02 gennaio 2016

8/10/2015: partenze, arrivederci e il primo hotely.

Ieri sera abbiamo cenato con Gaby e famiglia. Loro non parlano né inglese né italiano e non erano abituati a mangiare con i clienti, quindi sono stati in silenzio per la maggior parte del tempo. Spesso Gaby parla di sé come di un "selvaggio" perché non usa il coltello o altre cose. Io non ho mai pensato questo. Ognuno mangia secondo proprie abitudini, è come per noi quando mangiamo al cinese con la forchetta. Chissene, no?
Gaby ci illustra il nuovo programma di viaggio. Lo abbiamo dovuto modificare perché inizialmente a fine viaggio saremmo dovuti tornare all'aeroporto di Antananarivo con un aereo locale da Tulear.
Però Gaby non si fida, spesso gli aerei annullano voli o modificano gli orari senza preavviso e l'ultima volta si era trovato costretto a cambiare programma di viaggio all'ultimo. Così abbiamo annullato un paio di tappe per poter rientrare per tempo in macchina. Ha aggiunto anche un percorso tra i Baobab, a Sud.
Domani partiamo alle 9 per un viaggio di circa 6 ore per Ranomafana: la "o" in malgascio si legge "u", quindi si pronuncia Ranumafana (e mora mora si legge mura mura) e significa "acqua calda" (rano significa acqua, si troverà anche in altre località nel nome) perché c'erano (e ci sono ancora, mi pare) le terme.
Prima di partire Fry si accorge di non trovare più il passaporto. Dopo aver avvisato Gaby che intanto si è messo a controllare nella jeep e dopo il mio incazzo perché abbiamo comprato i portapassaporti non a caso - mentre lui teneva sempre il passaporto in tasca levandolo spesso - per fortuna Gaby lo trova sotto ai sedili e possiamo partire.
Salutiamo Gaby, lo rivedremo il 17, proseguiamo il viaggio con Mami ed Eric.
I paesaggi sono quelli degli altipiani centrali: risaie, zebù, donne e uomini che trasportano immensi carichi, penso per chissà quanti km. La colonna sonora malgascia del viaggio, e infine la sosta per mangiare.
Ci siamo fermati in un villaggio che si chiama Camp Robin e abbiamo assaggiato il nostro primo pasto in un Hotely.

Il nostro primo Hotely

L'hotely è una cucina dove si mangia a poco. E' usata per lo più dai malgasci nelle soste durante i loro lunghissimi viaggi in taxi brousse. La cucina malgascia è composta principalmente da zuppe, o piatti di carne accompagnati da un altro enorme piatto di riso. In questo hotely abbiamo mangiato una sorta di piccolo stufato di zebù (dentro c'erano un po' tutte le parti, Fry ha trovato un pezzo di lingua e l'ho mangiata io perché non se la sentiva - molto buona!) con non so quanto riso.
Il riso scrocchiava perché lo mettono ad asciugare all'aperto e si riempie di sabbia.
L'hotely non ha i nostri standard di pulizia, ma si mangia davvero bene (immaginate tavoli appicicaticci di pasti passati). I malgasci erano incuriositi di vedere due Vazaha seduti lì. Io ho mangiato splendidamente e il nostro piatto è costato solo 3000 Ar (circa 70 centesimi di euro).
Spesso a fine pasto servono il Ranovola, significa "acqua di soldi", è acqua lasciata bollire nella pentola bruciacchiata dal riso cotto prima. Non lo abbiamo assaggiato (ma lo assaggeremo nei prossimi giorni). Eric ci comunica che è utile se ti scappa di andare in bagno!
Noi in queste situazioni beviamo birra, non sappiamo se hanno acqua in bottiglia quindi non rischiamo.

l'interno dell'hotely (sotto al tavolo ci sono montagne di carote)

il menù


Ovviamente prima di ripartire mi tocca andare in bagno anche perché non so quando mi potrò fermare. Il bagno è di fronte all'hotely ed è letteralmente un buco per terra. A volte qualche scarafaggio osserva le mie mosse.
Ma fottesega.

il bagno


 Durante il viaggio Eric ci fa fermare vicino a un ponte crollato. Se non erro era stato fatto crollare dai civili per evitare che i militari raggiungessero il nord (forse nel 2010?).


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Radio Maria everywhere. Purtroppo.
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il ponte crollato
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venditore di vaniglia. penso,

Durante il viaggio siamo stati fermati due volte dai militari che ci hanno chiesto anche i passaporti, secondo Eric era la prima volta che accadeva ma ci accadrà altre volte durante il viaggio.

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chioschetti come questo si trovano sempre lungo le strade. vendono caffè, dolci, ma anche pasti. economici e ottimi per uno spuntino. a destra panni stesi sugli alberi



Arrivati a Ranomafana in albergo sono un po' sfavata perché non è quello che avevamo pattuito, Siamo a Ihaty hotel invece che a Le Grenade che è proprio lì accanto. La stanza è minuscola e l'acqua esce a filo. Ma forse sono in vena di lamentele perché siamo stanchi per il viaggio...
Dopo un riposino facciamo un giro per la città. Scopriamo che il gioco delle bocce esiste anche qui, assaggiamo un frutto simile al melograno (dice Eric che è afrodisiaco), però abbastanza acido.

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il gioco delle bocce
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il frutto misterioso
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una farmacia malgascia

Attraversiamo un ponte quasi a pezzi e riparato con travi di legno. Lo avevano costruito i francesi colonizzatori ma una volta andati via i malgasci non avevano gli strumenti per mantenerlo e hanno dovuto ripararlo alla meno peggio. Abbiamo cenato poi tutti insieme (noi e gli scarafaggi) perché domattina sveglia presto per visitare il meraviglioso parco di Ranomafana.

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il ponte in legno costruito successivamente
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il ponte costruito dai francesi in condizioni devastanti
scarafaggio alato al ristorante

dimensioni
Le foto di tutta la giornata qui.

Canzone del giorno: Soary Sareraka

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