Ho scoperto oggi di aver passato, per il rotto della cuffia, un esonero di psicologia dello sviluppo avanzato. Non avrei dato 1000 delle vecchie e ricchissime lire per questo risultato. Ultimamente è il mio motto: mantenere in piedi tutte le cose che faccio, con l'impegno minimo sindacale per non impazzire.
L'università? Ok: l'esame è scritto? Lo diamo. Orale? Si darà quando e se mi passerà l'ansia di parlare in pubblico, probabilmente mai. Lo scritto? Leggiamo distrattamente qualche giorno prima dell'esame gli appunti presi qua e là da gentilissime compagne universitarie.
Vorrei avere, per gli esami orali, la stessa sicurezza nell'eloquio di quando cito la mia pseudopassione per la cultura ebraica (che nulla ha a che vedere con ciò che sta succedendo eh), snocciolando autori, presunti messia e folklore vario.
Lo studio si incrocia però con il nuovo lavoro, sfiancante mentalmente. Almeno per me. Anche qui il minimo indispensabile sperando che non mi licenzino, anche se continuo a fare colloqui. Negli ultimi 3 anni avrò cambiato tre lavori, ma continuano a cercarmi. E da quando ho l'invalidità siamo ai livelli di stalking.
"Buongiorno, stiamo cercando una categoria protetta nello sviluppo in Java"
"La ringrazio ma ho appena cambiato impiego e valuterei un colloquio solo per un lavoro in ambito sistemistico"
"Va bene lo stesso, mi dica quando possiamo contattarla"
Disperati, più di me.
Nell'ultimo colloquio mi sono capitate cose che mai nella vita. La primissima domanda dopo le presentazioni e ormai il classico "DIAMOCIDELTÙ" è stata "Quanti anni hai?". Io spiazzata.
Poco più avanti però la situazione è peggiorata notevolmente con un "Posso chiederti perché sei invalida?" e quando, dopo essermi arrampicata sugli specchi perché il mio cervello desidera sempre dare una risposta ma non volevo specificare tutto perché, regà, è una domanda piuttosto illegalina, la signorina diamocideltù mi ha chiesto la RAL e ha specificato che forse era un po' alta per loro, e la fatidica domanda "Di quanto saresti disposta a scendere?" non ha tardato a fare capolino. Ovviamente la questione è stata corredata da una giustificazione del tipo "In effetti se questo è il lavoro dei tuoi sogni magari puoi scendere un po', tanto poi con l'esperienza ci arrivi di nuovo a quella RAL". Nini, non funziona così: se è alta mi fai un'offerta e io decido.
Ci mancava solo "Ma è fidanzata? Ha intenzione di restare incinta?".
Quando il recruiter che ci aveva messo in contatto mi ha chiesto un feedback è rimasto basito dal mio resoconto ma ha comunque più o meno cercato di porre rimedio. E qui, la fierezza di una persona che tende a non mettersi mai di traverso in queste situazioni: "Scusa se ti interrompo, ma non sono d'accordo".
Loro vorrebbero proseguire e io, dopo queste premesse, 'nsomma.
Già mi vedo a chiedere la mutua e la signorina diamocideltù che fa capolino chiedendomi "MA COME MAI STAI MALE?".
In tutto questo, per il rotto della cuffia ho ripreso violino. Ho fatto la prima lezione con una nuova insegnante a cui ho chiesto di riprendere da capo, dalle corde vuote perché per un anno intero non avevo fatto nulla. Poi ho saltato le successive due lezioni.
Esami, troppe cose da fare. Troppe cose da tenere in piedi per il rotto della cuffia.
Finalmente io e Cliff riusciremo a fare il nostro secondo viaggio insieme (non conto Venezia per il mio compleanno del 2022 perché è stata più una gitarella) e abbiamo optato per San Pietroburgo, perché ci piace complicarci la vita.
Abbiamo preso i voli per Tallinn da cui poi partiremo con il bus della speranza per attraversare la frontiera. Ah no, aspettate: la frontiera sta su un ponte che è chiuso per lavori fino, forse, al 2026, così il bus ci lascia prima della frontiera, la attraverseremo come dei piccoli fiammiferai a piedi, e poi prenderemo un altro bus per San Pietroburgo.
Amiamo complicarci la vita.
I circuiti Visa e Mastercard non funzionano e per non viaggiare con troppi contanti penso che apriremo una specie di conto russo che però non potrà essere ricaricato online quindi attendo risposta da un paio di banche a cui ho chiesto informazioni.
Un mio amico mi ha comunicato di avere segnati i posti descritti ne "Il Maestro e Margherita" e non posso lasciarmi sfuggire l'occasione di passarci.
Inoltre Cliff è un grande appassionato di letteratura russa (o "i grandi mattoni russi", come li chiamo, sembra non possa leggere cose meno lunghe di 700 pagine) e da tempo pensavamo di fare un salto lassù.
P.s. Sto attraversando un periodo curioso che chissà se è depressione o cosa, in cui faccio fatica a lavarmi, pranzo e ceno con le patatine, mi addormendo sempre più tardi, mi sveglio due minuti prima di accendere il pc. Ho anche fatto foto a un matrimonio nel vano tentativo di tenere in piedi una quarta cosa, partita con le migliori intenzioni ORAFACCIOSUBITOILSITOEMISPONSORIZZO.
Inutile dire che le foto sono rimaste in qualche cartella sperduta - la mia nuova Fujifilm x-t5 fa foto pesantissime - e se sono riuscita a elaborarne qualcuna, indovinate? Ebbene sì, è solo per il rotto della cuffia.
Per fortuna c'è Cliff che in questo caos autogeneratosi da me stessa, medesima, tale, è un porto sicuro. Ma lui, e solo lui, non per il rotto della cuffia.