24 marzo 2009

dicevo...

La mia collega mi ha consigliato di andare dal carrozziere qui sotto per sistemare la gomma. Pur essendo carrozziere a me l'ha fatto, è stato molto gentile, mi diceva.
Così per non fare la spudorata, in pausa, sono andata da lui dicendo che ho la gomma a terra e di indicarmi un gommista (qua lo chiamano gommaio) in zona. Speravo che mi dicesse "Non preoccuparti, gli do' una mezza sistemata io". Invece mi indica davvero il gommaio più vicino, il che è anche giusto: è quello che gli avevo chiesto.
Visto che il mio messaggio subliminale non aveva raggiunto il mio target gli dico semplicemente "Non è che mi ci daresti una sistemata tu?", lui mi guarda e dice "no io no, devi andare da un gommaio".
Nulla, forse dovevo partire con il messaggio esplicito da principio.
Torno alla macchina e la gomma è proprio a terra. Sembra il taxi di Roger Rabbit quando viene colpito dalla salamoia.
Avanti, mi dico, mettiamo la ruota di scorta, che sarà mai.
Così piglio il crick e cliclackcliclackcliclack sollevo la macchina. Provo a levare i dadi ma non mi riesce e così quasi rinuncio quando arriva un signore e chiede "Ti serve una mano?". Io non mi faccio quasi mai aiutare: la mia risposta di default è "no, grazie", ho sempre avuto la tendenza a voler fare le cose a tutti i costi da sola. Però oggi ho detto "sì grazie".
Il signore arriva di corsa e mi aiuta a levare la ruota e a mettere quella di scorta.
Notiamo che anche la ruota di scorta è un po' depressa: allora me la gonfia e mi fa anche lavare le mani nel bagno del magazzino dove lavora. Che dire: esistono ancora persone gentili.
Quindi ringrazio il signore che mi permette almeno di tornare a casa stasera a portare la seicentina dal gommaio.
Grazie signore grazie.

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