20 dicembre 2018

La tenacia degli sconosciuti.

Ormai due anni fa circa ho acquistato la mia mirrorless. Ho venduto la Canon EOS 7D a cui ero molto affezionata, ma mi servivano i soldi per il nuovo corredo.
Mi affeziono agli oggetti, mi ricordano momenti, situazioni, persone.
La comprai da Ollo store che ha sede a Empoli, ai tempi mi ero appena separata da Roccio ed eravamo quella situazione tremenda in cui si vive insieme ma boh, e io tempo un altro paio di settimane e avrei lasciato casa.

Non ho mai incontrato una persona onesta come Roccio. Col mio misero stipendio pagavamo l'affitto, che a Sesto Fiorentino è forse più caro che a Firenze, e col suo stipendio facevamo il resto. Spese, varie ed eventuali, metteredaparteisoldi.

Dopo due anni e mezzo di convivenza, invece di mandarmi via a calci in culo come avrebbe fatto chiunque, senza nessuna mia richiesta, decise di dividere a metà i soldi che erano sul suo conto. Perché i miei erano stati letteralmente mangiati dall'affitto della casa.

Dai, su, chi altri l'avrebbe fatto? Fanculo stronza, vuoi lasciarmi a piangere da solo? Bene, allora ti meriti povertà e miseria.

Del resto mi prendo insulti senza colpo ferire, a volte.

Roccio si è guadagnato il soprannome de "Il Buon Roccio" perché penso, davvero, ad oggi, che sia uno degli uomini più buoni che abbia incontrato.

Andammo insieme a Empoli a prenderla, ero sconquassata per tutto quello che stava accadendo, felice per la macchina fotografica.

Venduta.

Detesto vendere le cose, preferisco regalarle. È come dire a qualcuno "Ok, non mi importa quanti soldi valga, questo oggetto ha una storia, ora te la racconto. E con te avrà un'altra storia, magari un giorno lo regalerai e via così, e diventerà sempre più prezioso, invece di svalutarsi come vuole il mercato, perché avrà su di sé tantissime storie da raccontare".

Il fortunato futuro possessore della Canon è un ragazzotto alto e grossissimo, una specie di orso Yogi, con le guance rosse come un accanito bevitore di vino e la barbetta corta, finta incolta.
L'ha provata fuori dalle mura di Cömo, ne è rimasto soddisfatto.
Stretta di mano, evviva evviva, lucciconi perché se n'è andato via un oggetto a cui tenevo, ecc.

Qualche giorno dopo mi scrive. Vorrebbe la scatola e le istruzioni.
Spedisco le istruzioni ma la scatola è a Torino, quindi nada.

Qualche settimana dopo mi scrive, come va, come non va.
Rispondo educatamente.

E così via, ogni tanto, in media una volta ogni 2-3 mesi scrive "Ehi ciao come va?". Credo sia un copiaincolla perché non gli ho risposto le ultime tre volte ed è sempre lo stesso messaggio.
In genere rispondo a tutti ma ogni volta che rispondevo col MIO copiaincolla "Io tutto bene e tu?" partiva con la descrizione delle sfighe più impensabili. E al lavoro l'avevano mandato via, e si era preso una storta, e una storia d'amore finita male, eh madonna.

Così appena mi scrive, senza nemmeno aprire il messaggio, tengo premuto il mio orrendo pollice opponibile e "archivia chat" così non resta nemmeno in elenco.

Stronza? Sì, vi siete persi qualche post fa.

Però ammiro tantissimo questa tenacia, cioè io se una persona non mi caga, uno sconosciuto intendo, 'fanculo e chi se ne frega. E ora, se ci penso, mi scazza ancora di più sapere che lui abbia quel pezzo di storia.

Cercherò di non vendere più gli oggetti importanti.

Ah se stai leggendo questo post, non penso, ma se lo stai leggendo, sì tu, proprio tu, mioddio cerca di essere un attimo più positivo. Magari finisce anche che riprendo a risponderti.

E ti prego, fa' un corso di fotografia. Ti prego.

(sì sono stronza ma sono in sindrome premestruale, odio tutti, e più di tutti me stessa).

Ma poi l'avevo mai scritto che il buon Roccio si è sposato? Questa è un'altra storia. E dall'unica foto che mi hanno mandato sembrava davvero felice e io non posso che essere contenta per lui.

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