Alle 9, con la dovuta calma, partiamo.
Ci spostiamo verso Sud e comincia a fare piuttosto caldo |
A metà mattina ci fermiamo a prendere il caffè in uno degli innumerevoli banchetti a lato della strada. I locali erano molto incuriositi dai miei capelli biondi e dai miei tatuaggi. Nonostante si trattasse di un posto sperduto, la signora parlava un po' di inglese. La signora ci parlava e sorrideva sempre.
La voce dei Vazaha che ripartono si sparge e molti bambini arrivano correndo a salutarci.
E' una scena commovente, siamo Vazaha, abbiamo la pelle bianca come il latte ma il cuore è dello stesso colore. Viviamo per le stesse cose, anche se non con le stesse cose, anche se non nello stesso posto. Il loro sorriso ci ha illuminati.
Se nelle città il problema della povertà è ben evidente, in campagna è tutto diverso. Le persone vivono Mora Mora, si arrangiano per vivere, coltivano e allevano quello che gli serve. Sembrano sinceramente felici. I nostri problemi da primo mondo non sono contemplati nella terra rossa dei Lemuri.
Purtroppo gli incendi sono frequenti. |
Facce stanche ma felici |
A pranzo ci fermiamo in un hotely nel nulla dove ho mangiato bene e con poco e ho fatto pipì in un bugigattolo di legno senza buco per terra. Una blatta fischiante era lì a testimoniare la scena. Per fortuna se ne stava immobile, senza fischiare, appoggiata alla parete. Io accucciata la guardavo, lei appoggiata mi guardava.
Nella caraffa rossa c'è il Ranovola, l'acqua bollita nelle pentole bruciacchiate dove si cuoce il riso. Si beve durante i pasti |
Ci rimettiamo in marcia e arrivati a Ranohira (che significa acqua dei lemuri, Rano - pronuncia ranu - vuol dire acqua) vediamo che il tempo è incerto e abbiamo deciso di non proseguire alla finestra sul tramonto perché, a detta di Eric, senza sole sono solo dei comunissimi sassi. Così rimaniamo lì a bere birra e a mangiare noccioline a Chez Alice che scopriamo poi essere di proprietà di un bolognese. Hanno infatti le tagliatelle al ragù e i ravioli ripieni di zebù. MMmmmmmm.
Ah e la password della WiFi è tagliatelle.Passiamo in tranquillità la serata e mi corico quasi subito, dormendo poco e male. Digerendo nulla.
Mi appesantirà molto questa scelta nella camminata lunghissima del giorno dopo.
riposino in bungalow a Ranohira |
Eh no che anche fuori non si sta male |
in lontananza i bungalow a pianta tonda. A detta di Eric sono quelli che più somigliano alle case malgasce. |
Una formica si avventura sul bordo di un tappo di una bottiglia di birra |
il tempo è cupo e in lontananza si mette male |
buffa foto panoramica del bungalow |
Lampi in lontananza |
Qui le foto di tutta la giornata
Canzone del giorno: