10 agosto 2025

Yerevan 9-10 agosto 2025 - L'Armenia mi da' il benvenuto

 Il viaggio è andato bene, stranamente la wizzair non ha fatto la cosa che l'ha resa famosa, ovvero lasciare gente a terra a causa dell'overbooking, e siamo partiti puntuali. Pochi italiani sull'aereo, la maggior parte era gente che rientrava a casa. I nuovo controlli di sicurezza di Malpensa sono velocissimi. Non serve più tirare fuori liquidi e dispositivi elettronici dallo zaino. Non mi hanno detto nulla per il drone.

La tizia in coda davanti a me ha due zaini giganti che fa rientrare come bagaglio a mano, ma solo io ho mille paranoie al riguardo?

Accanto a me un ragazzotto italiano giovane e alto, sta leggendo un libro, visto che prima aveva cominciato a chiacchierare spiegando perché avrebbe messo lo zaino nello cappelliera, gli chiedo cosa legge: "Viaggio in Armenia, volevo leggere qualcosa e alla Feltrinelli mi hanno suggerito questo".

Ma dai, gli dico, anche io ce l'ho e voglio leggerlo in questo viaggio.

Poi lui entra in coma, salvo svegliarsi per dirmi che il libro è carino, quindi arriva un suo amico armeno con cui intraprendere questo viaggio. Ci confrontiamo sul tour - ovviamente lui li porterà a vedere molte cose ma son soddisfatta del mio viaggio relax faidate.

Il volo è caotico, nessuno sta seduto, sembra il bus della gita delle medie. I bambini saltano sui sedili, nessuno bada all'avviso di tenere le cinture allacciate, a un certo punto durante l'atterraggio a un signore squilla il telefono (segno che la modalità aereo ciaone), molti han bevuto birra e sono riusciti a finire le scorte dell'aereo.

Una volta atterrati ci dividiamo ma io, un po' stanca e presa dai miei pensieri, non li saluto. Mi avvio diretta al controllo passaporti. Memore dell'avventura sovietica ho un po' una gocciolina di sudore che quasi cola, al pensiero di tutte quelle domande, lo svuotamento dello zaino, ecc. In verità è tutto molto veloce e tranquillo. Guardano il passaporto, mi fanno una foto digitale di confronto, immagino, e me lo timbrano. L'acquisto della sim turistica è altrettanto semplice. Pochi passi dopo i controlli ci sono due stand e per la modica cifra di 5,62 euro (2500 dram armeni) ho una sim con internet senza limiti per 15 giorni (Viva sim tourist). Mi interessava anche perché per acquistare i biglietti del treno online è necessario registrarsi al sito railway.am con una sim locale.

Ormai ho preso il via, vado a cambiare due spicci giusto per i primi giorni. E dopo vedo un'altra coda.

Un nuovo controllo bagagli!

Mi sono portata il drone anche se la comunità "Armenia" su reddit non era chiara al riguardo. Qualcuno dice che gli era stato sequestrato, per averlo di nuovo al ritorno, qualcuno dice che glielo avevano fatto passare... Io ero tranquilla perché a Malpensa non avevano fattoo un fiato, ma se qui rompono, la musica cambia. Mi accodo quando noto che è stata aperta una seconda uscita che bypassa i controlli di sicurezza. Lo noto perché qui nessuno rispetta la coda, come in Italia, e presto un mucchietto di gente ha cominciato a posizionarsi davanti alla polizia che decideva se potevi essere graziato dal controllo o no. Una bambina era passata davanti trascinando il trolley, la madre non è stata fatta passare. Qualcuno ha dovuto rincorrere la bimba per portarla indietro. Io attendo e poi chiedo, mi fanno passare.

Cerco di prendere un bus, ormai mi sento coraggiosa. Vedendomi indecisa un signore si avvicina chiedendo se ho bisogno di un taxi, dico di no, e mi allontano.

Proprio ieri dalla comunità su reddit, un tizio diceva di fare attenzione a queste persone che si avvicinano e chiedere sempre il taxi dall'applicazione yandex GO, infatti dopo aver concordato il prezzo ed essere stato portato a destinazione, ha scoperto che il prezzo era molto più alto e ha dovuto discutere finché stanco ha lasciato perdere e ha pagato.

Trovo la fermata del bus, ma purtroppo l'ultimo passaggio è delle 22 e sono quasi le 23. Torno alla postazione dei taxi, mi si avvicina di nuovo il signore, dico di nuovo di no, e che semmai prenoto un taxi con yandex GO. Mi dice che sono cari, gli mostro la tariffa e lui replica che è una tariffa a km. Gli dico ancora di no, si allontana.

Non contenti si avvicina un altro soggetto. Mi chiede se ho bisogno di un taxi. Gli chiedo se è di yandex GO, mi dice di sì, mi chiede dove devo andare. Sono un po' diffidente ma lo ascolto. Gli chiedo alla fine dove ha la macchina. "In the parking". 

Mhm quella dove sono è corsia riservata ai taxi di yandex, se ha la macchina nel parcheggio qualcosa non torna. Gli spiego che no, preferisco prenotare da app e aspettare.

Mi dice che se aspetto va a prendere la macchina e arriva subito.

Nel frattempo chiedo il taxi dall'app e rifiuto gentilmente l'offerta. L'omino di prima, vedendomi ancora lì senza tassista, decide di riprovarci ma quando gli dico che ho già preso tramite app bofonchia che è troppo caro e se ne va.

Il fake tassista diceva ovviamente il falso, la tariffa non è a chilometro, infatti ho pagato i miei 1800 dram come previsto. Il buon Henri mi porta in città, chiacchiera tanto, mi fa da Cicerone dalla macchina. Mi dice di chiamarlo per qualsiasi problema, mi consiglia ristoranti, posti da vedere, mi racconta la storia della città. Nell'arrivare verso l'albergo, accanto alla stazione, ci infiliamo in vicoli stretti, ci sono baracche di lamiera ondulata, auto bruciate. Nulla che non si veda anche a Barriera di Milano (baracche a parte), a Torino, ecco. Ma penso che poi il giorno dopo avrei dovuto rifare a piedi quel pezzo e non sono molto tranquilla. Nel frattempo Henri mi dice di fare attenzione alle persone troppo gentili che si offrono di aiutarmi, di pagare in contanti, mi spiega dove e cosa comprare. E in tutto questo, dell'albergo, nessuna traccia. Dua ragazzini, seduti in strada in uno dei vicoli, stanno giocando a qualcosa che potrebbe essere dama, facendosi luce con la torcia del telefono. Henri chiede indicazioni, e riparte. L'indirizzo (quello su booking) è sbagliato.

Arriviamo in un posto. Lo ringrazio e saluto. Mi chiede se preferisco che entri anche lui per darmi una mano a tradurre, gli dico che non importa ma grazie lo stesso. Faccio per aprire la porta ed è chiusa. Mi avvicino a una finestra da cui si vede un tavolo con degli uomini attorno e gli faccio cenno col dito verso la porta. Loro mi guardano straniti. Henri si avvicina. Praticamente non è quello l'albergo. Li ringrazio, ringrazio di nuovo Henri ed entro in macchina. Mi porta da un'altra parte. Il nome non è quello dell'albergo, ma lui entra, c'è un signore a cui chiede indicazioni.

L'albergo si trova sul retro. Mi accompagna a piedi e mi aiuta a portare lo zaino. Parlano un po' e ridacchiano. Henri mi dice che sono fortunata: si era dimenticato della mia prenotazione. Il ragazzo della "reception" non parla inglese, quindi Henri in questo momento è vitale ma lì ci salutiamo. È stato davvero indispensabile. Il ragazzo mi dice di vedere la stanza, se mi piace la pago, altrimenti troviamo un'altra soluzione (usiamo yandex translate, ma dopo la seguente traduzione alla mia richiesta di una bottiglietta d'acqua


scopro che Google translate anche qui lo fa meglio, e cambio sistema).

Sono abbastanza stanca, sveglia dal mattino presto. La stanza ha qualche incrostazione ma è grande, addirittura con 3 letti singoli. Decido che è ok e la pago (24 euro). quando torno in stanza mi rendo conto di non avere controllato il bagno. È completamente allagato e quando lo riferisco mi dicono che è per via della doccia senza tendina. In verità poco dopo scopro che perde una tubatura del lavandino ma non fa niente, sono così stanca che metto sotto carica il telefono e muoio di sonno.

Ehm, capolavoro di ingegneria








10 agosto 2025 

Mi sveglio abbastanza presto con la sveglia, ma continuo a rimandarla perché ho ancora sonno, tanto sonno. Devo trovare un posto dove fare colazione ma né Google Maps né Yandex maps mi aiutano. Prendo coraggio e mi avvio in strada. Traffico e clacson, mercatino tipo Balôn, macchinette del caffè (tipo quelle da ufficio) ovunque



ma a parte qualche caffetteria ambulante non trovo niente di che. Giro nell'unico posto che potevano indicarmi le due mappe consultate ma sembra chiuso. Resto in attesa però perché vedo che una ragazza è seduta fuori nel dehor e penso che mancano pochi minuti alle 10, magari apre. Ma tempo un minuto, si alza e se ne va. Un vecchino mi vede in difficoltà e mi raggiunge. A gesti mi fa capire che è chiuso e mi indica un altro posto (ci vado, ma chiuso anche quello. Il cartello dice che sono chiusi per motivi importanti e si scusano). Nel tornare in stanza mi arrendo e prendo un kebab in una di quelle baracchette per strada, da mangiare in stanza. In questo arco di tempo ho attraversato una zona che probabilmente è la China town di Yerevan, perché ci sono simil pagode cinesi e decorazioni da ristorante cinese ovunque e ci sono un sacco di negozi e posti dove pulire l'automobile.





In stanza comincio a scrivere ma presto arrivano le 12, e devo fare il checkout. Visto che arriverò a Gyumri alle 17.30, anche se ho appena fatto colazione col kebab, meglio mangiare qualcosa. Così vado al ristorante accanto alla stazione e qui comprendo quanto poco turistico sia questo posto. Nonostante mi accennino qualche parola in inglese, mi danno un menù in armeno. I signori del tavolo accanto mi guardano e commentano "russian" (ok questo per me era un complimento). Traduco il menù con Google translate e l'unico piatto che conosco è il katchapuri. Prendo quello che costa meno immaginando abbia meno ingredienti o sia più piccolo, questa cosa mi sembra abbastanza chiara anche da quello che mi chiede la cameriera "Uno o due?".




Poi mi arriva questo.



Sono riuscita a lasciare solo la codina e questo più un bicchiere d'acqua mi è costato 4,22 euro.

Vado in bagno temendo non ci siano bagni nei treni, infatti questo è quello che mi si presenta quando salgo.








Posso dire adorabile? Ma senza aria condizionata è una fornace. Però niente, mi sono già innamorata. Accendono i motori, tutto vibra, e via, verso Gyumri. Ah, siamo partiti puntuali.

E aggiungo anche le foto della bellissima stazione e della statua del loro Ercole, come lo ha definito Henri, l'eroe armeno









2 commenti:

Anonimo ha detto...

All'avventura...in a galaxy far, far away...

Carla ha detto...

Sempre, mio caro anonimo