Vi ricordate di quando s'era piccini, e dopo il compito in classe c'era il momento di orgoglio/umiliazione del confronto?
Quel momento in cui tu, che avevi preso , eri costretto a dire "non l'ho passato", o se avevi preso un bel voto dovevi fare quell'espressione soddisfatta ma non troppo, del tipo "bhe solo fortuna" giusto per non essere preso per secchione e sfigato? Un'espressione che solo chi doveva essere benvoluto da tutti pur andando bene a scuola poteva imitare.
Non si esce proprio mai da quella fase.
Oggi è stato giorno di rinnovi. Sto diventando brava nel mio lavoro, anche se non mi piace, e comincio ad affezionarmi ai miei colleghi; questo complica ogni cosa.
Quando la responsabile mi chiama per chiedermi "una firma" e di non dirmi altro in quanto avevo già parlato con "chi sta in alto" ("Chi, Dio?" rispondo io) so già che è il rinnovo contratto. Fino a fine settembre.
Non per tutti è andata così, qualcuno non ha ancora saputo niente. Forse oggi pomeriggio, chissà. Ma sta di fatto che non è mai bello rimanere in attesa quando quasi tutti gli altri sanno del rinnovo.
Mentre uscivamo, il collega con cui faccio la strada, ferma una collega che non aveva ricevuto notizia per chiederle se aveva saputo qualcosa ("e tu, quanto hai preso?"). Non ho fatto in tempo a fermarlo.
Nessuno vuole sentirsi sotto i riflettori in una situazione del genere.
Rimango sempre più perplessa.
2 commenti:
sensibilità, questa sconosciuta ai più.
Comunque, non biasimare troppo il tuo collega: se è un elefante in una cristalleria come me, potrebbe averlo chiesto per dimostrare interessamento, senza rendersi conto di star facendo la mossa sbagliata... :-P
lo so, infatti non ce l'ho con lui. non l'ha fatto con cattive intenzioni ma era solo preoccupato, penso. in fondo siamo tutti nella stessa barca (alla fine lei è stata rinnovata), nel senso che se oggi non viene rinnovata lei, domani potrebbe capitare a noi. non c'è nessuna logica in tutto questo
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