CRONACA
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Nelle carte dell'inchiesta di Bari il racconto del business delle prove truccate
"A quelli che abbiamo aiutato poi gli mandiamo una lettera per dirgli chi votare"
Sesso, elezioni, favori e voti regalati
"Quella studentessa è zero, le do 26"
di GIULIANO FOSCHINI e LORENZA PLEUTERI
Sesso, elezioni, favori e voti regalati
"Quella studentessa è zero, le do 26"
BARI - Sesso, elezioni, scambi di favore tra baroni universitari e vip della città. Tariffari precisi e un'organizzazione capillare. È questo lo spaccato della cupola degli esami a Economia che emerge dalle 245 pagine di ordinanza di custodia firmata dal gip, Vito Fanizzi.
LE REGOLE DEL SISTEMA
Gli investigatori intercettano una chiacchierata tra il professor Massimo Del Vecchio, che dirige l'istituto privato al cemntro dell'inchiesta, e il bidello Giuseppe Maurogiovanni. Parlano del professor Barile.
M.: "Guarda che questo è pezzo di m. originale.... Si è fatto avere pure da te 150 euro... allora vuoi vedere che lui al prossimo appello mi deve fare passare uno senza dargli una lira?.... Quello che lui ha lavorato con me, per sei anni... Vincenzo l'Andriese (ndr, Dell'Olio, un altro degli indagati) si è fregato un sacco di soldi... A uno gli tolse 10 milioni quando c'era la lira, dammi 10 milioni e questi li devi passare tutti... C'è una differenza con te, con lui ho tremato, tremavo... E ora lui se ne esce con trecento euro? Sai per lui cosa sono, una cacata per pulirsi il sedere".
TARIFFE DIFFERENZIATE
Del Vecchio parla con Nichiforso Baldacci, l'uomo che dovrebbe portare studenti greci nel suo istituto privato con la promessa di vantaggi durante gli esami.
B.: "Allora, 2.500 per l'esame di matematica".
D.: "Va bene... Poi per le altre materie mille euro soltanto. A parte diritto commerciale, quello facciamo mille e cinquecento... Penso che sia buono... giusto?"
B.: "E inglese, per esempio, quando uno vuole dare tutti e due?"
D.: "1.500 tutto, primo inglese e secondo".
PROPOSTE INDECENTI
Del Vecchio parla con una delle studentesse che frequentano la sua scuola.
D.: "Tu, ti devi aprire, ti devi aprire proprio... ti metti in una situazione di tranquillità locale, perché se vedo che tu anziché aprirti ti copri, mi copro anch'io... Se non ti sbottoni... io non ti posso fare niente".
Studentessa: "Professore, se lei mi dice ho la soluzione al tuo problema, io domani stesso sto qua... Io, professore, le sto dicendo tutto quello che mi viene in mente".
D.: "Io non intendevo sbottonati in senso figurato... con che altro te lo devo dire?"
S.: "Io, professore domani le porto i soldi"
D.: "Non intendevo nemmeno in senso economico... Va bè andiamo avanti".
L'SMS AL PROFESSORE
Il professor Antonio De Feo, il docente di diritto del Lavoro, campione della Bari bene e anche lui indagato, sta tenendo un esame. Il figlio gli manda un sms, chiedendo informazioni su una sua amica.
"Come va?"
"Zero assoluto oltre a essere cretina".
La ragazza sarà promossa con la votazione di 26/30.
L'ESAME DA AVVOCATO
Sempre De Feo ha ricoperto anche il ruolo di presidente di commissione per gli esami da avvocato. "Un'altra conversazione ambientale evidenzia - scrive il gip - come abbia utilizzato la scorretta gestione della propria funzione per fini elettorali. Aveva cioè bisogno di tutti i soggetti che avevano fatto gli esami con lui personalmente (che lui stesso definiva "raccomandati") in modo da poter poi loro inviare lettere di sollecitazione ad appoggiare Fitto (ndr, ex governatore del centrodestra, poi parlamentare di Forza Italia), in quel periodo impegnato nella campagna elettorale".
D.: "Quell'elenco.... Devi fare una cartellina.... devi scrivere esami avvocati".
Segretaria: "In chi senso?"
D.: "Perché questi poi farò una lettera se appoggiamo Fitto e così via capito?"
S: "Ok".
D.: "Quello che hanno fatto gli esami con me.... personalmente... i raccomandati".
(4 aprile 2008)
da La Repubblica
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