26 settembre 2018

La mia seconda pelle

Ieri sera ero a cena a casa di Dado, ci tenevo tanto a quella serata perché era un po' che ne parlavamo. Entrare a casa di qualcuno è per me sempre una forma di apertura dell'altra persona, non sempre accade e non sempre accade nei tempi giusti.

Sempre ieri sera, dopo una pizza e quattro chiacchiere, mentre il mio Pebble vibrava in continuazione per una chat da, stavo spiegando, una donna statunitense affetta da Asperger che mi invia su instagram in continuazione foto sue e non sue, della colazione, dei gruppi che le piacciono, della cena, di eventi, makeup e quant'altro, arriva un messaggio di Fry.

Fry non mi scrive più, mi ha anche tolto dalle amicizie di fb, le ultime chat sporadiche erano dovute a cose burocratiche, per casa, bollette, macchina, tassa sui rifiuti, le solite cose che si devono sistemare dopo una separazione.

carla fra poco ti scriverà antonella perché maya, per incidente dalla dinamica a noi poco chiara, è mancata.

Arrivano altri messaggi, sono stordita, gli occhi diventano lucidi. Guardo Dado. Maya è morta, la mia gatta, rimasta da Fry.

Mi dispiace, te la senti di giocare o preferisci andare a casa?

Portami a casa, per favore.

Sua figlia mi regala un disegno di me e un gatto, scrive "Maya" e "Amicizia", io sono frastornata e non so nemmeno se la ringrazio. Entriamo in ascensore e piango e poi comincio a singhiozzare, che io non piango mai davanti a nessuno. Ma di Dado mi fido.

Così al vento fresco della sera non riesco a immaginarla morta, in una situazione orribile e paradossale, e penso al cuore di Fry, a come si dev'essere rotto a trovarla così, e penso a me e al fatto che non l'ho più rivista, lei che mi dormiva sempre addosso, poggiando il suo muso nell'incavo tra il collo e la spalla, le unghiette bene aggrappate addosso, la lingua ruvida e leccarmi la pelle, il dolce ronfare delle fusa. Tutte le sere.

Penso a quando è caduta dal quarto piano e la corsa di notte dal veterinario e noi che non sapevamo se la zampina sarebbe tornata a posto o avrebbero dovuto amputargliela.

Mi scuso mille volte con Dado, lo capisco bene che può sembrare una reazione eccessiva.

Ma credo che questo sia il dolore più forte di quest'anno, più dell'intervento, della ferita non guarita, della separazione, tutte cose che passano in secondo piano. Io non ho solo convissuto 6 anni con Fry, ma anche con Maya, che era per me una seconda pelle quando stavo a casa.

Forse è stata lei la mia casa, che da quando non ce l'ho più addosso, sento di non avere più un posto mio. E anche questa camera è vuota, fredda, spietata, senza le sue fusa.


4 commenti:

kukri60 ha detto...

Reazione eccessiva... eccessiva un cazzo!
Mi dispiace tantissimo Carla e ti capisco al 1000%

Carla ha detto...

Grazie Kukri

rompina ha detto...

ma cosa le è successo? un abbraccio forte, ti capisco bene...

Carla ha detto...

non si è capito bene. Ma cerco di dimenticarlo