Cliff ha il COVID.
Questo weekend ci saremmo visti ma il virus ci ha bloccato nelle rispettive città d'origine generando preoccupazioni e bestemmie di varie entità. Bestemmie contro l'amata compagnia di treni (quella principale) i cui meccanismi di cambio biglietto/rimborso seguono regole apparentemente semplici ma che si rivelano in fretta tetris burocratici ambigui e senza senso.
Per chiedere il rimborso di un biglietto non rimborsabile devi modificarlo da economy a base (variando data con una qualunque) perdendoci un tot di euro, e poi chiedere il rimborso che sarà comunque solo dell'80%.
A tutto questo si aggiunge la preoccupazione dovuta alla distanza, starà bene, avrà cibo, sentirà freddo, caldo, e il male, la testa, berrà abbastanza.
Ovviamente per quando sarà in piedi verrà spedito per lavoro in una zona imprecisata della Calabria in cui non esiste stazione, ma probabilmente solo sassi e mucche.
Quindi il nostro consueto abbraccio in stazione è rimandato al 22 luglio, salvo ulteriori restrizioni, direfarebaciareletteratestamento (ma poi testamento che è, chi ci ha mai capito un cazzo, chi lo ha mai scelto).
Continuo a studiare Java a una lentezza esasperante, sono arrivata a quel livello in cui non si capisce nulla. Ereditarietà? Polimorfismo? Incapsulamento? Oggi avrei potuto approfittarne per andare un po' avanti ma non ho studiato quanto avrei voluto, perché ho prenotato finalmente il viaggio. Essendo il costo di ogni cosa triplicato rispetto a quando avevo controllato la prima volta ho dovuto cambiare un po' di cose. Intanto non vado prima a Berlino e poi a Colonia. Faccio il contrario. Da Bergamo ODIO al Serio parto alla volta di Colonia (peccato perché non potrò comprare in aeroporto acqua di Colonia dando senso a questa vacanza), dove starò 4 giorni.
Poi partirò alla volta della mia amata Berlino per fare pace con lei dopo la mia ultima visita del 2019, in cui è stata scossa da cose orrende che non voglio nemmeno ricordare.
L'albergo che ho prenotato aveva uno strano alert
Così ho scritto all'albergatore chiedendo di che tipo di permesso avessero bisogno e la sua risposta è stata tipicamente tedesca, e per questo li adoro.
C'è una parola che loro hanno (oddio ne han tante così che esprimono concetti complessi e traducibili in italiano solo con vari giri di parole) che traduce a volte questo desiderio di ritorno, ma insieme a questa malinconia inserisce un altro elemento, quel qualcosa che non sai, che non è avvenuto ma sarebbe potuto accadere. Mi sarebbe piaciuto in effetti vivere lì, almeno per un po', ma non ho indirizzato la mia vita in quel senso, affinché potesse accadere. Sehnsucht. Ma anche un po' Fernweh.
Questa cosa è stata scatenata anche dall'ultima lettura che sto per terminare dello Stregathlon (il gruppo di lettura a cui partecipo, stiamo finendo la settina dei libri finalisti al premio Strega e l'ultimo, "Spatriati", è in parte, buonissima parte, ambientato a Berlino). Mi ha portata a tirare fuori Berlino, The Passenger per leggerlo, finalmente, e altre lettura che una volta terminato Spatriati diventeranno una microguida. Ad esempio Addio a Berlino, rimasto lì da troppo tempo, o Berlino è casa, di Culicchia (scrittore torinese che seguo dai suoi primi libri). Acquisto da fare entro brevissimo anche A Berlino con Ingeborg Bachmann. Voglio però andarci senza guardare nulla, vorrei solo passeggiare per giorni e andare un po' più lontano per vedere cose che non ho mai visto. Vorrei aggiungere anche Berlin Alexanderplatz o Lettera a Berlino e anche se in questo periodo sto leggendo tanto mi rendo conto che è abbastanza infattibile riuscire a leggere tutto.
Tutto questo mi distrae dalla stagione delle visite che si è appena aperta.Una visita in particolare ha scoperchiato un vaso di pandora pieno di altri esami da effettuare, con grande gioia della mia reponsabile alla quale periodicamente chiedo nuovi permessi. 4, 5 e 8 luglio, poi il 30 settembre ma non sarà finita.
Mi manca Cliff. Mi manca guardare quegli occhioni da lupo che mi fanno stare tranquilla, svegliarmi la notte e guardarlo dormire, e tutte quelle cose stupide che si fanno senza rendersene conto quando si è innamorati. Vorrei davvero andare con lui a Berlino.
Raccontavo a una delle ragazze dello Stregathlon con la quale condivido, oltre alla passione per la lettura, l'amore per Berlino che sono quasi terrorizzata dal portarci le persone. Perché è una città diversa dalle altre. Non appena la vedi resti quasi sconcertato e ti chiedi cosa abbia rispetto alle altre, dato che sembra solo un insieme disordinato di casermoni, disagio, street food, disagio, altro disagio e odore metallico di metropolitana. La verità è che è una città subdola. Si insinua piano piano sottopelle, e presto capisci che tutto quello che vedi è ciò che la rende differente da tutto il resto. L'inclusività, i colori, la sua storia che respiri a ogni passo, il currywurst, l'ordine e il disordine, l'ovest e l'est.
Sarà la mia quinta visita. Spero che il tempo sia clemente, spero di avere tempo per passeggiarla e leggere. Non so se farò foto, nonostante la mia mezza intenzione di portare la biottica. Ma non so, è estate, ho la possibilità di viaggiare leggera, potrebbe non dispiacermi lasciare le fotografia alle spalle.
Lasciare definitivamente le fotografia alle spalle.
2 commenti:
Quinta volta tu e io nemmeno una.
Dovrò rimediare prima o poi.
Ti auguro buon vento per il viaggio
Ma Berlino non è mai troppo tardi per visitarla, se si vuole, accoglie tutti :)
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