20 maggio 2008

Paranoi(c)a

Sono lievemente ipocondriaca.
Questo significa che per una piccola cosa mi sento addosso un grande male. Il giorno dopo questa sensazione svanisce e torno ad essere normale.
Eppure spesso mi convinco di avere cose che non ho. E' tutto iniziato quando mia mamma cominciò a comprarmi in edicola i volumi di "Esplorando il corpo umano" (sottotitolo "siamo fatti così, siamo proprio fatti così e scoprirlo puoi esplorando il corpo umano"). Mi sono convinta già allora di avere l'asma. Persino mia mamma, che è una donna estremamente ansiosa, mi dissuadeva di ciò dicendo che l'asma è una brutta cosa e io respiravo in maniera assolutamente normale. Pensava che stessi facendo come quando le dicevo di essere grassa. Le mie compagne delle elementari avevano già questo complesso e io effettivamente non potevo averlo essendo uno scriciolo di meno di 30 kg. Per non sentirmi da meno però andavo da lei e le dicevo "Mamma, ma io sono grassa?". Lei si metteva a ridere e sbottava "Ma che dici?".

Per convincermi di avere l'asma cominciai a respirare rantolando. Inspiravo in fretta, trattenevo il fiato e poi espiravo producendo un fischio molto simile a quello prodotto da chi ha davvero un po' d'asma. Ma non avevo l'asma.

Poi un giorno sempre mia mamma me lo fece notare "Perché respiri così?". E allora mi resi conto e smisi.

Da allora almeno una volta all'anno mi creo una malattia finta che poi il giorno dopo svanisce. Mi chiedo se questa premessa non sia stata determinante per quelle crisi "tipo" asma che ogni tanto arrivano.
Ripeto, non soffro d'asma, assolutamente no.

Un giorno però a 13-14 anni ho avuto un attacco di quella che poteva sembrare davvero asma. Stavo pattinando e ad un tratto non riuscivo più a respirare. Aprivo la bocca per inspirare ma i polmoni non si gonfiavano. E' durato qualche secondo e i miei amici (che pattinavano con me) sgombrarono una panchina alla fermata del bus, il numero 71, dalle vecchiette e mi misero a sedere. Mi calmarono e in breve ripresi a respirare normalmente. Smisi per un bel po' di pattinare, attribuii questa crisi alla fatica dei pattini e alla debolezza fisica di quel periodo, ma i medici non capirono mai che cose fosse successo.

A 19 anni mi capitò una cosa simile. Avevo una tosse terribile in quei giorni, i medici mi fecero lastre e analisi del sangue ma non trovarono nulla. O meglio, i globuli bianchi erano schizzati alle stelle come se stessero facendo fronte a una grande infezione, ma non avevano trovato tracce di infezione. Non sapendo bene che pesci pigliare mi drogarono di calmanti per la tosse. La cosa funzionò finché non si ripresentò una crisi come quella avuta qualche anno prima. Ero a letto, forse riposavo, non ricordo se stessi dormendo. Cominciai di nuovo a smettere di respirare, o meglio, cercare di inspirare aria con scarso successo.
Mi spaventai molto (non è una cosa che puoi controllare. D'improvviso non respiri, non riesci nonostante gli sforzi, gli occhi lacrimano e la gola sibila, il tutto in pochi lunghissimi secondi) e tornai dal medico. Lui rifece le analisi ma ancora non trovò nulla. Dichiarò che sembrava un attacco d'asma pur non soffrendo di tale malattia. Mi diede il classico boccaglio per l'asma e disse di tentare la cura con quello, per un po' almeno.

Non ebbi più nulla e quindi mi chiedo ora e non so perché ora: cosa mai ho avuto? E' possibile che la convinzione di una cosa richiami quella stessa cosa?

Ma soprattutto quante cazzate ho scritto?

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