27 giugno 2023

La nostra maturità

 C'è una certa massima che spopola nell'ambito del self-help, ed è "Impara ad accettarti per quello che sei, solo così potrai essere felice". Almeno, più o meno la sintesi è questa.

Posso dirlo? Non sono d'accordo. La strada per l'autoaccettazione è un po' come quell'incubo delle scuole superiori. Non potrai andare bene in tutto. Il trucco sta lì, nel capire quale materia dovrai tenere sotto per dedicare le tue energie a cosa ti riesce meglio.

Se in inglese sei una pippa, perché sforzarti a ottenere un 5? Tieniti il 4 e dedicati a un'altra materia (sì lo so che i fedeli dell'impegno massimo in tutto stanno storcendo il naso, ma non si può patire sempre, impegnarsi sempre, sudare sempre. C'è anche il meritato riposo in questa merdosa società che corre).

L'autoaccettazione funziona alla stessa maniera. Ci saranno delle cose di te che adori, altre che potrai accettare e altre ancora che dovrai tenere sotto perché la fatica che fai per farti fare "meeeh" (sospiro di sopportazione) a quella cosa che di te proprio detesti, non vale la candela.

Proprio come per le altre persone: fan dell'amore incondizionato, vi rivelo un segreto: la cosa che detestate di quella persona non riuscirete ad accettarla. Sarà lì, oggi, domani, dopodomani, finché morte non vi separi a farvi dare le capocciate nel muro. Ma una volta trovato l'elemento disturbante (prendete con le pinze questa parola) potrete concentrarvi su ciò che vi piace davvero dell'altra persona. Tutto quello che vi farà dire "wow ma che figata!" (come la matita labbra "sfilata" che Neve Cosmetics mi ha regalato nell'ordine ricevuto oggi).

Quindi imparate ad amarvi, anche se non vi accettate totalmente. Lasciatela qualche materia sotto, e concentratevi sul resto.

E sarete comunque promossi.


P.S. facendo workout a casa mi sono fatta male alla gamba destra, ma questo è un altro post (pieno di inutili lamentele sul fallito matrimonio tra me e l'esercizio fisico). Ma ho perso 3 kg, quindi appena mi rimetto in forma, riprendo.

18 giugno 2023

Quel treno lungo 650 km che ci separa

"Hai lasciato il tuo odore sul letto?"

Ecco perché stanotte ero abbracciata al cuscino dove di solito sei tu. Ecco perché non tolgo mai il secondo cuscino, mi dà l'impressione di poter allungare la mano e trovarti. Posso anche sentire il tuo respiro se mi concentro, nonostante il caos che, ora che le finestre sono aperte, arriva da fuori, dalla strada.

Questa notte qualcuno ha accelerato di colpo facendo un rumore fortissimo e mi sono svegliata di colpo, spaventandomi. Ti ho pensato: tu non avresti fatto mezza mossa. E vedendoti così sereno, in quel sonno profondo senza sogni, mi sarei subito tranquillizzata. 

Sopporti la mia insana passione per gli horror, anche se ogni tanto esclami "Ma qui non esplode niente!", non hai mai da ridire sulle mie scelte ma mi appoggi, anche se sembrano scelte un po' bizzarre. Non litighiamo mai, e anche se qualche volta capita di chiuderci nei nostri mutismi, sei sempre pronto ad ascoltare. Non ho mai sentito una tua parola fuori posto, una minima mancanza di rispetto nei miei confronti, nessuna sfumatura negativa. Cammini pianissimo e mi devo ancora abituare, ma so che ogni tanto vai più veloce e che lo fai per me. Adoro starti vicino anche solo quando giochi ai videogames, mentre leggo uno dei 16 libri attualmente in lettura. Sopporti anche le mie lamentele su quanto sono ingrassata e mi fai comunque sentire sempre bella. 

Sogno mille momenti così, pieni di gioia e momenti che solo tu puoi creare.

Divergevano due strade in un bosco
ingiallito, e spiacente di non poterle fare
entrambe uno restando, a lungo mi fermai
una di esse finché potevo scrutando
là dove in mezzo agli arbusti svoltava.
Poi presi l’altra, così com’era,
che aveva forse i titoli migliori,
perché era erbosa e non portava segni;
benché, in fondo, il passar della gente
le avesse invero segnate più o meno lo stesso,
perché nessuna in quella mattina mostrava
sui fili d’erba l’impronta nera d’un passo.
Oh, quell’altra lasciavo a un altro giorno!
Pure, sapendo bene che strada porta a strada,
dubitavo se mai sarei tornato.
lo dovrò dire questo con un sospiro
in qualche posto fra molto molto tempo:
Divergevano due strade in un bosco, ed io…
io presi la meno battuta,
e di qui tutta la differenza è venuta.

(Robert Frost)










14 giugno 2023

La lottatrice di Sumo

Ho deciso di fare attività fisica in casa, almeno finché la visita fisiatrica (leggi "geriatrica") non mi dica che il ginocchio è a posto e posso tornare a correre, che ormai devo riprendere tutto l'allenamento da zero... Così mi sono scaricata un'app "Asana rebel" e inizialmente bhe, faceva il suo dovere. Dolore ai muscoletti e sudorini. Però mi pareva un po' poco, anche se meglio di niente. Così ho cercato delle recensioni online e confermavano i miei sospetti. 24 minuti di attività, compreso riscaldamento e defaticamento, son davvero pochini.

Sempre nello stesso commento consigliavano i video di questa ragazza, gratis e su youtube, Chloe Ting. Esistono una marea di video e foto di prima/dopo che fan spavento. Ci penso un attimo, avevo cominciato una challenge con Asana Rebel di 21 giorni, mi spiace sempre smettere e ricominciare. Poi tutta 'sta fatica di prima mattina ma chi me lo fa fare.

Indovinate?

Ho cominciato, ovviamente, oggi. Il programma è questo.

Ho fatto la classica foto d'inizio, con i miei (almeno) 5 kg in più e questo è lo stato dopo la prima sessione.

Se non mi rimetto in forma nemmeno con questo, mi do' al sumo. 

E' deciso. 

10 giugno 2023

Se non ti esplode il didietro, non è un vero cinese

 Ieri sera sono andata al ristorante cinese con un'amica (poesia del mattino: non è cinese se non ti esplode il culo e se non fai rutti al glutammato il mattino dopo) e mi parlava un po' della sua attuale vita, fatta anche di tanti viaggi. Un po' la invidio, io e Cliff non siamo ancora riusciti a organizzarci per le ferie, per andare in nessunissimo posto, perché fino ad ora i periodi in cui potevamo prendere non si incrociavano. Con la mia vecchia azienda mi facevano andare via solo ad agosto (che palle) e lui ad agosto lavoro, con questa azienda sono entrata a inizio aprile e forse a ottobre racimolo qualcosa di decente. Insomma per farla breve: andranno in Nepal (a fare anche un po' di trekking sull'Himalaya). Ok. Sembra che questo sia il periodo in cui non faccio che sentir parlare dell'Everest. Tra Google che ormai mi propone solo notizie dell'Himalaya e amici che decidono proprio ora di volare in quelle zone, coincidenze strane.

E come se non bastasse a ricordarmi i cari passati viaggi, ho preso l'imodium.

Diarrea del viaggiatore: nostalgia, nostalgia canaglia.

08 giugno 2023

Aria Sottile

Aria sottileAria sottile by Jon Krakauer
My rating: 5 of 5 stars

Mi piacciono le storie di montagna, come quelle di mare. Tant'è: io e la montagna non andiamo d'accordo. Ho provato ad affrontare camminate più o meno lunghe, ma quando si tratta di avere a che fare con la roccia, ecco che viene fuori il lato meno romantico di me.
Qualche anno fa mi capitò di vedere il film del 2015 "Everest" e poi mi trovai a riguardarlo ancora, e ancora una volta. Appena ho appreso che era tratto da un libro scritto da Jon Krakauer (che scrisse anche il libro da cui è stato tratto "Into the Wild" che ho amato molto), mi sono detta che non poteva mancare questa lettura all'appello.

La scrittura di Krakauer è visiva, scorrevole e appassionante, quasi ci si scorda di avere a che fare con una storia vera: narra della tragica scalata sull'Everest avvenuta nel 1996, in cui persero la vita ben 8 persone. Considerando che in questa stagione del 2023 (l'algoritmo di Google ormai mi ha intercettata e mi propone queste notizie) sono morte 17 persone cercando di arrivare alla vetta, capite bene che in un'unica spedizione la perdita di 8 persone è importante.

I problemi nell'affrontare un'impresa del genere sono tanti: freddo, fatica, compagni di scalata che non conosci (la fiducia è una questione importante in montagna), valanghe, crepacci da superare con diverse scale attaccate le une alle altre (e guardare di sotto è d'obbligo se volete essere certi di mettere bene i piedi), ma soprattutto la mancanza di ossigeno. Cercare anche solo di camminare in piano in ipossia è quasi impossibile, nonostante le bombole di ossigeno. Krakauer stesso scrive che in alcuni momenti riusciva a fare due passi per volta, per poi fermarsi, riposare e ricominciare. Quel 10 maggio volevano salire in vetta troppe persone, almeno 34, su diverse spedizioni, creando ingorghi che hanno ritardato l'arrivo in cima. Come se non bastasse, una tempesta ha bloccato la discesa di alcune persone, portandole lentamente al congelamento.

Questo libro mi è piaciuto così tanto che ne sto leggendo un altro suo, sempre agghiacciante: "Senza consenso".

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La fatina rubalibri (li mortacci sua)

 Lo ammetto, da Madre ho ancora tanti scatoloni del penultimo trasloco fatto, quello da Cömo a Torino (sono del 2017, potrei stabilire un record) pieni di borse, vestiti e libri.

Fatto sta che nella mia esistenza ho comprato talmente tanti libri, spesso in modo impulsivo e compulsivo che non ricordo nemmeno quali ho.

Così mi è capitato di finire per caso a leggere qualcosa online su un libro che Michael Ende scrisse per il padre, famoso pittore surrealista. Ah sì?

Ma quella copertina mi dice qualcosa... E un dubbio, proprio mentre stavo per cercarlo online, per acquistarlo, un po' mi viene. Così cerco nella mia libreria di Anobii ed eccolo lì: lo sapevo, quella copertina non mi era nuova.

Va bene, tanto sarei andata a breve da Madre per recuperare un po' di documentazione medica (per un'altra visita che mi fa paurissima ma ne parlerò dopo il 12 giugno).

Ho smontato ogni anfratto ma del libro nemmeno l'ombra. Inutile dire che sono andata in fissa: come mi capitò per "La nera signora: antropologia della morte e del lutto" che comprai da adolescente (saggio meraviglioso) e che avevo sempre sotto sguardo finché volendolo ritrovare, ovviamente è svanito nel nulla. E anche questo fuori catalogo.

Peccato che "La nera signora" ora, usato, ha il modico prezzo di 70 euro.

Cercando invece parecchio online il libro di Ende, alla fine sono riuscita a trovare l'edizione che avevo io, praticamente nuovo, a soli 5 euro su un portale che non conoscevo: accioboooks.

Quanto ci scommettiamo che a breve spunterà il mio, e ne avrò due?

Sicuro.

Del resto i libri si sa, si offendono tantissimo quando cerchi di sostituirli: tanto da uscire dal loro prezioso e introvabile nascondiglio, se si sentono minacciati.