Ieri pensavo che se un mio vicino di casa venisse assassinato col veleno, il mio bellissimo libro sulle piante velenose non deporrebbe a mio favore.
Sono quella persona silenziosa, che non esce mai, quella che salutava sempre, quella che lavora da casa e ha pochissimi contatti col mondo esterno. Faccio così fatica che a volte guardo il calendario e penso "Mio Dio, questa settimana mi tocca uscire per ben 4 volte di fila".
Oggi fanno due giorni senza il farmaco per l'ADHD. Ho cominciato la terapia, non ricordo esattamente quando. Forse 2 mesi fa? Tre mesi fa? Sta di fatto che alla prima assunzione ho sentito una calma, un silenzio mentale che mi ha rasserenata. E dico un'altra cosa. Dopo quel primo effetto WOW non ne ho avuti altri, anzi.
Ma alla fine tutto parla chiaro. Molta ansia lavorativa (che non mi faceva dormire la notte) è svanita, faccio meno fatica a leggere (perché mi distraggo meno) e di conseguenza a studiare. Solo che non me ne sono accorta finché non sono finite. Le pastiglie.
Mea culpa. Facendo parte di quei farmaci stupefacenti la cui ricetta deve essere ancora scritta a mano, mi tocca attraversare la città per andare dal mio medico di famiglia, e l'unico giorno in cui lo studio è aperto fino alle 19 è il mercoledì. L'aumento del dosaggio le ha esaurite in fretta e mi sono accorta che avrei dovuto chiederne altre solo quando ormai non mi sarebbero bastate. Così ho ridotto autonomamente il dosaggio a 2 pastigliette al giorno ma quando giovedì sono riuscita ad andare in farmacia mi hanno comunicato che forse non sarebbero arrivate in tempo nemmeno per sabato. Ed eccomi qui, modalità zombie, con mille pensieri che si accavallano e una paralisi costante nel fare le cose.
E mi rendo conto ora che sono così, che questa è sempre stata la mia modalità. Che in verità il farmaco funziona.
Anche se al lavoro compio spesso errori di distrazione almeno LO PORTO A TERMINE, cosa prima quasi impossibile perché di fronte a una richiesta, a un problema, mi era impossibile spacchettarlo in pezzi più piccoli. E dopo i primi mesi di panico assoluto ora un po' mi piace.
Rispetto a Java il PL/SQL è più gestibile anche se spesso mi incarto ancora sulle cose più banali.
A fine dicembre io e il mio adorato Cliff siamo stati a San Pietroburgo. Me ne sono innamorata.
Il freddo, la neve, i russi che non parlano inglese, le zuppe, la vodka, l'Ermitage, il silenzio nelle metro e le stazioni così belle, il cuore caldo dei sanpietrobughesi, le strade ghiacciate, l'interno delle case bollenti (dormivamo con la finestra aperta perché il riscaldamento non si poteva spegnere), i rubli, le cose ordinate a caso per incomprensioni di lingua. L'amore.
Da poco ho cominciato a leggere "Delitto e Castigo", abbiamo camminato nelle stesse strade di Raskol'nikov e Sonja, abbiamo visitato la tomba di Fëdor Michajlovič Dostoevskij e ogni volta che si nomina un posto in cui siamo stati, non posso fare a meno di pensare a quanto sia stato bello essere lì.
Piccola ulteriore grande novità. Ho aperto la partita IVA come fotografa. Per ora sta lì, ci sarebbe anche un sito e tutt'cos. Ma il sito non è ancora online, sicuramente aggiornerò anche il blog quando lo sarà.
Stay tuned.
![]() |
Felicità sul fiume Neva ghiacciato |