24 maggio 2018

Mamma gasteropoda

Sarà l'età che avanza, ma il buio che accompagna la sera sta diventando sempre più un'anticamera per i mostri.
Negli anziani la chiamano sindrome del tramonto.
Il sogno di stamattina riguardava i miei onischi. Li ho gettati nel terrario delle lumache nostrane solo l'altroieri. Nel sogno si riproducevano a dismisura a scappavano da ogni pertugio.

In verità in parte è vero. Ieri, ricontrollando, mi sono accorta che gli onischi possono arrampicarsi lungo le lisce pareti di plastica del faunabox e arrivare al coperchio, passando anche le prese d'aria e quindi uscire fuori.
Ma non è l'unica cosa per cui sono dovuta correre ai ripari. Sul coperchio erano attaccate tante piccole lumachine. Non so quantificarle ma almeno una ventina. Più quelle sottoterra (amano interrarsi).
Le lumache si sono riprodotte. Nel cercare di capire il danno fatto dalla perdita di onischi ho smosso il terreno, trovando una lumava in procinto di fare le uova. Piccole, dal diametro di 4-5 mm, tonde, bianche e lisce.

Sono diventata mamma di una quantità imbarazzante di piccoli gasteropodi.

Ormai le piccole lumachine rimarranno, o saranno smistate tra amici che vogliono provare l'ebrezza del loro allevamento, mentre le uova dovranno essere liberate in natura, altrimenti rischio di trovarmi inconsapevolmente con un allevamento di lumache a pieno regime.

Madre lo ha definito un avvenimento importante. Mi aspetto di tornare oggi a casa e trovare fiocchi per bebè fuori dalla porta di casa. Di colore neutro, ovvio, che le lumache si sa, sono ermafrodite.

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