Che stupida. Il tempo non è mai abbastanza e io, io non sono in grado di dire quello che ho dentro. Io. Sarebbe più semplice scriverlo, magari nel momento stesso. Voglio dire una cosa ma non ci riesco, e dunque la scrivo. Due istanti e mezzo e i nostri momenti sono passati e io, io, sono ancora lì attonita. Senza riuscire a capire. Avrei voluto dirgli di più.
Come scrive Stephen King Le cose importanti sono difficili da dire. Sono quelle di cui ci si vergogna perché le parole le immiseriscono. Le parole rimpiccioliscono cose che finché erano nella vostra testa sembravano sconfinate, e le riducono a non più che a grandezza naturale. Il treno è partito. E io rimango sul binario, sul nostro binario 3.
Mi sta capitando qualcosa di nuovo e sconvolgente. E stupendo. Mi pongo delle domande nuove a cui non trovo risposta. Scrivo qualcosa di terribilmente cattivo. Ogni volta che mi è capitato di pronunciare il parolone, quello grosso, mi sono sempre chiesta cosa avessi mai fatto, nell'istante successivo. Non è dire che mi pentivo, ma è come dire che non ero pienamente sicura della cosa. Non sapevo potesse essere una cosa di cui si è convinti. E' complicato ma forse no.
La coerenza mi ha portata sempre avanti, ma come poter dire una cosa del genere? Come può reagire il cuore di una persona a cui dici "non sono sicura"? Oggi so che alcune certezze possono esistere e mi basta guardare te negli occhi. Svegliarti al mattino con un bacio. Perdersi alla metro. Ogni cosa. Con te.
2 commenti:
con te chi? Lol.
Ahah.
Pazzo
Sabato sono a Firenze. Birra?
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