27 ottobre 2021

Le utopie, parte 1: la felicità - Varsavia 28-29 Agosto 2021

Quest'anno non volevo farmi sfuggire di nuovo due settimane di ferie di seguito, ma allo stesso tempo molte cose mi hanno, come dire, buttata a terra.

Bisogna morire per rinascere.

Così, nonostante le difficoltà e la paura, ho prenotato. Forse un po' di corsa, altrimenti avrei strutturato la mia vacanza in modo diverso, ma volevo che fosse più "itinerante" di altri viaggi fatti. Inoltre avevo ancora la mostra di Beksinski da vedere, che sarebbe rimasta a Varsavia fino al 5 settembre. Così, fatti un po' di conti in tasca e viste le varie alternative (dalla Lapponia norvegese a quella svedese), mi sono decisa. Un giorno nella mia amata Polonia, a Varsavia, per vedere la mostra del mio nuovo pittore preferito e via a Copenaghen (da cui volendo posso fare un salto a Malmo) e poi di nuovo via alle Faroe.

A ripensarci avrei strutturato il tutto solo alle Faroe invece che restarci 4 giorni, ma il tempo per decidere era poco (ho prenotato circa 10 giorni prima della partenza) e ad aspettare ancora, il costo dei voli sarebbe raddoppiato. E poi mi sono detta "Finché non prenoti, non vai". Ed eccomi qui, in un bar a Varsavia a scrivere.

I giorni precedenti al viaggio non ho dormito, ho dovuto sistemare i miei insetti in modo che non patissero fame e sete, ero preoccupata da tutti i voli da prendere, temevo la mia poca (quasi nulla) conoscenza dell'inglese, ma avevo bisogno di andare via da sola.

Varsavia, mi sono persa come al solito per cercare l'appartamento perché non ci sono dei veri e propri numeri civici, ma numeri di building al cui interno, nel cortile, va cercato il numero della scala. Quindi i numeri civici si presentano così, esempio 24/30 dove 24 è il numero del palazzo, ed entrando dentro il cancello ci sono le varie scale e si deve cercare la scala numero 30. Comunque ho scelto una struttura accanto alla mostra, quindi un po' in periferia ma non mi interessava. 

Tra palazzoni socialisti e disagio vero mi sento quasi a casa.

La mostra era meravigliosa. Mi ha colpito non solo la grande quantità (e qualità) delle opere ma anche la mancanza di didascalie e presentazioni dell'artista. Del resto non è sbagliato, perché fermarsi a leggere informazioni che in due secondi trovi online quando puoi concentrarti sui dettagli? Quelli importanti, pennellate, particolari, materiali, colori.

Mi sono trovata ancora più in difficoltà con l'inglese della precedente volta. E temo sarà peggio a Copenaghen ma andiamo.

Cose buffe, in partenza pensavo mi chiedessero il Green pass ma non è successo. Avevo fatto il mio bel check-in online e al gate, mentre mi imbarcavo sull'aereo, l'hostess o chi per lei mi ha chiesto come mai non fossi passata dal check-in. Bha, l'ho fatto online come sempre. "Ma ce l'ha una vaccinazione, un tampone negativo?" - "Certo" - si consulta con la collega la quale dice ad alta voce "Bhe mal che vada si farà la QUARANTENA". Panico.

Per fortuna una volta atterrata mi hanno controllato finalmente 'sto benedetto Green Pass e mi han fatto passare una notte serena.

Secondo attimo di panico quando il bancomat non veniva riconosciuto per comprare il biglietto alla stazione e ho dovuto usare la carta di credito, già piuttosto provata per tutte le prenotazioni fatte. Per fortuna ho provato a prelevare ieri, alla fine, e non ho avuto problemi.

Quindi arrivata ieri, vista mostra, oggi si riparte. Sono chiusa in questo bar a scrivere mentre ormai il caffè decaffeinato si è freddato e spero non mi caccino perché ho il volo alle 20:35 e devo pur ammazzare in qualche modo il tempo.

Altra chicca, pare che Copenaghen sia piuttosto cara. Stringerò davvero tanto le chiappe anche perché se a Copenaghen posso mangiare panini per risparmiare, alle Faroe sarà totalmente diverso.

Ah e alla fine non ho programmato niente in Danimarca, valuterò giorno per giorno cosa fare.























(Varsavia, 28-29 Agosto 2021)

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