Che sia chiaro, finirò il diario di viaggio.
Giusto per aggiornare, alla fine non ho vinto il concorso letterario. Sia io che Dado eravamo però in finale e ci siamo divertiti a parlare di ciò che abbiamo scritto, al Blah Blah, durante il salottino letterario del ToHorror.
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| Qui mostro il mio bellissimo quadruplo mento | 
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| Con Andrea Cavaletto (colui che ha letto e giudicato le sceneggiature), sceneggiatore di Dylan Dog (tra le altre cose) e scrittore di un sacco di robine carine. | 
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| In attesa di raccontarci | 
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| Io che cerco di vincere la mia paura di parlare in pubblico. Più o meno | 
Qualche giorno dopo siamo andati alla premiazione al cinema Massimo. Il premio era una bellissima mannaia, che peccato non aver vinto. Avrei trovato un posto bellissimo in casa ahaha.
A proposito di casa.
Succede che sta per cominciare, finalmente, dopo 4 anni, la convivenza. Ho il compito autoinflittomi di cercare una casa in affitto, perché qui è piccino per noi e Rohan. Ma non sapevo quanto la situazione immobiliare fosse disastrosa. Così disastrosa che le mie avventure a vedere case e a interagire con gli agenti immobiliari meritano decisamente un post a parte.
Nel frattempo il mio delirio (che ora ha un nome, ADHD) si manifesta nei modi peggiori. La casa è diventata una fogna. Lascio navigare l'entropia finché la situazione diventa insostenibile poi cerco di porre rimedio, ma devo porre rimedio tutto in una volta se no le cose restano a metà (quindi ancora più caos in alcune zone della casa). La cosa che mi pesa di più in assoluto è buttare la spazzatura. Così la accumulo finché non devo dargli un nome e fargli pagare l'affitto. Poi butto tutto (ed è capitato una volta, anche cose che non devo). 
Decido che voglio fare un tipo di foto. Compro un flash da studio (usato, perché sono povera) che resta inscatolato perché la voglia di fare quella foto è passata. Mi dico che almeno devo provarlo che se non funge posso fare un reso. Mi accorgo che il periodo per il reso è passato da un pezzo.
Una sera mi dico che è arrivato il momento. Monto lo stand per i fondali, metto il flash su uno stativo, arrangio il set ma manca un adattatore per il flash.
Lascio tutto montato e lo ordino.
Ma quando arriva il pezzo il sentimento è passato. Solo che non smonto niente perché: e se poi torna?
Quindi sono qui che ogni mattina mi sveglio, vedo la tenda rossa, scavalco il piedino dello stativo per andare a tirare su la tapparella e mi chiedo quanto ci metterò a smontare tutto per poi dirmi "Ah cavolo, potevo lasciare tutto attaccato, così facevo la foto in un attimo".
Restate sintonizzati per il finale (anche se ormai leggiamo solo io e la mia seconda personalità).








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