Per gli amanti del brivido consiglio un trattamento da adrenalina pura. Non bungee jumping, non parapendio o paracadute, e nemmeno la scalata dell'Everest. Basta una semplice ricorrenza con i miei parenti. Chessòio, ad esempio il battesimo che c'è stato oggi, a Milano.
Il tutto comincia con la partenza in ritardo, da Torino, con annesse e connesse colpevolizzazioni altrui. Esempio pratico, mio cognato guida a zig zag e si giustifica così: "E' l'autostrada che si sposta".
Arrivati a casa di mio zio c'è mia nonna, che poverina ha avuto un ictus e non si ricorda un cazzo. Ogni volta che ci vede, dice in dialetto molisano stretto "E questi chi sono?". E io: "Sono tua nipote, nonna". E lei, sempre "Uh, quanto sei secca secca, mangia di più!". Sempre. Saluti baci e abbracci e urla, tipiche.
Il resto viene da sè. Ad esempio i vestiti poco pratici che riesco a indossare io, gonna con spacco inguinale senza calcolare il possibile vento che riesce a mostrare le parti più intime del mio "io" alla folla di fedeli fuori dalla chiesa. La mia allergia per le liturgie cattoliche che, purtroppo, nemmeno dopo anni e anni di astinenza dalla chiesa, sono riuscita a scordare. Però non dico nulla, sono solida io, come una roccia. Non dico "amen", non dico nulla. A volte non mi alzo nemmeno in piedi quando ci si dovrebbe alzare, non mi siedo se ci si deve sedere. Esco ed entro quando mi pare. Ma l'unica cosa a cui non so resistere è cantare. Io conosco quasi tutte le canzoni, una volta cantavo nel coro della chiesa. E' più forte di me. Attacca la musica e io parto, via, non mi ferma più nessuno.
Comunque, messa a parte, il dilemma è cominciato dopo. Mio cognato, invece di sorbirsi la cerimonia, è uscito con mio zio un po' prima a bersi qualche aperitivo. Difatti alla fine della messa l'ho sentito sparlare di droghe leggere e calcio. Quindi all'arrivo al ristorante era già un po' cotto.
Ora, non dite mai a nessuno della vostra famiglia, soprattutto se la vostra famiglia è meridionale, che siete single. Vi guarderanno come una povera appestata e cominceranno a presentarvi i casi di demenza insoluta presenti nei bassifondi del vostro parentado. Mia sorella ha provato a sponsorizzarmi con un tal Luca, cugino di mia cugina. Nesso di parentela: nullo.
Ma fossero solo i parenti.. quando sei single tutti vogliono presentarti tutti.
"Ciao, ho un cugino di quinto grado che è tanto bravo, ma ci ha un occhio solo, vorrei presentartelo, ha solo 158 anni portati bene". No grazie.
"Ma sei sempre single? Ma com'è possibile, con quel viso da angioletto? Senti ho un fratello di un cugino di un amico di mio zio che non ho mai visto ma voci attendibili direbbero molto affascinante, forse un po' gay, perché non esci con me che te lo presento?". NO GRAZIE.
E poi.
Il pranzo in famiglia è sempre tragico. Si litiga per il posto a sedere. Perché la tua porzione di gamberetti andati a male è più abbondante della sua. Perché il solito cognato si è deciso ad ascoltare la partita alla radio ma senza auricolare, gridando il risultato di tutte le partite di serie B ai quattro venti. E quando soprattutto sa bene che sono almeno 4 anni che non seguo più il calcio ma lui no, ti crede ancora una juventina, e dato che è del toro comincia a cantare i suoi ritornelli da stadio mentre tu vorresti ubriacarti per vomitargli addosso e farlo smettere. Quando tuo zio ti fa capire che forse dovresti sposarti. Quando i bambini cominciano a piangere. Quando poi ti chiamano "signora". Quando sai che non puoi bere perché poi devi guidare ma bere sarebbe l'unico modo per reggere tutto quanto. Ecco, allora sei a un passo dall'esaurimento nervoso. Mentre il vino scorre a fiumi tu pensi a cosa sei.
E io.
Sono nuda in un prato nel silenzio più totale col mio amico più caro, appoggio l'orecchio sull'erba per poterla sentire crescere. Le formiche mi camminano addosso e io mi sento parte del tutto, sento il mio corpo crescere sull'erba, l'erba crescere sul mio corpo. Il vento prende forma spostando le nuvole, guardi l'altro. Siete sul prato. Siete voi. Siamo noi.
Invece.
Sono ancora al pranzo.
E alla fine tutto quello che rimane è un grazie a San Roccio, per avermi protetta nel viaggio di ritorno. Già, perché non ho guidato io, mio cognato non mi ha lasciata guidare. E lui, mezzo brillo, mi ha fatto ricordare com'è bello essere vivi almeno quattro volte. E ho deciso che non metterò mai più piede in macchina con lui.
E poi durante la cerimonia ho avuto un ricordo vivido. La mia cresima. Quando la madrina è stata mia sorella Virginia, che indossava un vestitino molto attillato e cortissimo, ed era truccata più o meno come una prostituta di alto bordo. Ricordo bene la faccia del prete quando l'ha vista. Ricordo che mi piaceva averla così complice in quel momento. Ricordo che invece di dire "Credo" diceva "Non credo". Invece di "Rinuncio", "Non rinuncio". Mi diverte questo pensiero, mi diverte pensare che la brava ragazza che ero non esiste più se non nei ricordi. Che lei ora ha una meravigliosa bimba e che è diventata un'ottima mamma, mentre io, la prediletta della famiglia, sono rimasta sempre cazzona. Eppure mi piace la mia vita, mi piace il mio spacco inguinale. Mi piace sentirmi viva e complice della vita.
E mi sdraierò davvero nuda su un prato per sentire l'erba crescere.
9 commenti:
ahaha, un grazie speciale a San Roccio per averti preservata.
Ed un grazie a te per avere preservato me. :-)
Oggi mi sento...saltellante. E' uno stato d'animo consono?
Snoopy serio e composto come un bimbo di 3 anni.
Snoopy caro, oggi sono bloccata a letto da febbre, vomito e squaraus. Credo qualcuno abbia tentato di avvelenarmi ieri. Ma io confido sempre in san roccio.
Saltella e goditi tutto, caro Snoo. Non succedono spesso *queste* cose.
Un abbraccio da vomitina
cos'altro dire se non che so esattamente cosa provavi... profondo sud
passi il tempo mangiando e a sentirti dire che non mangi abbastanza...
e poi ma cosa sono quei capelli? ma stai perdendo i pantaloni? ma tuo padre non ti dice niente? e guardare la faccia di tuo padre che si vergogna di averti messo al mondo... e amare la mamma che dice "a lui piace così!!!"
solidarietà
anonimo del profondo sud
beato chi, come il profondo-sud-anonimo ha avuto (o ha tutt'ora) la comprensione di almeno uno dei genitori.
gli altri, che beati non sono, ma pur santi, poiche' avrebbero da tempo voluto fare cose che si leggono troppo spesso sui giornali, sono cosi', quasi abbandonati. avete mai provato la senzazione di non essere li, pur essendoci? si, vero? e' cosi' che ho iniziato ad odiare il mio compleanno. dopo che sono andato un paio di volte a trovare mia sorella suora in convento: milioni di persone che senza motivo alcuno quel giorno decidevano che dovevo essere baciato. odio.
Io credo che dovrebbero commercializzare delle piccole Carle.
Te la metti sul comodino, e lei tira fuori qualcosa di assurdo ed affascinante.
In più, canta e balla.
Dovresti pensarci, credo faresti i soldi.
San Roccio: ogni giorno è un giorno per festeggiare. Se fossi qui io ti bacerei tutti i giorni. Che cosa cambia rispetto al giorno del tuo compleanno?
Drest: come no!
Mi ci manca solo vedermi intagliata in un pupazzo con naso enorme e fattezze prescolari.
Un saluto a tutti. Santi e non.
però almeno saresti ricca.
Ma io sono ricca! Ci sono persone che mi vogliono bene e a cui voglio bene. Non è forse ricchezza questa?
intendevo un altro tipo di ricchezza, sicuramente meno importante ma forse più pratica.
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