Ho ereditato un sacco di cose dai miei genitori, ma la cosa da cui fatico a liberarmi è proprio una cosa di mia mamma. Esattamente come lei non riesco a gettare via le cose vecchie, anche le cartacce, che tendo ad accumulare. Le infilo nei cassetti, nelle borse, nelle scatole e alla fine ne rimango sommersa. Portarmi dietro il passato vuol dire accettare il mio presente e dargli un significato. A volte però può essere tremendamente divertente il passato, come mi è successo questo weekend.
Mia mamma ha messo in ordine la cantina. Prima era una stanza in cui non riuscivi nemmeno a entrare fisicamente. Gli scatoloni erano ammassati gli uni sugli altri e l'unica cosa che si poteva fare era aprire, sospirare e richiudere. Non c'era modo di trovare qualcosa in cantina perché non la si poteva cercare.
Ora ci si può entrare, ci sono gli scaffali con gli scatoloni e ogni cosa è al suo posto. E ho ritrovato la mia cartellina gialla delle superiori.
In questa mitica cartellina gialla ci sono alcuni orribili lavori di grafica che ho fatto, una pergamena dove ho scritto il mio primo rituale magico e dei fogli di quaderno ad anelli scritti molto fitti.
Sono le note di classe del mio primo anno di superiori, che mi ero trascritta e che ho tenuto.
Devo dire, rileggendole, che il mio nome si legge abbastanza spesso. E che se non le avessi vissute queste cose, penserei a un mucchio di piccoli delinquenti. La realtà è ben diversa. Ecco perché non credo moltissimo agli episodi di bullismo riportati dai tg. A rileggere alcune cose sembrerebbe davvero di trovarsi in una giungla: in realtà, e almeno in questi casi, nessuno si è mai fatto male.
Col**** non ha lavorato per tutte le tre ore si Disegno Professionale. Eccomi!
Anche questa nota è fantastica: Tutti escono senza permesso. Tavola 7: esercizio grafico libero (a tanto siam giunti...).
Premetto: le note più belle erano scritte dal nostro professore di grafica che era architetto e figlio di un giornalista. Con la sua stilo verde ha riempito pagine e pagine del registro di classe con alcune chicche come questa:
Non c'è neppure lo spazio materiale per descrivere gli accadimenti di un paio di ore in 1a B. Riassumo un episodio: una volta tanto V** ha prodotto un elaborato grafico. Fi***, come al solito agitato e provocatorio, ha schizzato d'acqua il foglio di V**, il quale, visto perso il lavoro, con un gesto di stizza lo ha accartocciato. Considero comunque Fi*** responsabile del clima di nervosismo creato. Chiedo vengano presi gli opportuni provvedimenti.
Sempre dello stesso prof, ho trovato una valutazione a una mia (decisamente orribile) tavola di grafica: il voto 4/5 . A lato ha annotato una scritta Brrrr.
Altre note dove c'è il mio nome: Col**** scatta le foto in classe durante l'ora di lezione.
Un'altra: Rog**** e Col**** fanno i pagliacci (con l'aiuto determinato di Pigna****) "impacchettandosi" come mummie con il nastro adesivo. Inoltre, richiamati, si allontanano dall'aula senza autorizzazione.
E questa: Col**** Carla parla in continuazione durante la lezione. Ripresa più volte, continua ad avere un comportamento indisciplinato.
Segnalo da parte di Pren**** un atteggiamento che definire INCIVILE rende pallidamente l'idea. Non ho elementi nè conoscenze medico-scientifiche per diagnosticare uno stato di sovraeccitazione da psicofarmaci, ma il risultato sembra quello.
Questa me la ricordo benissimo: Fi***, chiamato per l'interrogazione di diritto, replica all'insegnante: "Che macchina ha?".
Praticamente la prof chiama il mio compagno e lui "Sì prof, ma lei che macchina ha?".
Lei si inviperisce e lo richiama per l'interrogazione "Sìsì ma lei mi dica che macchina ha".
Mi sono divertita un sacco alle superiori. Un sacco!
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