30 novembre 2011

Parafulmine emotivo

Quando una persona è seriamente disperata lo vedi. E' il vuoto degli occhi, è la mancanza di cura nell'aspetto, l'occhio lucido, il tono di voce basso. Il tono di una persona che ha smesso di lottare. Perché la vita è continua lotta.
Allo sportello viene gente di tutti i tipi, la maggior parte di loro non paga delle bollette e viene a piangere miseria, mentre il suo iPhone nuovissimo squilla e tu ti dici che se sono davvero così disperati potrebbero venderlo e pagare le bollette. Il cibo. Altre cose invece della vanità.
Oggi viene questa signora; parla a voce molto bassa, ha l'occhio lucido e i capelli spettinati e bianchi. Lo smalto è grattato via e le unghie sono un po' lunghe ma non curate. C'è anche dello sporco sotto le unghie.
Mi chiede se ha delle bollette da pagare, perché suo marito non ci sta tanto con la testa e dimentica tutto. Dimentica tutto da quando hanno perso il nipote.
Preferisco non indagare, anche se "sento" che vuole parlarmene.
Le dico che sì ci sono un paio di bollette non pagate e che le preparo il bollettino per effettuare il pagamento. Comincia a parlarmi di quanto questo evento tragico li ha sconvolti e di come non riescano più a fare nulla normalmente. Annuisco e dico che capisco, che non ci sono parole giuste a volte per confortare in queste situazioni, e una serie di altre ovvietà che non sto qui a scrivere. Poi una frase mi riaccende di botto il cervello emotivo: "... sa io ho un tumore e sto facendo la radioterapia, mi hanno già messo fuori uso un polmone e sto facendo una cura a base di calcio perché la parte bassa del bacino è quasi tutta bruciata dalle radiazioni..."
Interrompo immediatamente quello che sto facendo e la guardo negli occhi. Ha gli occhi lucidi e fissi su di me. Dentro di me mi chiedo se si aspetta che le dica qualcosa. E una vocina dentro di me mi dice solo di "esserci". Penso che quella signora per quei due minuti che posso dedicarle ha bisogno di me, allora sto zitta e mi metto in posizione di ascolto. Unisco le mani e le appoggio sulla scrivania.
"Sa, mio nipote aveva 12 anni. E' morto di tumore. A volte mi dico che voglio farla finta anch'io e morire ma poi penso a chi rimane..."
Mi rendo conto di avere gli occhi lucidi e che sto scoppiando in lacrime ma mi trattengo. Le dico di non fare questi pensieri, perché qui c'è ancora chi ha bisogno di lei.
Le poggio la mano sul braccio in segno di conforto ma mi chiedo se esiste conforto per un dolore così grande.
Ora che mi ha parlato, ora che mi ha sentita, ora che si è confidata torna a parlare delle bollette. Distogliamo gli sguardi dai nostri occhi, lei si riprende un attimo, come se avesse intuito in quel breve lampo di lucidità, che non era luogo nè momento. "Sono proprio belli i suoi capelli".
Mi ringrazia e se ne va.
E' come se avessi assorbito le sue emozioni, volevo chiudermi in bagno e piangere. E picchiare con violenza chi mi chiede perché non credo.

Non esiste dio che possa permettere questo. Proprio no.

Canzone del giorno: Sul Sole Subsonica

22 novembre 2011

Corsi a Distanza (di sicurezza)

Oggi io e Fry siamo andati a vedere un amico che si laureava. E' sempre bello vedere che qualcuno nella vita raggiunge degli obiettivi.
Io ho scelto di non laurearmi.
Questo per varie ragioni: ma sopra tutte in particolare il non avere una forte motivazione e il non avere, quindi, nessunissima voglia di studiare.

Qualche mese fa, spulciando su internet, trovo le informazioni per un corso da Assistente Veterinario. Figurarsi, da quando sono piccola sogno un lavoro come veterinaria, ma dopo aver portato il mio cane a fare una semplice iniezione e aver pianto come una fontana ho deciso di desistere da questo sogno.
Del resto, voglio dire, ci sarà un altro posticino per me, accanto ai miei animalucci, no?
Così appena trovato questo corso ho mandato subito il form di richiesta informazioni per poi scoprire che si tratta di un corso di formazione a distanza. he, non ho pregiudizi, così oggi pomeriggio mi contatta una ragazza per fornirmi tutte le informazioni del caso. Presto detto. Iscrizione di circa 196 euro (e mi mandano le prime schede per studiare), poi 12 rate di circa 162 euro per un totale di circa 2100 euro. La ragazzotta mi specifica che posso pagare anche in 24 rate. Sono galvanizzata, e sono così presa da non accorgermi che mi sta proponendo anche "gratis" a sua detta il corso come educatore cinofilo.
Attacco tutta contenta dopo averle detto che ci devo pensare ma sono molto interessata, e quando riattacco tra me e me penso "domani la chiamo e le dico di spedirmi il primo modulo". Allora mi metto a cercare su internet pareri su questa tipologia di corsi e li trovo molto discordanti. Insomma pare ti rilascino un attestato ma che non sia riconosciuto, sembra che lo stage (perché ti offrono anche lo stage ed era quello che mi attirava più di ogni altra cosa) lo fai ma ti devi sbattere te per trovare una struttura che te lo faccia fare, poi alcuni lamentano ritardi nella consegna delle dispense o dell'attestato e zero aiuto per lo stage. Tutte le persone che ne parlano bene scrivevano post a cazzo, con accenti dove non dovevano esserci e le k al posto delle c.
Perdonatemi ma io a queste cose ci bado.
Vado sul loro sito e dicono che qui in Italia i corsi a distanza sono snobbati mentre in altri paesi europei sono tenuti in grande considerazione. Megadubbi.
Scrivo a un gruppo su facebook che si occupa di levrieri e mi sconsigliano subito di fare uno di questi corsi. Costa troppo per essere a distanza e poi, mi fanno giustamente notare, a che serve un corso di educatore cinofilo a distanza?
Improvvisamente mi passa tutto l'entusiasmo e il mio 90% si sposta sul no.
Poi trovo questo sito. Fanno corsi, alla metà del prezzo, tenuti da professionisti del settore, e puoi anche portare il tuo cane. Sarebbe meglio anzi portare il proprio cane ma se non lo si ha è possibile usare il cane di altri corsisti. Rilasciano attestati per cui l'educatore cinofilo, come specifica il loro sito, viene riconosciuto come Educatore Cinofilo e tecnico di Mobility dallo CSEN e dal CONI senza dover sostenere un ulteriore esame.
Direi che il mio 100% di è per ora per questo corso. Ma vorrei aspettare di avere un cane prima di farlo. E' solo su questo che ora devo pensare.

Inoltre domani parteciperò a un esperimento di psicologia cognitiva all'università di psicologia. Ho trovato un annuncio sulla bacheca universitaria di informatica, oggi alla laurea del nostro amico, e ho subito inviato la mail. Dicono che sia un test da fare con i LEGO e il pc, ma so già quasi per certo che queste indicazioni servono a sviare dal fine ultimo dell'esperimento. Fry dice che così però inquino il loro esperimento.
Se così fosse si vede che non è fatto bene.

Canzone del giorno: Lost Reflection Crimson Glory

21 novembre 2011

20.11.2011

Altra data emblematica.

18 novembre 2011

Le parole chiave della settimana

And the winner is... "morte inquietante e bella" anche se mi spaventa. Ma a che cazzo di pagina lì avrà portati? Misteri di gugol.

Rumori del mattino

Ognuno di noi ha dei rumori che gli ricordano il mattino, l'ora della sveglia. C'è chi viene svegliato dal cinguettio degli uccelli, chi dal treno delle 7.35 che passa proprio sotto casa, chi dal rumore del traffico, chi dall'ascensore che viene chiamato al piano.
Anche io ho dei miei rumori: la caldaia che si accende, l'ascensore che parte. E Maya che gioca con qualsiasi cosa trova in giro. Tovaglioli, pezzi i carta, bicchierini di plastica. Ogni cosa.

Mercoledì mattina invece nessun rumore mi ha svegliata. Ho spento la sveglia, impostata sulla vibrazione, dopo averla fatta suonare altre due volte e averla rimandata con la funzione snooze. Chiudo un attimo gli occhi e altre vibrazioni (non il gruppo) mi svegliano. In automatico ho il piano dati che si attiva alle 6.30 del mattino e quindi incominciavano ad arrivarmi le notifiche sul telefono.
Peccato che io devo uscire di casa alle 6.35 per evitare di perdere il bus, che ha la ottima frequenza di 1 bus all'ora per andare a Castelfranco Emilia.

Come risolvere il dilemma? Mi sono vestita di fretta - ero rimasta con il mascara dal giorno prima (lo so, lo so, non di fa) per cui con un pezzettino di carta igienica mi sono sfregata via le sbavature del mascara - e senza nè prendere il caffé, nè fare pipì, nè lavarmi la faccia o i denti sono uscita, appena in tempo.
Mi sono sentita un grosso schifo tutto il giorno, quel luridume psicologico che avresti bisogno di una doccia di tre ore. Inoltre ho beccato un cliente che mi ha urlato in faccia e mi ha trattata malissimo, tanto che il mio responsabile si è alzato per venirmi incontro e dargli una calmata.
E io? Non mi stavo mettendo a piangere una volte che lui è uscito dall'ufficio?
La verità è che avrei voluto scazzottarlo per bene, ma non potevo, non era il caso, così non si fa, detesto la violenza e altre mille svariate convinzioni che, volente o nolente, mi sono penetrate nel cervello.
Se non si era intuito è stata una settimana dura, a volte il mio lavoro è davvero simpatico, a volte è stressante. Più spesso mi dico che non so fare nient'altro, e sempre più spesso invece vorrei dirmi che questa è una distorsione della realtà, perché, come ho scritto nel precedente post, ho le potenzialità per fare qualsiasi cosa.

Non so se lo avevo già scritto ma sto leggendo questo libro. Fry ne ha, secondo me, un grosso rifiuto. Ogni volta che gli descrivo, entusiasta, le scoperte riguardo ciò che sono, storce il naso. E io provo quindi resistenza a parlargliene. Anche perché non mi sto autoanalizzando, sarebbe da pazzi. Sto solo scoprendo il perché di alcuni miei atteggiamenti, il perché anche di tanti pregiudizi e azioni. So benissimo che per lavorare in profondità ci vorrebbe uno psicoterapeuta.
Ho invece come l'impressione che secondo lui io stia cercando soluzioni semplici a problemi complessi.
Non ho nessuna voglia di autoanalizzarmi, e non penso che porterebbe da nessuna parte. Voglio solo rischiarare la strada per sapere, una volta in terapia, dove andare.
Per quel che riguarda Bologna, sappiate che il clima di Bologna è purtroppo il peggiore che io abbia mai incontrato. Non è ancora pieno inverno ma fa freddissimo, e d'estate si sviene dal caldo. Non c'è verso di trovarsi bene, il freddo penetra da sotto i vestiti e l'umidità fa scricchiolare le ossa.
Ebbene sì. Pensavo che facesse più freddo a Torino.
E invece.

15 novembre 2011

Il mio weekend

Questo weekend sono venuti a trovarci degli amici di Torino, RagnoB M e A. Sono arrivati belli sfiniti venerdì sera e sabato mattina abbiamo avuto modo di risfinirli facendogli vedere un bel po' di Bologna. Che non avevano mai visto.
Anzi RagnoB l'ha apprezzata così tanto che ha affermato che nel ramo in cui vorrebbe lavorare cercano un sacco a Bologna.
Un sacco.

La serata è stata davvero carina poi, F ci ha consigliato un ristorante nel modenese dove abbiamo mangiato i veri tortellini in brodo, altri piatti fantastici nonché tigelle, gnocchi fritti, affettati, formaggi, pinzimonio, una vera delizia.
Anzi ve lo straconsiglio anch'io, se volete andarci il suo nome è "La Ca' Bianca". Abbiamo pagato il giusto per aver mangiato così tanto e bene (ricordate la straziante esperienza de "I Ricchi", no?).
Sono stata proprio contenta di vederli, diventa difficile mantenere i contatti quando c'è distanza fisica e si rende necessario un impegno da ambo le parti.

Domenica mattina con una enorme sfacchinata sono ripartiti e io, bhe io ho ricominciato la mia settimana lavorativa.
"Non mi tornano queste bollette"
Guardi questo è un conguaglio, è normale che sia un pochino più alto.
"Ah, io lo so voi cercate di fregarmi ma io le conosco le vostre tecniche"

"Non capisco come mai mi arrivino le vostre bollette dato che sono con un altro gestore"
Vediamo un attimo... Ah vedo che ha sottoscritto un contratto con noi in data x.
"No, non è possibile, non ho firmato niente"
Mhm, sì ma qui vedo l'allegato con copia del contratto e con la sua firma (girando il monitor) è questa la sua firma?
"Bhe sembrebebbe di sì ma io non ho firmato"
E questa è la sua carta d'identità?
"Sì, ma non ho firmato!"

Mi sta riprendendo la scimmia dei rapaci, ho trovato un corso che fanno nei pressi di Padova o Treviso, dura una domenica. Mi chiedo se posso aspirare a qualcosa di meglio per me, cercando un lavoro a contatto con gli animali, certamente più faticoso ma anche più appagante. Mi dico che forse dovrei affrontare un corso di studi, o comunque lasciare un lavoro più tranquillo e al caldo, mi chiedo quanto ne valga la pena e per ora mi dondolo in questa incertezza, aspettando.
Solo di una cosa voglio convincermi: di avere le potenzialità per fare qualsiasi cosa desideri. E l'ho ampiamente dimostrato.

Canzone del giorno: My Sharona The Knack

11 novembre 2011

11.11.11

Questo giorno mi ricorda il giorno in cui io e Fry ci siamo incontrati. A parte che è il nostro mesiversario. Ma se oggi la data è buffa perché il numero 1 si ripete più e più volte, quando ci siamo conosciuti, ovvero il 11.02.2011 la data era addirittura palindroma.

A tal proposito vorrei raccontarvi di una cosa buffa che mi è capitata ieri allo sportello.
Viene un signore che vuole intestarsi delle forniture. In realtà non a sè ma a un'attività che ha appena aperto. *wow* penso, una libreria in questo posto sperduto, ricordato come patria dei tortellini e... Mi sforzavo di ricordare per cos'altro è conosciuto il paesino in cui ogni mattina vado a lavorare ma non ricordavo niente.
Ancora più lodevole il desiderio di voler aprire una libreria (che già nei miei sogni prefiguravo come un luogo di incontri e scambio culturale invece della solita collezione di scaffali pieni di bestsellers).
Compilo i contratti e gli dico che partiranno il giorno dopo (ovvero oggi). Notando la data buffa e cercando di fare l'acculturata dico:
"Domani è l'11.11.11. Una data perfetta per smettere di fumare"
Mi guarda con aria interrogativa e sussurra "Come, scusi?"
Ho un tono di voce piuttosto basso quindi lo ripeto, non mi avrà sentito, pensavo tra me e me: "No dicevo, è una giornata perfetta per smettere di fumare domani"
Il suo volto dubbioso però non mi rassicura così dentro di me penso, va bhe non ha allacciato la mia citazione alle sue conoscenze. Ora gli spiego ognicosa e vedrai.
"Zeno - dico - cercava di smettere di fumare in queste date un po' particolari"
Ora, penso, ho collegato. Dai. E' facile.
Lui mi guarda con due occhi spauriti e mi dice "Chi?"

Mettetemi nei miei panni, apre una libreria, non deve sapere l'abc a memoria ma almeno i classici.
Prendo fiato e gli spiego "Ne 'La coscienza di Zeno' il protagonista, Zeno appunto, cerca di smettere di fumare in queste date un po' particolari".
"Ahhh"
Secondo me tornato a casa è andato su internet a cercare.

Bisogna avere una pazienza.

Canzone del giorno: My Sharona The Knack

08 novembre 2011

Bazza sì o bazza no?

C'è stato un qui pro quo, un problema linguistico. Perché vedete, i miei colleghi usano il termine "bazza" per indicare una piccola bega. Così anche io ho cominciato a usarlo. Poi Fry e un amico mi hanno corretto, perché sembra che "bazza" sia nel bolognese che nel modenese significhi in realtà "buon affare". Peccato che proprio ieri un signore di una certa età venuto allo sportello, sospirando a lungo e riferendosi al casino che c'è nei suoi contratti, ha sussurrato "è una bazza senza fine!", chiedendo spiegazioni mi ha riferito che "bazza" è una cosa di poco conto però che non va bene, Una piccola bega. Ora sono dubbiosa, non è che bazza si utilizzi in un senso per i ggggiovani e in un altro senso per le persone di una certa?

Il lavoro che faccio se da una parte è stressante, dall'altra mi permette di migliorare la comunicazione con gli altri, in qualunque situazione. In particolare, come nella vita di tutti i giorni, ogni cliente si ritiene più importante degli altri e il suo problema è più importante e pesante degli altri. Soprattutto un cliente che ha aspettato tanto in coda non vuole assolutamente essere liquidato in pochi minuti.
In alcuni casi però c'è la persona remissiva che ti chiede persino scusa "del disturbo" quando in realtà è un servizio loro offerto, noi siamo lì a lavorare per loro, quindi il "disturbo" non esiste.
Però, oltre i nervosi che cercano in tutti i modi di metterti in difficoltà e le persone che hanno un cattivo odore, in assoluto i più detestabili sono i ragazzotti spocchiosi.
Oggi arriva un ragazzo, giovane, ben pettinato e ben vestito, mi comunica che deve chiudere un contatore, che arriva da un'altra città e che quindi se posso chiamare un tecnico da mandare subito. Per subito intende in giornata. Il discorso è andato pressappoco così.
Doveva venire la scorsa settimana ma ho trovato un incidente per la strada e non ho fatto in tempo, poi mi ha detto che sarebbe ripassato ma non mi ha più richiamato. (Questa procedura è fuori prassi, una persona ha una fascia oraria d'appuntamento e deve rimanere in quel posto, durante la fascia, finché non arriva il tecnico. Non esiste che il tecnico ti chiama perché non ci sei e tu gli dici "sìsì, mo' vengo") Bene, le dovrò prendere un altro appuntamento.
Ma io ho preso ore di permesso, ho un'attività mia che capisce non posso lasciare. Quanto mai ci vorrà a chiamare un tecnico e mandarlo a casa di mia mamma per chiudere il contatore? Lei lo chiama e se è in zona fa un salto, E' una roba di due minuti.
Guardi, mi spiace ma non è la procedura. Mi rendo conto che lei arriva da lontano (come del resto anch'io e ci vado tutti i giorni) ma anche io quando mi sono venuti ad aprire il gas sono rimasta a casa per la fascia oraria richiesta senza muovermi, e ho preso un'ora di permesso.
Ma ha presente dove si trova I**** rispetto a qui? Io ho un attività, mica posso andarmene così, già per venire qui ho dovuto mollare tutto.
Le ripeto, non è la procedura, al massimo posso venirle incontro chiedendo di anticipare l'appuntamento, che di norma va a 5 giorni lavorativi, ma di sicuro non verrà nessuno oggi.
- alzo la cornetta e chiamo la persona che si occupa dei tecnici chiedendo se oggi è disponibile qualcuno - Ciao, scusami, ho qui un signore che viene da I**** e dovrebbe chiudere un contatore, c'è un tecnico in giro che può andarci oggi? Ah capisco, non hai nessuno. Va bene, perfetto, grazie ancora. Ciao.
Mi spiace non c'è nessuno in giro e oltretutto chi si occupa di quella zona oggi è malato.
(in fase quasi paranoide) Li capisco questi giochini qui, sa? Figurarsi se non c'è nessuno che può venire, sarà una roba di due secondi.
Io più che così non posso fare, i tecnici sono impegnati, hanno le agende piene, dovrà prendere un appuntamento.
(sbuffando) No, non verrò di certo io, ho un'attività mica posso prendermi tre ore per venire fino a qui e aspettare il tecnico, e poi mica è colpa mia, ha detto che mi avrebbe richiamato e non mi ha richiamato. Farò chiamare da mia mamma a questo punto. Arrivederci

Certo, ci va pazienza. Era una comunicazione senza sbocco, entrambi bloccati nella stessa posizione. Anche se il suo evidente narcisismo non aiutava (io ho un'attività, io non posso, io vengo da lontano, io io io). Dall'altra io faticavo a comunicare con lui come una persona adulta normale, sicuramente il mio messaggio arrivato a lui è stato "non è che sei migliore di altri, per cui mettiti in coda e stai calmo, soprattutto se anche io ho dovuto attendere che lavoro qui, figurati tu". Io stavo minimizzando il suo enorme ego e lui non faceva che alimentarlo. Un loop senza fine, direi.

05 novembre 2011

Recensina. Piccola recensione.

La settimana scorsa o forse due settimane fa (non so perché il tempo per me ha assunto una dimensione tutta sua) ho finalmente acquistato Lavera Natural Liquid Foundation (nella colorazione più chiara, la 01, porcelain) e il Lavera Natural Concealer, il correttore anch'esso nella sua colorazione più chiara.
Purtroppo ho notato che il mio fondotinta in polvere, minerale, per l'inverno non va bene perché appena posato sulla pelle fa un effetto seccante anche se poi scaldandosi diventa perfetto ma, soprattutto attorno agli occhi, si infila nelle mie microrughette che diventano quindi più evidenti. Tenendo fede al mio credo verso prodotti naturali mi sono messa a cercare su internet alcune opinioni in merito. Ero indecisa tra il fondotinta di The Body Shop (non così naturale in effetti) e quello della Lavera. Dopo aver letto diverse opinioni negative su quello di The Body Shop (pare che si trasferisca su qualsiasi cosa e basta appoggiarsi un pochino da qualche parte per lasciare le impronte) mi sono decida per la Lavera. Sul web ho letto che è un buon fondotinta anche se non è molto coprente. Premetto che i fondotinta coprenti non mi piacciono, preferisco un effetto più naturale e una volta provato devo dire che questo, per me, è perfetto. Il mio unico problema è che avendo la pelle grassa, dopo qualche ora divento lucida come una bambola di cera ma su questo posso fare ben poco e credo che il problema sia della crema che uso come base, non molto consona alla mia pelle ma ad oggi questa è quella che ho, e che devo finire.
La texture è molto fine e come ho detto prima la copertura è medio-bassa. Il correttore anche, copre poco ma così facendo evita quello strano effetto pandaalcontrario che spesso vedo in giro (contorno occhi chiarissimo). Con una sventolata di cipria (nel mio caso minerale ovviamente) sopra la situazione migliora moltissimo e sono molto soddisfatta del mio acquisto. Appena riesco magari posto delle foto del prima e del dopo per farvi vedere l'effetto. Non ho una pelle orrendissima quindi nel mio caso il fondotinta serve solo a uniformare l'incarnato, ma credo che possa essere utilizzato anche da chi non ha una pelle propriamente stupenda. Penso che sia meglio vedere qualche difettuccio che presentarsi con un viso a mascherone.
Io le ho trovate in un negozietto di roba biologica ma se volete potete acquistare i prodotti del marchio Lavera anche qui. Ho conosciuto Lavera per caso, i suoi burrocacao sono gli unici che fanno qualcosa alle mie stupide labbra e speravo di prendere in futuro anche uno dei suoi deodoranti. Se qualcuno li ha provati me lo faccia sapere.

04 novembre 2011

Avere 12 anni a 30

Ho trovato la tinta che mi farò in casa le prossime volte. Il parrucchiere mi chiede sempre il triplo di quanto spenderei (e non sono taccagna) per un parrucchiere e alla fine dopo una settimana i capelli mi si stingono.
Anche se, anche se, ho trovato proprio sotto casa un negozio che si chiama "Tutto per i capelli" e indovinate? Ha delle belle ciocche viola in vetrina. In alternativa comprerò online qui la tinta manic panic, pensata per punk e pazzi come me che si sentono ancora dodicenni.

Il mio Bambino

Fry e Leela volevano solo un nido. Preferibilmente caldo, e nulla più.
La conoscenza con la bionda strega maligna è stata un duro colpo per loro. Un concentrato di capelli ossigenati, voce stridula e cattiveria. Aveva da ridire ogni cosa, i loro stipendi, i loro contratti, persino la pensione della mamma di Leela. Sta di fatto che si sentirono trattati come pezzenti. Difatti appena conosciuta, Leela si voltò verso Fry per comunicargli il suo disappunto "Ci ho ripensato, andiamocene!".
Ma la bellezza del nido in questione e la necessità di una casina nuova l'hanno fatta tornare sui suoi passi. In questo Fry le è stata d'aiuto. Sta di fatto che alla fine sono riusciti ad entrare nella loro casina e sapeste... E' molto carina, tutta rivestita in legno, molto piccina e intima. Con uno sgabuzzino enorme dove infilarci ogni cosa.
Altro problema, non c'è il gas. Purtroppo l'attivazione della luce è stata veloce ma il gas, bhe quello, insomma abbiamo passato qualche giorno di freddo in casa a 16°C. Per niente piacevole svegliarsi e scaldarsi l'acqua al microonde per lavarsi la faccia, o i capelli, o le ascelle. Arriva il tecnico e ad accoglierlo c'è Leela con cui fa quattro chiacchiere. Problema. Dice che non può aprire loro il gas perché c'è una perdita. Sconsolatissima Leela chiama la proprietaria che, gentilissima stavolta, la fece chiamare subito dal suo idraulico per la riparazione della perdita. L'idraulico arrivò ma controllò ovunque senza trovare perdita. Le disse che capita spesso e anche degli amici le confermarono la cosa. Lei non ci poteva credere. Peccato che per il seguente appuntamento avrebbero dovuto aspettare altri 9 giorni. Meno male che Leela in qualche modo riuscì ad anticipare l'appuntamento, accorciando l'agonia. Stavolta fu Fry ad accogliere il nuovo tecnico che in realtà fece test più accurati e disse anche lui che la perdita non c'era. Gas collegato.
Peccato che ancora la caldaia non andava anche se avere l'acqua calda non era male.
Poi di punto in bianco la caldaia si mise a funzionare.
Intanto però la bionda strega stava tramando alle loro spalle, e mentre la banca si rifiutava di concedere il fido a Leela e si cercava un'altra strada, la strega trovava nuove strade per complicarci la vita.
No, non è una favola, ma tutto sommato: la bionda strega si è alla fine rivelata più gentile di quanto potevamo sospettare, mentre gli agenti immobiliari si sono macchiati di grave ignoranza. Il tecnico che non ci ha aperto il gas alla fine non credo che abbia colpe ma si trova invischiato in una società che sta macchinando per far uscire più spesso i propri tecnici. La caldaia aveva i cazzi suoi, e ora tiscali che ci sta dando problemi ha ripreso a funzionare. Spesso penso che nessuno è cattivo per davvero, che ci sono situazioni e situazioni che ci portano a volte a fare determinate cose.

Divago. Ci sono così tante cose da raccontare.
Pensate che se tutto va bene a febbraio sarò sul treno della memoria. Dopo anni si letture su Olocausto e Nazismo andro ad Auschwitz.
Questa visita mi sconvolge e mi rende felice e mi rende triste e poi penso che è triste andare a vedere un posto dove sono morte così tante persone e in che modo, un posto trasformato in un museo dove mucchi di ragazzini urlanti mi fanno venire voglia di prender loro la testa e sbattergliela contro un muro gridando "Non capisci che è proprio questo? Indifferenza, sufficienza, non capisci che sta capitando ancora? Non capisci cosa stai facendo?"

Poi altre cose, il lavoro a volte mi fa impazzire a volte mi fa sentire utile. Il libro che sto leggendo sull'Analisi Transazionale mi rende triste nervosa e arrabbiata e questo ha il nome di "consapevolezza". Mi sono tornati alla mente tanti ricordi che non avrei voluto riguardare e tanti miei atteggiamenti che non dovevano essere e parlandomi così, tuttavia, dimostro ancora di non aver capito un cazzo di niente dal libro appena terminato ("Le parole sono finestre"). Penso al passato e ai miei atteggiamenti e anche se mi dico e mi ripeto che in quel momento avevo bisogno di quello e perciò mi sono comportata in tal modo, a volte è difficile riconoscere che i bisogni del passato avevano ragione di esistere in quel momento.
Detesto questi momenti, a volte.
Che poi ho 9 euro e qualcosa in banca mentre Fry è già in rosso e devo anche sentirmi in colpa perché il mio Bambino Adattativo deve andare su a Torino per il compleanno di mio nipote, ma non posso, non posso proprio, e mia mamma è già la quinta volta che mi chiede se vado. E a volte la pazienza si esaurisce.

Canzone del giorno: 2 minutes to midnight Iron Maiden