Oggi ho sfiorato un livello paranoia abbastanza alto. A dirla tutta ero abbestia nervosa. Avrei preso a schiaffi il mio compagno di banco nerd, avrei pianto di gioia per il mio carissimo Alelè che andrà a convivere con (quella che io sono sicura sia) l'Amore della sua vita, rotto la lavagna perché non capisco le cose. Ecco, questo è il mio inferno. I giorni paranoia sono ingestibili per me e per chi mi sta attorno. Cerco conferme e rompo, quando me le danno non sono abbastanza, e allora più penso a calmarmi e più mi agito. Il cervello corre all'impazzata e arrivano: nausea, sudorazioni, dolori muscolari similinfluenzali. La donna somatizzante.
Come gestire l'inferno? Cercando il paradiso. E se non c'è? Lo costruisco ex novo.
E se l'inferno prova a entrare nel paradiso? Gli faccio un culo così.
1 commento:
io ci farei un giropizza sopra con gli amici e affanculo il mondo altro.
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