Ieri sera avevo due opzioni. Rompermi le palle a casa o uscire e andare a vedere la partita nel paesello sperduto dove vive Minchietta Uno. Dopo lievi titubanze ho deciso di andare lì. Una trentina di minuti di strada, tra monti e valli fatate. Tanto c'è il Tom Tom a guidarmi.
Arrivo ed è la fine del primo tempo, il momento giusto perché lei mi presenti gli altri. Circa un 2-300 persone di cui ho naturalmente formattato i nomi appena sentiti.
Ci sono Borsetta e Bandiera, già conosciuti al concerto dei Placebo. C'è l'Elegantona, vestita in pantaloncini bianchi e canotta fashion, con i capelli così pieni di gel che sembrano scolpiti da Michelangelo in persona. C'è la Bionda, in crisi nera perché ha una semistoria con Bandiera ma a quanto pare non stanno insieme. C'è Lupin, un personaggio simpatico e buono. C'è Tutore, una ragazza con il tutore a una gamba, e il suo ragazzo detto anche, da Minchietta Uno, Pantà oppure Fratello. C'è Bubino, scappato in macchina dopo la partita. Gli è bastato un "Allora, si va via?", e lui pem, sparito. Giustificazione "Quando si dice che si va, si va!" Dopo il meraviglioso 3 a 0 passiamo circa mezz'ora a decidere il posto dove andare. Si va, alla fine, in una specie di bettola arredata alla meno peggio dove le birre costano pochissimo. Per me birra, patatine e alla fine un caffè per tenermi sveglia. Minchietta vorrebbe documentare la cosa: io non prendo mai caffè, ma poi mi tocca l'autostrada ed è bene tenersi svegli.
Il locale sembra, e forse è, un vecchio bar dove i pensionati giocano a poker: tavolini verdi, biliardo, luci soffuse. Si brinda e si festeggia, c'è sempre un motivo per festeggiare. Qui incontriamo Priscilla.
Priscilla è, a parer mio, la persona più straordinaria della serata. È un lui. Un maschietto che vuole diventare donna e subirà degli interventi, mi spiega Minchietta Uno. Ormoni da prendere per due anni, laser per eliminare i peli, operazione alle corde vocali per la voce. Ammiro Priscilla perché lotta per ciò che desidera, e la invidio perché è più femminile di me.
Poco dopo andiamo in un famoso locale, chiamato "La sacra birra", un tempo ritrovo di harleysti e ora Zoo dove qualsiasi specie di essere umano può fare la sua comparsata. Addirittura al posto del rock c'è normalissima musica da disco.
Lo Zoo appunto è formato da ragazze e ragazzini, uomini e donne di mezza età, tamarri e motociclisti. Una popolazione eterogenea al massimo.
Le regole del corteggiamento dicono che bastano pochi secondi di sguardi incrociati per far capire all'altra persona che ti interessa: ecco perché il mio sguardo si posa su una singola persona per un tempo massimo di mezzo secondo. Io non posso più bere da adesso in poi, tutti ascoltano con stupore che vengo da Torino e dicono "Ammazza!" scuotendo la mano destra dall'alto verso il basso. Andiamo a ballare e Minchietta Uno ha subito un ammiratore, un ragazzo dalla maglietta rossa che la fissa con sguardo allupato. Lo controllo guardandolo un secondo per volta, non di più, non vorrei mai cambiasse il proprio obiettivo. Priscilla si muove bene ed è davvero più femminile di noi donnine. Mi sta simpatico allora cominciamo a spettegolare delle persone che stanno ballando. Guarda il capellone muscoloso che balla, non è assurdo? E la quarantenne vestita di verde che non azzecca il ritmo nemmeno per sbaglio? E quella che balla attorno al palo?
Scopriamo che alla fine Priscilla riesce a tampinare uno. Io continuo invece a guardarmi attorno e noto, senza falsa modestia, che io e Minchietta Uno siamo tra le ragazze più carine del locale.
Il clou è stato ballare con Ducci un latino-americano sulla pedana. Io non azzecavo mezzo passo e lui, a detta di Minchietta, non sapeva guidare: quindi si è trattato non di ballo ma di mezze giravolte andate a male e passi fatti a caso, mentre Priscilla invece sculettava davvero bene. Dovevo nascere uomo, lo so.
Il cocktail più buono e famoso del locale si chiama pompino. Il massimo è andare dal barista e chiedere "Scusa, mi fai un pompino?". Ovviamente non l'ho fatto, ma ho sorseggiato una corona che ogni tanto, e molto gentilmente, Lupin mi passava. Di tanto in tanto usciamo a prendere un po' d'aria e a fare due chiacchiere col resto della ciurma. Insomma, alla fine per farla più breve possibile si fanno le 2, pensiamo di tornare via. E mentre andiamo alla macchina Ducci mi confessa che ho fatto colpo.
C'è da dire mezza cosa al riguardo, e cioè che io non capisco quasi mai quando faccio colpo. Pare che un ragazzo della compagnia mi abbia notata perché, a suo dire sono "una ragazza che esprime bene i suoi sentimenti".
Non so voi, ma quando una persona che non mi conosce spara una cosa del genere io traduco sempre come "è una ragazza scopabile".
Quindi non più un complimentone profondo, ma un istinto dal basso. Quindi nemmeno troppo un complimento. Mi riaccompagnano alla macchina e Minchietta Uno mi spiega che strada prendere. Io ascolto e formatto due secondi dopo (per dirvi quanto i miei neuroni cedano in fretta. Mi sono presentata alla stessa persona, Bubino, due volte. Un tizio si è presentato facendo il baciamano, mi sono girata e mi sono scordata il nome), penso che comunque ho il navigatore. Ma, sopresa sorpresa il navigatore non si accende. Nemmeno mettendolo sotto carica. Nemmeno sbattacchiandolo. Nulla, morto.
Ci metto un po' ma alla fine trovo la strada, ho avuto solo dei problemi in tangenziale perché sono uscita dalla parte opposta della città, ma questa è un'altra storia. Io e l'automobile siamo due cose totalmente diverse.
E io ho parecchi santi in paradiso.
4 commenti:
dai! che serata! cmq sai quanti pezzi con SCUSI 2-300POMPINI!!!anni e anni di esperienza!la prox volta dovrai anche chiedere lo spermino e la trombatina(o qlc di simile)!!!!!
ahahahahah...la compagnia nn era neppure al completo! e nn c'erano tutti gli altri amici in giro alla sacra!
buona doccia
Ma chi ti scrive queste cose? Io rinnovo l'invidia per la tua voglia di scrivere....e tanto!
Alice nel paese delle meraviglie.
Rob: scrivi scrivi. Anche te hai un sacco di cose da raccontare, scommetto..
Drest: Minchietta Alice. eheh
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