Ieri ero di nuovo in mutua. Sono talmente cagionevole di salute che mi basta prendere mezzo colpo d'aria e in 5 minuti sono pronti mal di gola e febbre.
Quindi ho fatto tutte quelle cose che si fanno in mutua: mi sono svegliata alle 11. Ho cazzeggiato. Sono andata dal dottore che mi ha detto in 5 minuti che ho le placche in gola e devo prendere un superantibiotico. Mi sono comprata un burrocacao per labbra in un'erboristeria, così evito di spalmarmici sempre quella schifezza del labello che non mi fa nulla, anzi, rende le mie labbra peggio del deserto del Gobi.
Ho suonato un po' il basso. Non ho parlato per nulla perché ieri non avevo proprio voce. Roccio diceva che ero il sogno di ogni uomo: una donna che non può parlare.
In quel senso mi hanno ricordato che qui, nel reparto produzione, hanno stampato questa immagine.
Oggi rientrata al lavoro e sparate due cazzate si comincia a fare discorsi seri. Io ho annunciato al mio capo che stasera ho un colloquio. Lui ha fatto la faccia mesta, ma è ovvio che io cominci a pensare a me dato che qui forse ci pagheranno ad aprile.
La voce è tornata ma posson dire ben poche minchiaggini per sollevare gli animi. La gente è a pezzi. Se non si arriva a fine mese come si può sperare di arrivare ad aprile? Gente che ha famiglia, mutuo, spese. Io sono l'unica fortunata perché non ho tutte queste spese ma dato che anch'io voglio pensare al futuro, intanto mando qualche curriculum. Poi chissà, magari l'azienda si rimette in piedi presto...
L'altra notte ho sognato che il mio babbo era in coma da più di 7 anni (in verità è morto più di 7 anni fa). Andavo in ospedale a trovarlo, gli toccavo una gamba, all'altezza delle caviglie, e lui si svegliava.
Ho i sensi di colpa rallentati, un po' come tutto il resto.
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