Ieri mentre ero in chiamata mi si avvicina una donnina mai vista: era l'ora della pausa quindi fremevo per alzarmi un po', quand'ecco che l'anonima veneziana mi chiama per nome e si presenta. Mi dice che è dell'ufficio del personale e voleva parlare con me delle mie dimissioni, quindi oggi mi tocca andare mezz'ora prima per fare un colloquio su questo.
Sapevo che per entrare bisognava fare il colloquio, non per uscire da un'azienda.
In ogni caso accetto tutto, anche se ammetto che andare in una nuova azienda un po' mi spaventa. Penso sia normale.
Persino entrata qui ero paralizzata: eppure l'esperienza del call center è abbastanza comune e non servono competenze specifiche. Ma ricordo la prima chiamata che abbiamo fatto al corso con la nostra tutor accanto che ci indicava col dito cosa fare.
Ieri poche chiamate ma sono stata richiamata all'ordine perché, nei momenti liberi da chiamata, leggevo (le ultime pagine de La compagnia dei celestini di Benni).
Posso capire che una persona al lavoro non possa farsi i cazzucci suoi però questo è un lavoro dove la produttività non cala se leggo quando non ho nulla da fare (perché non posso fare null'altro). In un lavoro qualsiasi ti viene chiesta qualsiasi cosa se è un momento in cui non stai davvero lavorando.
Sorvoliamo il fatto che sono un mago a trovare i numeri di telefono.
Ieri mi ha chiamato un tizio che cercava un negozio di usato o a Cinisello Balsamo o a Sesto San Giovanni, non ricordava bene. Ma non solo non ricordava bene la località, non sapeva nemmeno il nome, e nemmeno la via. Si ricordava solo che era all'uscita (o ingresso) della tangenziale e si trovava su una grossa strada. Ovviamente in categoria Usato - compravendita non esisteva nessun negozio in nessuna delle due località. Allora ho chiamato un negozio a caso a Sesto San Giovanni chiedendo se conoscevano un grosso negozio di usato che stava su una grossa strada. Mi hanno detto l'indirizzo ma non il nome e anche loro non erano sicuri sulla località (si vede che era un negozio di confine).
Trovo la via e chiamo un altro negozio a caso su quella via, a Sesto San Giovanni, e finalmente mi dicono il nome del negozio che in realtà si trova a Cinisello Balsamo. Insomma, so' maca.
Incantesimi telefonici a parte penso proprio che il tabù non sia leggere, ma non fare un cazzo.
In ogni posto di lavoro non fare un cazzo è (per il capo) eticamente sbagliato.
Al primo call center dove ho lavorato non stare al telefono era cazzeggiare.
Al canile cazzeggiare voleva dire stare seduti.
Alla casa editrice cazzeggiare voleva dire stare in piedi oppure al telefono.
All'azienda informatica cazzeggiare era non stare al computer.
E qui, di nuovo, è non stare al telefono.
Per adattarsi a un nuovo lavoro l'importante è capire cosa si intende per cazzeggio. Il resto è una strada in discesa.
Nessun commento:
Posta un commento