La domanda che più in assoluto mi viene posta in questo periodo è "Ma come ti trovi a Firenze?". E proprio tutti me la fanno, mia madre, i genitori di Roccio, gli amici di Firenze, gli amici di Torino, conoscenti di ogni dove, a volte mi sembra che anche il mio cane me lo chieda, e anche lo spam. Tra una (questa è nuova tralaltro) La disfunzione errreettile - impoootenzzza - non e sempre una causa mentale .. e un Enlarge your penis si beffa sorniona Ma come ti trovi a Firenze?
Questa domanda mi coglie alla sprovvista e in quel mezzo secondo in più che impiego a rispondere elaboro una teoria lunghissima che dovrebbe avvalorare ogni mia tesi su Firenze.
Intanto elaboro anche le possibili risposte alle mie possibili affermazioni.
Se dicessi che Firenze mannaggia è fatta proprio male, che sinceramente quando ci ero venuta la prima volta speravo fosse molto meglio, che le assurde leggine non scritte ti impediscono di vivere tranquillo ma che comunque va bene, perché mi abituo dappertutto la possibile risposta potrebbe essere Mannaggia pensa a quanto sei fortunata tu che vivi a Firenze. Pensa a quanto è bella la città, ma di cosa ti lamenti?
Se dicessi che sono qui esclusivamente per me e Roccio e che se lui abitasse al Polo Nord lo seguirei anche lì la possibile risposta sarebbe Eh ma che culo invece: così ora stai a Firenze. E tralaltro sembrerei così mielosa da sembrare quasi finta nonostante la seconda risposta sia quella più vera.
Allora sfodero un sorriso assolutamente finto (per cui dettato dalla corteccia motoria del mio cervello e non dall'area destinata al sorriso spontaneo, situata a livello dei gangli della base e attivata dal sistema limbico. Ho finito il libro che stavo leggendo, ho imparato un sacco di cose sul cervello) e dico Benissimo!
Così stamattina, mentre mi recavo in comune, a Palazzo Vecchio a chiedere il cambio di residenza e passeggiavo accanto al Duomo ed ero al telefono con Roccio (troppe cose?) mi viene in mente una metafora geniale. Da esibire le prossime volte che qualcuno mi chiede Ma come ti trovi a Firenze?.
Firenze è come una donna bella ma stupida. Appena la vedi rimani folgorato dalla sua bellezza e pensi che solo per scoparla potresti sopportare ogni cosa.
Poi la frequenti e ti dici che in fondo non è questo granché e vorresti che tenesse ogni tanto la bocca chiusa.
Infine la sua poca personalità ti induce a pensare che in fondo in fondo non sia questa incredibile bellezza, e tutta la tua scala della bellezza viene messa in gioco e rivalutata.
Ora tralasciando Roccio e parlando solo della città:
la prima volta sono rimasta così folgorata da Firenze che mi sono detta che avrei fatto qualsiasi cosa per venire spessissimo qui. Poi ho conosciuto Roccio, ogni due weekend ero qui e li vivevo da fiorentina: problemi di parcheggio, strade piccole, marciapiedi minuscoli o inesistenti, centro affolatissimo di turisti da non permetterti nemmeno di fare una passeggiata tranquilla.
Esiste però una differenza sostanziale tra la metafora della bella donna e il vivere in una città nuova. Se non ami una donna non puoi desiderare di passarci il resto della tua vita. E l'amore è un insieme di sensazioni, emozioni complesse che non può basarsi sul solo giudizio estetico. Io invece amo una persona, ed è quindi tutto più semplice. La meravigliosa adattabilità di noi esseri umani sta in questo: possiamo davvero stare in ogni luogo se abbiamo le motivazioni necessarie. E io ne ho una forte (la più forte).
Quindi rispondo (con un vero sorriso che parte dal sistema limbico e arriva ai gangli della base che attivano i muscoli specifici) a chi me lo domanda che qui sto benissimo. Perché ho un obiettivo di vita che non attuerò da sola.
Perché se abitasse al Polo Nord mi trasferirei lì, all'istante.
2 commenti:
grazie della risposta. ah, a proposito: come ti trovi a firenze? :D
sei una capa, marcy!
Eheh ciao, capo.
Posta un commento