14 maggio 2006

Inline skating

Quando avevo 14 anni circa, un caro amico comprò i primi pattini in linea che io avessi mai visto. Erano dei Rollerblade. Mi piacevano da matti.
Decisi di imparare a pattinare.
Comprai i miei pattini: marca Roces, modello Tokyo. Mi ricordo che comprai i Roces invece dei Rollerblade perché costavano meno, ma devo dire non mi sono mai trovata male. Le prime spinte furono pessime. Alle rampette dei marciapiedi cadevo sempre, ma per fortuna il mio amico Rollerblade era contentissimo di darmi una zampa. In quell'anno le donnine che portavano quei pattini erano davvero pochine. Ben presto, oltre a me e a Mr.Rollerblade vennero a pattinare con noi quasi tutti gli altri del gruppettino di amici. Era una cosa molto carina, partivamo da un parco vicino casa (la Pellerina) e arrivavamo al Ruffini, un altro parco due quartieri più in là. Più o meno ci volevano 20 minuti andando tranquilli. Arrivati lì i miei amici allenavano la loro competizione sulle rampe. Io invece mi sedevo sulla panchina davanti alla rampa e socializzavo con gli skaters. Con alcuni di loro avevo stretto un bel rapporto di amicizia.
Più di tutti ricordo Ciava. Ricordo la prima volta che ho visto Ciava. Piccolino, capelli biondi e lunghi fino alle spalle, ondulati. Skater.
Lo skate a differenza dei pattini ha sempre suscitato in me un fascino particolare. Forse perché ho provato ad andarci e l'ho trovato davvero difficile. Forse perché essendo slegato dai piedi è difficile da controllare, non so. Uno skater, ai miei occhi di ragazzina, aveva sempre qualcosa in più di un pattinatore. Ciava e io siamo diventati ottimi amici nel tempo. Ogni pomeriggio ci vedevamo alla rampa, sempre gli stessi e io e lui scambiavamo quattro chiacchiere. Ai tempi del noncellulare era così: ci si scambiava i numeri di casa e ci si sentiva dopo cena. Io e mia sorella ci alzavamo di scatto gridando "E' per me!" correndo verso il telefono e litigandocelo.
Erano anni stupendi. Ogni pomeriggio si andava al Ruffini, appuntamento davanti alla rampa.
Conobbi presto anche Spazzolino così chiamato per la sua fantastica cresta riccia. Uno skater di cui io ero cotta. Di 5 anni più grande. Mi piaceva da matti, non so ancora perché. Era piccolino anche lui di statura, aveva questa strana pettinatura e due occhi neri piccolissimi. Le ho provate di tutte con lui, ma la nostra differenza d'età, che ora non conterebbe nulla, ai tempi era insostenibile. E poi a quei tempi ero pari a un ranocchio e non avevo molto successo con i ragazzini.
C'era poi Stefano, se non ricordo male. Ci provava spesso con me come con tutte. Anche Robocop era uno sciupafemmine, molto carino, soprannominato così per la sua "scioltezza" nello skating.
Alessandro era invece una versione italiana di Di Caprio, che ai tempi andava molto. A me piaceva molto e abbiamo avuto una storiella di qualche settimana. Poi lui non ha avuto il coraggio di lasciarmi e ha mandato il nostro amico comune, ovvero quello che mi ha insegnato a pattinare, a dirmelo. Alessandro era un pattinatore. Di lui ricordo un buon profumo di ammorbidente del maglione che mi ha imprestato, le corse che faceva sul prato con i pattini ai piedi per raggiungermi, le sue carinissime lentiggini.
C'era anche il Nazi, skater, detto così per le sue ideologie non proprio sinistroidi. Il Nazi parlava pochissimo, ogni tanto sorrideva. Ricordo di aver tentato più volte di parlare con lui e di non esserci mai riuscita. Queste sono le persone che ricordo meglio del parco Ruffini. Un giorno la vecchia rampa è stata sostituita con una nuova, più alta ma troppo corta, troppo pericolosa, in cemento. Molte delle persone che andavano lì hanno cercato altri posti per skattare. Ben presto il gruppo si sciolse. Tranne me e i miei amici, ovvio. Noi nel mentre ogni tanto andavamo anche alla Pellerina dove avevamo un altro giro di amicizie alla pista di pattinaggio.
Tra questi ricordo Saverio. Tra me e Saverio c'è sempre stata una gelosia/cotta implicita, di cui ogni tanto si notavano gli effetti. Lui era fidanzato con una ragazza che non poteva vedermi, sapeva che avevamo un rapporto molto speciale, che parlavamo molto. Che spesso veniva a prendermi con la moto e andavamo a passeggio in giro.
La cosa più pericolosa che abbiamo fatto è stato andare in due sulla moto, io seduta dietro con i pattini ai piedi, e altre 8 persone attaccate dietro la moto, in pattini. Siamo stati molto incoscienti ma è stato divertente. Gli automobilisti ci guardavano come fossimo stati degli alieni.
Del giro della Pellerina c'erano anche Campanellino, una mia compagna delle medie che portava sempre dei campanelli attaccati ai pattini, e Dennis, con cui ho avuto una piccola storiella. Saverio, Campanellino e Dennis pattinavano e indossavano i pattini "classici" non in linea. Di Saverio ricordo: il suo abbraccio sincero dopo un mio lutto, il suo sguardo lievemente geloso quando cominciavo una nuova storia, il colore rosso della tintura di iodio che ha usato per medicarmi la ferita di una brutta caduta.
Scrivo tutto questo perché oggi avevo una gran voglia di pattinare. Ma proprio tanta. Così sono andata in cantina e l'ho smontata completamente per trovare i miei vecchi pattini. Non li ho trovati. Mi sono ricordata di averli usati l'ultima volta col mio ex storico, con cui ero andata a convivere. E' molto probabile che non esistano più sulla faccia della terra, che siano stati buttati, o che comunque non siano "rintracciabili". Ho deciso quindi di comprarmene un nuovo paio.
Non sarà uguale, non ci sarà nessuno al mio fianco che dirà cavolate come "siamo i falchi della notte" quando insieme si pattinava la sera tardi. Non ci sarà nessuno con cui sdraiarsi sulla pista a prendere il sole. Però sarà bello lo stesso.
In termini pratici, ho voglia di muovermi un po', e dato che è un pensiero che mi capita di fare davvero pochissime volte, voglio approfittarne. Del resto se mi iscrivessi in palestra la mollerei, perché non mi piace. Non mi piace fare attrezzi e non mi piace andare senza nessuno in una stanza piena di persone circondata da specchi a fare finta di essere un minimo coordinata.
Però mi piace andare in pattini.
E pattini siano.

Canzone del giorno: Don't call me white NOFX

24 commenti:

Piggio ha detto...

:) simpatico il tuo scorcio di vita!

Zion ha detto...

O_O lo sapevo che io e te abbiamo avuto vite parallele.
Anche io ho avuto un fidanzato con cui sono andata a convivere, nonostante la giuovine età.

Tra l'altro, anche io andavo in rollerblades, e mi ha sempre affascinato lo skate - ma poi ho finito col fare snowboard. Se cadi, la neve difficilmente graffia la pelle.
Prima o poi si finisce a Bardonecchia, ti devo insegnare :D

Zion

Carla ha detto...

Ahaha, non so andare nemmeno sugli sci. E' impresa ardua farmi vincere la paura della velocità ;-)

Davvero ardua..

Piggio ha detto...

carla io invece so andare solo sullo skate,
non è così difficile,lasci solo qualche pezzo di te lungo la strada, ma poi si impara!
zion.. la neve me la sogno la notte! sigh

Carla ha detto...

Quanta roba sapete fare! Io non so andare nemmeno in bici!! eheh

Anonimo ha detto...

se torni a pattinare vai al valentino, meno marciapiedi ;)
cc

Carla ha detto...

troppe discese :-)

mi schianto!

troppa gente: la investo!

troppi risciò!
eheh

ho deciso che farò da casa a lavoro in macchina. per me significa una ventina di minuti di movimento all'andata e una ventina al ritorno.. non è male! altro che palestra!

Fly ha detto...

Non sai andare in bici???!!!


Il delirio di Fly riprende, e continua

Carla ha detto...

è tutta colpa vostra che non state attenti!! l'ho scritto un bel popo' di volte che non so andare in bici.
adesso tutti nell'angolino in punizione!
eheh
Carla

Fly ha detto...

Ma infatti lo dicevo apposta! Mi ricordavo bene di questo particolare, e credo di averci scherzato su già due o tre volte, eheh!

Fly ha detto...

Insomma sono una rompipalle, via! ;P

Carla ha detto...

Insomma, vado io nell'angolino, via.
Come dite voi toscanacci.. via :-)

Anonimo ha detto...

ti hanno mai detto che hai un talento nel raccontare?
impressionante.

Carla ha detto...

grazie drest :-))

grazie grazie grazie

Una Carla che se l'è fatta addosso

Anonimo ha detto...

che bei tempi... anche io andavo al ruffini in rampa prima di scoprire lo skate... per poi scoprire lo snowboard e dimenticare tutto il resto.

anonimo di forno di coazze

Carla ha detto...

e allora riacchiappa lo skate che ci andiamo a fare un giro.. :-)

Anonimo ha detto...

assoulutamente si!!!!!!

se vieni sul messenger ti dico dove e quando!!!

Carla ha detto...

ma tu non avevi l'account yahoo? non posso avviare gaim. sono in fase di partizionamento.. scrivimi una mail. è nel mio profilo!!

Anonimo ha detto...

quanto scrivi.....

Carla ha detto...

lo so che ti piacciono i post più corti. mi impegnerò :-)

Piggio ha detto...

però ti si legge benissimo

Bungler Butterfly ha detto...

Ma che bello questo post sui tempi andati *_*
Mai saputo usare né pattini né skate però O_o

Anonimo ha detto...

Andiamo Carlèèèèè sò due giorni che non hai idee???

Carla ha detto...

Rob, questo post l'ho scritto solo ieri, o no? Forse no :-)

Di idee ce ne sono. oggi sono nelle curve col lavoro. strano eh? :-D

stasera scrivo un bel post per farmi perdonare: promesso..