Visualizzazione post con etichetta La Lista. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta La Lista. Mostra tutti i post

12 giugno 2011

La mia scelta

Mi chiedo se la ma storia, quella del tumore, non faccia più bene agli altri che a me.
Stasera io, Ragno B e F, tutte compagne delle elementari (sembriamo le streghe di Eastwick, solo più fighe), andiamo a vedere ML che fa uno spettacolo di teatro comico. Decidiamo prima di fare pappa così andiamo al Mirò qui dietro casa di mia mamma (giusto per comodità così potevo stare un po' con Birba, peccato però che Birba non sia stata dimessa), solo che RagnoB è in ritardo quindi cominciamo a cenare con un po' di ritardo, e la cena arriva ancora dopo perché il locale è pieno di famiglie starnazzanti e ragazzini urlanti. Quando ci alziamo dal tavolo scoppia il diluvio universale e non sappiamo nemmeno come fare per arrivare alla macchina. Così aspettiamo, e per farla breve arriviamo allo spettacolo con un'ora e venti di ritardo. Giusto per vedere gli ultimi 40 minuti. E poi salutare ML, sua sorella che ha partecipato anche lei allo spettacolo, e la sua mamma come spettatrice, che si ricordava bene di tutti noi.
La mamma poi, per salutarci, ci da' un bacio sulla guancia e quando è il mio turno mi abbraccia forte e mi dice "Tu sei proprio coraggiosa e ti meriti un abbraccio". In effetti avevo raccontato al figlio delle mie disgrazie salutari e a quanto pare lui le ha raccontate a sua mamma, così mi chiedo: non è che queste cose che racconto possono risollevare altri morali. Tipo "ma guarda lei cosa ha passato, non mi posso lamentare io"?
In ogni caso vorrei rassicurarvi tutti. Io ho un sacco di normalissime paranoie. Cioè non è che quando sono in crisi penso "ah certo ma in confronto a quello che ho passato...". Penso che quello che ho passato non mi abbia cambiato in questo senso: ho saputo affrontare quella cosa proprio come ora ogni volta che cado mi rialzo, fa parte del mio DNA. Non posso che rialzarmi in fretta quando cado, è l'unica cosa che mi riesce fare bene. Me lo ha detto oggi anche la psicologa: ho questa capacità di ricominciare da zero.
Ma soprattutto oggi ho capito un'altra cosa essenziale. Che qualunque cosa mi vada di fare devo farla per me. Non posso pensare sempre a cosa gli altri si aspettano da me. E se io non voglio dare l'esame a questo corso posso benissimo non darlo. Nessuno potrà dirmi niente perché è una mia scelta. O meglio: ognuno può dire ciò che vuole.
Ma rimane sempre una mia scelta.

Canzone del giorno: Gioco di Bimba Le Orme



Come d'incanto lei s'alza di notte,
Cammina in silenzio con gli occhi ancor chiusi
Come seguisse un magico canto
E sull'altalena ritorna a sognare.

La lunga vestaglia, il volto di latte,
I raggi di luna sui folti capelli.
La statua di cera s'allunga tra i fiori
Folletti gelosi la stanno a spiare.

Dondola, dondola, il vento la spinge
Cattura le stelle per i suoi desideri.
Un'ombra furtiva si stacca dal muro:
Nel gioco di bimba si perde una donna.

Un grido al mattino in mezzo alla strada,
Un uomo di pezza invoca il suo sarto
Con voce smarrita per sempre ripete
"io non volevo svegliarla così"
"io non volevo svegliarla così"

09 settembre 2008

Dicevo:
"Tutti, tutti dormono, dormono, dormono sulla collina"

Qualche giorno fa stavo cercando delle mail di barzellette su gmail. Così nel form di ricerca ho inserito, tra virgolette, "per ridere un po'".
E, vaccamiseria, mi sono ritrovata una mail molto cattiva che ero convinta di avere cancellato. Una mail davvero cruda che avevo scritto io qualche anno fa. Devastante.
Mi ha ricordato di come sono fatta, di quante barriere posso alzare se vengo anche solo minimamente calpestata. Se anche solo c'è questa piccola possibilità e la intravedo da lontano.

Un po' mi spiace: vorrei essere in grado di instaurare un dialogo senza esplodere nel momento in cui mi sento drammaticamente ferita. Ma è una vera ferita?

In questi ultimi anni ho faticato a staccarmi dal mio personaggio virtuale: cleena. Qualcuno ancora mi chiama così, specialmente tra le piante carnivore.

Cleena nasce quando avevo 14 anni: la mia migliore amica mi regala un libro sulle divinità celtiche, ben sapendo quanto mi appassionino, e tra esse trovo lei, Cleena. Cleena è una banshee, culla le persone che soffrono fino a farle addormentare. Comanda una delle tre onde magiche che circondano l'Irlanda.
Alle superiori ho creato la mia prima mail e usai come nome cleena. Ad oggi se si cerca su web questo nome, compaio io un po' dovunque. Forum informatici, sul fimo, sulla grafica, sui makeup, sulle piante carnivore.

Cleena è il mio alterego virtuale e c'è stato un momento nella mia vita in cui carla e cleena si sono fuse e nemmeno io capivo più quali fossero i delicati confini di queste due entità. Ora so bene che io sono Carla e cleena è solo un mucchio di caratteri neri su sfondo bianco. Però succede, quando rileggo queste mail, che cleena ritorni e mi ricordi la sua presenza. In un angolo buio, ancora in parte inesplorato, dove i miei pensieri si fanno sempre più cattivi ed estremamente sinceri.

Ora, tornando a parlare di cazzate. Io e Roccio suoniamo molto, ma abbiamo anche un'altra novità.
TADA'!
Stiamo andando a correre. L'altroieri e ieri abbiamo fatto questo giro e ho già le gambe che invocano pietà, però è necessario. Stasera di nuovo.
Finché non riuscirò a fare tutto il giro senza fermarmi, e poi ne faremo uno più lungo.
Una volta qualcuno mi disse che il corpo è il proprio vascello per navigare su questo fiume che si chiama vita e io mi ricordo questa frase ogni volta che mi scoppiano i polmoni perché non ce la faccio. Del resto, secondo uno studio, ci sono poche e semplici regole per mantenere sempre il cervello attivo:
- imparare uno strumento (e qui ci siamo);
- imparare una lingua estremamente diversa dalla nostra (il giapponese non mi spiacerebbe);
- fare attività fisica almeno 3 volte a settimana (e ci siamo);
- imparare a giocare a scacchi;
- imparare giochi di coordinazione mentale-fisica, come giochini da giocoliere;

Ho inserito queste cose in una lista, l'ho piegata e l'ho messa in tasca. Per tenerla sempre dietro e sempre a mente.

18 marzo 2008

Di liste da aggiornare

Finalmente ce la faccio a scrivere qualcosa.
In questi giorni ho avuto tanto da fare, anche in pausa. Sto cercando di risolvere ogni cosa prima di partire e lo voglio fare in meno tempo possibile. Ieri mi sono informata per l'asl, per le mie visite specialistiche che voglio continuare a fare qui. Ho spedito un auricolare bluetooth che non funziona più all'SBS (ho perso lo scontrino ma me lo riparano ugualmente, gentilissimi). Quindi sono andata in posta a fare mezz'ora di coda per spedire una bustina.
Poi dovevo inviare un fax per il subentro del contratto telecom, che ora sarà intestato alla mia mamma (per poi disdire e fare adsl+voce con tiscali, questo perché voglio che mia mamma impari a usare skype per videochiamarci e non voglio che paghi più il canone).
Altra cosa da fare, attivare l'internet banking sul suo conto. Se ha bisogno di qualche movimento particolare è possibile farla accedere da web (se con calma ci si mette a imparare).
Insomma un po' di roba.

Domenica sono uscita con RagnoB, era parecchio indietro sulle news. Non sapeva del basso, della rimozione del neo (2 grammi in meno, poco male, li ho ripresi tutti con gli interessi del 10000%). Poi mi ha chiesto della casa, è contenta per me anche se le spiace che vado via. Credo che alcuni rapporti possano rinforzarsi quando uno va via.
Noi ad esempio ci conosciamo dalla prima elementare. In quarta elementare, per motivi familiari, la sua famiglia si sposta in Sicilia. Quindi anche lei.
Da quella quarta elementare fino al 2000 circa ci siamo sentite solo per lettera. Ci si scriveva un sacco e a rileggerle adesso chissà che vita, che diari, che storie.
Poi pensando all'università ha deciso di tornare a Torino, città di cui era rimasta innamorata. Ma tornando ha capito che poi non era sto granché, che un po' le mancava Palermo, città dove ha studiato.
Eppure lei è una che si adatta ovunque e non si è fatta problemi. Ha riallacciato i contatti con me e un'altra compagna di classe con cui credo però non si senta più.
Piano piano e con mille cose che fa ha creato una rete fitta di conoscenze, e ora fa mille cose.
Ora chissà che succede, ritorneremo a scriverci molto probabilmente!
La cosa non mi dispiace, le lettere cartacee mi piacciono molto (ricevo ancora qualche lettera e devo dire che fa piacere selezionarle dallo spam quotidiano della mia buca delle lettere).

Oltre a cancellare voci da una lista rimasta troppo tempo in sospeso mando anche un sacco di email. Ogni giorno mi viene in mente qualcuno che vorrei avvisare della mia partenza. E scrivo.
Ho avvisato addirittura un mio professore delle superiori, abbiamo mantenuto un ottimo rapporto e ogni tanto ci sentiamo via mail. L'ho visto l'ultima volta poco prima di conoscere Roccio, ero andata a trovarlo nella struttura dove ora lavora.
Ha scritto una cosa molto bella e cioè che mi ha sempre stimato e continua a farlo.
Questo attaccamento infantile e quasi paterno verso il professore mi ha ricordato di quanto mi piacerebbe avere mio padre vivo oggi perché veda quanto sono felice. E per riappacificarmi un po' con lui.
Ma questa è un'altra storia.
Ieri Roccio è andato a casa nostra a incollare i nostri nomi sul campanello. Manca davvero poco.

P.s. abbiamo comprato l'ultimo libro di Remo Bassini. Forse nessuno se lo ricorda ma tempo fa mi aveva offerto un lavoro di grafica nella sua piccola testata giornalistica locale. Però sarei dovuta recarmi ogni giorno a Vercelli ed era davvero lunghissima, peccato. Era un lavoro che mi piaceva. Scopro così che sto comprando solo libri sulla morte. Sto leggendo un libro che si intitola Un lavoro sporco. Abbiamo comprato questo di Remo Bassini intitolato La donna che parlava con i morti e poi un libro intitolato Le intermittenze della morte. Vanno ad aggiungersi alla mia bellissima Antropologia della morte, testo infinito che ogni tanto apro senza mai davvero leggerlo.
Sapevo di essere un po' macabra ma così è troppo.

Canzone del giorno: Beautiful Stranger Madonna

28 agosto 2007

Giudin giudetto

E' parecchio che non scrivo: le mie giornate stanno avendo ritmi sempre più serrati, proprio perché dal 17 settembre comincerò questo nuovo lavoro full time e non avrò più molto tempo di cazzeggiare. Sto cercando di fare quello che avrei dovuto fare finora, le cose scritte nella lista. In primis, riordinare le stanze (la mia e quella che una volta era di mia sorella che sono diventate nell'ordine un magazzino e la mia stanza/magazzinodue). Quindi al mattino ripulisco per un'oretta, faccio ciò che va fatto in termini di commissioni e robetta da nulla. Ed è incredibile quanto presto arrivi l'ora di fare pranzo. Dopodiché vado al lavoro, torno, mangio, vado a pattinare, gioco a wii mentre mi sento con Roccio e si fa tardi così in fretta che mi chiedo dove siano finite 17 ore di veglia.

Sabato e domenica sono stata a Firenze, ha fatto così caldo che mi sono messa la gonna mostrando le mie gambotte bianchicce. Sono ingrassata talmente tanto che la gonna che abbiamo preso è una taglia 44. Ma sorvoliamo.
Io e Roccio abbiamo scoperto che una visita al centro commerciale può rendere meglio di una giornata in palestra. Basta scovare reparto cyclette e tapis roulant (ma chissà se si scrivono così poi): pedala e pedala ed è tutto gratis. In palestra costa mucho assaje.

Le mie geniali riflessioni, non scritte subito, sono state dimenticate. Ora chissà, avevo un mucchio di cose da scrivere ma salta qui e salta là mi sono scordata. Dovrei risparmiare un po' per prendermi un ultramobile o un portatile 12" e tenerlo sempre in borsa. Ma conoscendomi poi non avrei il coraggio di tirarlo fuori col terrore che qualcuno possa rubarmelo.
Funziona così anche quando ho un cellulare nuovo. I primi giorni con questo Nokia N70, appena regalato da Roccio, vivevo in uno stato costante di panico in cui sui mezzi pubblici, ad esempio, non tiravo mai fuori il cellulare oppure, vincendo qualsiasi imbarazzo, parlavo con l'auricolare per non mostrare il nuovo gioiellino. Questa fase dura da un paio di settimane a un mesetto. Poi torna quasi tutto nella norma.

In ogni caso stavo riflettendo sul comportamento umano sui quei carabiccoli metallici chiamati treni, ma di questo scriverò domani. Oramai l'ho accennato: non dovrei dimenticarmi. E però potrei anche non rileggere. Domani mattina provo a scrivere qualcosa, giudin giudetto.

14 giugno 2007

L'asl

Dio vi guardi dall'asl. E poverini quelli che ci lavorano, sono pochi e sono costretti a subire anche la polemica di chi aspetta da tanto tempo. E davvero non ne possono nulla.
Comunque secondo la mia dottoressa è ora di una visita ginecologica, forse perché sono millenni che non la faccio, del resto non ricordo davvero quando è stata l'ultima volta. Lei mi dice di andare in consultorio (ma forse aveva detto ambulatorio e io ho capito male) così chiamo l'asl per prenotare ma mi viene detto dal centralino che non c'è bisogno di prenotazione. Decido quindi di prendere un piccione con due fave (malformazione genetica, penso) e porto anche tutta la documentazione per richiedere l'esenzione dal ticket. La tiroide non guarirà, quindi è giusto che io non paghi il ticket per le prestazioni mediche. Una cosa per volta. Vado al consultorio, quando è il mio turno un'infermiera, credo, arrogante e antipatica mi dice che il medico non c'è (una signora aveva chiesto un permesso da lavoro per non fare nulla! Assurdo) e che per una visita non devo assolutamente andare da loro e in ogni caso non senza prenotazione e blablablabla. Doppia cazzata quindi. Della dottoressa che mi ha spedita lì e del tizio del centralino che mi ha detto che potevo andare senza prenotazione. Mi dice di andare a prenotare al piano di sotto una visita ginecologica. Ok. Scendo e prendo i due numerini. Uno per l'esenzione e uno per la prenotazione. La richiesta dell'esenzione dura poco (intanto le prenotazioni sono al numero 41, io ho il 65): la segretaria guarda attentamente il foglio e sospira. Sospira e dice che conosce il mio medico, e quanto è bravo e quanto è buono e sospira e fa gli occhioni dolci. E' innamorata del mio dottore? Giù le mani dal mio dottore. Quando ho in mano la mia tanto agognata esenzione mi siedo tra la folla stremata della coda in attesa di prenotare: ora, penso, posso togliere questa cosa dalla lista. Sono arrivati al numero 55. Mi siedo e quasi dormo, anche se mi è impossibile perché la polemica è in agguato. Sono solo due impiegate per una montagna di gente, e tutti aspettano da troppo troppo tempo. Sapete la cosa buffa? Sono sempre gli anziani pensionati a lamentarsi. Non le persone che magari hanno qualcosa da fare. Partono, si lamentano ad alta voce ed inveiscono da soli contro un sistema che non se ne può più, ma guarda che roba, ma si può, ora gliene dico quattro e, la più gettonata, ma non è possibile o ma non è roba. Non solo lo scazzo di aspettare, anche lo scazzo di sorbirsi le persone che si lamentano di aspettare. Uno scazzo al quadrato. Mi impongo un massimo orario (non di attesa, ma di sopportazione dei pensionati che polemizzano l'un l'altro dandosi sempre ragione): rimango fino alle 11 e poi torno a casa e prenoto telefonicamente (ci vogliono due minuti due). Il mio turno è alle 10.58 (incredibile eh?): prenoto con la donnina più antipatica del mondo che mi ricorda tanto la tipa che piaceva a Fantozzi e vado alla fermata, dove un omino siciliano si lamenta delle donne.
Ma questa è un'altra storia.

31 gennaio 2007

Ho installato second life e l'ho disinstallato. Sono andata al lavoro con voglia zero. Ho incontrato il fratello di RagnoB alla stazione della metro, ma ci siamo salutati in fretta, io ero in ritardo. Il piccione senza testa è ancora davanti alla Seat e ogni giorno è più smembrato. Un water stamattina era stato abbandonato davanti alla monnezza. Il pazzo del 49 è sempre sul 49 e lo incontro ogni mattina. Stamattina in compagnia di una pazza. Una signora a cui ho ceduto il posto si è sentita in colpa e voleva tenermi lo zainetto. Il libro Fight Club è una figata, peccato che so già come va a finire. Più lavoro all'892424 e più odio i telefoni e tutta la gente pigra o chi non sa usare internet per sbrigarsela da solo. Ho un camaleonte che da due giorni è senza lampada spot perché appena attacco la lampada spot mi parte la luce e non capisco che cazzo è cambiato da qui a due giorni fa. Ho preso 3 chili, dico 3, ripeto 3. Per perderli mi basterebbe rifarmi il naso e tagliare via l'eccesso. Sto bevendo il caffè anche al pomeriggio se no muoio di sonno. Con l'inconveniente che sono schizzata e scrivo questi post pieni di punti. Mi sono scordata del compleanno di MinchiettaUno. Scusa Minchietta, davvero. Quelli del lavoro al pomeriggio non si sono più fatti sentire, mi sa che dovrò riprendere in considerazione l'invio multiplo a tutte le aziende grafiche di Torino e dintorni. Uso talmente poco la macchina che sono più di due settimane che non metto benzina. La lista si riduce pian piano. Stavo per buttare un monitor perfettamente funzionante salvo poi controllare e notare che era solo staccato il cavo che va alla corrente. Il serverino è di nuovo in piedi, prima o poi ci farò un sitino. Di cosa non so, non di che parlare. Io.
E Tu. Mi manchi. Cazzo, quanto.

24 gennaio 2007

Non sono morta, ci sono. Ieri ho fatto il mio colloquio per quel lavoro parti-time e la tizia è stata molto ottimista, suggerendomi alla fine del colloquio di non presentarmi in jeans e scarpe da ginnastica nel caso la "dottoressa" decidesse di vedermi.
Sto giocando molto a Maple Story e il mio personaggio è al livello 13. Mi accorgo che devo smettere quando invece di camminare saltello per la casa, o quando al lavoro cerco il tasto F2 per sorridere. Oppure quando cerco di tastare due volte una persona per sapere chi è, e via discorrendo.

Pare che il concorso letterario a cui mi sono iscritta stia partendo. Quindi avanti: dovrò scrivere un racconto che abbia almeno allusione al call center. E qui mi voglio!
Sabato, tra le molteplici cacate comprate, abbiamo preso anche la palla magica. La famosa palla numero 8 che quando la giri ti da' le risposte, anche senza domande. Ho chiesto se oggi fosse una giornata di merda e mi ha detto "Indubbiamente sì".
Questa va ad aggiungersi alla mia fantastica collezione di oggetti inutili come la sfera che fa i fulmini, il microscopio con webcam incorporata, la boccia con brillantini con la torre eiffel, la pinza lunga e flessibile che entra nei tubi, le microgomme colorate a forma di pinguino, ecc.
Sempre ieri ho pagato la multa di Firenze e l'abbonamento adsl a Tiscali, quindi posso levare queste due cose dalla lista, mentre guardo con orrore quante cose (pesanti e lunghe) ci sono da fare e spero che si sistemino da sè.
Stanotte ho sognato che mi trovavo in ospedale a fare volontariato quando un ragazzo cieco ha detto che sono stupenda. Consolante.
Senza contare che sono a dieta. Sono ingrassata. La 40 mi sta stretta e io portavo la 38. So che può sembrare maniacale, ma non lo è. Sono bassa, ho le ossa piccole, la mia taglia è la 38 e non la 40 (tantomento più della 40). A me basta non ingozzarmi di pasta e mangiare molta verdura, che riempie lo stomaco ma ha pochissime calorie.
Ho anche bucato la tasca posteriore dei jeans. Ma non quel buchino all'angolo da cui possono cascare monetine o altro: ho bucato la tasca in mezzo. Il prossimo passo è un bello strappo sulle chiappe. E poi voglio vedere che mi diranno ai colloqui.

19 gennaio 2007

Venerdì, universiadi e altro

Ieri non ho scritto ma sono stata parecchio presa: ho sistemato una delle due stanze incasinate. Ora ho un divano su cui sedermi e addirittura (addirittura) una scrivania. E stamattina faccio colazione con la tazza "Prontissimo" con addosso la maglietta "Prontissimo" che grida "Prontissimo ... it's better!" . Maple Story intanto, come preannunciato dal Cinfa, è diventato una droga e qui sotto potete vedere il mio bellissimo personaggio mentre riposa e pensa che stasera arriverà Roccio.
Ha un nome allucinante che nell'immagine ho tagliato via. Generalmente quando mi iscrivo da qualche parte uso il nick "Cleena" (se cercate su internet forse trovate anche un mio vecchissimo curriculum salvato in questo modo) ma questo era già preso, come tutti gli altri che ho provato. Quasi quasi mi faccio un altro personaggio..
Minchietta Uno dice che le è diventato il culo a panettone. Lei, fosse alta quanto me, peserebbe almeno 10 kg in meno rispetto a me, per dirvi quanto è magra. Difficile credere che sia ingrassata. Io un po' sì invece, fa freddo e non pattino e la taglia 40 mi va stretta (per chi dice "Ohhh e ti lamenti?" gli ricordo che pochi mesi fa ero un'orgogliosa 38).
Qui a Torino sono cominciate le universiadi, davanti alla stazione di Porta Susa hanno levato i due fiocchi di neve simbolo delle olimpiadi e hanno messo una specie di ippopotamo gigante, mentre in queste sere ci sono concerti gratuiti in piazza Vittorio Veneto (la piazza porticata più grande d'Europa). Stasera "Le Vibrazioni". Tutto il programma su www.torinoplus.it.
Buone universiadi a voi e buon Roccio a me.

16 gennaio 2007

Non c'è niente di più buffo di un supermercato su Plutone

L'agenzia viaggi del mio inconscio stanotte mi ha proposto un viaggio fantastico su Plutone. Così, dopo aver visitato Marte appena qualche settimana fa, stanotte mi sono trovata su un pianetucolo privo di qualsiasi cosa, persino della vista Terra dallo spazio.
Il viaggio su Plutone è lungo e Roccio decide di venire con me, insieme a un'altra coppia sconosciuta. Io e l'omino dell'altra coppia siamo già stati su Plutone e siamo poco entusiasti di andare ancora lì. Roccio legge una guida che afferma che Plutone è al centro di diversi pianetucoli, quindi raccoglie alcune testimonianze di culture diverse che hanno lasciato il segno del proprio passaggio. Dev'essere per questo che al nostro arrivo troviamo un centro commerciale, con qualche neon rotto, però pieno di merce (noi ci soffermiamo al reparto caccia e pesca). Roccio cerca di fare una foto alla Terra ma non riesce (è evidente che il mio inconscio non sa nulla di astronomia e pianeti del sistema solare). Troviamo anche un bar deserto. Ma ora che ci penso bene non era proprio deserto, perché poi io trovo lavoro lì. Ma non riesco a ricordare il tipo di clientela.

Ieri io e mia mamma ci siamo lanciati all'Auchan (centro commerciale) per comprare la nuovissima lavatrice. E dato che eravamo lì abbiamo comprato una serie di articoli a 99 centesimi. Chi non ha bisogno di un coltellino svizzero a 99 centesimi? O un flacone di balsamo dalla durata annuale? Per non parlare dei peluche che fanno i versi, dei soldatini di plastica, dei portafoto a forma di giraffa. Alla fine abbiamo riempito il carrello di queste cazzate, ma c'era chi si trascinava dietro due carrelli stracolmi. Addirittura una signora mi è passata accanto, era al telefono, e al suo interlocutore ha annunciato "Ho fatto una strage".

Quindi posso togliere questo dalla lista "Comprare nuova lavatrice", ma solo dopo che il tecnico l'avrà montata, oggi pomeriggio. C'è sempre qualcosa che non funziona, mi ricorda la legge di Murphy.

15 gennaio 2007

Eccomi, al solito di corsa, davanti a un caffè (caldo) e un latte (freddissimo). Oggi ho la visita dal Va'Ginologo che mi farà un pap-test senza se e senza ma. Nemmeno le presentazioni. Qualcosa come "Si abbassi i pantaloni e metta i piedi sulle staffe".
Dev'essere un lavoro micidiale il loro. Guardare Va'Gine tutto il giorno non è come si potrebbe pensare. Poi tornano a casa e la moglie dalla cucina "Carooo, non è che mi controlli un po'? Ho proprio un pruritino lì". E loro, che tutto il giorno sono stati davanti a cosce spalancate di persone che proprio bene bene non stavano, corrono a vomitare un attimo e poi? E poi diventano gay, non c'è dubbio. Per questo sono tranquilla quando vado dal Va'Ginologo, anche se uomo.
In questi giorni sono stata a Firenze dal Mio Roccio: abbiamo sistemato l'aidsl e un altro paio di cosine che andavano sistemate, e che possiamo levare dalla lista. Peccato che di cose se ne aggiungono in continuazione: ora io e mia mamma dobbiamo comprare la nuova lavatrice che quella vecchia, dopo più di 20 anni di onorata carriera, è morta.
In questi giorni sono stata davvero bene e mi chiedo cos'altro c'è che mi fa tornare qui a Torino ogni domenica. Mi rispondo che è ancora così ma molto probabilmente per poco e allora mi tranquillizzo.

Il colloquio di giovedì è stato.. Bhe. Ne parlo con calma oggi, se ho tempo. Ho bisogno di un vero lavoro, e devo assolutamente trovarlo. Quindi comincio a spedire un po' di curriculum a raffica a tutte le agenzie grafiche/pubblicitarie che trovo a Torino. Lo scorso anno ho fatto così e non è andata malissimo. L'unica differenza è che quando ti proponi per un lavoro informatico e sei donnina almeno un colloquio lo ottieni, se non altro per curiosità. Invece come grafica è più difficile, soprattutto se sul curriculum leggono che hai avuto un percorso un po' a zig-zag, segno del fatto che ancora non sai cosa vuoi fare nella vita. Ma io so cosa voglio fare nella vita. Nulla. No?

08 gennaio 2007

Chiamare l'omino del gas

Oggi avrei voluto togliere dalla lista "chiamare l'omino del gas per manutenzione caldaia". Purtroppo la cosa non è stata fattibile dato che l'intestatario del contratto è ancora il mio babbo che, pace all'anima sua, se n'è andato un tot di anni fa e noi non abbiamo ancora fatto la voltura del contratto. Così oggi ho fatto la voltura e tra due giorni posso già chiamare l'omino del gas per la manutenzione della caldaia. E potrò depennare codesta voce dalla lista.

Questa lista un po' mi butta giù per le innumerevoli cose che ho lasciato in sospeso e per la mia innata lentezza nel fare le cose.

Tralaltro la scimmia dei falchi mi è passata quando oggi un amico mi ha detto di aver parlato con un falconiere il quale ha pagato il suo bel falco pellegrino la bellezza di 10000 euro. Un cavallo costa meno.

Anche se. Pare che i rapaci notturni costino meno e siano anche più giocherelloni.
Ma me la sento di tenere una di queste stupende bestie in gabbia? Non penso.

Una nuova scimmietta

Fin da quando ero piccina gli animali sono una vera ed inesauribile fonte di curiosità e passione. Mi piace il contatto con loro, mi piace guardarli, mi piace osservarli.
Non mi risulta quindi bizzarro il fatto che, chiacchierando ieri sera con Roccio di falchi e falconieri, mi sia lanciata su internet alla ricerca di informazioni.
Le passioni ce le portiamo dentro da sempre e poi qualcosa le risveglia e le porta fuori. Questo non vuol dire che da domani cercherò un falco (che viene utilizzato spesso per la caccia e cacciare non è proprio tra le mie attività preferite) ma mi informo, sento, vedo. Poi chissà.

Questo weekend Roccio è stato qui, sopportando con me mia mamma e le sue lamentele sul numero di medicine che deve prendere e sopportando me e le mie lamentele sulle lamentele di mia mamma su quante medicine deve prendere. Sabato sera abbiamo mangiato tutti insieme, famiglia riunita (a parte mia mamma che non se la sentiva di stare a tavola con noi). Quindi anche mia sorella, mia cognato e la mia nipotina erano a casa. Nipotina che non riusciva a dire Stefano, e lo chiamava gridando a gran voce per la casa "Enno! Enno!".

Abbiamo cercato di togliere una voce dalla nostra lista, ovvero "cambiare le lampadine del bagno", scoprendo però che non è colpa delle lampadine il malfunzionamento. Sarà qualcosa a livello di impianto luci, in ogni caso non vanno. Pazienza, voce rimandata.

Ho già preso i biglietti del treno per la settimana prossima e, chissà, una chiamata alla scuola di falconieri potrei anche farla per chiedere informazioni più dettagliate.

Accidenti alle scimmie.

05 gennaio 2007

La lista di Carla e Stefano

In questi giorni, almeno fino alle 11, al lavoro ho quel po' di respiro che mi permette anche di scrivere. Difatti sto tenendo un diario cartaceo su un quaderno Esselunga (che non me ne vogliano gli altri supermercati, ma la campagna Esselunga è troppo carina). L'altroieri, scrivendo e scrivendo, sono arrivata alla conclusione che non mi muovo mai perché tengo troppe cose in sospeso. Quindi ho fatto una lista di cose da fare. La lista di Carla.
In questa lista ci sono ancora poche cose ma conto di arricchirla di un po' di robette.
Ieri mia sorella ha provedduto a cancellare una voce dalla lista, ovvero: "Cambiare la lampadina dell'ingresso". Sarà un anno che sta lì morta, che chiede "Cambiatemi cambiatemi", ma la nostra proverbiale pigrizia ha filtrato questa vocina e io e mia mamma ci siamo sempre rimbalzate il compito. "Fallo tu", "No, fallo tu", "Ma la scala è in cantina", "Allora Amen".
Ma adesso ci sono le lucine dello specchio del bagno da mettere e quello lo voglio spuntare io dalla mia lista (che solo ieri è diventata una nostra lista perché anche Stefano deve sistemare due cosine). Quindi in un modo o nell'altro, ben presto sistemiamo queste cose.
In questi giorni mi è quasi impossibile, mia mamma non sta bene e, tra le altre cose, non riesce a prendere le pastiglie. Quindi gliele dobbiamo triturare. Al mattino non ho nemmeno il tempo di cagare tra il portare giù il cane, fare colazione, preparare colazione, mettere la pappa ai cani, racimolare la spazzatura che si è accumulata per portarla di sotto, rispondere a un paio di mail, triturare le pastiglie, darmi una mezza lavata (ma solo mezza, eh), scrivere qui qualche cazzata e, perché no, anche prendere un'aspirina dato che mi sono raffreddata.
Ora sono già in ritardo, ma della serie Chissenefrega continuo a scrivere dimenticando che così avrò due millisecondi per fare la cacca.

Frase del giorno: Oggi è quasi domani (in verità era la frase di ieri, ma va bene lo stesso)
Questo perché ieri pensavo che era quasi oggi, e oggi arriva Stefano.

Canzone del giorno Gli ostacoli del cuore Elisa - Ligabue

Ora scappo se no finisce che arrivo tardi, e per me tardi significa puntuale dato che arrivo con largo anticipo.