12 giugno 2020

Il mio sogno lucido

Tempo di lettura: 4 minuti.


Avrei tanto da scrivere sul capitolo sogni, ma rischierei di ripetermi, è un tema che spesso ho affrontato su questo blog.
Ho sempre amato sognare, anche se spesso i miei sogni non sono comuni e, anzi, potrebbero essere tranquillamente delle trame per un film horror. Teste senza faccia, sangue, morti. Più il mondo esterno mi risulta fragile ed effimero, più i sogni mi rivelano difficoltà e sensazione di pericolo. Ma non mi preoccupo, queste cose non mi spaventano affatto. I miei veri incubi riguardano gli abbandoni reali, quando in sogno una persona reale, concreta, che amo, mi ferisce.

Nulla mi fa più male di una situazione in sogno che potrebbe davvero verificarsi nella realtà.

Sono sempre stata abituata a incoraggiare il mio mondo onirico: la mia famiglia (e lo considero un pregio) è ricca di antiche superstizioni a cui non credo ma che adoro, penso che siano il nostro vero legame con qualcosa di molto antico. Così quando da piccola ho visto mia madre incantare il malocchio per la prima volta ho voluto imparare quella formula, in dialetto molisano, difficile per me che non lo parlo.
Quando ho sentito dei simbolismi ricorrenti nei sogni (carne e serpenti: accadrà qualcosa di brutto, il blu è sofferenza) ho cercato sin da subito di cercare ogni simbolo possibile. E ci raccontavamo i sogni, come parte di una vita comune condivisa da cui non volevamo ritrarci.

Naturale era per me anche capire quando mi trovavo in un sogno. Non capitava sempre, ma molto spesso. Fino all'adolescenza riuscivo a dirmi "questo è un sogno" anche se non ero in grado di controllarlo e per disinnescarlo mi bastava chiedermi che ore fossero. Così aprivo gli occhi e mi svegliavo per controllare l'ora.

È per questo che la mia naturale curiosità mi ha portata a cercare di riprendere la lucidità nei sogni.
Non starò a descrivere le miriadi di tecniche che si possono utilizzare, mi basti dire che per capire di sognare è necessario portare nella routine quotidiana, e anche in quella notturna quindi, il dubbio su ciò che ci circonda e i test di realtà.

Secondo quello che potete trovare su internet, ogni ora o simili, è necessario guardarsi intorno e chiedersi se si sta sognando. A questo abbinare quello che viene chiamato un test di realtà.
Il test di realtà può essere cercare di saltare, guardarsi allo specchio, leggere qualcosa, cercare di attraversare una mano con l'altra. Quindi ogni ora circa, mi guardo intorno, mi chiedo se quello è un sogno e mi guardo le mani.

Prima di andare a dormire mi ripeto che nella notte mi accorgerò di essere in un sogno.

I primi giorni non solo non avevo fatto nessun sogno lucido, ma non riuscivo a ricordare nemmeno i sogni "normali", io, che ricordo almeno un sogno a notte.

Ho continuato comunque l'allenamento. Ho pensato: "Se sono riuscita a salire su un cazzo di palo a pole dance, posso fare anche questo".

E in effetti pole dance mi ha insegnato tanto, ma di questo parleremo in un altro momento.

L'altroieri notte mi sveglio durante la notte, mi capita spesso e non ci bado. Chiudo gli occhi e mi sento incredibilmente serena, totalmente lucida. Come se ogni cosa al mondo mi fosse chiara, come se potessi vedere e comprendere ogni cosa sul pianeta. Come se avessi trovato l'Aleph.

Mi trovo nella stessa stanza in cui dormo, ma non c'è il letto a soppalco, sembrano non esserci mobili (armadio o cassettiera). Una figura molto molto alta, che arriva al soffitto, e sproporzionata, con braccia e gambe lunghissime, testa piccola per la statura, caschetto nero, e con il volto non identificabile, è accanto al muro.

Capisco di essere in un sogno. Nel momento in cui lo comprendo comincia a svanire tutto. Ricordo di dover stabilizzare il sogno per evitare che svanisca, quindi giro su me stessa e dico "STABILIZZA". A quanto pare la teoria funziona.
Lei è sempre lì.

Mi avvicino, non ho paura, mi infonde una certa calma. Indossa un vestitino verde, come il mio con i bombi ma senza la stampa dei bombi.

So che devo chiederle chi è, cosa vuole e avrei tante domande. Ma riesco solo a chiederle chi è. Si porta l'indice sulla bocca (o dove avrebbe per lo meno dovuto esserci la bocca) come a dirmi di fare silenzio e mi porge la mano. Gliela prendo e mentre si avvia per portarmi non so dove, mi sveglio.

Ma mi sveglio con serenità, sono contenta, è come se mi fosse stato rivelato un mezzo segreto, come se avessi incontrato una sorta di divinità. Non riesco bene a prendere sonno, quella notte ho fatto altri sogni ma nessuno lucido. Evidentemente sono stata fortunata e mi sono svegliata durante una fase REM, rientrandoci poco dopo.

Continuo l'allenamento e non demordo, il mondo dei miei sogni è intricato e dark, ci sono personaggi inusuali da "Ai confini della realtà", e voglio interagire con loro, osservare meglio le ambientazioni che la mia testa mi propone.

sogno lucido
La figura nel sogno

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