Ehi com'è che non ve ne ho parlato?
Forse per scaramanzia, dato che dal 2009 ad ora qualsiasi mio progetto per andare ad Auschwitz è stato ampiamente smontato da un complotto internazionale che mi ha fatto perdere il lavoro prima di prenotare il viaggio, mi ha fatto litigare col fidanzato e rompere il rapporto, mi ha impedito di trovare il coraggio di andare da sola...
Ma alla fine è successo.
Ho prenotato.
Ho pensato che se avessi aspettato ancora un po' non ci sarei mai più andata e sarebbe finita come col Madagascar, un piccolo sogno accantonato nel cassetto.
Ed è successo, ho deciso di prenotare. Alché Pulcetta, mia cara amica, ha detto "Vengo anche io!"
E siamo in due. Fino a che poco dopo anche un amico ha deciso di unirsi e così da sola che dovevo andare ora siamo in tre. Molto meglio.
Fry non se la sente e lo capisco, è un viaggio interiore quello ad Auschwitz che bisogna maturare nel tempo e per il quale bisogna essere preparati.
Leggo libri sull'olocausto, sul nazismo da tanto tempo, ma quello non ti prepara molto.
Cioè a livello storico sì.
Ma la preparazione interiore è una cosa diversa, data dall'empatia per le situazioni, le persone, l'immedesimazione in situazioni non solo spiacevoli, bensì terrificanti.
E così l'11/11 ho prenotato. Per il 24-25-26-27-28 gennaio.
E scoprendo solo ora che quei giorni sarà un casino visitare Auschwitz, ma per fortuna oggi, proprio oggi ho controllato il sito e sì, ho prenotato la visita gratuita e anche una visita con guida in caso di ripensamenti.
Di alberghi ne ho prenotati tre, con possibilità di disdetta il giorno prima (così decidiamo anche all'ultimo) e ora sono in fase preparatoria del viaggio - nonché in pigiama perché la mia azienda è chiusa fino al 6 gennaio compreso.
Cosa voglio dal nuovo anno? Possibilmente più tempo per viaggiare, thanks.
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