04 febbraio 2010
La marcia dell'algoritmo (nel parcheggio)
Mi fa sempre ridere!
I genitori di Roccio ci hanno regalato la cyclette, e ora non esistono più scuse di freddo o altro, posso muovermi anche in casa senza rompere.
Anche se la marcia dell'algoritmo è già movimento, no?
Le scorse mattine ha fatto molto freddo: noi sotto casa abbiamo un parcheggione abbastanza grande perché il nostro palazzo è uno di quei palazzoni grigi e grossi di città, accanto ad altri palazzoni con giardino condominiale comune e parcheggio annesso. Infatti quando abbiamo visto la prima volta la casa, da fuori, quasi quasi non ci volevamo nemmeno entrare. Però abbiamo fatto bene perché la nostra casina dentro è così carina.
Comunque, sto divagando: dicevo c'è questo parcheggione. I miei princìpi semiecologisti sono andati a farsi fottere in questa settimana ma c'è una ragione specifica. La macchina quasi non mi si accendeva più: lunedì mattina ho dovuto provare più volte e la batteria sembrava proprio a terra. Insomma per non buttare via la macchina mi sono decisa a prenderla almeno questa settimana e lasciar perdere il bus comodissimo. In queste mattine appunto ha fatto molto freddo, e nel nostro parcheggione si poteva assistere a un bizzarro balletto, sincronizzato quasi quanto la marcia dell'algoritmo. Prima di tutto, le persone che cercavano di recarsi al lavoro aprivano le portiere, si sedevano dentro e accendevano (a fatica) la macchina (uon uon uon brrrummm), poi, chiusa la portiera, tiravano fuori quel misterioso aggeggio che io chiamo "grattino", quella roba che serve per grattare via il ghiaccio o in caso di difficoltà a grattarsi la schiena, e cominciano (sgrat sgrat sgrat sgrat) tutti insieme, da veri disperati.
Per me la misurazione del freddo la fanno i guanti. Se sopravvivo senza guanti, vuol dire che non fa ancora tanto freddo, se invece cominciano a spaccarsi le mani allora fa molto freddo e devo mettere i guanti.
Dato che questo inverno ancora non ho indossato i guanti posso dire che non fa molto freddo. Allora mi viene da sorridere quando i miei colleghi dicono che si bubbola, su a Torino c'è una minima di -10° C. Allora sorrido e penso a quando prendevo il bus al mattino a -6° e penso che no, non si sta tanto male, anzi.
E' un po' che volevo scrivere più che altro per inserire la canzone del giorno, anzi dei giorni: Anything anything Dramarama
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2 commenti:
la storia dei guanti la uso anche io per misurare il freddo! qui a Lissone nella calda brianza si sta sottozero quasi tutte le mattine, e se sono in giro senza guanti vuole dire che siamo intorno allo zero e no, non è così freddo ;-)))
cmq il balletto del grattino mi mancava, che visione romantica ahaha :D
essì, siamo davvero sincronizzati!!!
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