19 maggio 2013

Berlino 9.05.13 - 3° giorno


Stamani la sveglia ha suonato un'ora dopo... sapevo benissimo che avevamo più tempo e comunque sia saremmo ben riusciti a fare quasi tutto.
Decidiamo, dopo una buona colazione al solito posto, di andare al Checkpoint Charlie. Durante il viaggio troviamo ogni sorta di persona sbronza (più che sbronza sarebbe corretto dire “in coma etilico”) ma nonostante tutto nessuno molesto.

Il Checkpoint Charlie era il terzo checkpoint, quello in cui potevano passare diplomatici e persone con il permesso per il passaggio attraverso il famoso muro di berlino, insomma un posto di blocco. Ora purtroppo è diventato un luogo molto turistico, dove la gente si accalca per farsi la foto con la finta guardia sovietica e/o americana. Il museo del muro (in cui non ero mai stata) è un'interessante raccolta di oggetti che riguardano il muro e la fuga da est a ovest. Fin troppo caro a mio parere. In due abbiamo speso 25 euro di biglietto. Per cui sappiate che si può evitare leggendo un buon libro (ma anche solo wiki) sulla storia del muro di Berlino.




Dal checkpoint charlie e dal museo del muro (nonché l'installazione davanti al museo del muro corredata di foto e spiegazioni) siamo tornati verso Alexanderplatz. Alexanderplatz per me è il principale centro di Berlino, della Berlino est che ancora non si è ripresa. Dato l'orario pensiamo di mangiare al Burger King (il mio fast food preferito, Dolores, era stranamente chiuso, e avrebbe aperto solo mezz'ora più tardi – anche se c'erano i commessi dentro a pulire e l'orario di apertura era da mezz'ora prima).




Al Burger King troviamo dei tedesconi che, con i loro bicchieri dei Rammstein,versano dell'alcol (whisky?) negli stessi e poi li riempono con coca cola. Mentre Fry è andato in bagno ho anche tentato un debole approccio nel mio povero inglese, ma niente. Loro parlavano solo tedesco. Quando gli ho spiegato di aver visto il concerto dei Rammstein in italia, si sono illuminati e in tedesco mi hanno chiesto se fossi italiana. Dopodiché mi hanno chiesto se Fry fosse francese... -.-”

Va bhe, berlino è pienissima di gente ubriaca ma per la maggior parte si tratta di persone non moleste ci sono sempre guardie in giro per cui mi sento relativamente tranquilla.

Il tempo non è dei migliori per cui dobbiamo decidere cosa fare. Optiamo per passare dal Sony Center, un immenso grattacielo con una piazza coperta al centro da una strana cupola. Il negozio della Sony però è chiuso. In effetti ricordo di aver letto di una festa del 9 maggio. L'ascensione! (ci dirà poi Tino che era anche la festa dell'uomo. Come in italia c'è la festa della donna qui c'è anche quella dell'uomo) Controllo su internet ed ecco spiegato perché molti negozi sono chiusi. Pazienza... ci torneremo.





Per cui saltiamo anche l'Apple Store che Fry voleva vedere per andare all'East Side Gallery. Trattasi di una galleria a cielo aperto. Infatti è un pezzo di muro rimasto intatto e dipinto; purtroppo da quando ci ero venuta la scorsa volta i dipinti sono molto rovinati e pare che vogliano buttarlo giù tutto.



com'è ora

com'era due anni fa






Un vero peccato. Da lì proseguiamo per un giro in Kreuzberg consigliato dalla Lonely Planet e troviamo finalmente quel bel degrado che fa parte di Berlino. Street art, kebabbari, parchi tenuti male...






















e alla fin del salmo, trovata una metro, decidiamo di andare alla porta di Brandeburgo, al Reichstag e al memoriale per le vittime dell'olocausto.

La porta di Brandeburgo è assediata dai turisti, impossibile fare le foto, impossibile camminare. Il Reichstag, con mia grossa delusione è sotto prenotazione. Senza prenotazione non è possibile accedervi (2 anni e mezzo fa bastava fare la coda – in ogni caso nessun problema, prenoteremo!).

Al memoriale per le vittime dell'olocausto altra tragedia. E' festa per i berlinesi e sono ovunque. I bambini corrono, i ragazzotti si fanno foto sui blocchi di cemento, c'è disordine in un luogo che per me è come un cimitero.





Decidiamo di tornare ad Alexanderplatz per comprare un cavalletto che ieri abbiamo visto in offerta a 19 euro e che ci seguirà in italia!

Ma non contiamo che anche Media Markt è chiuso. Questa cosa mi piace, nonostante il negozio così grande e centrale hanno molto più rispetto per le festività e il lavoro di quanta ne abbiamo noi in Italia dove in centro città si lavora sempre senza interruzione.

Dato l'orario decidiamo di mangiare, finalmente da Dolores! Prendo il mio burrito preferito, il classic guacamole e Fry si lecca i baffi con un classic pork. Il tutto annaffiato da un'ottima e dissetante Pilsner!

Torniamo a casa (in albergo! Che lapsus), oggi il cielo è stato mutevole. Da sole, a caldo, al nuvoloso, alla pioggia, al vento freddo.
Berlino mutevole.

Scrivo questo diario e con Fry scopriamo che non è possibile prenotare per il Reichstag, tutti i posti sono presi per questa e per la prossima settimana. Peccato.

Vorrà dire che ci torneremo...

Abbiamo passato la serata ad Alexanderplatz.
Quando ci ero stata, due anni e mezzo fa, la piazza era decorata per natale (anche se era ottobre) con i mercatini in casette finto bavaresi di legno. Era tutto pulito e ordinato

Ora la piazza è quella che è: una ex piazza della Berlino est che cerca ancora di riqualificarsi e trovare un suo posto nella Germania unita. Una sorta di piazza Verdi senza Bologna attorno, un mix tra tamarri che trascinano barilotti che sparano musica da discoteca (stile anni 90) a tutto volume e ubriaconi che litigano con i cani dei trombettisti di strada che in realtà sanno suonare solo due pezzi e li ripetono all'infinito. Gli stessi ubriaconi che poi cercano di fare pace con il cane oppure osannano il trombettista come il migliore al mondo. Nella fontana sul cui bordo eravamo seduti, due anatre (due germani appunto) fanno il bagno in mezzo a bottiglie, bicchieri di plastica, rifiuti vari.

Sono contenta di aver visto Alexanderplatz in questo stato. E' questa la Berlino che mi piace.
E sono contenta anche per un altro motivo: mi rendo conto di averla idealizzata troppo e ora che ho visto quanto è sporca, ho conosciuto anche i suoi angoli più cupi e degradati mi piace ancora di più. Vorrei sempre venirci a vivere.

Dove prendere una casa? Non mi importa, mi basta avere la metro vicina, l'odore di metallico che esce dai tombini. Berlino metropolitana.


Qui l'album completo del terzo giorno.

Berlino 8.05.13 - 2° giorno


Con me la sveglia non va mai oltre le 8. E' vero che siamo in vacanza, ma il tempo brutto, le enormi distanze di Berlino, mi costringono a muovermi per tempo. Oggi mi spinge anche la fame, la voglia di colazione, il fatto che vogliamo andare dall'altra parte della città a vedere il Luftwaffemuseum, dobbiamo fare l'abbonamento settimanale, in più dalle 15 è prevista pioggia. Sarà vero? Anche ieri prevedevano un temporale ma ha fatto solo due goccioline. Se siamo attrezzati? Abbiamo un microombrello ma non mi fa paura la pioggia. Questa è la mia settimana, la mia Berlino.

Ieri sera passeggiando per il centro ho notato come fosse ancora in costruzione ogni cosa, come il centro fosse già diverso da quando ci ero venuta 2 anni a mezzo fa. Berlino, sempre nuova, un cantiere a cielo aperto. Vi racconterò meglio stasera, se non faremo troppo tardi. Ho prenotato per una cena a base di spatzle, sempre che ci siano ancora posti disponibili... :)

sono le 21.10, è stata una giornata molto intensa...
dopo la sveglia prestissimo e l'ottimo caffè al bar sotto l'albergo al Bagel Company



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ci dirigiamo verso il Luftwaffenmuseum. E' il museo dell'aeronautica militare tedesca, sulle guide non si trova (anche se alla fine dopo la settimana a Berlino l'ho trovato) e arrivarci è un po' un casino. Innanzitutto sappiate che è gratuito... dopodiché armatevi di pazienza e prendete il primo mezzo che vi porti a Spandau. Poi uscite dalla stazione metro/treni e cercate la fermata del bus 135 direzione Kladow. Il nome della fermata a cui potete scendere è Seekorso. Da lì, lasciandovi la fermata del bus alle spalle, attraversate la strada e andate sempre dritti fino all'indicazione per il museo della luftwaffe. È molto grande e ha un sacco di aerei/elicotteri/mezzi militari/missili/radar. Quelli all'esterno purtroppo non sono tenuti molto bene, ma nei due hangar ci sono alcun gioiellini che se siete appassionati vi faranno strabuzzare gli occhi di piacere!








inquietanti simboli

io ero in un'altra dimensione



Sapendo che la visita sarebbe stata lunga stamani ho buttato giù dal letto Fry alla buonora. Davano anche maltempo dalle 15 in poi (ma meno male no, c'era il sole!). In effetti la visita vera e propria è durata fino alle 13-13.30 e poi ci è voluta un'altra ora per tornare. A pranzo ci siamo fermati in un posto tipico, dietro alexanderplatz, Zur letzen Instanz.


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Io ho preso un similpolpettone con patate (ottime) e verdurine cotte. Fry ha preso una cosa che sembrava simmental, carne gelatinosa e fredda con una salsa agrodolce fatta probabilmente con frutta. Ne ho assaggiata un po' ed era ottima.
Il tutto corredato da birra e coca cola e il totale è stato di 28 euro. Non male pensando che il piatto era davvero gigante e io l'ho quasi abbandonato tutto.

Fry aveva sentito parlare dai suoi colleghi del museo della DDR. Io non ci sarei voluta tornare perché lo avevo già visto e ormai conosco bene quel periodo, ma Fry era curioso... la visita è stata piacevole e il museo non costa tanto, circa 6 euro. Inoltre mi sono portata la mia Exacta 1b che è una macchina fotografica prodotta dalla Germania Est in quegli anni e dentro il museo ho fatto una foto a Fry usando quella macchina. Megaspocchia.

Inutile dirvi che a quell'ora si erano fatte le 18 circa, mi mangio un bel currywurst come avevo promesso, ci informiamo per salire alla torre della tv ma costa qualcosa come 12 euro e rimandiamo... nel frattempo io vorrei un'altra birra e ci sediamo in un bierbar. Prendiamo questa pilsner di queste parti che si chiama berliner kindl. È leggera, giustamente amarognola, ottima e dissetante.




I nostri vicini di tavolo mi dicono una cosa in quella lingua a me incomprensibile e così affascinante che è il tedesco: non capisco. Glielo dico in inglese, ma non capisce lui. So che c'entra la macchina fotografica perché me la indica e indica Fry ma non capisco.
Dopo un po' di chiacchiere inutili dato che non ci si capiva, finalmente ha usato i gesti: quel magnifico vocabolario del corpo che noi italiani conosciamo così bene. Ha fatto il gesto di farci una foto, fare una foto a entrambi e allora ho detto “ja, danke!”


Dopo altri cenni su come si usava la reflex ce l'abbiamo fatta ed ecco la foto.

Facciamo giusto un giro da Media Markt (mediaworld) ad Alexanderplatz – qui i negozi di elettronica sono fornitissimi e ho buttato l'occhio su un treppiede per la macchina fotografica niente male. Costa solo 19 euro... potrebbe essere l'acquisto di domani! E domani sera foto in notturna...

Ora siamo cottini, ci sarebbe da cenare ancora, mi piacerebbe mangiare un burrito da dolores ma sono ancora piena dal pranzo e non so fino a che ora dolores è aperto. La metro fino a mezzanotte e mezza, quindi ottima cosa...

Ah Berlino

mi sta venendo un'idea pazza.. e se mi facessi un minuscolo tatuaggio con qualcosa di stilizzato che mi ricordi Berlino? Mi basterebbe anche solo una B piccola piccola tatuata da qualche parte. Da fare in questa città per ricordarmi, quanto mi piace, quanto la porto con me.

Dolores purtroppo chiude alle 22, secondo foursquare è impossibile trovare un locale aperto dopo le 22, e vi darei ragione se non ci fosse local di Google il quale mi informa che ci sono un botto di locali in zona aperti fino a mezzanotte.

Proprio uno, a un numero civico di distanza dal nostro, mi intriga, si chiama transit.

Transit, un locale giappo/cino/thailandese di quelli che non capisci bene che cucina facciano. Transit, un locale così fighetto che praticamente è come una cena al buio.





Ci addentriamo e scopriamo che non è caro. Un piattino costa 3 euro. Prendiamo per cui due porzioni a testa di cose indefinite e, lo dico per la vostra salute mentale, mentre gli smoky sate  sono ottimi – ma vi deve piacere la salsa agrodolce – evitate, per carità divina, a meno di non volervi suicidare, gli involtini che prendono il nome di almost nude. Sono involtini di pasta di riso, freddi, con dentro insalata, nudles, maiale forse e una quantità industriale di menta il cui sapore dolciastro (nonostante i litri di salsa con cui tenterete di annegare il tutto) vi porteranno a masticar all'infinito per il terrore di buttare giù il boccone e sentirvelo risalire di nuovo. Gli altri piattini erano buoni, anche simpatici, ma questo per l'amore di buddha NON prendetelo assolutamente.
Dato che ho deciso di bere quasi esclusivamente birra, vi rendo partecipi del fatto che la mia assunzione di birra odierna è pari a 3, ieri sera ne ho presa un'altra ma oggi purtroppo ho dovuto prendere anche un bicchiere d'acqua per non morire di sete. A tutti coloro che sono preoccupati per il mio fegato non preoccupatevi, è sano e reggerà la birra ben volentieri. Dato che qui costa meno dell'acqua e io l'apprezzo molto di più non vedo perché no. Sono in vacanza a Berlino o no?

p.s. Ho sentito il compagno di accademia di mia sorella, Tino. Venerdì sera fa una megafesta, sarebbe carino andarci ma non so quanta gente c'è, non so che gente c'è. Inoltre mi piacerebbe visitare il suo studio.

Qui l'album completo del secondo giorno

16 maggio 2013

Berlino 7.05.13 - 1° giorno




Berlino, la città dei donnoni, della lingua sconosciuta. Berlino che tanto ho idealizzato, con la sua torre della TV e i palazzoni sempre in costruzione. Berlino che non si ferma mai, stupenda nel suo grigiore, nel suo verde, nel suo incrocio di culture. Berlino che va in bici, Berlino e lo sguardo che spazia.

Atterrare di nuovo qui e sentire certi odori mi riporta in mente quando ci sono stata meno di 3 anni fa. Berlino sempre diversa.

Sono le 20.14, siamo in albergo e ho fame. Ho voglia di un Currywurst ma vorrei anche qualcosa di diverso. Un wok away per esempio, in cui vendon cibo cinese nel caratteristico cartone che tanto amiamo nelle serie televisive americane. Vorrei degli spatzle da innaffiare con buona birra. Ma più di tutto non vedo l'ora che sia domani e riprendere la metropolitana. Berlino da viaggiare, Berlino da visitare.

Cena a wok to walk, nudles e condimenti. Non male, davvero. Peccato che si tratti di una catena, mi piacerebbe mangiare in un posto meno conosciuto. Il porcaro come quelli sotto casa in Italia, che conosci e chiami per nome.



Berlino tutta da odorare, da assaporare e mangiare.

Il primo giorno è solo una passeggiata, una cena e il riposo per cominciare la vera vacanza che comincerà domani.

Un paio di cifre e un paio di luoghi.

Abbiamo preso un volo Lufthansa partito da Bologna il 7.5.13 alle 16.15 e atterrato a Berlino Tegel alle 17.50. Costo del volo totale a/r per due persone euro 257,66.

Dall'aeroporto Berlino Tegel arrivare ad Alexanderplatz è un attimo, prendendo il bus TXL che fa capolinea ad Alexanderplatz. C'è una macchinetta appena all'uscita dell'aeroporto per fare i biglietti, dovrete fare un biglietto per le zone AB dal costo di 2.40 euro se non ricordo male.

Il nostro hotel è vicino ad Alexanderplatz e ci siamo andati a piedi. L'albergo in questione è easyhotel, economico e senza servizi (se li volete li pagate). Starci 7 notti ci è costato 323 euro in totale.

L'albergo si trova a Rosenthaler strasse 69, qui il percorso a piedi da Alexanderplatz all'albergo.


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Una passeggiata dopo cena è obbligatoria. La torre della TV è affascinante di sera. All'inizio nemmeno la calcoli, poi è parte integrante della tua vacanza, un punto di riferimento. Poi parti, e alla fine ti manca.




Qui un piccolo album di foto fatte dal cellulare dei giorni di vacanza.

02 maggio 2013

Mi sono svegliata ieri mattina in preda a contrazioni intestinali fortissime.
In termini tecnici, lo squaraus.

Oltre a quello mi erano arrivate anche le mie cose dopo un mese e una settimana di ritardo (nemmen tanto a dirla tutta).

Sono tornata a letto e ho fatto un sogno. Ho sognato di essere incinta. Di tre mesi.

Mentre le persone accanto a me mi rassicuravano del fatto che tutto sarebbe andato bene, che è bello avere un figlio, che la maternità, che la paternità, che sentirlo crescere in pancia e tutte queste cose qui e io mi stavo rassicurando, mi sono ricordata del fatto che io NON voglio un figlio. Nel sogno ero conscia che mi erano arrivate le mestruazioni e così lo dissi ma qualcuno mi rispose che piccole perdite di sangue in gravidanza erano normali.

Allora ho cominciato a urlare e sbraitare di voler abortire ma al terzo mese era tardi per fare qualsiasi cosa. Fine del sogno.

01 maggio 2013

Feuer Frei

La sera del 26/4 oltre a festeggiare il mio compleanno, qui a Bologna c'è stato un evento più unico che raro: il concerto dei Rammstein (che ben consci del mio compleanno hanno pensato di farmi una festa a dovere, con un sacco di gente, bella musica e spettacoli pirotecnici).



Inutile dirvi che il concerto è stato meraviglioso. Da quella distanza sentivo il calore delle fiamme, l'odore di cherosene, le vibrazioni del pubblico, la maschia voce di Till, il fascino del tedesco. Non voglio sbilanciarmi ma credo sia stato il più bel concerto mai visto (70 euro ottimamente spesi). Ringrazio anche Umberto e Roccio che sono venuti da Firenze apposta sperando in un'esplosione di bocce e culi e cosce non verificatasi (in effetti a parte magliette nere o persone particolarmente truccate erano tutti abbastanza sobri).

Quando vado a questi concerti molto grandi passo da un momento di delirio e felicità totale a un post concerto di depressione in cui un po' invidio questi artisti e un po' mi rendo conto che la mia vita, per lo meno quella lavorativa è una merda. Così prima di passare alle lamentele vere e proprie vi posto qualche video fatto da un'amica che era seduta dalla parte opposta.

Dovete capire che Till è una sorta di sex symbol per me, un Piero Pelù tedesco ma molto più maschio, che mi riporta all'adolescenza più cieca, quella fatta da tanti ormoni e poi, forse, un cervello.

Rifatevi gli occhi, io questi video li ho visti e rivisti più volte, oltre ad essere stata al concerto e a stare stressando Fry da giorni, nonché a pensare seriamente di tornare a Luglio a Roma a sentirli...




















Questo solo per farvi capire che razza di spettacolone abbiano fatto. Inoltre, da bravi tedeschi, hanno cominciato alle 21 in punto. Testimoni hanno raccontato di averli visti arrivare alle novemenocinque, e poi si dice degli svizzeri.

Dopo il concerto ci siamo beccati con altri amici e Fry che è passato a recuperarci e siamo andati a becri una birra. Non so se è stato il freddo post concerto (che freddo non faceva ma dentro posso affermare sul serio che ci fossero le fiamme dell'inferno) ma domenica notte ho vomitato, lunedì sono stata a casa, ma con gran coraggio martedì, ieri, sono tornata al lavoro, e oggi, giornata  di sole e festa, sono chiusa a casa perché (scusate il francesismo) "piscio dal culo" e sono un po' disidratata.

Il ritorno al lavoro è stato traumatico. In più una mia collega (penso di poterla definire correttamente un'amica) ha deciso che il 31 luglio, ultimo giorno del suo contratto, sarà il suo ultimo giorno in azienda. Mi spiace a livello personale ma la capisco tantissimo.

Lei lavorava, e viveva, in un'altra città da 11 anni per questa azienda. Il megadirettore l'ha personalmente voluta a Bologna dopo che quel magazzino è stato chiuso. Lei si è trasferita qui nella speranza in futuro di far trasferire anche il fidanzato. Però le hanno fatto un contratto a termine fino al 31/7 (aveva infatti un contratto a tempo indeterminato). Non chiedetemi perché. L'hanno nominata viceresponsabile e senza spiegarle granché, l'hanno messa lì a un lavoro di responsabilità e a uno stipendio pari al nostro. A stretto contatto con la nostra responsabile che, purtroppo, non è molto abile nei rapporti sociali. Lei aveva cominciato a dimagrire, non dormiva, aveva mal di pancia e quindi ha preso una decisione. Tornare nella sua città.
Ma prima ha fatto una cosa che merita tutta la mia stima. Ha chiesto un colloquio privato con la responsabile e il megadirettore, e con loro due lì davanti ha sviscerato tutto quello che c'era da dire. Che la responsabile le aveva detto di fare la Hitler con noi per tenerci in riga (questa cosa in effetti l'ho sentita con le mie orecchie quando ero seduta lì) e poi la accusava di creare una brutta atmosfera al lavoro, non la salutava mai, non le dava credito mentre dava credito a due personaggi che te li raccomando (alcune persone possono capire di chi parlo se dico duckface?), ha sviscerato davanti al megadirettore il fatto che la responsabile fosse assolutamente disorganizzata e in ufficio si lavorasse male, e che creasse proprio lei un ambiente ostile.
In tutto questo lei non ha detto niente, non ha risposto alle accuse, poi però è stata 40 minuti in colloquio personale con il megadirettore che chissà che le ha detto.

In tutto questo sia io e che una mia amica/collega dark stiamo sempre male, lei anche per motivi personali, io ogni due-tre mesi ho qualcosa di psicosomatico. In generale sono diventata molto apatica.
Essì, ditemelo, "baciatiigomitituchehaiunlavoro", sono stanca di sentirmelo ripetere. E' per colpa di queste affermazioni che ora le gente accetta qualsiasi compromesso per lavorare. Abbiamo scelta? No? Io ho scelto di lamentarmi del mio lavoro di merda ma me lo tengo finché non trovo altro, spero in fretta. Intanto ho un colloquio, non vi dico comecosaquando per scaramanzia. Ma incrocio le dita. Per me sarà una enorme conquista non lavorare più il sabato e tornare a orari decenti a casa. Poter fare la spesa normalmente, tornare a cucinare, fare tutte cose che magari voi fate normalmente e dite a me baciatiigomitichehaiunlavoro. Sono arrivata a sperare di aver la febbre per starmene a casa e oggi, nonostante i dolori di pancia, sono contenta al pensiero che passerò i prossimi due giorni a casa, anche perché non credo che questa cosa si risolvi presto e voglio essere in formissima per Berlino.

Vi lascerei con una canzone del giorno, ma ve ne ho lasciata più di una poco su. Grazie a tutti per la bella esperienza, la bella serata. Andare a vedere questo concerto mi ha dato una nuova spinta per rimettermi a studiare il tedesco (se cambio lavoro sarà più facile per me fare un corso serale ad esempio) e riprendere a suonare il basso.

25 aprile 2013

Manca poco


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15 aprile 2013

Solitudine e fastidio

Non ricordo più da quanto non scrivo, non ricordo più in generale. Mi sento soffocata sotto un macigno da cui non riesco ad uscire. E se ce la faccio ho tempo solo di tirare un lieve respiro prima di tornare di nuovo in apnea.
Sto passando nuovamente un periodo orrendo al lavoro. Mi sento spenta, vivo in un mondo parallelo, a volte fisso il vuoto e poi mi rendo conto che il telefono squilla, e squilla, e squilla.
Ho tempo per un paio di amici, per Fry, per le mie cose. Solo alcune cose. E basta.
Lo scorso weekend con Chiarina, una sera fantastica (diobenedicagliamici) questo weekend a Entomodena (vivagliamicidellepiantecarnivore). Ho visto un ragazzone conosciuto ormai 10 anni fa, appena cominciato a coltivare, a breve papà, uno dei coltivatori migliori d'Italia. Non lo avrei mai detto ma l'ho visto così sereno che un po' l'ho invidiato. Io non mi vedo mamma da qui a un milione di anni (e che nessuno si azzardi a mettere di mezzo la natura delle cose che me lo sbrano).

Da Entomodena sono venuti via con noi: tre Extatosoma tiaratum (generoso dono del mio "socio" in affari entomologici), un Phyllium philippines, sei larve di Chlorocala africana oertzeni, una formica regina di Lasius emarginatus e un pezzo di rizoma di una Sarracenia divisa lì per lì dai miei amici carnivorofili. Ho passato una bellissima giornata, mi sono ricordata perché mi ero tanto unita a quel gruppo, perché non è solo di piante carnivore ma è proprio il fascino della natura, la curiosità per la margheritina sbocciata, l'amore per le forme di vita (anche gli insetti). E ora sono stanc;, di essere rientrata al lavoro, di fare tutto di corsa, svegliarmi 5 minuti prima per bagnare le piante, controllare gli insetti, dare la pappa a Maya e sapere di cominciare ogni giorno così fino al prossimo weekend sperando di non dover lavorare quel sabato...

02 aprile 2013

Quando passi una notte semi-insonne i tuoi movimenti mattutini non sono normali. Il tempo rallenta, il mondo quasi si ferma e alla fine non sei più tu ma solo l'immagine di te che compie i soliti riti, quelli monotoni, di ogni mattina.