30 marzo 2011

Colloquio un po' così ma weekend decisamente cosà

Giovedì scorso al corso è stata una giornata pacco. Dopo le prime due ore abbiamo avuto tre ore di buco, così decidiamo di andare a fare un giro all'Auchan. In quel dell'Auchan mi chiama un'azienda per un colloquio. Io, che già so dove voglio fare lo stage, rispondo con uno spocchiosissimo "Non ho da scrivere, semmai la richiamo". Mi rispondono che mi avrebbero mandato una email. Colloquio fissato per il giorno successivo. Controllo e non hanno sedi a Bologna, sarà stata la responsabile del mio corso a mandare il curriculum. Ma a quanto pare nemmen lei. Ricontrolla e nulla, dice che a questa azienda ha mandato tutti i curricula tranne il mio. Va bhe, io vado, se non altro per la curiosità di sapere da chi hanno ricevuto il curriculum.
Mi presento, mi fanno attendere, mi spiegano di aver ricevuto il mio curriculum da R. Cavoli è vero, R. mi aveva detto che avrebbe mandato il mio curriculum alla sua azienda perché "E' bene fare colloqui per sapere cosa vuoi e cosa vogliono da te le aziende". Così facciamo questa chiacchierata tra donne, che non mi pare essere andata nemmen troppo male. Peccato che non molto tempo dopo avrei avuto il treno e cominciava a farsi tardi a sentire di cosa si occupa l'azienda, e trick e track, e il test di autovalutazione, e ognicosa.
Così appena terminato il test faccio una cosa che mai andrebbe fatta: dando per scontato che il mio colloquio fosse terminato mi alzo in piedi come per andarmene via. A loro non resta che stringermi la mano e salutarmi (grazie anche a voi per la bella chiacchierata). Tra le altre cose mi hanno chiesto come mai il mio curriculum non figurasse tra quelli spediti dalla responsabile del corso "non è che lei ha già trovato l'azienda per lo stage? eh?": ho spiegato (ehm cough cough) che in verità avevo fatto altri colloqui e la responsabile preferiva adesso "mandare avanti anche altre persone". Comunque colloquio terminato e corro a prendere il treno. Era la giornata del "regala un libro a uno sconosciuto", promossa dal sito leggereleggereleggere.it. Così vado alla Feltrinelli della stazione, compro un "L'ultima Lacrima" di Benni. Cerco in stazione un possibile destinatario (dopo aver scritto a matitina una dedichina semplice semplice) e trovo una ragazza col portatile simile al mio.
E' lei.
Allora mi avvicino e le dico "scusa, posso rubarti un minutino?"
mi guarda come si guardano i tossici della stazione che ti chiedono monete per comprare il biglietto per tornare a casa e te studi il suo viso per sapere se la tua monetina sarà quella che lo aiuterà a mangiare o a farsi di nuovo.
Le spiego che è la giornata in cui si regala un libro a uno sconosciuto e che avevo scelto lei per l'esperimento. Gelido sorriso e un "ok" un po' infastidito, seguito da un "grazie" totalmente tirato.
Mhm.
Ci rimango un po' male.
Comunque vado al MacDonald's che ho una fame bestiale e piglio le due cose più golose del mondo: una ciambella e un muffin al cioccolato. Mentre attendo sotto il tabellone degli orari di partenza dei treni e sbrano le mie due dolci merendine arriva la ragazza di cui sopra: "ciao sei tu quella di prima del libro?"
mhm, ma come? non passo certo inosservata con i miei capelli viola. Va bhe, ti perdono ma dimmi "Sì sono io"
Mi dice che prima l'avevo colta alla sprovvista e che voleva ringraziarmi tanto, è proprio una bella iniziativa, questa. Mi spiega che l'anno prossimo vorrebbe partecipare anche lei e mi fa mille sorrisoni.
Oh, così va molto meglio, penso.

Intanto prendo il treno per correre da Iolao, visti i casini con trenitaliamerda nell'acquisto dei biglietti, ho comprato i biglietti del treno precedente a quello che prendo di solito. Il programma del weekend è questo. Stiamo venerdì sera a Bologna (tralaltro siamo andati al cinema a vedere un film paccosissimo, però chissene) e sabato mattina, con molto sciallo, molto polleggiati, scendiamo a Firenze in macchina. Sabato sera suonano i Punition Babek, gruppo in cui suona Marco, e non voglio perderli.
Così venerdì sera stiamo insieme, andiamo al cinema, andiamo al pub. Vorrei parlare un sacco di Iolao, ci sarebbero tante cose (e tutte belle) da dire, ma ora non è tempo, non è luogo, così accontentatevi degli sprazzi che potete intuire qua e là.
Sabato ci svegliamo tardissimo, tipo alle 11.30 (avevo detto a E. che ci saremmo sentiti per 11.30!). Così facciamo colazione (fiesta e caffè, doccia e bidet.. ah non faceva così la canzone?) e ci lanciamo in autostrada. Devo dire che da passeggero ogni tanto ho avuto strizza, ma mi sono comportata piuttosto bene (le paure vanno affrontate del resto, no?). Arrivati a Firenze lasciamo la macchina a Rifredi (il viaggetto è durato poco più di un'oretta) e prendiamo il treno per Santa Maria Novella dove ci attende Gianni. E poi, mangiato panino veloce al Mac, andiamo davanti all'Edison dove aspettiamo E.
E. ci propone un caffè alle Oblate, mai stata ed effettivamente ne è valsa la pena. Da lì sentiamo a tratti Francesca che non ce la fa a raggiungerci, e Roccio che ci avrebbe raggiunto da lì a poco.
Alla fine ci ritroviamo tutti al MelBookStore dove io non ho trovato Roccio (ma Iolao sì). Tutto bene, nessuna rissa, per cui sono contenta. Abbiamo fatto un bel giro, chiacchierato, riso, preso un gelato al Vivoli (gelato minuscolo però chissene, è una gelateria storica), presa una schiacciatina (ottima tralaltro) e poi tornati via. Iolao mi ha accompagnato alla pizzeria e poi è andato via. Ha però conosciuto gli altri ragazzi, tranne Marco, che peccato, ci tenevo che si conoscessero. Ma Marco stava ancora provando e ci avrebbe raggiunti a breve. E così anche lì, breve interrogatorio su Iolao, ma come, ma perché, ma chi è, ma quiesuegiù, e Stephen "sembra proprio un bravo ragazzo", sì lo è.

Ci raggiunge Marco e mi fa il terzo grado, è un po' contrariato dal fatto che non ascolti metal ma l'ho rassicurato perché gli garba il rock anni '70 e così ha quasi approvato. Poi tutti insieme al Koriboroo, musica, foto e filmati di cui vi lascerò brevi spezzoni qui sotto.
Poi a nanna da Francesca e avevamo sì un gran sonno ma alla fine si è rimaste a chiacchierare fino alle 4 del mattino e il giorno dopo, bhe ci si è svegliate appena in tempo per cucinare perché ci avrebbero raggiunti Roccio e Stephen per la pappa. Roccio mi ha regalato l'ultimo libro di Saviano, che ho cominciato a leggere e devo dire, Saviano scrive molto bene.

Ieri psicocosa, appuntamento difficile, si sono trattati temi delicati e ho tremato come una foglia tutto il tempo e avevo gran lacrimoni che però, come al solito, non volevano uscire. Mentre la scorsa volta ero uscita svuotata, questa volta sono uscita parecchio giù, ma sono sicura che mi si stia smuovendo qualcosa e devo solo lasciare che le cose facciano il loro corso. Mi ha lasciato dei compiti per casa (sì, proprio così) e ora penserò a delle cose. Sono certa che uscirò da questa cosa ancora più forte e che, anche se non sembra, qualche chiacchierata con uno specialista farebbe bene a tutti. Solo per capire su cosa puntare, su noi stessi e quali mattoni lasciare cadere giù per proseguire più leggeri.

Oggi invece mi è successa una cosa bizzarra che comunque conferma che l'immagine che abbiamo di noi spesso si riflette all'esterno e ci rimbalza addosso come un boomerang. Dicevo a Iolao che oggi mi sentivo particolarmente carina: a volte mi capita.
Vado a comprare i biglietti del bus da un tabaccaio.
Mi dice "Oh: i jeans come la borsa"
"Scusi può ripetere?"
"Sì, dico, i jeans come la borsa"
In effetti ho una borsa di jeans.
Dico "Sìsì, è vero" prendo intanto i biglietti
Mi guarda e mi dice (era un ragazzotto, forse della mia età) "Viola"
Lo guardo un po' smarrita e dico "Ah i capelli"
"Sì, i capelli viola, non li avevo mai visti prima"
"Bhe sì non sono molto comuni"
"Non sono mai uscito con una ragazza con i capelli viola"
Silenzio imbarazzato, alché dico "Ah no?" ed evito il suo sguardo
"No, sai, dovremmo uscire insieme"
"Eheh" mia risata imbarazzatissima
"Il tuo ragazzo sarà felice"
Evvai, sta cercando di capire se sono impegnata, ho una via di fuga "Sì in effetti gli piacciono molto"
"E' l'unico al mondo ad avere una ragazza con i capelli viola"
"Bhe no, non sarò l'unica ragazza al mondo". Guardo i biglietti,guardo lui, e dico "Va bhe grazie comunque, buona giornata" ed esco.
Ora tolta l'intraprendenza del tizio, che comunque non sembrava essere troppo in sé, probabilmente è vero che l'immagine che abbiamo di noi è visibile all'esterno.
In ogni caso la canzone del giorno è: My Fallen Angel Midge Ure. Quando ero piccola mi ero comprata la cassetta di questo tizio perché avevo sentito in tv lo spot della Swatch e mi era piaciuta un sacco questa canzone.


ed ecco una foto e i video della serata con i Punition Babek, un altro genere. Ma le cose non si escludono. E faccio convivere Midge Ure e i Pantera nella stessa compilation.
Grazie.



Ed ecco i video.
Chiedo scusa se ho fatto errori ma ho scritto di corsa e nemmen tutto. Però vi abbraccio tutti. Momento commozione che sto ascoltando My Fallen Angel. Ora mi passa eh :)

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