il mio nuovo ipertelefono supertecnologico e altro. Me lo ha regalato Stefano. Quel matto.
Ieri ho aperto i regali in diretta telefonica. Di più purtroppo non si poteva, ma sono felice perché domani sera risale qui e poi scendiamo insieme il 29 per passare capodanno giù. Mia mamma mi ha comprato un giubbottino di quelli che indossano le teenagers di oggi. Corto e stretto con cappuccio peloso. Mia sorella mi ha preso uno zainetto della longsdale se così si scrive, ripieno di cose. Collant marroni e una borsettina marrone piena di borchie. La mamma di Stefano mi ha preso un maglioncino stretto, miriadi di cioccolatini, e il supercd con tutta la raccolta delle canzoni di Renato Zero, che ieri abbiamo fatto suonare mentre Carlotta ballava come una pazza. La sorella di Stefano mi ha regalato un soprammobile di Babbo Natale che va in bici e una mini trousse di trucchi che mi è comodissima da portarmi dietro quando vado a Firenze.
E io ho già inquadrato come usare tutte queste cose, volendo anche insieme.
Ora scusasse, devo collegare il telefono al piccì e fare cazzate tipo mettere nuove suonerie.
Ancora buon Natale a tutti e perdonate gli errori ma non mi sono ancora svegliata.

22 dicembre 2006

Welby

Ha ottenuto ciò che voleva. Finalmente un medico con le palle ha staccato la spina che lo teneva incollato al respiratore per soppravivere. Separiamo ciò che è vita da ciò che è sopravvivenza.
Anche se per me non si è trattato di eutanasia, a questa sono favorevole.

21 dicembre 2006

Hanno invaso anche me!

20 dicembre 2006

Stanno invadendo il mondo!




Aiuto sono stata contagiata!

Sappiate che io e Roccio si sta facendo un pupazzetto in das di sta cosa.

Totalmente usciti fuori di senno.

Salute sì salute no. Saluti a tutti.

Sto invecchiando. E non lo conferma solo il calendario, ma me lo dicono anche via posta. Maledetta prevenzione serena. Loro e il pap-test.
Mi è arrivato un sano invito a fare il pap-test (o come lo chiama mia mamma, il pappstest). E' un bene che lo facciano perché a noi fave, mica viene in mente che da una certa età in poi dobbiamo farci vedere ben bene la patata, da una certa età in poi dobbiamo farci palpare le tette da perfetti sconosciuti.
Ad esempio, se mia mamma fosse andata a fare il pap-test per questa prevenzione serena, l'anno scorso forse avrebbe evitato di farsi asportare in toto l'utero e lasciarsi chemioterapizzare in questa maniera. Che, sono modi di fare?
Comunque sono tranquilla sapendo che c'è qualcuno che pensa al posto mio quando ci sono da fare questi esami, a me non verrebbe mai in mente.
Ad esempio. Ho la tiroide fottuta. Molte donne hanno la tiroide fottuta e non lo sanno. La mia lavora poco, quindi devo prendere gli ormoni tiroidei sotto forma di pastigliette ogni mattina, altrimenti rischio di appisolarmi in ogni dove e di diventare ciccioculona. Ogni anno mi tocca fare le analisi del sangue e un'ecografia alla tiroide. Ma per fortuna ci sono loro che pensano a me se no io col piffero che me lo ricorderei.
Un giorno mi chiamano e mi dicono "Ospedale Molinette" e io casco dal pero. Oddio che vogliono? Penso. Dopo circa mezz'ora ricordo e va tutto bene. Tra qualche giorno mi tocca farmi bucherellare.

Dev'essere una resistenza abbastanza inconscia. E' che a 13 anni è toccata anche a me la chemio, con una bella dose di radio. A 16 ho avuto anche una ricaduta, e via la seconda chemio e la seconda radio.
La paura per gli aghi non è mai passata, nonostante tutto.

Però c'è da dire una cosa: avendo le vene fottute mi toccava sempre il prelievo ai polsi. Da quando sono all'ospedale "dei grandi" (si sono accorti che ormai sono grande e non mi fanno più i prelievi all'ospedale infantile, mannaggia) le infermiere sono più pazienti con le mie vene e invece di spunzecchiarmi sul polso che fa malissimo attendono un bel po' che qualche vena del braccio dia segni di vita.
E sul braccio non fa male. Nemmeno un po'.

Perdonate il post sconnesso. Magari un giorno preparo un bel melodrammatico post su queste avventure. Alla prossima puntata.

19 dicembre 2006

Per un mondo migliore.

Questa donna è un genio. Io e Roccio siamo i suoi nuovi fan(s).

Oggi comincio a lavorare mezz'ora prima. E' diventato più che noioso lavorare lì dentro. I clienti abbonati sono molto esigenti, vogliono tutto e subito. Molti sono maleducati, chi non lo è fa il piacione al telefono, il farfallone, o come volete chiamarlo. Noi poco ci possiamo fare se un numero non è nel nel database, soprattutto quando non sanno darci nemmeno un indirizzo di riferimento. E' ora di cercare seriamente altro anche se, devo dirlo, mi pagano piuttosto bene e facendo qualche oretta di straordinario non me la passo malaccio. Roccio ha scoperto (e io, notare la mia capacità di osservazione, no) che davanti alla Seat c'è un'azienda grafica che non riesco a trovare online in nessun modo. Gli porterò un bel curriculum stampato. Tralaltro devo modificarlo per inserire anche questo lavoro. Che pur essendo un call center mi ha aiutato un sacco a guardare i problemi sotto diversi punti di vista. Quando qualcuno al telefono ti chiede a che ora è stato il tramonto del 17 settembre e tu, senza collegamento a internet, riesci più o meno a capire dove cercare e a chi chiedere è un bel passo.
Anche se poi non trovi risposta.

18 dicembre 2006

Libertà

Non capita spesso di pensare ad oggi.
Oggi.
Penso a come mi andavano le cose solamente due anni fa, penso alle incertezze, alle paure, a cosa non ho fatto pur di non rimanere sola. E a cosa, invece, ho fatto. Penso alle bugie che mi sono state dette, a quanto sono stata ferita ma anche a quanto ho ferito. Scappando e cercando in altre persone quello che io non ho mai posseduto: un equilibrio.
Penso a quante notti non ho dormito pensando alla strada intrapresa e quanti dubbi mi assalivano in sogni e incubi. Penso alle tante cose che mi sono state dette e a quelle che non mi sono state dette. Al fatto che mi sento davvero una Ferrari che va con il freno a mano tirato. Perché sono felice di quello che ho fatto e di quello che sto facendo. Perché ogni strada, anche sbagliata, che ho preso ieri mi ha portato dove sono oggi. E non sono sicura che ci sarei arrivata compiendo un altro tragitto. Perché questa Ferrari se può andare più veloce, magari un giorno lo farà, ma oggi va bene così.
Perché oggi sono felice di come sono. Perché ieri non lo ero.
Perché in questo mio mondo non ci dev'essere altro obiettivo che la serenità. E la libertà: voluta, cercata e combattuta.
Perché come mi disse una mia cara vecchia amica, libertà è anche prefissarsi delle mete e raggiungerle.
E io sono a un solo passo dalla vera libertà.
Perché oggi ho la mia meta.

15 dicembre 2006

Ubuntu Chiristian Edition

Una chicca finché sono via. Esiste la versione cristiana di Ubuntu. Giuro.
Potete andare sul sito e scaricare questa versione, comprare magliette e gadget.
Chistian Ubuntu comprende anche una libreria contenente tutti i versetti della bibbia e un blocco automatico sui sito porno e simili. Ma chi aveva mai detto che Linux è satana?
Ecco una delle tante cazzate che circolava in rete tempo fa.

Recentemente sono stato introdotto ad un sistema operativo conosciuto come Linux.

Allettato dal costo relativamente basso, ho sostituito Windows 98 sul mio computer con Linux. Purtroppo più lo uso più ho il timore che questo "Linux" possa essere un modo insidioso affinché il Maligno guadagni un appiglio più forte qui sulla Terra. So che questa può essere un'affermazione scioccante, ma ho le prove per sostenerla!

Per cominciare, Linux è basato su un sistema operativo più vecchio ed obsoleto, chiamato "BSD UNIX". La "mascotte" di questo sistema operativo è un diavolo che tiene un forcone. Questo OS (così come Linux, derivato da esso) -- usa estesamente i cosiddetti "demoni", cioè programmi che si nascondono, e fanno qualcosa senza che l'utente se ne accorga. Se state utilizzando Linux come sistema operativo allora probabilmente avete questi "demoni" sul vostro computer, difficilmente qualcosa che un buon cristiano può desiderare! Inoltre per avviare o arrestare questi "demoni" un utente deve eseguire un comando chiamato "finger". In questo modo, l'utente esercita sui "demoni" un potere sacrilego, nello stesso modo in cui il Signore delle mosche contolla i suoi servi.

Linux mantiene un'altra caratteristica inquietante del sistema BSD UNIX menzionato sopra: per accedere ad alcuni files normalmente bloccati, occorre aprire un programma simile al prompt dei comandi di Windows, e digitare un codice segreto: "chmod 666". Quali altri orrori nasconde questo "Linux"?

Considerate alcuni di questi altri comandi di Linux: "sleep", "mount", "unzip", "strip" e "touch". Tutti altamente suggestivi nella loro natura sessuale. So che il nostro Signore non può approvare questi ed invito a rinominarli a qualche cosa di più adatto alla Comunità cattolica.

Curiosamente, "CONTROL-G" (il tasto n. 6 dalla sinistra della tastiera) fa un abort.

Per scrivere files è incluso un editor "VI". Tutto questo per intrappolare il cristiano che non sospetta di poter essere tentato scrivendo tutto il giorno "VIVIVI".

In quarto luogo, Linux usa un tipo di DOS conosciuto come BASh. BASh è un acronimo per "Bourne Again Shell". A prima vista questo sembrerebbe essere in supporto del Signore. Tuttavia, ricordate che persino Satana può citare la bibbia per i suoi scopi! Mentre credo che Linux può essere "rinato", è š evidente dall'errore d'ortografia di "born" che non è "rinato" nella Chiesa cristiana. Le bugie cesseranno mai?

Inoltre, uno dei principali hippies capelloni addetti alla fondazione del software libero sostiene il comunismo, la contraccezione e l'aborto. Ha costantemente sostenuto i "valori" controculturali degli anni 60 ed il suo sito Web sostiene persino il supporto governativo della contraccezione. Porta anche una falsa aureola, e fa scherzi circa la sua setta che si riferisce al suo software libero. Trovo tale blasfemia estremamente sconvolgente.

Ricordate anche che il creatore di Linux, uno studente universitario chiamato Linux Torvaldis, viene dalla Finlandia. Sono sicuro che tutti i seguaci di Cristo sono informati della natura eretica dei finlandesi: dalla stregoneria ai sacrifici umani, la cultura finlandese è immersa nel peccato. Trovo poche ragioni per credere che qualche cosa di buono e santo possa venire da questa terra diabolica.

Per concludere, ricordate che esiste un'alternativa al satanico Linux. Penso che la storia abbia indicato che Microsoft è abbastanza santa. Mi dicono che il suo fondatore, William Gates sia un forte sostenitore del nostro Signore e consiglio a tutti i Cattolici di comprare soltanto i suoi prodotti per contribuire a tenere a bada il diavolo.

Vorrei avere avuto più tempo per esporre le mie scoperte. Sfortunatamente una famiglia di testimoni di Geova si è appena stabilita nelle vicinanze e devo assolutamente andare a parlar loro della Trinità e di Gesù Cristo. Per favore investigate queste scoperte come ritenete opportuno e sono certo che giungerete alle mie stesse conclusioni.

Grazie per il vostro tempo.

14 dicembre 2006

Questo potrebbe diventare un nuovo modo di scrivere, tra una chiamata e l'altra. Mica male.
Domani scendo a Firenze.
Ieri mi è stata detta una cosa che un po' mi ha colpito. Una sottospecie di collega mi dice che vorrebbe andare a Firenze. Dico che il mio Roccio è di Firenze. Commenta con un "Ah, te lo sei scelto a Firenze, eh? Hai fatto bene, dicono tutti sia stupenda".
Lì per lì non ci ho riflettuto molto e ho risposto con un "sì, è molto bella".
Oggi però qualcosa sale (e anche pepe. Mioddio fustigatemi per questa allucinante battuta).
Ma, essendo lui sottospecie di collega e sottosottospecie di persona non mi tocca più di tanto.
Essendo una persona adulta e matura, mi comporterò di conseguenza.
Facendogli dispetti.
Ad esempio correndo per prendere la metro, dato che di recente ha avuto un incidente in moto con conseguente operazione al ginocchio e ad oggi non cammina con tanta agilità.
Oppure staccandogli, durante la pausa, le cuffiette del computer.

Per la festa di stasera mi spiace non vedere le altre ragazze ma preferisco non andare.
Le ragioni sono diverse.
- mi sentirei a disagio
- domani mi devo svegliare prestissimo
- non ho assolutamente voglia

L'ultima basterebbe di suo ma con le altre assume un significato più profondo. E poi non ho voglia rivelerebbe che sono una cozza.
Carla non è una cozza.
Carla ha problemi a socializzare.
Carla è un'asociale che si sta lentamente reintegrando.
Carla è una bambina borderline.

13 dicembre 2006

Non c'è nulla di più stressante delle feste natalizie.. Il Natale, forse, è secondo solo al parto. La caccia al regalo, la preparazione, dell'albero, la scelta del menù per il cenone mettono a dura prova anche la famiglia più collaudata.
Mia mamma è più semplice.
Ogni anno mi regala dei soldi.
Ma.
Quest'anno l'ho fregata.
Stressata anch'io per l'estenuante ricerca dei regali quest'anno alla sua proposta "ti do' i soldi così compri quello che vuoi" le ho detto "no, fammi una sorpresa!".
Inutile negarlo, le sorprese piacciono a noi donnine.
Noi romantiche che sognamo da tempi immemori che il nostro ometto si presenti alla porta di casa dicendo "sorpresa!", che negli anni siamo passate da sperare di vederlo all'uscita da scuola a pregare di trovarlo fuori dall'ufficio.
E' che mia mamma, poverina, si impegna, ma non riesce.
E poi le viene la paranoia che a me non piacciano i suoi regali.
Non è vero.
Però.
Negli ultimi anni si è dedicata a comprarmi capi d'abbigliamento. E se, quando siamo insieme, mi consiglia vestiario molto sexy, o trendy, o alla moda, o gggiovane, quando invece è sola le casca il cervello e mi prende cose che tengo da parte per i sessant'anni. Ma non è solo quello. Prende maglie talmente acriliche che dopo due secondi puzzo come una capra e i capelli mi si rizzano come gli aculei di un riccio.
Pazienza.
Il pacco sotto l'albero fa sempre il suo effetto. Soprattutto se fa scintille.

Il caro vecchio labello

Ieri sono andata a Panorama. In verità ho accompagnato mia mamma che doveva ancora comprare due regalini. Io ho preso anche due pupazzetti snodabili di Sonic.
Il tema di oggi sono i coniglietti di Rayman.
Sono troppo bellini!
Per non uscire fuori tema.. Ma che fine ha fatto il caro e vecchio Labello? Quello con la confezione blu, il burrocacao per eccellenza?
Non l'ho trovato giuro. Ho dovuto comprare quello "Med Protection" che si avvicina di più, ma per il resto è stato davvero faticoso districarsi tra "sapore ai frutti di bosco", "glitter shine", sapore di mandorle amare, e sterco di vacca.
Rivoglio il vecchio labello.
Un sacco di mail di spam in questo mese a cui generalmente non presto attenzione. Stamattina però mi è cascato l'occhio su questo oggetto "Prima esperienza di striptease e pio sesso anale trovi qui". Pio sesso anale?

Comunque, ci stiamo facendo un giro di mail per vedere chi, come e dove andare alla festa Seat. Praticamente solo due di noi hanno la macchina e sono destinate a non bere e io sono una di quelle due (cazzo). Però se non bevo che vado a fare? Nemmeno a fare due chiacchiere dato che saremo stipatissimi in una discoteca dove il volume della musica mi farà rizzare i capelli già elettrici di loro. Insomma, per farla breve, non ho molta voglia. Ogni volta che devo andare a ballare è così, alla fine rinuncio. L'ultima volta sarò andata a ballare 1 anno e mezzo fa, se va bene. Peccato che nel locale c'era una festa di addio al celibato e per la sala ci si passava di mano in mano un'inquietantissima bambola gonfiabile.
Detto tra noi, non so ballare e non so muovermi. Forse dovevo nascere maschio. Ma questa festa non potevano farla in un pub e offrire tre birre medie?
Ci penso ancora un po', va.
Facciamo solo passare questa giornata. Ieri uno dei server era bloccato e molti di noi sono rimasti fermi per una ventina di minuti. E' stato spettacolare, perché quando si ha un problema bisogna alzare la manina come alle elementari. Io stavo cercando una cosa per un cliente quando l'applicativo si blocca. Manina alzata e racconto le solite cose "Attenda un attimo in linea mentre effettuo la ricerca..". Poi mi giro e vedo decine e decine di mani alzate. Peccato che non si possono fare foto, era una bella immagine.

12 dicembre 2006

Post apatico

Sono in fase di apatia da lavoro. Mi sono un po' scoglionata e in tempo record. Giovedì c'è una megamultifesta seat stile azienda americana siamotuttiunafamigliaecidivertiamounsacco.

E la mia apatia è salita a livello 1000.
Oggi disegnavo dei cerchi sul foglio che nemmeno il bimbo protagonista del film "The Ring". Sto riflettendo seriamente se andare o meno alla festa. Mi attirano le tre consumazioni aggratis, ma prevedo una serata abbastanza apatica.
Meno male che l'apatia è ferma solo al lavoro. Ho scoperto il mondo dei videogiochi, o meglio riscoperto. Adesso posso fare la mafiosa e uccidere le persone per la strada oppure dedicarmi allo sterminio indiscriminato dei soldati tedeschi nel castello di Wolfestein. Ma dato che è tardi e sono poco ispirata per scrivere qualunque minchiata me ne vado a letto. E penso a Te. Sì proprio a Te.
Non è che in questi giorni io non abbia scritto. Ho scritto eccome: infatti ci sono 4 bozze di post che non ho terminato. E' che il Natale ti piglia la mano. Gira di qua, gira di là, et voillà, la giornata è passata e non hai comprato uno straccio di regalo che sia uno.

Addirittura con Roccio ci siamo spinti oltre i limiti umani della mia capacità automobilistica, essendo assolutamente una frana a guidare e avendo letteralmente paura della macchina. Siamo andati al centro commerciale "Le Fornaci" a Beinasco.
Un mare di gente e macchine. Ho persino incontrato Cristiana, una mia ex collega della casa editrice (una delle due o tre donnine con cui andavo d'accordo lì dentro).
Altre novità di questi giorni. Io e Roccio abbiamo fatto uno scambio culTurale. Io ho partizionato il mio povero HD per metterci su anche winzozz, e lui ha fatto spazio nel suo per mettere ubuntu. Ieri sera grulla grulla ho giocato a Mafia e sto cercando di non farmi uccidere nella prima missione di Return To Castle Wolfestein. Poi ho anche ciapato un emulatore del Sega e giocherello a Sonic. Insomma, uso winzozz per quello che va usato.
Adesso mia mamma mi ha fatto presente che ci sarà sciopero dei pullman, quindi io dovrò prepararmi in fretta per cercare di non farmi travolgere dalla solita bolgia di macchine che si trova in strada in questi casi.

Stanotte ho sognato che mi perdevo il CITES dei camaleonti. Ma si può?

07 dicembre 2006

Ieri ho lavorato per 6 ore. Netto di chiamate 5 ore e mezza. Anche oggi sarà così. Non fa nulla, non mi dispiace essere pagata un po' di più anche se è abbastanza stancante. Ieri tralaltro ero più dislessica del solito, ma almeno ho fatto fare qualche risata ai clienti.

In ogni caso.
Mi sono decisa a mollare le comodissime (e costosissime) lenti a contatto giornaliere per quelle bisettimanali. Quindi corredata di boccioni, liquidi, portalenti e lenti, appena uscita dall'ottico ed entrata in casa mi sono scordata ogni cosa. La soluzione unica? La soluzione salina? Quando va usata l'una e quando l'altra? Sono perplessa. Stasera farò un cocktail di unica/salina e lo metterò nel portalenti. Così mi levo ogni dubbio.

La cosa fantastica è che con queste lenti (devo ricordarmi di averle messe oggi, giovedì, lo scrivo così poi posso ritrovarlo sul blog) vedo un pochetto meglio. Forse aderiscono meglio.

Ma ora basta disquisire sulle lenti, devo fare colazione e andare a prendere il pullman. Stasera arriva Roccio e passiamo un giorno in più insieme. Mica poco.

Spero nel lavoro in banca. Non è di certo il lavoro della mia vita ma almeno posso mettere da parte un po' di soldi.

05 dicembre 2006

Borderline

Dopo 4 anni ci siamo. Pare che sia stata proprio la Franzoni. Dopo 4 anni e team di medici esperti potrebbe essere stata lei. Potrebbe?
Copio l'articolo de La Repubblica.

CRONACA
Torino, lunga udienza per il processo d'appello che riprenderà il 19 dicembre
Riesaminati gli istanti successivi la morte del piccolo Samuele Lorenzi Cogne, riascoltata la telefonata al 118

L'esperto: "Il vuoto negli occhi della Franzoni" Il consulente del pm: "Disturbo grave di personalità"

I periti concordano: "Uno stato crepuscolare di coscienza"
Cogne, riascoltata la telefonata al 118
L'esperto: "Il vuoto negli occhi della Franzoni"
TORINO - Udienza di sette ore, quasi tutte dedicate agli interventi degli psichiatri, quella del processo d'appello per il delitto di Cogne, ripreso oggi a Torino e a fine giornata rinviato al 19 dicembre. Annamaria Franzoni, condannata in primo grado a trent'anni di carcere per l'assassinio del figlio, e l'avvocato Carlo Taormina non erano presenti.

C'era, invece, il legale d'ufficio Paola Savio, nominata dopo la rinuncia al mandato da parte di Taormina. Notevolmente ridotto il numero dei presenti tra il pubblico, dopo la decisione dell'imputata di non partecipare più alle udienze.

In aula sono stati rivissuti i primi minuti dopo l'aggressione al piccolo Samuele Lorenzi. Così come richiesto dall'avvocato Paola Savio, è stata ascoltata la registrazione della telefonata fatta dalla Franzoni la mattina del 30 gennaio 2002 al 118.

Ecco la trascrizione:
Centralino: "Pronto".
Franzoni: "Ascolti mio figlio ha vomitato sangue e non respira, abito a Cogne"
Centralino: "Un attimo che le passo subito ..."
Franzoni: "Fate presto, la prego" (musica d'attesa - tratta da 'Le quattro stagioni' di Vivaldi - per alcuni secondi) - Operatrice: "Pronto"
Franzoni: "Mio figlio ha vomitato sangue, venga subito"
Operatrice: "Allora, no, con calma (Annamaria urla e la sua voce si sovrappone) devo avere l'indirizzo, abbia pazienza"
Franzoni: "Abito a Cogne"
Operatrice: "Il numero di telefono (...). Ecco, Cogne dove?"
Franzoni: "Frazione Montroz"
Operatrice: "Con calma ... Monrò?"
Franzoni: "Cosa devo fare?"
Operatrice: "Numero civico?"
Franzoni: "Ooh ... eeh ... la prego, sta male!" - Operatrice: "Signora, con calma perché non risolviamo niente. Allora, Monrò?".
Franzoni: "Numero 4 A. E' già venuta stanotte perché stavo male io. Vi prego, aiutatemi, non respira ... (respiro affannoso, urla incomprensibili)"
Operatrice: "Subito ... Signora, abbia pazienza, è Montroz o Monrò?"
Franzoni: "Montroz".
Operatrice: "Ecco. Numero?"
Franzoni: "Oh, mamma mia. 4 A".
Operatrice: "4 A. Signora, allora suo figlio quanti anni ha e come si chiama?"
Franzoni: "Tre anni, Samuele"
Operatrice: "Di cognome?"
Franzoni: "Lorenzi (interferenza telefonica). La prego, sta malissimo".
Operatrice: "Signora, intanto se vomita non lo tenga ..."
Franzoni: "E' tutto insanguinato, ha vomitato tutto il sangue. Non respira ...".
Operatrice: "Arriviamo subito, signora"
Franzoni: "Grazie"
Operatrice: "Mi lasci solo il telefono libero perché se no..."
Franzoni: "Sì, sì, sì, arrivederci".

Poi è stata la volta dei periti. Gli specialisti intervenuti in Corte d'assise hanno concordato: Annamaria Franzoni è una persona sofferente. E un giorno, parlando con il marito, avrebbe addirittura reso, inconsciamente, una confessione. Le piccole divergenze fra i quattro periti superpartes (Franco Freilone, Ivan Galliano, Giovanni Battista Traverso, Gaetano De Leo) interpellati dai giudici e dal consulente dell'accusa (Ugo Fornari) non hanno spostato l'impressione complessiva.

Per il collegio di esperti, la donna, il giorno del delitto, potrebbe essere stata colta da "uno stato crepuscolare di coscienza" provocato da una lunga crisi d'ansia, che determinò un vero e proprio "restringimento della coscienza": un discorso che, comunque, vale solo se la Corte deciderà di pronunciare un verdetto di colpevolezza.

Fornari, senza smentire questa conclusione, ha preferito soffermarsi su "un disturbo grave di personalità" con "scompenso borderline e stati dissociativi"; quindi si è spinto oltre: "Nello sguardo della signora Franzoni - ha detto - io vedo il vuoto. Sono gli occhi di una persona che non ha ancora capito quello che è successo. Il suo io si è arroccato su una posizione difensiva paranoide, lei è buona, il resto del mondo è cattivo, ma è una psicosi".

Una donna - hanno detto gli specialisti - che si è autocostruita un'immagine di brava madre, al punto da avere nascosto istintivamente l'arma del delitto solo perchè l'inconscio le impediva di lasciare la casa in disordine. Capace di provare dolore, ma incapace di descrivere l'accaduto perchè lo ha rimosso. Incapace di confrontarsi con la realtà. E quando racconta al marito Stefano di come una sua vicina abbia ucciso Samuele, "in realtà rende una confessione", dice Fornari: "parla di sè accusando un'altra persona, su cui addossa la propria parte cattiva che non può accettare di avere".

Tratti isterici, per i quattro periti della Corte. Tratti psicotici, per quello del procuratore generale. E forse, come ha osservato un sesto specialista, Roberto Mutani, dopo avere esaminato il suo elettroencefalogramma, sofferente di epilessia o di disturbi del sonno "potenzialmente correlabili al delitto".

(4 dicembre 2006)

Un giorno una mamma mi disse che non può essere stata lei. Bisogna essere mamme per capire. Ma date le continue notizie di infanticidi da parte di mamme dovrei far parlare questa signora con la mia di mamma. Che pur essendo una persona dolce e di cuore, quando vede la Franzoni in tv mi dice sempre "Che schifo questa qui".
Concordo.

Ieri, oggi e... chi mi ha fatto la fattura?

Ieri giornata memorabile. Ho avuto un colloquio a Bergamo, per un lavoro in banca. In verità il lavoro è a Torino, ma la sede della banca è a Bergamo.
Ma andiamo con ordine.

Esco al mattino grulla grulla. Comincia a fare freddo in quel di Torino. Trotto fino quasi alla fermata del pullman quando, prima di attraversare la strada, un pullman mi sfreccia davanti. "Meno uno" penso, e mi avvicino alla fermata. Peccato che il pullman numero due è talmente pieno che gambe e braccia di poveri studenti spuntano dai finestrini e dalle porte. "Meno due" penso. Ma aspetto poco che arriva il terzo pullman che però scappa velocissimo senza fermarsi facendo cenno col pollice. C'è un pullman dietro. Finalmente il pullman numero quattro è nostro. Salita sul pullman semivuoto, con in mente tutte le cose che devo fare durante il giorno, passo passo, mi ricordo (troppo tardi) di aver dimenticato il biglietto del treno per Bergamo a casa. Biglietto che avevo fatto il giorno prima apposta per non perdere tempo in stazione. Dentro di me tuona un cazzocazzo, tuttoattaccato. Non importa, penso, tanto ho chiesto apposta due ore di permesso, per cui di uscire alle 11, per avere tempo di fare ogni cosa. Il treno è alle 11.50 e da lavoro alla stazione ci sono 5 minuti in metro. Bene bene. Ma devo fare anche le foto, perché vogliono una fototessera (perché mai poi?). Entro al lavoro, primo giorno di prontissimo. Faccio uno sgambetto al team leader ricordandoglielo e poi ricordando a me stessa, ma ad alta voce che esco alle 11. Così il team leader decide di mettermi in campagna "Prontissimo" il giorno successivo perché mi deve spiegare delle cose ecc ecc.

Una settimana di corso mi hanno fatto retrocedere a come se fosse il primo giorno di chiamate e faccio fatica, ma davvero fatica a trovare le cose. Alle 11 esco, ovviamente poco prima di uscire mi capita una chiamata ticketone di uno che vuole per forza 8 biglietti tutti vicini che il sistema ovviamente non gli dava.
Grazie al cielo la chiamata finisce alle 11 esatte e mi fiondo fuori, prendo la metro, arrivo in stazione. Vado alla biglietteria automatica ma è fuori servizio e la cosa alla biglietteria è enorme. Aspetto con pazienza, faccio il biglietto, faccio le foto, prendo un panino da mangiarmi sul treno e aspetto. Il treno però parte con un ritardo di 5 minuti.
Insomma vorrei farla breve ma mi è impossibile. In un modo o nell'altro arrivo a Bergamo, mi fanno aspettare un'ora circa, spostandomi di saletta in saletta e io, nella speranza che questo significasse un accorciarsi dei tempi di attesa, mi gongolo di ogni cosa. Di essere lì, del rumore dei tacchetti che accompagna qualsiasi passo di donna, tranne il mio, accompagnato dalla gomma delle scarpe da ginnastica. Le donne sono sensazionali. Tutte fighe. O meglio, tutte infighettate. Mi faccio dei monologhi interni del tipo "Se solo fossi io in gonna, vi farei vedere - pfui - sprofondereste". E poi rido tra me e me per aver pensato una cazzata così grande.
Cosa non si fa per impiegare il tempo.

Alla fine passa circa un'ora prima che il guardiano dell'entrata decide di farmi salire. Questo vanifica la mia speranza di non dover più aspettare. La guardia mi tiene aperta la porta e, attenzione attenzione, quando la lascia vengo quasi schiacciata delle porte e mi faccio scappare un "Madonna". Decisamente non comincio bene. Salgo, mi dirigo al posto indicatomi e vengo accompagnata da un'altra guardia in un posto tipo hall di un albergo a 6 stelle surplus. Ovviamente mi fa accomodare nell'ennesima saletta dove mi attende la morte cerebrale. Solo silenzio interrotto da qualche "tacchettìo" proveniente da fuori. Poco prima di addormentarmi entra la tizia. Bergamasca, terribile accento (chiedo scusa ai bergamaschi ma è solo quello che penso) e mentre mi racconta la storia della banca io spengo il cervello per sentire solo quel bzzz di sottofondo che si sente anche di notte provenire dal frigorifero.
E mentre lei blablablabla io bzzzzzzzzz. Scambio reciproco, rumore per rumore. Una cosa però mi sveglia.
"Lei si è informata sulla nostra banca, ha cercato informazioni su internet, si è interessata?"
Ora, nei precedenti colloqui mi sono sempre informata. Da un po' ho smesso di farlo. E' dispendioso e solitamente non serve. Tranne in questo momento.
Mia risposta, stupidissima e imbarazzatissima "Ehmm, no, ma ho letto il vostro cartellone pubblicitario all'ingresso". Lei arriccia il naso e continua a raccontare. Blablabla e io bzzzz. Lei non mi guarda mai negli occhi. Guarda sempre la mia maglietta a righe colorate. Intanto scopro che mi scappa la pipì, sono in piedi dalle 6 e sono ruscita a fare pipì solo alle 11. Sono già quasi le 17. A un certo punto un collega la chiama fuori e io, che intanto ripeto il mantra "nonsbadigliarenonsbadigliarenonsbadigliare". Rientra e si scusa ma deve andare via un attimo per una rappresentanza. Intanto mi dice di compilare un modulo con i miei dati anagrafici e (udite bene) un questionario comportamentale di 114 domande. Un libro che il mio sussidiario delle elementari era meno corposo. Un libro che una volta completato aspetto lì ancora più di mezz'ora prima che si ripresenti la tizia (nel frattempo mi ero girata il piano). Ovviamente grazie a lei ho perso il treno e non posso fermarmi al mac a prendere un panino. Mi chiede di parlargli di me e minchiate varie e io racconto due o tre cagate. Poi ci congediamo, io chiedo di poter usare i servizi perché altri due minuti di attesa e le lasciavo il ricordino sulla seggiola mistovelluto. Vado in bagno, scarico lo stress e mi accorgo che ovviamente sono arrivate le mie cose. Che giornata. Torno trottando in stazione, sono stanca e voglio andare a casa. Vado alle macchinette automatiche ma la ragazza prima di me si lamenta del fatto che non accetta più banconote. E la coda alla biglietteria indovinate com'è? Giusto: devastante.
Il luogo comune della stazione come posto pericoloso trova una conferma in più alla stazione di Bergamo. Brutte facce, e i bergamaschi non mi piacciono a pelle. Riesco a fare il biglietto (Bergamo - Torino con tre cambi, che nemmeno per andare a Firenze), e vado a prendere il treno. Alle 22 finalmente sono a Torino. Alla stazione di Milano Centrale ho anche preso un panino al mac che mi sono mangiata sul treno mentre un tizio incravattato mi guardava malissimo.

E ora mi sono stancata di scrivere e riprendo dopo la seconda parte.


Seconda parte.

Stamattina mi sveglio un po' in coma. Oggi è il primo giorno di prontissimo. Mi appropinquo grulla grulla alla solita fermata del 49 e continuo a leggere il mio libro sul metodo dolce con i cani. Niente botte e solo ricompense (mi immagino Birba che già è grassa, ed è un bassotto, con la pancia che tocca terra e le zampe che non si vedono più mentre le dico "seduta" e lei rotola su un fianco. E io le do' il bocconcino). Arrivo al lavoro con gli occhi ancora appiccicati e comincio a prendere le mie solite chiamate finchè arriva la Team Leader che mi sposta e mi dice "Bene cominciamo su Prontissimo". E ora, quello che prima era un lavoro divertente ora è diventata una menata incredibile.

Per coronare questa settimana incredibile mi basta dire che domenica, quando Roccio è partito, ho fatto il treno a/r Torino-Firenze per il fine settimana successivo. Bene, per la sera di domenica 10 non c'erano più posti sul treno, nemmeno in prima classe. Quindi anche questo fine settimana verrà Roccio e a me non dispiace affatto, anzi! Dato che lui venerdì non lavora può venire giovedì sera e abbiamo una giornata in più per stare insieme. Io ora sto facendo il backup di linux sull'hd esterno perché mi sa che mi conviene rimettere windows.
Intanto faccio gara di rutti con me stessa, vincendo con orgoglio, e domani mi attende un orario improponibile: dalle 9.15 alle 15.15. 6 ore al telefono. Se vi chiedono come mai mi sono impiccata con il cavo delle cuffiette dite pure che non c'era altra soluzione.

04 dicembre 2006

Baci mattutini

Grazie per questi sei mesi, e grazie per essertelo ricordato. Il tuo Auguri, venerdì notte, è stato inaspettato. Grazie per avermi sorpresa così, e grazie di farlo ogni giorno.

Sono passati sei mesi, sono volati sei mesi, da quel giorno che quasi in stazione non riuscivamo a incontrarci perché avevi sbagliato binario. E io correvo fuori e dentro la stazione perché non capivo dove fossi. Sei mesi da quel lungo abbraccio nel sottopassaggio della stazione con Cosimo che ci guardava un po' imbarazzato. Io che a malapena stavo in piedi perché avevo perso quasi 5 chili per l'influenza ma ero felice di essere lì.

Ho forse fatto qualche pazzia e mi sono fidata di te. Ma anche tu non sei stato da meno. Sono felice di questo, di quanto siamo matti, nulla sarebbe stato possibile altrimenti.

Ti Amo.

01 dicembre 2006

Tecnologia per casalinghe

Chi lo dice che le nostre mamme non sanno usare il computer? Mia mamma ne fa diversi utilizzi.
Ad esempio: ha appena fatto l'impasto della pizza, e come fa per tenerlo al caldo e farlo lievitare? Lo mette accanto al serverino, sempre acceso.
Non ha nessuno che le racconti favole, allora dorme con la tv accesa, così le tiene compagnia (a volumi improponibili, dato che è sorda al 50% ovvero da un orecchio solo).
Il vecchio cordless lo ha dato in gestione alla nipotina, che fa finta che sia un cellulare (una delle prime cose che ha imparato a fare è stato appunto prendere qualsiasi oggetto dalla forma oblunga - telecomandi, telefoni, ma anche peluche, bassotti, bottigliette - e metterselo appoggiato all'orecchio fingendo di telefonare).

Canzone del giorno: Holiday Greenday

30 novembre 2006

Oggi il mondo mi sorride, ma ha una paresi. C'è il sole, tra poco mi doccio, porto il cane a spasso, faccio quella serie di cose che andrebbe fatta, compreso fare una passeggiata.
Conscia del fatto che mia sorella e il suo uomo non hanno idea di cosa sia internet, io e Roccio abbiamo pensato di regalar loro una fotocamera digitale per Natale. Proprio l'altro giorno mia sora si lamentava del fatto che non ne ha una e adesso i prezzi per le 6 megapixel sono davvero bassini. Mia mamma dovrà accontentarsi dell'ennesimo regalo sbrilluccicoso (a lei anelli e collane sbrilluccicose piacciono tanto), e Carlotta non avrà la villa superaccessoriata di Barbie, ma il monolocale con bagno su ballatoio di Tanya tarocco.
Pazienza, l'importante è il pensiero. E io sto pensando di regalare una bella vacanza in crociera per tutti e una sistemazione felice per i camaleonti, così da sentirmi libera da ogni impegno animalesco, o quasi.
Io e Roccio ci si regala due webcam, io sto quasi impazzendo per cercarne una decente e compatibile con Linux. Il che vuole dire o spendere 79 euro per una palla che trasmette immagini in movimento, o 19 per trasmettere pixel enormi in movimento. Solo o bianco o nero e nessuna scala di grigio. Sto quasi quasi pensando di fare una partizione su questo portatile per metterci windows. Lo so, lo so. Ma è questione di sopravvivenza. Così posso spendere una cifra accettabile per una buona webcam senza impazzire per installarla.
Magari non è nemmeno un male, così potrei anche giocare a Mafia, che sul fisso non riesco a vedere bene perché forse i driver della scheda video non sono aggiornati e chissà per quale strana ragione, non riesco a scaricarli dal sito.
Domani sera Roccio viene qui e faremo un giro per controllare se riusciamo a comprare qualcosa. Sperem!

29 novembre 2006

Come nasce questo blog

sottotitolo: Secondo e tutti i giorni del corso Prontissimo.

Il corso è noioso da morire. Passo le mie adorate 4 ore a sbadigliare e pregare che arrivi la pausa per sentire Roccio. Le mie compagne di corso sono (mi spiace dirlo) più noiose del corso, e in pausa non fanno che parlare di lavoro. Io non sono più tanto entusiasta di passare a prontissimo. Sono clienti di fascia medio-alta, persone che sanno parlare, persone che non fanno errori sgrammaticati. Persone con cui al massimo puoi farti quattro chiacchiere se sei al telefono ma non puoi cantare la canzone di Mondo Convenienza. Anzi, qualcosa mi dice che nemmeno ci compreranno mai da Mondo Convenienza. Sono persone che magari prenotano l'albergo per passare qualche ora con l'amante e se poi ti chiama la moglie per sapere, tu non puoi riferire. Anche se vorresti.

Tornando al titolo del post.
Conobbi una persona un paio di anni fa. Una merda che puzzava di merda e sapeva di merda. Una merda plus, insomma. Ma si sa, noi donnine ingenue e dall'occhio languido, prima di ricevere quei calci in culo necessari a svegliarci, un po' ci facciamo trascinare impietosamente nelle avventure delle merde. Le giustifichiamo, dicendoci che povere, hanno sofferto talmente tanto che ora non sono in grado di gestire rapporti. Povere, vorrebbero ma non riescono. Povere, bisogna avere pazienza con loro, è un rapporto elitario, siamo fortunate che ci rivolgano la parola. Ma, questa, è una scusa che diamo a noi stesse. La verità è che sono merde al limite della pazzia, persone che fanno e si fanno del male. Persone quasi borderline, che non capiscono null'altro se non se stesse. Abili manipolatori, in grado di farti sentire in torto anche quando il torto non esiste. Trovai un racconto in rete. Mi ispirò il titolo del blog. E' un peccato che non riesca a ritrovarlo. Si intitolava proprio "Sono una bambina borderline"

In questi istanti ho ricevuto una proposta di lavoro, un colloquio a Bergamo, un lavoro a Torino, in banca. Andiamo a vedere, si sa mai. Paga buona e orari buoni. Più soldi da parte ecc ecc. Amo la mia vita.

28 novembre 2006

Prontissimo: primo giorno di corso.

Questo weekend è stato spettacolare, come ogni altro weekend con Roccio. Fantastica la mia figura di merda sabato sera, quando si cercava in edicola un dvd da vedere insieme.
In questa edicolonza, appesi, si trovavano diverse custodie di dvd dei quali non riuscivo a leggere i titoli. Ma sembravano a pieno titolo dei giochi per pc.
Così mi avvicino saltellante, quasi codini ai capelli, molto pippi calzelunghe con le mie calze rosse natalizie e la gonnellina e dico con voce innocente "Questi appesi qui sono giochi vero?".
Mentre i due edicolanti mi guardavano perplessi e imbarazzatissimi, lasciando passare un lungo secondo di silenzio mi sono accorta di aver detto una grossa cazzata. Intanto uno dei due fa "Mmmm ehm.. sì, sono giochi..".
Erano porno, è ovvio.

I giorni passano veloci quando siamo Noi, e mi sono trovata in un solo istante a dover già partire. I miei compagni di viaggio sono dei chiacchieroni e, a parte l'impossibilità di dormire per il casino che fanno, mi sono trovata bene. Una ragazza dice di fare danza del ventre, mi faccio dire dove, sperando di trovare il coraggio di fare una qualsivoglia attività fisica che mi aiuti a sciogliere questi minchioli di muscoli della schiena, lombosciatalgia delle balle, ma anche sperando che Roccio apprezzi in maniera particolare una danza che raccontano tanto sensuale.
Credo che Roccio sia l'unico uomo sulla terra che non ama particolarmente questa danza fatta più che altro da donne paffutelle.

Ieri mi trovo a fare il primo giorno di corso sul mio nuovo cluster prontissimo. Pare sia tutto molto più difficile. Ci hanno dato una cartellina dove raccoglieremo tutte le stampe delle slide del corso, un manuale immenso.

Omamma, non ho nient'altro da dire sul corso? No.
Ho praticamente finito l'elicottero in scala 1:72 e adesso dovrò solo attaccare le decal. Intanto mi rimane da mettere il filo sul fokker e sono terrorizzata, mi spiacerebbe sbagliare.
Roccio sta mettendo l'adsl e ben presto, previo acquisto di webcam decente in entrambi i casi, e compatibile con Linux nel mio caso, potremo anche vederci. La tecnologia ci viene incontro finché non possiamo avvicinarci di più.
Quindi viva la tecnologia!

24 novembre 2006

Lo zaino è pronto, mi sono appena fatta la doccia, non so se mettermi la gonna o i pantaloni, e adesso la mia unica preoccupazione è terminare questa giornata.
Comitato progonna: se la metto di certo farò una bella sorpresa a Roccio.
Comitato projeans: posso dormire in treno svaccata come meglio credo senza avere il terrore che il primo maniaco faccia cascare l'occhio sulle mie cosce.

Comitato progonna: innalza la mia autostima.
Comitato projeans: non attirano maniaci. Sono più comoda nel pienissimo pullman del mattino. Forse i tacchi e il mal di schiena non vanno d'accordo. Ok, ok ma tanto lo sapevo già che vincevano i jeans, non so perché scrivo queste cose..
Dunque si fa così. Mi metto i jeans e mi porto la gonna.

Ieri al lavoro è stata una giornata abbastanza pessima. Purtroppo quando ci sono molte prevendite TicketOne (che durano molto perché ci sono i campi con i dati personali da compilare) diverse chiamate restano in attesa. Le persone in attesa si indispongono. Ieri un romano mi ha detto che dovevamo "mangiare un po' di polvere" e alla mia richiesta di spiegazioni mi ha detto che ha chiamato due volte ma gli avevamo dato un numero sbagliato. Peccato che quando gli ho dato il numero giusto, verificando io per lui e chiamando, non ha chiesto scusa ovviamente. Un altro era arrabbiatissimo perché diceva che io lo stavo trattenendo al telefono per fargli spendere soldi. Che sia ben chiaro: ci insegnano a essere veloci e non a trattenere le persone al telefono.
Un altro su TicketOne voleva comprare dei biglietti per la partita Palermo-Inter ed era arrabbiatissimo perché non gli potevo dire se i posti che gli venivano assegnati automaticamente da TicketOne erano vicini (noi a monitor non vediamo lo schemino dei posti, però sarebbe una bella aggiunta da proporre a TicketOne).
Però la maggioranza è sempre formata da persone molto gentili. Un siciliano che voleva comprare dei biglietti per la partita ha detto che sicuramente dovevo essere fidanzata o sposata, perché avevo una pazienza..
Poi quando chiacchierando gli ho detto che mi sarebbe piaciuto vedere la Sicilia che tutti dicono sia stupenda, si è pure offerto di prepararmi una cena. Ho accettato solo qualora riuscissi a comprargli i biglietti. Ma sapevo che era impossibile. Finora sono riuscita a vendere solo un biglietto per quella partita. E un altro biglietto singolo per lo spettacolo di Wrestling. Quindi oggi spero che non mi chiami nessuno per i biglietti. Anche se, lo ammetto, con il fatto di non dover per forza essere veloce in quel caso, è anche più divertente fare quattro chiacchiere. E su questo gli uomini sono molto più bravi delle donne che invece sono diffidenti da morire.
Un giorno ho chiesto a una signora (stavo aspettando i tempi megalitici del sito, si stava caricando una pagina): "Che tempo fa lì da lei?"
Risposta "Ma questo cosa c'entra?"

23 novembre 2006

Per Mandingo, Cinfa, Stephen e tutti

Sabato siamo a Scandicci a una fiera di elettronica. Ci siete?

Dicevo

Ieri viene da me un team leader. Mi dice "Dopo questa chiamata mettiti in busy out, ti aspetto lì" indicando il centro della sala.
Temevo un rimprovero, anche se non sapevo per cosa. E invece.

Esistono diversi cluster, tipologie di cliente, in Seat.
Il cluster low è quello dove sono piazzata io. Sono i nuovi utenti, quelli che hanno chiamato una volta sola o quelli che chiamano occasionalmente. Bisogna essere veloci e soddisfarli in tutto e per tutto. Non importa essere bravi a livello comunicativo. L'importante è dargli una risposta e dargliela in fretta.
Il cluster heavy è il cliente abituale. Quello che chiama spesso, magari usando il telefono dell'ufficio. Per loro è più importante la cortesia. Conoscono già il servizio, non si lamentano se hai dei problemi a trovare quello che cercano. Non importa la velocità, importa prendersi cura di loro.
Insieme a queste due tipologie ci sono un'altra serie di servizi che possiamo offrire.
La campagna TicketOne, dove vengono venduti biglietti di teatro, concerti e partite (mi hanno messo su questa campagna da poco).
Il servizio Prontoviaggi, che non ho idea di come sia. Si prenotano biglietti di aereo, treno, traghetto. Si danno informazioni anche sui bus, ecc ecc.
Esiste poi un'altra tipologia di cliente. Fa parte dei cluster e non delle campagne. Il cliente Prontissimo.
Lui è il cliente VIP, quello supremo, quello abbonato. Di lui conosciamo nome e cognome, quando chiama lo salutiamo per cognome. C'è un'ampia libertà di parola. Non solo conosce il servizio, gli piace talmente tanto che ha deciso di abbonarsi. I pochi adepti addetti a questo tipo di cluster sono già al secondo o terzo contratto, si considerano semidei, e appartengono ad un club esclusivo.
Bene. Torniamo al Team Leader che mi chiama.
La telecamera inquadra il centro della sala e io che vado ad aspettarlo lì, mentre lui sta parlando con un'altra ragazza. Primo piano sul mio viso preoccupato, sottobraccio ho un quadernetto e una penna. Questo solo perché sono convinta che se non si tratta di un rimprovero è un altro corso di aggiornamento di un'oretta.
Arriva il Team Leader, primo piano su di lui.
"Ciao, noi non ci siamo mai presentati. Io sono F, sono un Team Leader. Oggi ti ho chiamata qui perché vogliamo passarti ai clienti Prontissimo."
Primissimo piano su di me. Faccia incredula.
"Perché io? Sono qui da poco"
Voce fuori campo. "Riteniamo che tu abbia le caratteristiche necessarie per passare a Prontissimo, ora vai in sala Controllo Qualità che ti forniscono le indicazioni sul corso"
Ecco tutto.
Lunedì comincio il corso, fino a venerdì. E da lunedì quello dopo sarò sui Prontissimo.

Ok

Ieri avrei voluto scrivere un post sulla specie di promozione che ho ricevuto al lavoro. No, nessun aumento. Diciamo che mi hanno spostato nel cluster dei clienti Prontissimo, i superabbonati. Una roba che ci si arriva al secondo/terzo contratto. O ho doti comunicative allucinanti, o semplicemente gli mancano delle persone e sono disperati.
Opto per la seconda..

Oggi scriverò tutto per bene. E' che stamattina mi sono alzata tardi ...

22 novembre 2006

L'ascensore

Sono nei sotterranei di un palazzo grigio. Ho appena deriso una persona che ha preso l'ascensore senza che io la seguissi. Voglio salire a casa di mia zia da sola. Arriva un ascensore, delle persone scendono. Io salgo, ma dentro rimane una bambina con i capelli scuri, in un angolo. Questa bambina cambia volto ogni volta che distolgo lo sguardo e poi torno con i miei occhi su di lei. Mi fa paura.
L'ascensore oltretutto è blindato, non c'è modo di vedere fuori, e non riesco a capire quanto ancora mi rimane per il 27esimo piano. La bimba rimane in un angolo mentre il suo volto cambia, cambia in continuazione.
Il display che dovrebbe segnare i piani oscilla tra il numero 4 e il numero 5. E io non so dove sono. E la bimba senza volto continua a cambiare. Dietro di me ci sono delle sbarre con dentro delle lame acuminate, fatte apposta per roteare, pare. Ma sono ferme. Le sfioro un attimo ma ho paura possano azionarsi e le lascio stare. Il display continua a segnare 4 e poi 5. 4 e poi 5.
Di continuo.
Comincio a sentirmi soffocare e schiaccio tutti i tasti dell'ascensore. Compreso lo 0, il piano terra. A un certo punto mi sembra che l'ascensore si sia bloccato. Ora scende. Scende sempre più velocemente. Sembra stia per precipitare. Anzi, sta precipitando. Il mio cuore palpita, sono terrorizzata. Tengo premuto il tasto stop e non so cosa desiderare: se l'ascensore si blocchi lì, lasciandomi dentro con la bambina senza volto, oppure mi dia almeno una speranza di uscita continuando a precipitare fino alla fine. Sento che l'ascensore rallenta, le porte si aprono, sono di nuovo nei sotterranei del palazzo. Scendo e scappo.

Forse ho solo paura di essermi posta degli obiettivi troppo in alto. Ho paura di non raggiungerli, di fallire e cadere. Forse è solo questo. Forse la bambina senza volto sono io.
Non mi piacciono gli incubi.

21 novembre 2006

Il mio lavoro.

Non scrivo più le cose che mi capitano al lavoro: è un peccato. Ci sono delle chicche a volte.

Ieri squilla il telefono, rispondo con il mio script consueto. Dall'altra parte nessuno. "Pronto?" insisto. Dall'altra parte "Pronto? Chi parla?".
Io comincio a ridere un po'.
"Sono Carla dell'892424"
"Ah, ma ha sbagliato numero"
"Eheh signora mi ha chiamato lei"
Attimo di silenzio riflessivo. E poi "Ah mi scusi, è che devo aver schiacciato qualche tasto per sbaglio!"

E poi, un'altra chiamata. Devo cercare il numero della DHL. Peccato che la DHL ha un numero nazionale, un 199. Un numero che costa, quindi. Il signore dall'altra parte, con forte accento napoletano dice "Ah, e quindi questo è un numero a pagamento, eh?"
"Bhe, sì"
"Ah, e mi faccia capire, io pago questa chiamata a voi, e poi devo pagare anche quest'altro numero, eh?"
"Sì, purtroppo ci risulta solo questo numero. A volte capita di avere anche numeri locali ma in genere per i corrieri abbiamo un solo numero nazionale"
"Ah, pago di qua, pago di là, insomma, si sta sempre a pagare eh?"

La linguista.
"Signora mi può ripetere la località lettera per lettera?"
"Sì, sì, le faccio lo spiling (spelling)"

Fresca fresca di oggi, dei ragazzotti che volevano farmi uno scherzo (spendendo tralaltro un botto di soldi)
"Voglio il numero di Michael Jackson"
"Come scusi? Può ripetere?"
"Voglio il numero di Michael Jackson"
Risate, giù la cornetta.

Dialogo tra sordi.
"Le lascio il numero verde: 800.."
"..800.."
"011"
"..800 1?"
"No, 011"
"800 11?"
"No, 800 011"
"Mi scusi mi può ripetere? 800 101?"
"No (e qui comincio a perdere la pazienza) 800 011"
".. 800 01 e poi?"
"No, da capo. 800 011"
".. 800 011?"
"Sì" (seguono spari di mortaretto).

Il previdente.
"Posso aiutarla in qualche altro modo?"

"No grazie sono a posto così. Grazie tante e buon Natale" (in anticipo di un mese, che previdente)

Questa è lunga ma è fantastica.
"Buongiorno, mi serve l'INPS di Napoli"
"Guardi, mi risultano diverse sedi dell'INPS a Napoli"
"A me serve l'INPS"
"Guardi se vuole cerchiamo quella più vicino a casa sua"
"Oh sì grazie"
(silenzio)
"Signora se mi lascia il riferimento di una via da cui far partire la ricerca"
"No, non ci devo andare, io devo telefonare"
"Sì, ma se ne cerchiamo una vicino casa sua ho bisogno di una via di riferimento"
"Ah, ma io ho bisogno proprio dell'INPS"
"Va bhe, gliene lascio uno a caso" (con fare sfavato)
"Oh grazie grazie"
La gente è matta.

I ferri da stiro.
"Buongiorno, una cortesia, mi serve il numero di telefono dell'Euronics. Non so se lo sa, ma è una catena di ferri da stiro.."
Qui ho dovuto tappare il microfono per rotolarmi a terra..

Si avvicina il Natale.
"Buongiorno mi scusi, ho una richiesta un po' particolare"
"Mi dica, ci siamo abbonati"
"Ho bisogno di una renna in resina di dimensioni naturali"
"..."
"Oh, va bene anche in peluche se non riesce a trovarla in resina. Ho cercato ovunque ma non riesco a trovarla"
Dopo quasi 5 minuti al telefono però gliel'ho trovata. Ganza.

L'incubo del routing.
"Allora devo arrivare a Castellano nel Lazio"
"Non trovo nessuna località con questo nome, me lo può ripetere cortesemente lettera per lettera?"
(dopo ben 5 minuti ho capito, non so come, che si riferiva a Gallicano nel Lazio ma per uno strano lapsus continuava a dirmi Castellano)
"Allora controlliamo la strada che deve fare.."
"Sì, la sua collega prima mi ha detto che devo fare tutta la Prenestina"
"Guardi signora, a monitor non vedo nessuna Prenestina"
"Sì, e alla fine di via Prenestina cosa devo prendere?"
"Signora, non vedo nessuna via Prenestina qui"
"E dopo aver fatto tutta la via Prenestina?"
"Sì, dopo aver fatto la via Prenestina continui dritto.." (tanto non mi ascoltava)

Le novità del momento.
"Ma.. lo 0974 è il prefisso?"
"Sì.."
"E devo fare prima il prefisso per chiamare il numero?"
(Sbigottita) "Sì.. da un po' di anni a questa parte.."

Le gioie dei genitori.
"Buongiorno mi scusi. Io ho un problema"
"Mi dica"
"Mio figlio è laureato da 2 anni ma sull'elenco telefonico non c'è il titolo di dottore. Come mai?"

Il farfallone.
"Oh Carla grazie grazie, sei stupenda. Me l'hai messo in linea?" (traduzione: mi hai messo in contatto?)

Questa è bellissima.
"Benvenuto in 892424, buongiorno sono Carla, come posso aiutarla?"
"Non mi è arrivata la bolletta.."
attimo di smarrimento..
"Mi scusi, la bolletta della luce?"
(Sfavatissimo)"Nooo! Quella del telefono!!!"

I misteri della mail.
"Buongiorno mi scusi io ho un problema con la posta"
"Mi dica, le cerco un tecnico?"
"No no, lei non può darmi una mano?"
"Proviamo, mi dica"
"Senta, oggi ho acceduto alla posta, ma mi dice che tutti i messaggi mi sono stati cancellati perché sono 90 giorni che non accedo alla posta, ma non è possibile perché ho acceduto ieri. Come posso fare?"

Ogni volta che mi chiamano per chiedere il numero di Mondo Convenienza io gli canto la canzoncina. Se le persone sono simpatiche e allegre si sciolgono, ci facciamo 4 risate e cantano anche loro.
"Buongiorno vorrei il numero di telefono di Mondo Convenienza a Roma"
"Cerchiamo subito.. (canticchiando) Mondo Convenienza-ah, la nostra forza è il prezzo-oh.."
"Ahahah, sìsì altro che convenienza. Mi hanno montato le sedie al contrario!"

La confidenziale.
"Buongiorno, mi può passare la Valentina?"
"Come, scusi?"
"Sì è che prima stavo parlando con una sua collega, Valentina, poi è caduta la linea. Me la potrebbe ripassare?"
"Guardi se vuole riprende la ricerca con me, non posso passarle Valentina"

Ahi.
"Buongiorno mi serve il numero di un albergo a Calenzano, si chiama Art Mirò"
"Sì lo conosco, ci passo spesso davanti. Eccolo, se desidera posso eventualmente richiedere la disponibilità di letti e metterla direttamente in contatto.."
"Sì, grazie, molto gentile"
"Che stanza le serve? Matrimoniale, doppia, o singola?"
"Guardi è una storia lunga, facciamo matrimoniale, anche se sono da solo. Ho litigato con mia moglie e ho tutte le mie cose in una busta.."


Quello che mi piace

Mi piace.
Questa complicità che cresce di giorno in giorno. E' così difficile trovarla. Se sei fortunato ti può capitare in un momento di sentirti perfettamente in sintonia con qualcuno. Ma è un momento, passerà. Se sei ancora più fortunato può capitare che uno sguardo ti fa capire tante cose. Primo fra tutti che quegli occhi che hai davanti ricordano tanto i tuoi, allo specchio. Mi piace guardarti e sapere che mi stai capendo, anche se non sto parlando. E non lo sto facendo davvero.
Che anche se ho intuito dal primo istante quello che sarebbe accaduto, ogni giorno cresce.
Cresciamo Noi.

20 novembre 2006

Un fremito, ancora.
Io e te,
e attorno
il nulla.

17 novembre 2006

Il Bene e il Male

In questi giorni si sta sentendo di tutto. Ragazzi violenti che picchiano un ragazzo con problemi di autismo e lo umiliano (nella mia vecchia scuola tralaltro, "Albe Steiner", che ha sempre accolto a braccia aperte i diversamente abili), ex-professoressa che molesta ragazzini delle medie, prete che palpeggia ragazzina di 10 anni. Soffermiamoci su quest'ultimo particolare. Il prete in questione era stato condannato nel '94 se non mi sbaglio. Ma poi la condanna che fine ha fatto?
Che orrore... è vero che se il Male non ci fosse, non ci sarebbe nemmeno il Bene: ma perché il Male deve fare così schifo?
Ma la comunità ecclesiastica quando il prete era stato condannato dove era finita? Com'è possibile che sia ancora prete?
Oh, giusto. Loro sono impegnati in opere pie ben più importanti. Tipo non far sommergere di satira il povero papa. Me lo immagino al mattino mentre dimena le zampe sotto il lenzuolo e borbotta "Non ce la faccio più" e poi sbatte i piedi per terra. E via a dire cose banali e scontate tipo "Basta guerra". E' inutile, caro papa, se la guerra è nel vostro clan corrotto.

16 novembre 2006

Ecco

Tra parentesi mi si è sfasciato anche il kamasutra impossibile. Come, come, come farò? Avevo appoggiato tutta la mia esistenza su quelle posizioni.

Esistenza in equilibrio, eh?

Per favore

Due versioni del post.

Versione sfavata.
Un annuncio a chi legge. Mi fa piacere che il popolo della notte e del giorno che frequenta questo blog si sia decimato.. Posso sentirmi libera di scrivere ciò che voglio e tenere questo blog in stile diario personale. Quelle poche anime che leggono però mi conoscono, di vista, per sentito dire, per conoscenze, amori, amicizie comuni.
Avvertenza: io scrivo un monte di cazzate. Siete pregati di prenderle come tali. Ogni fatto, riferimento a persone realmente esistenti potrebbe essere puramente casuale.
Detto questo, non mi sommergete di domande del tipo "Di chi si sparlava l'altra sera?", "Perché sei uscita e non mi hai chiamato?", "Perché siete usciti e non mi avete chiamato?" perché in quanto diario personale, da me almeno, non avrete risposta alcuna. Voglio continuare a sentirmi libera di scrivere ciò che voglio, e voi sentitevi liberi di scrivere ciò che volete tenendo conto delle condizioni di cui sopra. Ovvero zero risposte.

Versione cortese.
Ciao a tutti, lettori e non. Benvenuti o bentornati nel mio diario online. Se avete l'accortezza di leggere tutti i post di questo splendido blog vi sarete accorti che si parla di tutto un po', anche di cose molto personali e private. E' un mio desiderio tenerle online perché mi piace (da poco tempo a questa parte a dirla tutta) il confronto, ma vi chiedo l'unica cortesia di non insistere troppo con domande su nomi e luoghi che per correttezza non verranno riferiti. Diario sì, ma non voglio offendere nessuno e non voglio che nessuno ci rimanga male dalla lettura di codeste pagine. Grazie ancora per l'ascolto e la lettura e spero tanto di potervi rileggere nei prossimi giorni.

Da leggersi la versione che si preferisce.

15 novembre 2006

Eheh..

Marasco - La Lallera

Dammi la lallera
si fa i'trallàllero
si fa i'trallàllero lerolallà

Le ragazze di Monticelli
Cian la gabbia gli mancan gli uccelli
Mentre quelle di Legnaia
E ce n'hanno a centinaia…. [rit.]
Le ragazze di Porta Romana
Piglian solo chi è pieno di grana
Mentre quelle di San Frediano
Piglian quel che gli capita'n'mano…. [rit.]
Le ragazze di borgo la Croce
Hanno un modo di fare 'veloce'
Mentre quelle di S.Giovanni
Te la fanno aspettare degli anni…. [rit.]
Le ragazze di via Panicale
Con le cioccie le spazzan le scale
Mentre quelle di borgo de Greci
Coi grilletto raccatano i ceci…. [rit.]
Le ragazze di via de Macci
Le maneggiano certi uccellacci
Mentre quelle di via Palazzolo
Tu le guardi tu becchi lo scolo

Di contraccezione et mestruo

Quando ero piccola e una volta al mese, ascoltavo mia sorella e mia mamma blaterare delle "loro cose". Io, piccina e innocente, nemmeno immaginavo cosa fossero. Di sicuro era una cosa su cui io non dovevo ficcare il naso perché mi si zittiva sempre con un "quando sarai grande".
Ringrazio Lupo Alberto per avermi insegnato cosa fosse il menarca, altrimenti sarebbe stato traumatico. Era una guida piccina picciò, forse in regalo con la rivista Tutto, e parlava di ogni cosa. Dal sesso, al bacio, al menarca, appunto.
Un giorno queste cose arrivarono e in casa se ne fece una tragedia. Però a differenza di mia sorella io ero preparata (grazie Alberto Lupo). Il mio babbo si affrettò a dire che oramai ero diventata signorina e non dovevo passare troppo tempo in bagno. Giusta osservazione essendo noi in quattro e avendo un solo bagno piccino, ma ancora oggi non capisco che intendesse dire. L'allora fidanzato di mia sorella, impiccione cagacazzo che non sapeva mai tenere la bocca chiusa, a cena esplose con un "Ahhh mi giunge voce che sei diventata signorina!". E mia mamma d'altro canto mi mise di fronte ad alcune verità essenziali, ad esempio che in quei giorni non solo non puoi buttarti col paracadute come lo spot pubblicitario, ma non puoi nemmeno fare il bagno. Lavarti i capelli? Nooo, che scherziamo? Qualsiasi contatto con l'acqua fa venire l'orticaria come ai vampiri l'acqua santa. Anzi facciamo prima, l'acqua non guardarla neppure.
Quindi le piante non posso bagnarle! Nooo le piante, che dici, sei matta. Si afflosciano al tuo passaggio come per Maga Magò, non devi nemmeno pensare alle piante, si seccano se le curi in quei giorni. Va bhe, uno pensa, ci si dedica alla cucina. Macchè. La pasta della pizza non lievita, le bistecche tornano in vita, i cani ti mordono e i gatti ti graffiano. Qualcos'altro?
Difatti dopo il menarca, per 9 mesi delle cose non se n'è più sentito parlare. Devo essermi spaventata a tal punto che sono andate in sciopero.
Ma Lupo Alberto venne ancora in mio aiuto, smentendo ogni stregoneria scritta sopra, anche se mi dedicavo alle piante quando mia mamma non poteva vedermi per non rischiare di vedermela correre incontro urlando "Nooooo non le puoi toccare".
Arrivò il tempo poi della triste pillola. Dico triste perché non ero proprio felicissima di prenderla. A causa di alcune terapie avevo avuto scompensi ormonali e il mio ciclo aveva preso questa piega: 3-4 mesi di riposo e 3 settimane di mestruazioni. Alché la mia ginecologa mi disse che era proprio ora di prendere la pillola per regolarizzare questa situazione. Solo che doveva interrompere il flusso. E lì ci fu il primo problema. Cerotti di estrogeni, pastiglie, pastigliette e simili non aiutavano. Finché un nuovo cerotto non fece il suo dovere e finalmente arrivò lei, la pillolina. Decisamente mignon per i danni che avevo sentito attribuirle.
Mi raccontavano che diventavi una specie di scimmia con la cellulite, che ingrassavi così tanto da non riuscire a guardarti i piedi, e che in ogni caso era sempre necessario tenersi sotto osservazione, facendo controlli e analisi del sangue.
Essendo io distratta me la dimenticavo spesso, vanificando e a volte annullando il suo potere anticoncezionale. Ma per il ciclo andava benone. Te finivi la tua scatoletta e *pum* loro arrivavano. Poi con la nuova ginecologa stabilimmo che forse dopo quasi 3 anni era ora di smettere. Ho odiato la pillola e da allora ho fatto una specie di voto e comprende una formula che potremmo tradurre così "Mai più la pillola" ma in origine era qualcosa come "Col ca**o che la prendo ancora". Adesso mi era venuta in mente questa cosa perché stavo cercando su google il volumetto di Lupo Alberto in questione e sono finita in un sito dove vendono preservativi. A parte il fatto che ne vendono di spettacolari (fosforescenti, con segni zodiacali, ecc ecc), ho finalmente visto la spiegazione illustrata passo passo di come si usa il preservativo per donna. Sconcertante. Mi piacerebbe chiedere a chi ha provato. Ma qualcuna lo ha mai provato? Davvero? Bha.

Acc..




No, alla fine non è vero. Sono stata chiamata e convocata per un secondo colloquio e per un giorno di prova. E dunque ho avuto il panico. Ma voglio davvero svendermi per 700 euro al mese? No, decisamente. Troverò di meglio. Ora mi sono prefissata delle tappe: prima cosa, dare via i camaleonti. Con loro sul groppone non posso andare da nessuna parte.
Quindi se avete intenzione di allevare rettili strani, fatemelo sapere, vi prego. Intanto vi lascio con la telenovella piemontese, la mia preferita..

14 novembre 2006

Regalo abbracci

Ringrazio Fly per la segnalazione

13 novembre 2006

Mi ha chiamato

e ho un secondo colloquio per sabato mattina e un giorno di prova lavorativo venerdì.. E ora? Eheh..

Divorata dal mal di testa

Se il dente del giudizio ha deciso di rompere i coglioni, se il mal di testa non passa più, se avete anche la nausea potete immedesimarvi nella sottoscritta e immaginare come ho passato il weekend. Sabato mattina il colloquio è andato bene. Peccato per il lavoro, fa cacare ed è sottopagatissimo. Ma meglio di nulla.
La titolare mi ha presa in simpatia per la mia passione per gli animali e ha detto che tra le candidate ero una delle preferite. Ovvio che oggi doveva farsi sentire e non l'ha fatto.
Ah, santa pazienza.
Oltretutto mi ha dato un felice test con domande in stile Novella 2000, tipo "Cosa ami fare nel tuo tempo libero?" e la fantastica "Quale personaggio ritieni che meglio rappresenti l'Italia?". Ma non è finita mica qui, continua e chiede cose tipo "Quale canzone ascolti per rilassarti e quale per darti la carica?". Io ovviamente ho scritto solo cazzate, forse per quello che non mi hanno chiamata. Che l'animale che meglio mi rappresenta è il bradipo, che l'ultimo libro letto è "La caffettiera del masochista", che il personaggio che meglio rappresenta l'Italia è De Andrè (era ovvio che la domanda era di tipo politico ma alla fine è stato meglio deviare).
La novità assoluta è che questa volta sono stata ospitata dalla famiglia di Roccio che mi ha coccolata fino allo spasimo ed è stata davvero davvero ospitale, da brava famiglia del Sud. Anche se sua mamma è di Pordenone, ma sia io che Roccio ci crediamo ben poco.
Un'altra novità è che sto incominciando a farmi domande su che tipo di presa per il culo abbiano adottato nei miei confronti gli amici Rocciosi. Sono "terribili" e in assenza di qualcuno sparano a zero. Non ho idea come ci si comporti in questi casi, devo fare la simpaticona? Meglio stare zitti? Essere se stessi basta? Non lo so. In ogni caso mi sono divertita, non è che ho la coscienza pulita, mi sono fatta quattro forti risate e ho anch'io affilato gli artigli. Ma si sa, l'uomo è animale da branco, e se l'unione fa la forza non si può che sperare che certe voci non girino troppo. E se mi prendono per il culo per qualche ragione non importa, basta che a me non arrivi nulla, nessun eco di ritorno. Mi stanno finendo le idee e non so più cosa scrivere. Potrei fare una rubrica a richiesta, come ha già ipotizzato la pulsatilla. Rispondere a domande tipo "Carla dicci come si fa la ceretta ai baffi", oppure "Carla dicci come si tiene una pianta carnivora" oppure "Carla, e piantala di scrivere merdate".
Insomma qualcosa del genere.
Tornando invece al colloquio, la tizia mi ha detto un sacco di belle cose come che forse ci poteva già essere un secondo colloquio venerdì, con un giorno di prova incluso, e che se avevo problemi con la casa, loro avrebbero potuto anticiparmi il primo mese.
Gentilissimi no? Ma parliamo di soldi, dato che io lavoro solo per soldi, e non per la gloria.
L'orario è da lunedì a venerdì dalle 9 alle 13 e poi dalle 15.30 alle 19.30. Pagano 700 eurini netti. Parliamone.
Prendevo 700 euro netti quando lavoravo part-time alla casa editrice facendo 5 ore al giorno.
Parliamone.
Prendo più di 500 euro al mese lavorando 3 ore e mezza al giorno all'892424.
Poi mi dice che se lavoro anche il sabato mattina si può arrivare a 800 euro, e lì devo essere diventata trasparente (più bianca di così è impossibile). Ma ho cercato di trattenermi, perché ho un viso troppo espressivo e nonostante tutto un lavoro così forse lo prenderei comunque. E' un inizio.
Però dentro di me si accendevano le lucine e sono partite alcune vocine. Alcune bestemmiavano vistosamente, altre dicevano che comunque era un'opportunità, altre ancora viaggiavano in una dimensione parallela dove non esiste lavoro e non bisogna lavorare. E mentre la tipa blableggiava sul fatto che pagavano apposta poco per motivare le persone, dentro di me le vocine che bestemmiavano aumentavano. Ma sorridevo.
Ho scoperto che mandare a fare in culo una persona ma col sorriso è una cosa che non viene recepita come un'offesa dall'altra parte. Il sorriso confonde e mescola tutto, e io sorridevo in stile paresi.
Ma non mi ha chiamato quindi il problema non si pone.
Per farla breve, avrei accettato, credo. Stringi un po' i denti (ma non troppo forte che il dente del giudizio fa male) ma poi alla fine sei lì.
Insomma, mi sono rotta i coglioni di stare qui. Uffa.

10 novembre 2006

Se amate i Gechi

Conoscete quella specie di lucertolina che tanto si dice porti fortuna? Non uccidetene uno se lo trovate in casa, è peggio che uccidere un ragno.
Esiste una schiera di matti che alleva questi esserini, belli, piccini e delicati. Stiamo parlando dei gechi.
Nel caso vogliate fare parte di questo club ed entrare a tutti gli effetti tra gli appassionati di rettili vi consiglio questo sito: www.latanadelgeco.it.
Consigli, schede di coltivazione, appuntamenti (non al buio, ma fiere, avvenimenti e tutto ciò che ruota attorno a loro) e un'utile sessione di scambi.

Io cederei se non fosse per il fatto che già devo vendere le mie bestioline.
Buon mattino a tutti, oggi è una giornata splendida.

09 novembre 2006

Oggi è un bel giorno per vivere..

Che ci crediate o meno ho ottenuto un colloquio a Firenze, sabato mattina. Non ci posso credere, per me è un enorme passo avanti. Solo almeno sognare un'opportunità.
Ogni tassello va al proprio posto e anche se mi dicono "ciccia", va bene. Va tutto bene. Non speravo di meglio.
Quindi sono felice come una Pasqua, ma soprattutto come un Capodanno Danno..

Incubus

Dovrei piantarla di leggere il giornale: quando leggo di pedofili e stupri e violenze poi faccio gli incubi. Come a dire che il mio inconscio lavora bene, perché quando guardo un film horror questo non accade. Come a dire che so separare bene la realtà dalla fantasia. Quindi stamani sono un po' cupa, mi capita ogni volta che sogno cose orribili, come una ragazza già problematica perché stuprata dal padre che poi però incontra un maniaco che non trova nulla di meglio da fare che tagliarle via la pelle dal viso con un taglierino e deturparla segando via labbra e naso. Ho sognato diverse volte persone senza labbra e naso, chissà cosa significa.
In ogni caso ieri invece ho sognato la neve: mia nonna diceva che non è bello sognare la neve, quindi occhi aperti.
Ieri ho continuato a dipingere il modellino del Fokker e ho sentito Snoopy che sta bene, molto. E questo non può che farmi felice. Nel pomeriggio sono uscita con RagnoB che mi ha raccontato tutte le 5000 novità accadutele nell'ultimo mese e oggi, bhe oggi preparo lo zainetto che domani si parte.
Gianluca è a Firenze per lavoro quindi mi sa che venerdì ci si vede.
Dai che sabato ce la faccio a conoscere Mandingo. No?

07 novembre 2006

Maledetto Barone Rosso..


Se non l'ho scritto, e non l'ho fatto solo perché non ne ho avuto il tempo, sappiate che Roccio mi ha regalato il modellino 1:72 del mitico Fokker Dr1 del Barone Rosso che ieri ho cominciato a colorare riempiendo il mondo circostante delle mie impronte digitali colorate. Essendo io sostanzialmente priva di qualsivoglia coordinamento degli arti superiori e/o inferiori ogni volta mi casca un pezzo, sempre millimetrico, sporcando qua e là e facendomi bestemmiare in tedesco. Ma, lo ammetto, è un nuovo hobby che mi piace. Il tempo vola e faccio qualcosa di costruttivo piuttosto che nulla. Nel senso che costruisco qualcosa.
Intanto altre ricerche ci hanno portato sulla via dei "paper models" i modellini di carta, facendoci scoprire un altro entusiasmante mondo, e rendendomi memore della mia passione per la carta di quando ero piccina. Ritagliavo e incollavo ogni cosa creando sculture di niente (non essendo in grado di coordinare, non posso nemmeno creare). In ogni caso abbiamo trovato il modellino di carta di Snoopy che sta sulla sua cuccia e finge di dare la caccia al barone rosso. Davvero fantastico.
Già quando ero piccina questo mio essere scoordinata mi ha portato sfortuna. Ad esempio, al campeggio estivo della parrocchia, non ricordo a che anno delle elementari, la nostra animatrice decise di mettere in scena l'ultimo pezzo di Grease. A fare Olivia Newton-John c'era una tale e insopportabile Lidia. Insopportabile perché figa, ovvio. Capelli rossi naturali, occhi verdissimi naturali, pelle chiara e lentiggini naturali. Insomma stava bene così e aveva già un piccolo abbozzo di tette che io, magrissima e senza un filo di speranza di assomigliare a una femminuccia, invidiavo da matti. A fare John Travolta un improponibile bambino che si muoveva peggio di tutti ma aveva gli occhi chiari e i capelli scuri. E noi bambine non scelte eravamo il contorno facendo un paio di passetti avanti e un paio indietro. Ricordo che una delle animatrici mi disse che ero rigida come una scopa di legno, giusto per farmi un complimento.
In ogni caso adesso Lidia non è così figa. Passate le elementari ha cominciato ad ingrassare e adesso le tette grosse non gliele invidio più.
La gravità ama le tette grosse.
Io odio la gravità.

Andata e Ritorno

Nell'incredibile viaggio verso Firenze non può mancare l'arrivo in anticipo di almeno un'ora in stazione. Il mio terrore di perdere il treno mi fa perdere la ragione.
Il pronto intervento pulizia treni oltretutto ha appena sparso il detersivo che fa un puzzo incredibile, ma va tutto bene. A Firenze fa un freddo cane, l'avevo lasciata che si potevano ancora indossare le maniche corte e l'ho ritrovata in maglione e giacchettino forse anche troppo leggero per la temperatura. Freddo freddo freddo. Da una macchina accanto alla nostra due pinguini ci salutano, anche loro con giaccone e sciarpa.
Andiamo a trovare Massimino, che fa il buttafuori in un locale che si chiama tipo biboppalula, bitbox, bibobù, insomma uno di questi nomi più o meno, ma fuori non si riesce a stare. Così aspettiamo Cosimo, rimaniamo a fare quattro chiacchiere e poi andiamo via. Massimino mi chiede cosa voglio fare nella vita, è la domanda più difficile che mi si possa porre. Diciamo che di base non voglio fare un cazzo, ma so che non è possibile. Quindi qualsiasi cosa che non mi impegni troppo corpo e mente. Quindi in buona sostanza non so cosa voglio fare da grande (ho ancora tanto tempo prima di diventare grande).
Sabato è giornata da passeggiata in centro, c'è un po' di sole che vorrebbe scaldare e noi mica gli diciamo vaffancuore, no anzi, vieni o' sole mio che schtai in front'ammè, mentre domenica passeggiando per centri commerciali andiamo a vedere una sfilata di moda (tra cui anche moda intimo, e guardare una sfilata di moda intimo senza scivolare sulla bava degli uomini arrapati vi assicuro è osa degna di nota). In ogni caso scrivo tutto questo per dirvi che la sottoscritta è finita in tv, prima per uno stupendo primo piano che mi è stato fatto mentre facevo le corna (yeah), il cameraman deve aver trovato buffa la cosa perché ha tenuto la camera fissa su di me per qualche minuto. Poi perché quando hanno scelto persone a caso (a caso, eh?) tra il pubblico, e ovviamente le ha scelte sempre lui, il cameraman-presentatore, mi è toccato fare una stupida scenetta ideata dalla presentatrice (che non indossava dei tacchi, ma dei trampoli dello spessore di circa 2 micron). Ricevere dei complimenti da lei su quanto sono brava e spigliata in tv non può che farmi piacere, grazie. Ora vado a sotterrarmi. In ogni caso non è la prima volta. Quando avevo forse nemmeno 18 anni ed ero bionda e riccia (un'altra persona praticamente.. ma quante parentesi ho aperto? Le ho richiuse tutte? Se no poi fa corrente) al Motorshow cercavano due ragazze per fare una corsa di macchine con simulatore. Ricordo di avere detto al mio ex "Andiamo via che già so che mi chiamano". Nemmeno il tempo di girarmi quando sento il presentatore che dice "Ehi tu, biondina con il cappellino.."
Come dice sempre Roccio, è finita un'era.

Mi piacerebbe parlarvi del ritorno in treno, dei bagni che non funzionavano in prima classe, già, perché posti di seconda non ce n'erano più, è un treno gettonatissimo e i biglietti vanno fatti sempre il prima possibile. Pensare che il biglietto del ritorno di domenica l'ho fatto mercoledì e già la seconda classe era al completo. Mi piacerebbe raccontarvi del fatto che le prese della corrente non andavano e che il treno ha fatto un ritardo di 40 minuti, del tizio seduto dietro di me che russava e che parlava al telefono con qualcuno raccontando di ragazzine col pancino di fuori (schifoso) e di quanto fossero fighe. Ma sono in ritardo mostruoso quindi come se lo avessi già detto. E se ci sono errori pazienza. Viva la spontaneità.

03 novembre 2006

Buonissime nuove

Ad esempio che stasera parto, ad esempio.
Ad esempio che questo weekend a Prato c'è una specie di fiera di piante carnivore (per chiunque si trovasse nella zona è presso l'hotel Datini di via Marconi 80).
Ad esempio che ho preparato 5 preziosissimi curricula da spargere qua e là.
Ieri ho ricevuto una chiamata buffissima al lavoro. Immaginate. Io dico:
Benvenuto in 892424, buongiorno sono Carla, come posso aiutarla?
Non mi è arrivata la bolletta..
Come scusi?
Non mi è arrivata la bolletta!! (un po' sfavato)
La bolletta della luce? Del gas?
Nooo! Non mi è arrivata la bolletta del telefono (sfavatissimo e come se dovesse essere ovvio)
Che compagnia telefonica ha? La telecom?
Sì..
Allora deve chiamare il 1**.

Eheh, quanto è buffa la gente. Un altro mi ha chiesto un fioraio che spedisse in tutto il mondo e quando gliel'ho trovato, ebbro di felicità mi dice "Carla, sei stupenda!"
Le persone sono bizzarre, e io mi diverto un mondo a lavorare lì.
In ogni caso il mio mese di prova è passato, e anche se loro la fanno tanto lunga e hanno mandato via gente a caso (pare che quest'anno il loro divertimento sia stato proprio "facciamo i bastardi con i novellini") io mi trovo bene. Mi troverei ancora meglio se decidessero di darmi almeno la mattina di capodanno. Mi salto i festeggiamenti di Natale, mi sono saltata Halloween, ma capodanno..
E sto rompendo parecchio i coglioni per questo: tipo ieri sono entrata in "ufficio qualità", non so cosa sia ma si chiama così. Funziona in questo modo: non puoi chiedere giorni di permesso o ferie nei giorni festivi. E allora come fai se devi chiedere proprio quel giorno? Un gentilissimo team leader, uno dei pochi gentili, mi dice che devo chiederlo alle persone che si occupano dei turni. Così ieri, con il cuore in mano, entro in questo ufficio e sbatacchio occhioni da cerbiatta. Annotare: non funziona con le donne e con i gay. Infatti alla mia richiesta sono stata fulminata dallo sguardo assassino della scegliturni che mi ha detto che ora era troppo presto e di ripassare a metà novembre. La vedo dura. Però dai.. almeno capodanno.. C'è gente che festeggia a Torino e non ha problemi a non dormire per poi riattaccare a lavorare il mattino seguente ma io voglio essere lontana da Torino..

02 novembre 2006

Sono convinta che se levassero tutto il porno da internet rimarrebbe un solo sito intitolato "Ridateci il porno"

Un'azienda che si occupa di fare tabelloni in Braille non può chiamarsi Happy Vision (tralaltro scritto in rilievo).
Sono convinta che se non fosse per il mix micidiale mattutino di caffè caldo e latte gelido sarei stitica.
Il gay pride di Milano potrebbe avere un solo titolo : GuardaMilAno Pride.
L'assicurazione della macchina mi scade oggi, ma finalmente il 10 mi pagano. Sempre oggi compio un mese in Seat e ieri una ragazza che ha fatto il corso con me ha scritto a tutte le ragazze del corso per dire che è stata mandata a casa (tralaltro è una tra le più sveglie che avevamo). Secondo i team leader non segue gli standard aziendali.
Come ho già scritto, alla NASA prendono più facilmente.

Frase del giorno: quella del titolo del post ovviamente che, purtroppo, non ho partorito io.

Piesse: ho aggiornato da Ubuntu Dapper a Ubuntu Edgy, quel che funzionava prima, ora non va. Qualcuno può darmi una zampa con xgl? Ogni suggerimento verrà preso in considerazione, anche un "lascia stare Linux, da' retta a me".

31 ottobre 2006

Halloween

Piantiamola una volta per tutte. Halloween non è una festa americana. Che loro siano riusciti a valorizzarla, ok. Ma è una festa pagana. Tutt'ora le Wiccan, le attuali streghe, salutano questa giornata in festa. Il capodanno delle streghe, Samhain. Una festa pagana quindi.
Non americana.
Non solo le streghe festeggiano in questo giorno bizzarro. Sappiate che anche in questa bizzarra casa si festeggiava.
Mia mamma è un po' strega. Quando ero piccina mi raccontava che in questa notte i morti tornavano in vita, ed era bene lasciare qualcosa da mangiare per loro, come offerta, sul tavolo di casa. Esattamente come fanno oggi, e da sempre, le streghe. Queste sono tradizioni di paese che è un peccato siano andate perdute. Da piccina dormivo nel tinello e in questa notte cercavo di non addormentarmi per vedere se qualcuno nonvivo cercasse di afferrare il piatto con i biscotti. Purtroppo poi mi addormentavo e quando mi svegliavo il piatto non c'era più, tolto sicuramente da mia mamma.
Io credevo fermamente in questa cosa. Ero già disillusa da Babbo Natale ma convinta che i morti in qualche modo, in questa notte e solo in questa, tornassero in vita. Alcuni per rimediare a torti subiti. Altri per salutare ancora una volta il loro perduto amore. Altri per chiedere aiuto. E in questo loro viaggio avevano bisogno di cibo.
La cultura popolare è piena di queste piccole e graziose cose, che nei paesotti alcune vecchiettine fanno ancora. Con l'arrivo delle nuove generazioni tutto sparirà, e un po' mi dispiace. Ad esempio, mia mamma sa incantare il malocchio. Ogni Natale lei ripete la formuletta per compiere il rito che le darà il potere di sconfiggere il cosiddetto malocchio (che, non credeteci se non volete, funziona. A parer mio è una specie di effetto placebo). Questa formuletta non va rivelata, si tramanda solo a chi la dovrà usare per guarire. Io la conosco ed è in dialetto, quindi non mi riesce bene dirla.
Quando andavo giù in Molise i grandi ci raccontavano storie di fantasmi a cui tutti, in un modo o nell'altro, credono. Alcuni giurano di averli visti. Mio zio, scettico di natura, dice di aver visto una specie di lupo mannaro ed è pronto a giurarlo (ha smesso di uscire la sera da solo). Mia cugina ha visto l'ombra di una suora nella finestra della scuola elementare (sono entrata in quella scuola e le finestre sono alte da terra circa due metri).
Credo che sia stato proprio grazie a questo ambiente che io mi sono interessata sempre più alla Wicca. Allo spiritismo. Alla magia.
Sempre mia mamma dice che sognare i serpenti o la carne è una brutta cosa. Se lei fa di questi sogni e io sono lontana mi chiama sempre preoccupata e mi raccomanda di stare attenta. Quando mio padre è mancato, mia mamma gli ha lasciato nella bara un fazzoletto, per asciugarsi il sudore nel lungo cammino verso l'aldilà, e delle monete, per pagare il dazio al confine.
Lei, non so se l'ho già scritto, alcune volte di notte si sente chiamare da una voce femminile. Una voce che la sveglia. Il giorno dopo riceviamo una chiamata, sempre. E qualcuno è morto.



Mitici Rammstein.