09 agosto 2024

E alla fine sono (davvero) una bambina borderline

 Il ritiro della relazione diagnostica ha portato con sé le conferme che attendevo e nuove domande. Oltre alla neurodivergenza sembra sia presente, ma penso in forma lieve, un disturbo di personalità borderline con tratti istrionici. Sono rimasta a guardare per un po' in silenzio il plico di fogli. Non mi sento affatto borderline, nonostante il blog (il cui nome nasce dopo aver visto, moltissimi anni fa, "Ragazze interrotte", dove la protagonista aveva il disturbo di personalità borderline).

Devo dire che questa giornata, dopo il crollo di ieri sera, la ripresa, prevista, prevista di stamane, è stata interessante.

Borderline, io?

Sono andata subito in libreria ad acquistare un libro per capire. Ma già dalle prime righe, non sono io. Quella non sono io.

Poi mi è tornata in mente una massima, forse utilizzata per lo più in ambito medico. Insomma: se indaghi, se scavi, sicuro qualcosa trovi. Penso alle persone narcisiste, antisociali, aggressive, cattive, che ho incontrato nella mia vita e che mai hanno indagato, mai si sono posti una domanda, la colpa era sempre degli altri. E mi sono calmata. Io, con questo plico in mano, ora ho qualche tassello di conoscenza in più di quella che sono. Posso lavorare in modo più efficiente sapendo chi sono.

E nulla cambia. Sono sempre quella di ieri: ma con un briciolo di consapevolezza in più.

Per consolarmi, e per farmi una bella dose di Dopamina, ho comprato il nuovo Kobo Libra Colour di cui non avevo bisogno, ma sì.

E questo regalo si va ad aggiungere allo Xiaomi 14 ultra preso il 2 agosto con lenti superfighe: che, ne avevamo bisogno? Ma sì, un po' sì, dai.

07 agosto 2024

La quiete prima della tempesta

A volte penso che l'insicurezza sia come una malattia invalidante. Non puoi gioire dei successi, che sono dovuti solo alla fortuna. Nel confronto con gli altri sei costantemente perdente. Ti rendi conto di non aver fatto molto nella vita: è un pensiero della sera. Fino a stamane non c'era, andava tutto bene. Poi quel granello che inceppa gli ingranaggi ed entri in loop sulle stesse cose.

Le stesse di sempre.

Non sono abbastanza. Sarò mai abbastanza?
Merito quello che ho? Ovvio che non lo merito.
Le persone che mi vogliono bene, mi vogliono bene davvero? O si stanno accontentando?

Sei lenta, sei un bruco. Divori costantemente la realtà che ti circonda. Ma non ti trasformerai mai in un lepidottero. Te lo dicono. Ti raccontano del brutto anatroccolo, ma cresci e sai che è una fiaba. Non diventi un magnifico cigno.

Strisci e mangi. Mangi e strisci.

Attendi un segnale, una svolta.

Leggi i messaggi incoraggianti di chi ti dice che sei speciale ma sembra un ritratto lontano, che non ti appartiene. Hai fatto mille cose, vissuto mille vite, ma continui a strisciare.

Continui a essere bruco.

Forse, di fatto, bisogna solo accettare questo.

Ma la sera, si sa, attira le ombre. Quello che di giorno è chiaro, la sera assume contorni poco nitidi, inquietanti. Si dubita persino del proprio nome: diventa strano il suono, quella C dura, mi appartiene davvero?

Sono io questa immagine, o è quella di stamane?

Anche oggi ha piovuto, forte. Torino, che ho imparato ad amare negli anni, diventa strana e liquida. 

Continuo a strisciare e trovo riparo sotto una foglia. 

La notte è arrivata, ma passerà anche questa volta.



06 agosto 2024

Impostora

 Mi scrive oggi lo psichiatra dicendomi che in segreteria è pronta la mia relazione (diagnostica). Provo strane emozioni contrastanti. Un misto di "allora è reale", e "ma no dai, devo averlo manipolato" e poi "non posso averlo manipolato, è un professionista". E così via. Pare che questa sorta di "sindrome dell'impostore (da diagnosi)" sia piuttosto comune.

Come succede sempre quando affronto qualcosa che mi colpisce, mi informo. Lo feci a 14 anni dopo la diagnosi di Linfoma di Hodgkins (e senza internet, andavo in biblioteca a leggere informazioni sui miei protocolli terapeutici), lo faccio ora sul web, passando in rassegna libri che mi han passato, forum su reddit (in cui, guardacaso, ho letto gli stessi dubbi di sopra), articoli scientifici. 

Non sono né triste, né preoccupata. Per me (e lo sottolineo, perché non è stato così per le persone che conosco) è stato per lo più come aver fatto per tutta la vita un puzzle al contrario non riuscendo a decifrare l'immagine e ora tutto acquista un senso. Più o meno.

Penso a tutte le volte che sono stata accusata di essere pigra, di non portare a termine le cose, di averci messo tanto a studiare alcune materie dovendo rileggere più e più volte gli stessi concetti, le stesse frasi. Penso alla mia camminata veloce, difficile starmi dietro, agli acquisti impulsivi, all'incapacità di ragionare a lungo termine. Al desiderio già sopraggiunto di mollare l'università. Alla difficoltà di mantenere l'attenzione, memorizzare, non ricordare nulla.

Nulla mi restituisce memoria, o interesse, o mi toglie la noia, ma ora ha un nome.

Se mi chiedete cosa ho fatto questo weekend faticherei a dirvelo. Dovevo riordinare ma forse ho guardato qualche puntata di una serie, difficile dirlo perché mi alzavo per fare altro ogni 10 minuti. Non so come siano passate le ore, so solo che guardando il casino in giro mi sono sentita in colpa di non aver sistemato. Ma so anche che, magicamente, tutto tornerà a posto il giorno prima dell'arrivo di Cliff, perché l'urgenza mi attiverà.

Sono curiosa di leggere la relazione, capire in che modo il mio cervello ha compensato e a tutto il resto penserò. Procrastinazione: ci penserò, forse, domani.