La mia mattinata è cominciata parecchio male: that's life, odio i lunedì.
Sono rimasta quasi senza pastiglie, non quelle per la tiroide, quell'altre. Che casino, quelle per la tiroide le chiamo, per l'appunto, quelle per la tiroide. Le altre non so come chiamarle e quindi le chiamo quell'altre! Per intenderci, in ogni caso, "le altre" sono le pastiglie che mi fanno sentire da schifo. Presa dal panico venerdì dico a Roccio che ci tocca andare dalla dottora a farci fare la ricetta.
Chiamo venerdì pomeriggio l'ambulatorio, perché c'è questa cosa, te chiami e prenoti l'appuntamento. E loro ti dicono: vieni alle 18, alle 18.30, ecc. Così chiamo e non mi risponde nessuno. Chiamo di nuovo e ancora nulla. Chiamo la terza volta e risponde un omino che mi dice che la mia dottora non fa più il venerdì pomeriggio. "E da quando?" chiedo io "Da inizio anno!" risponde garrulo il signore.
Entro nel panico perché ho pastiglie fino a mercoledì e "le altre pastiglie" vanno ordinate un giorno prima, perché non le ha nessuno lì per lì.
Così penso di andare lunedì mattina, quindi questa mattina, prima di andare al lavoro, sperando che l'orario sia quello giusto. Secondo il mio fogliolino, ormai obsoleto, la dottora c'è dalle 9 in poi. Quindi vado qualche minuto prima delle 9 e scopro che la dottora c'è dalle 9.30 in poi. Un omino che sta aspettando da prima di me, me lo dice. E io, furbescamente "Bhe, speriamo arrivi subito che devo solo fare delle ricette e poi devo correre al lavoro" e sottolineo correre. Lui alza lo sguardo dal libro e invece di dirmi, come speravo "bhe se deve fare solo ricette la faccio passare" mi dice "bhe se deve fare solo delle ricette poteva chiamare".
Azzo.
E sottolineo azzo.
Aspetto, mentre l'omino di cui sopra mi dice che tanto la dottora arriva sempre un po' prima. Si fanno le 9.15, le 9.20, le 9.30 (e i vecchini cominciano a bofonchiare, loro che hanno tutto il tempo del mondo e si sono prenotati da venerdì per passare in tempo! Ma in tempo per cosa?). Arrivano le 9.45, mi prende malissimo perché sto perdendo tempo e decido di tornare al lavoro, farò come dice l'omino, la chiamerò non appena sul bus.
5 minuti dopo sono sul bus e la chiamo, era appena arrivata in ambulatorio.
Come dire: che culo.
Comunque la situazione ricette è a posto, quindi ora sono un po' più tranquilla.
Ieri invece sono andata a trovare Roccio in sala prove e mi sono divertita parecchio in primis perché checchè se ne dica a me il Metal piace. Non tutto tutto, ma molto. E poi perché i metallari sono divertenti (e generosi, mi hanno offerto una birrozza senza nemmeno conoscermi).
Ho deciso di coniare un nuovo termine per le gnocche stratosferiche che fanno politica e non ne sanno nulla: le politichine. Culi, tette e mandolino. That's Italy.
Flashback: alle superiori il mio prof di grafica ci chiese di realizzare un logo per l'Italia come compito in classe (qualcosa come il logo creato per il sito italia.it, ma meno orribile). Un mio compagno non si decideva a fare nulla allora il prof gli suggerì di mettere in versione grafica che cosa l'Italia gli faceva venire in mente; lui si illuminò di improvviso gridando "Tette, culi e mandolino!". Il prof tirò su le spalle, e non perché faceva spallucce, ma perché era un suo tic e disse "Bhe prova a disegnarlo". Lui disegnò un mandolino con il corpo a forma di culo e la paletta del manico a forma di tette. Geniale.
Ho una nuova scimmia...
Canzone del giorno: 2 Minutes To Midnight Iron Maiden
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