21 dicembre 2018

Distorta confusione

Stamani accedo a una playlist di Spotify che non ascolto mai perché davvero piena di canzoni, troppo. La playlist si chiama "aereo" e l'avevo tirata su per i viaggi lunghi. Mano a mano è diventata un'accozzaglia di roba mista che passa dai Pantera, ai Megadeth, a Neffa, a Gazzè, a Silvio Rodriguez, ai Propagandhi, ai Carlos Puebla Y Sus Tradicionales.

Poi è arrivata una canzone, una canzone che mi ricorda un preciso istante della mia vita.
Era l'11_02_2011, i nerd comprenderanno bene che si tratta di una data palindroma, ed è la data in cui io e Fry ci siamo incontrati.

Quando ci si conosce e comunque si passa un po' di tempo per la prima volta insieme (ammicca ammicca) si cerca sempre di essere in forma, bellissimi. Si evitano puzzette, si sta a dieta da qualche giorno prima per avere una pancia piatta e perfetta.

Io e Fry eravamo bellissimi, ecco.

Oggi riascoltavo quella canzone che comunque NON È la nostra canzone ma ricorda quei primi giorni.
E pensavo con malinconia che quel primo periodo non ho mai espresso al mondo quanto ci tenessi a lui, perché sapevo che Roccio mi leggeva che avrebbe potuto soffrirci. È stato come soffocare il mio impulso naturale a scrivere di quanto fosse bello quel momento per evitare di far soffrire qualcun altro. E così, probabilmente, ma forse anche no, ho reso infelici entrambi.
Questo è un pensiero molto femminile eh? Nella peggiore delle ipotesi a nessuno dei due importava cosa io scrivessi o no.
Però ci pensavo e ci ripensavo e mi chiedo, oggi, se quel primo momento io lo abbia goduto appieno oppure lo abbia un pochino nascosto.

Non che questo modifichi le cose, assolutamente.

Comunque in quel giorno palindromo io e Fry ci siamo messi insieme e quella domenica mattina abbiamo interrotto, dietro mio preciso ordine, qualsiasi coccola perché un mio amico andava in onda in RAI con questo pezzo e volevo assolutamente vederlo (il mio amico è il tastierista con la cresta e gli occhiali che si vede in controluce. Oggi fotografo, videomaker, ecc ecc).


Sì, lo so, tralaltro è stato lui a iniziarmi al metal e sentirlo fare questi pezzi mi ha letteralmente spezzato il cuore (scherzo Alelè, lo sai). Però per dire, sorridevo del fatto che la sapessi ancora a memoria.

Fry, sappi che ti ho amato tantissimo. E ti chiedo scusa se non sono riuscita a dimostrartelo al meglio. Ecco.
Con quegli otto anni di ritardo che bhe, lo sapete, io sono sempre sul pezzo.
È che a volte la vita si mette di traverso con un sacco di cose e io sono ancora in sindrome premestruale, e via così.

Detto questo, oggi ultimo giorno di lavoro e di contratto per tanti colleghi, non hanno rinnovato due persone del mio settore.

Il regalo aziendale di Natale, devo dirlo, è stato davvero pessimo.

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