24 luglio 2006

Treni e seggiovie

Non c'è nulla di più bello di un sabato mattina che ti sveglia con il pensiero stupendo di qualcosa di ancor più stupendo che sta per accadere.
Quindi alla 13 sono in stazione, Torino Porta Nuova, aspettando un treno che, in ritardo come al solito, porterà un po' di spiaggia in questa calda e assolata Torino. Odore di ferro. Il mio sguardo perso all'orizzonte. Non lo vedo, non lo vedo, non lo vedo, non lo vedo. Cazzo, non lo vedo! E proprio in quel momento lui mi passeggia davanti ridacchiando. Nei suoi occhi una domanda chiara "ma dove cazzo stai guardando?".
Risate e abbracci e poi baci e poi ancora, abbracci e baci e risate.
Raggiungiamo il parcheggio, dove un parcheggiatore mafioso vuole che io paghi lui invece di infilare monete nel parchimetro, posiamo il suo zaino e andiamo a mangiare qualche schifezza al Mac. Un bigkevinbaconfootlosemaxi menù per lui e un happy meal per me. Poi andiamo al balon (mercatino delle pulci famoso a Torino), peccato che è già quasi tutto smontato e non si può notare quanto sia enorme, quanto sia rumoroso e colorato. Ogni tanto qualcuno dietro di noi emette questo suono "cs cs cs", e presto qualcun altro ci chiama per propinarci strane sostanze "Ehi! codino! fumo?".
Ritorniamo alla macchina e andiamo a fare spesa, centro commerciale più che pieno e io in completo blackout mentale. Cosa dobbiamo prendere? Assì, i panini per la scarpinata di domani, l'affettato, ma guarda, ci sono i cioccolatini belgi, dai prendiamo qualche lattina di cioccolatini, uh ma guarda, un videogioco di calcio con omini ciccioni, prendiamo anche quello, maionese? Massì. Sottilette? Pure quelle.
Siamo invitati a cena da Gianlu e Chiara, poco fuori Torino. Quindi ci avviamo tranquilli. Lei ha preparato cena per un esercito, pizza a gogò per tutti. Passiamo la serata in maniera molto allegra. Vino, birra, pizza e risate. Mi rendo conto che a modo loro sono una coppia straordinaria. Mi ricordano Sandra Mondaini e Raimondo Vianello, si stuzzicano, si pizzicano, ma si vogliono molto bene e si vede.
Noi però ci dileguiamo non troppo tardi. L'indomani sveglia alle 5. Alle 6 dobbiamo essere da RagnoB e Rosa (ricordate il compleanno di RagnoB?) Alle 6.30 incontro con Minchietta Uno e Ducci. Alle 7.30 dobbiamo essere nel luogo di incontro segretissimo con altri amici, appassionati, carnivorofili e non. Roccio, poverino, è in coma totale. Già il mattino prima si era svegliato presto e la mia sveglia alle 4.30 di ieri non ha aiutato.
Il programma però non era molto complicato. Si arrivava lì e poi io, Roccio e chi voleva seguirci si andava su in seggiovia e si attendeva con ansia l'arrivo degli altri. Peccato che appena arrivati scopriamo che la seggiovia non funziona. Noooo. Io, animale di città, assolutamente non montagnina. Roccio, animale di città assolutamente non montagnino. Va bene, facciamo i coraggiosi e ci avviamo. La meraviglia della montagna però ci aiuta. Salamandre e rane, piante carnivore e paesaggi favolosi, ci aiutano un po' a sopportare le 3 ore di scarpinata. Per non parlare della compagnia. Roccio e Ducci si trovano e si piazzano in fondo alla coda. Chiacchierano, ma di cosa non si sa, dato che alla fine si confessano l'un l'altro di essere entrambi sordi. Luciano e Carlo avanzano spediti. RagnoB e Rosa camminano senza alcun lamento. Io e Minchietta Uno ci raccontiamo un po' di cose, delle sue future vacanze e ogni tanto passeggiamo indietro per andare a trovare i "nostri" un po' sfiancati dal cammino. Giuseppe & co. anche loro procedono a passo spedito. Il panorama è mozzafiato e il sole picchia, picchia parecchio. Sostiamo ogni tanto quel tanto che basta per riprendere fiato e riprendere a lamentarci del cammino, sempre scherzando. Alla fine la camminata è piaciuta a tutti e io sono la prima a dire di essere stata contenta di non aver preso la seggiovia.
Arriviamo su in cima, finalmente ci aspetta un primo lago. Ma. Lago. Bhe, palude. Il lago è un po' prosciugato e all'idea di proseguire e andare a vedere gli altri 12 laghi, in tutta risposta ci sediamo. E cominciamo io e Roccio a prepararci i panini, con i coltelli di plastica tagliamo in due il pane, poi mettiamo le fettine di prosciutto e poi ogni schifezza comprata. E tadà, apriamo anche una buona bottiglia di Chianti, anche per scaldarci visto che il sole è andato via e comincia a fare davvero freddo. Ancora 4 chiacchiere e un po' di risate ma il tempo (e in questo caso non metereologico) non gioca a nostro favore. Alle 17 Roccio ha il treno e dobbiamo ancora fare i biglietti, quindi alle 13 ci tocca scendere. Un po' ruzzolando a dire il vero. La discesa è meno piacevole della salita, ma ci da' il pretesto per foto nuove e divertenti. Io comincio a sentire davvero il sole picchiare. Roccio ha il viso più che rosso. Arrivati giù troviamo i nostri compagni che miracolosamente sono arrivati prima di noi. Scopriamo quindi che la seggiovia ha ripreso a funzionare per un pezzo e loro sono scesi giù con quella. Incredibile.
È comunque tardi e non ce la faremmo lo stesso col treno, quindi beviamo una birretta in un bar io, Roccio, RagnoB e Rosa (che prendono un gelato e un frappè), Minchietta Uno e Ducci, e Carlo. Poi scappiamo, ovviamente. In stazione troviamo un treno che parte alle 17.50. Mancano ancora 20 minuti, il tempo minimo per abbracciarci ancora. Sono state giornate faticose e bellissime e anche se siamo a pezzi, sempre vicini. Noi. Guardo il treno allontanarsi lentamente e torno a casa. Oggi sono qui, aspettando un altro weekend, un altro brevissimo istante di Noi, con la felicità nel cuore di chi sa che non sta sognando a occhi aperti, e che ora l'importante è tenersi stretti. E godersi ogni cosa.

12 commenti:

Zion ha detto...

Avrei voluto esserci, ma col cavolo che mi svegliavo alle 3 e 1/2 del mattino per poi farmi 2 ore in autostrada e tre di camminata!!!!! ;))))

Ti bacio stupenda. Grazie della chiaccherata di venerdì.

Carla ha detto...

Quando vuoi sorellona, anche a me ha fatto un piacere enorme!!

Un bacione!

Carla ha detto...

fantastico. che cos'è un paguro terrestre? (eheh)

Carla ha detto...

Sì, non conoscevo quelli terrestri. Chissà come sono buffi :)

Fly ha detto...

che bella storia carla. e pensare che fin dalla sua nascita ne hai scritto qui sul blog, ganzo!

Carla ha detto...

fin dalla nascita del blog? eh, mi piace raccontare. Ma solo quello che vedo, dovessi inventare avrei un po' di problemi.

Anonimo ha detto...

a me fa male tutto....

Carla ha detto...

e io ti massaggio..

Anonimo ha detto...

"Noi. Guardo il treno allontanarsi lentamente e torno a casa. Oggi sono qui, aspettando un altro weekend, un altro brevissimo istante di Noi, con la felicità nel cuore di chi sa che non sta sognando a occhi aperti, e che ora l'importante è tenersi stretti. E godersi ogni cosa."

Nel leggere questo post ho sentito una stretta al cuore.
Quel treno che arriva, tu che sai che arriva solo per portarti via e la porta che si chiude quando hai ancora mille frasi che vogliono e che devono uscire.
E' orribile.
Ho provato per tre mesi sempre la stessa sensazione, ogni volta che si usciva di casa per dirigersi in stazione sapevo con certezza che la stretta era lì e che da un momento all'altro sarebbero arrivate anche le lacrime a darle man forte.
Ma alla fine la sensazione di quando si stava insieme era quella:
NOI.
P.S.:alla fine mi sono trasferito a brescia
nonsancho

Carla ha detto...

Sì, nonsancho. E appena posso io tornerò a casa..
Un abbraccio
Carla

Carla ha detto...

Ehhh, qui si può commentare qualsiasi cosa. Anche il commento di un nonsancho :)

Anonimo ha detto...

Grazie sancho...
detto da te è veramente gradito.

P.S: scusami Carla ma un complimento fatto da sancho va incorniciato:)
nonsancho