Non pensate che sia facile dire alla propria mamma che si va via di casa. La mamma è sempre la mamma, soprattutto se non ha più un marito e la figlia maggiore è già fuori casa. Io le dico il meno possibile, più che altro per salvaguardarmi dai suoi consigli (l'altra sera mi ha raggiunta in bagno per dirmi "Ho spento la luce in sala. Se vai di là accendila!") e dalle sue domande (ha smesso di chiedermi "Chi era?" dopo una telefonata da quando ho cominciato a risponderle sempre "Nessuno"). Così mentre io mi scervello per trovare il modo migliore - scappare di casa, lasciarle un biglietto, mettere una bambola gonfiabile seduta davanti al pc, fare un annuncio alla radio o alla sua soap preferita (Tempesta d'amore), fare un annuncio ufficiale stile sono incinta con Roccio che mi tiene la mano mentre lacrimo a gogò e sbatacchio il coltello sul bicchiere per ottenere attenzione - mi ricordo del weekend da favola passato a Firenze.
Mercoledì sono arrivata alle 10.30, Roccio mi ha confessato che aveva casini al lavoro e gli sarebbe toccato tornare nel pomeriggio in ufficio (primo sgrunf). "Va bene, mi metterò un po' a giocare col pc" sentenzio.
Intanto andiamo a vedere qualche casupola. Ne troviamo due proprio carine, ma costosissime. Per sopravvivere a Firenze bisogna vendersi le chiappe a quanto pare. Oppure tutti, a parte noi, guadagnano più di 2000 euro al mese!
Dopo mangiato Roccio mi dice che forse forse mi avrebbe accompagnato da qualche parte, dove lo avrei aspettato tranquilla mentre stava in ufficio, perché non sapeva di che umore fosse il suo capo (secondo sgrunf). "Va bene, magari al centro commerciale così giro un po'". Dopo le 17 mi passa a prendere e andiamo da Dreoni, come da programma. Volevo controllare se avevano del cerone bianco da spetasciarci in faccia per la serata di Halloween, ma non c'è. Il nostro amico pazzo commesso dreonico ci dice che arrivando a quell'ora è ovvio che non troviamo nulla (terzo sgrunf). Dopo un po' la smetto di grugnire. Non è giustificato lo sgrunf se non ci si trova in fase premestruale.
Quindi resettiamo il cervello e dopo cena andiamo a spassarcela un po' al concerto di Claudio Simonetti. Mi piacerebbe spiegare chi è quest'omino ma vi rimando alla generosissima wikipedia perché la pausa pranzo termina lentamente e non avrò tempo di scrivere tutto.
In questi giorni ho avuto modo di rivalutare persone giudicate troppo frettolosamente da un istinto che non mi lascia tregua e ricredermi di molte cose. Alla fine chissà, anch'io avrò suscitato opinioni discordi e forse, per la prima volta sinceramente, non mi interessa affatto.
Gli schemi mentali sono strutture abbattibili, ora lo so.
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